L'Italia e' diventata il bancomat di Francia e Germania?

Mentre le nostre aziende si indebitano al 5/6 %, quando glieli danno i soldi:wall::wall:il bond decennale tedesco prezza un rendimento dell'1,345% annuo, mai così basso nella storia e lo stato presta questi soldi alle aziende tedesche che, con un inflazione UE di oltre il2% , ha un rendimento negativo.


La Germania, e' quello stesso Paese che nel 1997 pagava sui Bund a 10 anni un tasso del 5,5%, :cool:non lontano dal 6,1% dei BTp :cool:di quel tempo.:wall::wall:



Finanza e Mercati > In primo piano
Ecco quanto la Germania guadagna dalla crisi. Bilancia dei pagamenti più che decuplicata con l'euro:eek::rolleyes:

di Vito Lops







La Germania è il Paese più virtuoso e potente dell'area euro. Lo dicono i numeri del Pil e sulla solidità dei conti (è riuscita per ora a evitare la recessione a differenza degli altri big, e non solo, dell'area). Ed è lo stesso Paese che fino ad oggi si è opposto più duramente alle modifiche dei trattati europei e all'introduzione degli EuroUnionBond facendo leva sul principio di unanimità che regola (ma irrigidisce) il meccanismo riformatore dell'Eurozona.

Ma negli ultimi giorni il "nein" di Angela Merkel a modifiche statutarie che implicano una maggiore condivisione degli oneri dell'appartenza all'euro ha iniziato a scricchiolare. La stessa cancelliera - quando mancano 22 giorni al vertice di Bruxelles in cui sarà presentata la prima bozza dei riforma dell'Unione monetaria e in vista del quale Il Sole 24 Ore ha lanciato l'iniziativa "Manifesto per gli Stati Uniti d'Europa" - ha aperto qualche spiraglio alla creazione di un'unione bancaria europea su cui, per stessa ammissione del governatore della Bce Mario Draghi, i cantieri sono ufficialmente aperti. Apertura che arriva quando la Borsa tedesca ha fatto segnare nell'ultima settimana la performance peggiore tra le Borse del Vecchio Continente e nel momento in cui Moody's ha tagliato il rating di 4 banche tedesche (tra cui la seconda del Paese, Commerzbank) mettendo sotto osservazione Deutsche Bank.

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La bilancia dei pagamenti correnti

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L'augurio è che davvero questa volta qualcosa di concreto esca dai palazzi di vetro di Bruxelles, dopo che difatti gli ultimi 24 vertici si sono conclusi con sostanziali "nulla di fatto" o, per dirla con un po' di retorica, con una strategia "wait and see".

Resta il fatto che il mix tra "wait and see" e "nein" ha fatto sì che nel frattempo i problemi irrisolti dell'Eurozona e dei Paesi periferici si siano amplificati, complice l'allargamento degli spread tra i rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi con conti pubblici meno virtuosi e quelli del Bund tedesco.

E qui arriva il primo dato che dà la dimensione di quanto la Germania fino ad oggi stia tecnicamente beneficiando, in termini finanziari ed economici, da questa crisi. Nei giorni scorsi il Bund tedesco a 10 anni prezzava un rendimento dell'1,345% annuo, mai così basso nella storia. Se si depura questo tasso per l'inflazione (che viaggia oltre il 2%) si ottiene un rendimento reale negativo. Dato che, letto al contrario, equivale a una sorta di ristrutturazione gratuita del debito pubblico tedesco. Niente male, come vantaggio in tempi di crisi.

Anche perché questo avviene mentre i vicini, quelli più a Sud, annaspano, costretti a pagare rendimenti reali da record sul debito. E qui arriva il secondo vantaggio della Germania da questa crisi, questa volta più economico che finanziario. Negli ultimi mesi è infatti aumentato lo shopping della Germania di imprese italiane ed europee a prezzi scontati.

Ma non finisce qui. La Germania, quello stesso Paese che nel 1997 pagava sui Bund a 10 anni un tasso del 5,5%, non lontano dal 6,1% dei BTp di quel tempo, funziona alla grande con l'euro. Lo dimostrano i dati sulla bilancia dei pagamenti correnti (che registra tutte le transazioni economiche di un Paese tra residenti e non residenti e quindi anche il saldo import-export). Dal 1989 al 2000 (quindi in piena fase pre-euro) la bilancia dei pagamenti correnti della Germania era in rosso per 126 miliardi. Dal 2001 al 2012 (qundi in piena fase euro, comprendendo anche l'attuale fase di crisi dei Paesi periferici) è balzata in positivo a quota 1.791 miliardi (dati Bloomberg rilanciati dalla trasmissione televisiva "Mercati, che fare" di Banca Mediolanum). E l'Italia? Prima dell'introduzione dell'euro aveva una bilancia dei pagamenti correnti positiva (53 miliardi) contro -388 accusati nel periodo successivo.

Dati che si vanno ad aggiungere nella lista degli onori per la Germania dall'ingresso nell'euro. Quanto agli oneri, forse è arrivato il momento di condividerne qualcuno evitando di imporre che Paesi con storie sociali, politiche ed economiche completamente differenti adottino a tutti i costi e subito, a suon di austerity, il suo pur eccellente modello di economia sociale basato sul principio di sussidiarietà. Questo può certamente diventare il modello sociale della nuova visione d'Europa. A patto però che la Germania, lo stesso Paese dove "debito" e "colpa" si dicono allo stesso modo (schuld), faccia un passo indietro (o in avanti?) e guardi al di là dei propri confini.
 
Quindi il trasferimento planetario :rolleyes:in corso, dei debiti delle banche finanziarie :wall:a carico dei cittadini statunitensi ed europei....ti sembra ininfluente?:eek::rolleyes:

vatti a leggere cosa diceva e faceva il governo italiano all'epoca.
Poi una scusa la troverai sempre
 
Mentre le nostre aziende si indebitano al 5/6 %, quando glieli danno i soldi:wall::wall:il bond decennale tedesco prezza un rendimento dell'1,345% annuo, mai così basso nella storia e lo stato presta questi soldi alle aziende tedesche che, con un inflazione UE di oltre il2% , ha un rendimento negativo.


La Germania, e' quello stesso Paese che nel 1997 pagava sui Bund a 10 anni un tasso del 5,5%, :cool:non lontano dal 6,1% dei BTp :cool:di quel tempo.:wall::wall:

15 anni fa. nel frattempo chissà che è successo?:rolleyes:
 
15 anni fa. nel frattempo chissà che è successo?:rolleyes:

È' successo che nel luglio 2011, Deutsche bank e fondi speculativi anglosassoni, hanno improvvisamente venduto/scaricato ingenti quantitativi di btp italiani, creando il panico sui mercati e facendo esplodere lo spread Btp Bund .:wall::confused:
 

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Adesso l'asse franco tedesca, oltre ad utilizzarci come bancomat facendoci partecipare:rolleyes::wall:ai loro debiti, pretendono pure di sceglier ci i governanti di ....loro gradimento?:cool:




Grazie ad una “dritta” appena arrivata da GPG Imperatrice, siamo in grado di documentarvi un vero e proprio scandalo debitamente taciuto dai nostri media sussidiati. Si tratta del saldo fra quanto i paesi dell’UE versano e quanto ricevono sotto forma di sussidi europei.
Indovinate chi è la scema del villaggio?:rolleyes:
Risposta esatta, l’Ita(g)lia!:'(
Ecco la contabilità dal Budget dell’Unione 2011

(cliccate per ingrandire)
L’Italia nel 2011 è la nazione che rispetto al PIL ha avuto il maggior saldo negativo:wall: tra quanto versato alle cassa di Bruxelles e quanto ricevuto. Ovvero lo 0,38% del PIL 2011, 5,933 mld di euro.:cool:
Neppure la Germania, rispetto al suo PIL, ha avuto un saldo così negativo.
Siamo un paese di pazzi, gestito da mentecatti incompetenti. Se andiamo a spulciare dentro le cifre scopriamo cose che non stanno ne in cielo ne in terra, roba da ergastolo per i la nostra classe dirigente.
Andiamo con ordine:

a) Come noto l’Italia, tra le altre cose, è un paese agricolo, da Wikipedia si vede il PIL agricolo: List of countries by GDP sector composition - Wikipedia, the free encyclopedia
Facendo 2 conti, il PIL agricolo e’: Italia 30 mld, Spagna 33 mld, Francia 35 mld, Germania 20 mld
ok? Ora Guardiamo gli aiuti Europei all’Agricoltura:

fonte: Interactive chart: EU expenditure and revenue - Financial Programming and Budget (divertitevi è interattivo)
(commenti di GPG) In pratica gli aiuti in % sul PIL agricolo sono: 20% per Italia e poco piu’ per Spagna, quasi 30% per Francia e 35% per Germania (la piu’ sussidiata e’ la Germania…. l’Europa da aiuti alla Germania per fargli esportare il Latte in Italia….Siamo alla follia).
b) come noto l’Italia ha il privilegio di avere vaste zone depresse, con PIL pro-capite bassissimo. Sempre dal Buget 2011 dell’unione ecco i “fondi di coesione” il modo simpatico e politicamente corretto per definire i fondi per le zone depresse (regioni, non stati) :

Sono aiuti che dovrebbero andare alle aree deboli. Infatti I paesi dell’est sono i più beneficiti. Anche qui MISTERI:
5 mld a Spagna, 1,8 a Germania, 2,1 all’Italia e 1,8 alla Francia.
Attenzione: il PIL procapite (fatto 100 quello UE) e’ circa 100 per Italia e Spagna, e circa 115-120 per Germania e Francia. In Italia ci sono 20 mln di abitanti con PIL pro-capite pari a 65 (il SUD) e riceve solo 2,1 mld, la Grecia ha solo 11 mln di abitanti con PIL pro-capite pari a 80 o 90 e riceve la bellezza di 2,6 mld ed idem il Portogallo.
SIAMO UN PAESE DI PAZZI…. La Francia sussidia l’agricoltura come nessun altro, La Spagna magia sia sull’agricoltura che sulla Crescita, la Germania riesce ad avere piu’ aiuti all’agricoltura dell’Italia pur avendo un PIL agricolo minore del 30% e ripiglia buona parte della grana attraverso l’export ai paesi limitrofi stra-sussidiati dell EST.
Gli unici “Scemi del villaggio” sono gli Ita(g)liani che ci rimettono piu’ di chiunque altro e pagano grana a Francesi e Tedeschi per far loro esportare Latte e Carne fuori-mercato in Italia, e pagano una montagna di quattrini ai paesi dell’est ed agli altri PIGS che sono favorite per farci delocalizzare.
Commento finale: chi ne avesse piacere se la prenda pure con l’Europa, il (g)omblotto anti-italiano, i kattifi tedeschi etc. etc. etc. . Sommessamente, vorrei fare notare che “forse”, persino i Greci sanno fare un lavoro migliore dei nostri politici e burocrati, quando si tratta di difendere l’interesse nazionale.
p.s. by GPG: fino al 2000 non avevamo un saldo passivo (nonostante avevamo un PIL pro-capite del 10% maggiore alla media UE)….i politicanti delle seconda repubblica sono decisamente peggio di quelli della prima….manco sanno fregare gli altri … ma si fanno fregare alla grande.


Fonte: http://www.****************.it/2012...unico-pigs-che-paga-piu-di-quanto-riceve.html

Sì, Francia e Germania vogliono che l' Italia sia governata nel' interesse di Francia e Germania , da governanti italiani europeisti nel senso di sottomessi agli interessi franco-tedeschi
 
vatti a leggere cosa diceva e faceva il governo italiano all'epoca.
Poi una scusa la troverai sempre

:rolleyes::rolleyes:....quello che gli altri pensano di me, e' 1 affare...loro.:o

....forse non ti sei ancora accorto, che ci troviamo all'apice di una crisi sistemica planetaria, che cambierà' lo stile di vita , se in meglio od in peggio non lo so:cool:...sicuramente sara' piu' sobrio:o:cool:,......delle famiglie di Tutto:yes:il mondo occidentale:yes::rolleyes:, a prescindere delle piccole nefandezze del governo italiano che, a prescindere di quello che ha fatto o non ha fatto, non avrebbe comunque potuto evitare l'attuale.....Crisi Sistemica Mondiale.:rolleyes::cool:


......cerca di ampliare le tue credenze e sappi che nell'era di internet, l'Italia e' solo 1 onda nell'oceano.:cool::bye:
 
Ultima modifica:
Sì, Francia e Germania vogliono che l' Italia sia governata nel' interesse di Francia e Germania , da governanti italiani europeisti nel senso di sottomessi agli interessi franco-tedeschi

:yes::yes:....sicuramente gli interessi del popolo italiano, sono subordinati....ai loro.:rolleyes:OK!:bye:


...la Francia e' addirittura penosa:rolleyes:pensa di giocarsela alla pari coi tedeschi:D:Di quali la strumentalizzano per perseguire il loro disegno.:cool:
 
Lo devono sapere tutti,:yes: chi erano coloro che nel luglio 2011 scommettevano/speculavano contro l'Italia.:yes::wall::cool:

.....i primi finanziatori del debito italiano erano :cool:Francia e Germania.:rolleyes:





BTP NEL MIRINO DELLA SPECULAZIONE
Chi Scommette contro di Noi:cool:
Il differenziale tra i Btp a 10 anni e i bund tedeschi è salito ieri fino al 3,37%. Di questo passo, in poche settimane, i tassi sul debito pubblico italiano potrebbero superare quelli spagnoli. Troppo alti per dare ancora fiducia. E allora la fuga dal rischio Italia potrebbe diventare un'eventualità concreta. Irrazionale, ove si consideri l'economia reale. Ma i mercati sono razionali solo nella fantasia degli economisti. Tipico, per esempio, l'effetto gregge. Di cui abbiamo appena avuta una dimostrazione con il riposizionamento di alcuni fondi americani e di assicurazioni tedesche e italiane.

L'altro ieri, mentre le associazioni imprenditoriali, bancarie e sindacali invocavano un atto di discontinuità del governo e un Patto per la crescita, il Financial Times avvertiva che Deutsche Bank aveva ridotto da 8 miliardi di euro a uno il suo investimento in titoli pubblici italiani. La Germania è il secondo finanziatore estero del Belpaese, il primo è la Francia. La prima spiegazione («Postbank, che abbiamo acquisito nel 2010, aveva troppi titoli italiani rispetto alle nostre medie, che sono di 1-1,5 miliardi») appare insufficiente. Da Milano, il responsabile di Deutsche Bank per l'Italia, Flavio Valeri, ricorda l'impegno sul campo. Che c'è. Ma a questo punto, magari dalla sede di Londra, la prima banca tedesca, a fortissima vocazione finanziaria, dovrebbe rivelare la variazione dei suoi investimenti nel primo semestre del 2011 per ogni Paese dell'Eurozona e per le altre macroregioni del mondo. E Josef Ackerman, leader di Deutsche Bank, dovrebbe chiarire perché ha ridotto dell'88% l'investimento nei titoli pubblici italiani, mentre la sua stessa banca diffondeva rapporti lusinghieri sui medesimi. L'ultimo risale al 20 luglio.

Prima che parli, vorremmo pregarlo di evitarci la favoletta delle muraglie cinesi che separano gli uffici studi dalle sale operative. L'Italia ha imparato a sue spese la lezione delle banche internazionali che prima ti colpiscono e poi si offrono di soccorrerti. Accadde nel 1992, con l'attacco alla lira e poi con la ben remunerata assistenza, prestata alla vendita delle partecipazioni statali e alla gestione di una larga parte del risparmio italiano. Di concerto con le autorità di controllo delle Borse di Londra e Francoforte, la Consob dovrebbe indagare sulle transazioni di Deutsche Bank per fugare ogni dubbio su una manipolazione del mercato ovvero passare le carte alla procura della Repubblica. Ma più e prima della Consob dovrebbe essere il governo a sincerarsi presso la cancelleria di Berlino sulle intenzioni reali della Germania rispetto all'Italia. Dove - ma non è nemmeno il punto principale - banche e assicurazioni oggi possono essere scalate con modica spesa.

Il debito pubblico tedesco, ancora basso in relazione al Pil, ha sorpassato quello italiano in cifra assoluta. Qualche sua asta ha mostrato piccoli segni di difficoltà. Se Deutsche Bank non è sola, è legittimo sospettare una riduzione dell'investimento del sistema finanziario tedesco nei titoli pubblici altrui a favore di quelli del proprio Paese. E l'aumento dei differenziali convoglierebbe verso i sicurissimi bund sia il risparmio interno che quello degli altri Paesi, e il risparmio italiano è ingente. Sono incubi da spread ? Speriamo. Ma vorremmo tanto che qualcuno da Roma ci dicesse: abbiamo verificato dati alla mano, Frau Merkel e la Deutschland Ag nutrono sempre fiducia nell'Azienda Italia. E invece leggiamo di Silvio Berlusconi che potrebbe assumere l' interim dell'Economia, ma non telefona a Berlino.

Massimo Mucchetti
29 luglio 2011 08:33
© RIPRODUZIONE RISERVATA
 
vatti a leggere cosa diceva e faceva il governo italiano all'epoca.
Poi una scusa la troverai sempre

...questa non è' una scusa:rolleyes::cool:....



Inoltre, è palese anche il ruolo negativo svolto dalla maggior parte dei media nazionali :yes:se il 43% degli italiani ritiene che politica e corruzione abbiano causato la crisi, benché gli stessi :wall::rolleyes: ricercatori del Censis ammettano che la crisi non è ciclica e che vi è una perdita di sovranità, a tutti i livelli (politico, economico, sociale). Tanto che riconoscono che in Europa «nessuno è stato in grado di esercitare un’adeguata reattività decisionale. Nessun soggetto politico: Stato, partito, Parlamento; e nessun soggetto socio-economico: impresa, banca, sindacato, si è rivelato infatti più padrone della propria strategia d’azione, della propria operatività, del proprio stesso destino, tutti esautorati dall’impersonale potere dei mercati». Del resto, è pacifico che solo delle menti ottenebrate dal “Circo mediatico”, nazionale e internazionale, possono credere che i noti mali che affliggono da decenni il nostro Paese possano essere la principale causa di una crisi globale e strutturale che scuote fin dalle fondamenta tutto il mondo occidentale.
 
Per chi volesse collegarsi su canale 5, vi stanno spiegando perché' siamo arrivati a questo punto:rolleyes::wall::wall:....visto che per fare da bancomat a Germania Francia...dovremo risparmiare pure...sui regali natalizi.:rolleyes::cool:
 
Se siamo indebitati per 2000 MLD direi che abbiamo usato noi i mercati come bancomat e non viceversa.
 
Se siamo indebitati per 2000 MLD direi che abbiamo usato noi i mercati come bancomat e non viceversa.

....invece dovresti ringraziare:wall::wall:Deutsche bank e speculatoriKO!affini....studia,;)

P.s. Visto che ti intendi tanto di economia, la sai la differenza tra 1 future su un indice ed un etf?:cool::o

Deutsche Bank, Consob chiede chiarimenti su cessione Btp:rolleyes::wall::wall:
Di Admin (del 03/08/2011 @ 18:30:24, in I Mercati, linkato 5322 volte)


L'esposizione al debito italiano della banca tedesca è passata dagli 8,01 miliardi di fine 2010:yes: ai 997 milioni del 30 giugno 2011:rolleyes::wall:
Deutsche Bank è finita nel mirino della Consob, :cool:che ha chiesto chiarimenti in merito alla cessione di titoli di Stato italiani per un valore di 7 miliardi. :angry:"In attesa di ricevere i citati elementi informativi, la Consob segue con attenzione e continua a svolgere il monitoraggio in ordine all'evolversi della vicenda", ha spiegato il sottosegretario all'Economia, Bruno Cesario, rispondendo a un'interrogazione in commissione Finanze alla Camera di Maurizio Fugatti della Lega.
Il sottosegretario ha anche ricordato che Deutsche Bank è uno specialista in titoli di Stato italiani e fornisce di conseguenza "un contributo importante al classamento dei titoli di Stato e al mantenimento della liquidità del mercato".

"Ogni specialista in titoli di Stato italiani si impegna a sottoscrivere un quantitativo minimo di titoli in asta (3% su base annua) e a garantire un'operatività qualificata sul mercato secondario". Deutsche Bank, la cui esposizione al debito italiano è passata dagli 8,01 miliardi di fine 2010 ai 997 milioni del 30 giugno 2011, ha ceduto i bond "per riequilibrare l'esposizione al debito italiano ai valori storici, dopo che con l'acquisizione di Postbank, avvenuta a fine 2010, si era registrato un picco", ha continuato Cesario.

L'autorità che vigila sui mercati vuole conoscere in particolare i dati di dettaglio relativi all'evoluzione dell'esposizione nei confronti dell'Italia nel periodo compreso tra il primo gennaio ed il 30 giugno 2011, "distinguendo tra titoli di Stato e prodotti finanziari derivati collegati".
Inoltre, Consob vuole sapere qual è l'incidenza sull'esposizione nei confronti dell'Italia al 31 dicembre 2010 del consolidamento di Postbank ed il valore della suddetta esposizione alla data del 30 giugno 2010, oltre al dettaglio delle operazioni fatte da Deutsche Bank su titoli di Stato italiani.

La settimana scorsa, in una lettera al Corriere della Sera, Flavio Valeri, Chief Country Officer del gruppo bancario tedesco, ha detto che l'esposizione di Deutsche Bank al debito italiano si è ridimensionata solo come conseguenza dell'acquisizione di Postbank e resta stabile dal punto di vista storico. "Deutsche Bank continua a investire in Italia ed è fortemente impegnata a sostenere il Paese", aveva detto Valeri.
Per approfondimenti visita Bluerating.com
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Più info: Deutsche Bank, Consob chiede chiarimenti su cessione Btp - FinanzaInChiaro.it - Editoriali - Notizie - Borsa & Mercati
 
affermativo...se tu fai parte della casta & affini sono d'accordo con te , tu saresti uno che ha usato il bancomat

:D:D...l'inconsapevolezza finanziaria, con l'attuale crisi sistemica, e' un lusso che nessuno si può permettere....impunemente.;)OK!
 
Germania......se continui ad affamare i popolo periferici ':rolleyes:, durerai....poco.:yes::rolleyes:


ATENE: UN TOCCO DI COMPASSIONE PER UN CONCITTADINO AFFAMATO
Postato il Sabato, 08 dicembre @ 05:15:00 CST di davide

FONTE: KEEPTALKINGGREECE.COM

Un sacchetto di plastica lasciato davanti ad un negozio. Tutto accuratamente avvolto nella carta stagnola. Una semplice scritta: "Pane e formaggio (freschi)". Qualcuno ha lasciato un pasto modesto per qualcuno che non può permettersi di coprire una necessità di base: il cibo. Un gesto di compassione da parte di un qualche sconosciuto per un'anima affamata. Un disoccupato, un senza tetto ...


L'immagine è stata pubblicata da Zougla.gr e scattata da un passante, in una strada di Andrianou, nelle vicinanze di Monastiraki ad Atene.

Questa mattina ho visto invece, su internet, un'altra foto: un sacchetto contenente del cibo appeso fuori da un bidone della spazzatura di un quartiere da qualche parte in Tracia, a più di 700 km di distanza da Atene, nel Nord-est della Grecia.

Nella Grecia dell’Unione Europea, nell’Euro zona, la Troka e il bailout. Prima della fine del 2012. O poco prima della fine del mondo della profezia Maya.

Fonte: www.keeptalkinggreece.com
Link: Athens: a touch of compassion for the hungry fellow citizen
6.12.2012

Traduzione a cura di comedonchisciotte.org
 
Se siamo indebitati per 2000 MLD direi che abbiamo usato noi i mercati come bancomat e non viceversa.

:eek:.....:rolleyes:....:bye:

“Le masse non hanno mai avuto sete di verità. Chi può fornire loro illusioni diviene facilmente il loro comandante; chi tenta di distruggere le loro illusioni è sempre la loro vittima”.
Gustave Le Bon...ed io col 3D Italia bancomat di G e F.:bye:
 
...infatti ho appena accertato che scrivi solo in Arena Politica:yes:...

E a te che te ne frega?
Non siamo all'università
Di scrivere in mezzo ai finti ricchi che s*******no soldi in borsa non mi interessa.
Mica devo dimostrarti niente. E adesso vedi di girarmi largo
 
E a te che te ne frega?
Non siamo all'università
Di scrivere in mezzo ai finti ricchi che s*******no soldi in borsa non mi interessa.
Mica devo dimostrarti niente. E adesso vedi di girarmi largo

....visto che parli di economia:Dpensavo che fossi un'esperto, ma visto che tu stesso:yes:hai ammesso che non sai di cosa parli:rolleyes:...
...ti perdono.:yes:OK!

...nelle more, la tua riposta, ti...qualifica da sola.:rolleyes::cool::bye:
 
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