L'Italia e' diventata il bancomat di Francia e Germania?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Premesso che il famigerato debito greco:rolleyes:e' detenuto, per la maggior parte da banche tedesche e francesi:yes::yes:

L'Italia sta' diventando l'unico paese europeo che, versa più' soldi:rolleyes:di quanti le spettinò.:confused:

....allego il grafico pubblicato da Acomea sgr nel quale......non comprare alcuna banca italiana.:eek::yes:
 

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è risaputo da sempre che le banche italiane sono esposte pochissimo rispetto a quelle del nord su irlanda portogallo spagna grecia, sia sul debito che nell'economia privata, alle quali peraltro è anche stato chiesto di mettere in bilancio i titoli italiani a prezzo di mercato anziché al nominale
 
è risaputo da sempre che le banche italiane sono esposte pochissimo rispetto a quelle del nord su irlanda portogallo spagna grecia, sia sul debito che nell'economia privata, alle quali peraltro è anche stato chiesto di mettere in bilancio i titoli italiani a prezzo di mercato anziché al nominale

:yes:OK!.....però' le banche tedesche a luglio 2011, vendettero milioni di italici btp?:cool:
 
Cui prodest.....aiutare la Grecia?;):cool:


Francoforte - La chiamano austerity ma è solo una faccia della medaglia. La Germania della Merkel, in genere molto solerte nello sponsorizzare politiche lacrime e sangue per quelli che, in Europa, considera gli “ultimi" della classe, è in realtà uno Stato spendaccione. Solo per dirne una, il governo tedesco ha istituito fin dall'ottobre del 2008 - all'indomani del fallimento della Lehman Brothers - un fondo salva-banche (Soffin) finanziato con i soldi dei contribuenti con il compito di garantire la cosiddetta stabilità finanziaria. Stando ai dati ufficiali diramati ieri dall'ente federale con sede a Francoforte che gestisce il fondo, le perdite accumulate da inizio esercizio fino a oggi ammonterebbero a ben 23 miliardi di euro. Quest'anno, il passivo registrato solo fino al mese di settembre è di 900 milioni di euro. Ci sono persino voci come quella del quotidiano “Bild" che stimano per l'intero 2012 un deficit finale di quasi tre miliardi - tutti a carico dei contribuenti tedeschi, ovvio. Il fondo può fornire garanzie per 400 miliardi di euro e può finanziare gli istituti di credito fino a una somma complessiva di 80 miliardi. Le perdite registrate quest'anno sarebbero da imputare soprattutto all'ammortamento del debito della bad bank nata dalle costole della ex West LB, dalla quale ha ereditato un bel pacchetto di titoli tossici.

Tanto prodigo verso le proprie banche, il governo della Merkel, quanto severo nell'esigere tagli alla spesa sociale dagli altri paesi membri dell'Ue. Lo dimostrano le resistenze opposte negli ultimi tempi all'ipotesi di un taglio - o una sospensione di una parte - del debito pubblico della Grecia nei confronti dei suoi creditori. La proposta di ridurre il debito ellenico, avanzata dallo stesso Fondo monetario internazionale, non va giù alla Germania, e neppure alla Bce, di fatto tra i maggiori creditori di Atene. Alla fine, i ministri delle finanze dell'eurozona - riuniti a Bruxelles non più di un paio di settimane fa - ha tirato fuori una soluzione ibrida. Il taglio del debito non figura direttamente nel nuovo pacchetto di aiuti (in totale 44 miliardi di euro), ma lo Stato greco dovrà utilizzare il denaro concesso esclusivamente per riacquistare dalle mani dei creditori (investitori privati ma, soprattutto, le banche greche) una quota dei propri titoli pubblici. Per sbloccare la prossima tranche di aiuti il Fondo monetario pone come condizione l'adempimento dell'acquisto dei titoli pubblici. Dov'è il trucco? Lo Stato greco ricomprerà i suoi titoli a prezzi inferiori rispetto ai valori originari all'atto della loro emissione e in questo modo abbatterà una parte del proprio debito. Forse ci rimetteranno qualcosa le banche greche - certo, non gli altri investitori internazionali. Ma, nello stesso tempo, Atene rinnova lo status di debitore. Nessuno sconto, quindi. Del resto, il sì della Germania al pacchetto di aiuti è un sì «condizionato». «Abbiamo sempre sostenuto il principio di condizionalità. La Grecia riceverà tutti gli aiuti se continuerà ad adottare le riforme, una dopo l'altra». Parole del ministro delle finanze tedesco ed esponente della Cdu, Wolfgang Schäuble. Tra le condizioni degli “aiuti" figura anche l'accettazione da parte di Atene di un meccanismo automatico di tagli alla spesa pubblica - o quel che ne è rimasto - in caso di mancato pareggio di bilancio e l'innalzamento dell'età pensionabile a 67 anni. C'è da dire che nella seduta del Bundestag che ha approvato il via libero da parte della Germania agli aiuti ad Atene, anche la Spd e i Verdi hanno votato a favore assieme alla coalizione di governo che sostiene la Merkel. L'unica forza che ha votato contro è stata la Linke che accusa la Merkel di fare una politica a favore dei banchieri. «In Grecia ci sono sempre più disoccupati. Più della metà dei giovani si trova sulla strada. Aumenta il numero dei senzatetto.

Persino il tasso di suicidi è cresciuto negli ultimi due anni del 40 per cento. Già dal primo pacchetto dei cosiddetti aiuti nella primavera del 2010 la cancelliera Merkel ha premuto per imporre tagli brutali ai salari, alle pensioni e allo stato sociale in Grecia. La capacità produttiva del paese è calata del venti per cento. E la fine non si vede ancora. Merkel sta lasciando dietro di sé una scia di sangue. E di questo sono responsabili anche la Spd e i Verdi. Fino a oggi hanno sostenuto la politica dei tagli con i propri voti». La Spd ha finito per dire sì. «Per evitare il fallimento dell'eurozona», ha detto il segretario e prossimo candidato a cancelliere Peer Steinbrück, nonostante anche lui accusi il governo in carica di voler arrivare alle elezioni senza dire chiaramente «quanto costerà tutto questo ai contribuenti tedeschi».
Al momento, la prossima mossa sta alle banche greche. Lunedì Atene renderà note le condizioni di acquisto dei titoli di stato in mano ai privati. Le banche elleniche potrebbero decidere di rivendere allo Stato l'intero pacchetto di titoli da loro detenuto - il cui valore nominale ammonta a 17 miliardi. Spetterà alle banche dire però l'ultima parola sul prezzo di vendita. Lo Stato, dal suo canto, non ha alternative. All'operazione di riacquisto dei propri titoli pubblici - che costerà all'incirca dieci miliardi di euro - è vincolata la concessione degli aiuti dell'Ue e del Fmi. Non dovesse andare in porto, la Grecia può dire addio alla prossima tranche.
 
Perché' l'Italia deve pagare di più' di quello che deve?:cool::rolleyes::wall:

...visto che dal grafico allegato, i paesi più' esposti sono Germania e Francia?

I piani di “aiuto” sono serviti a proteggere gli interessi delle banche private dei paesi più forti dell’Eurozona

Il debito del settore privato greco si è in larga parte sviluppato nel corso degli anni 2000.
Le famiglie, a cui le banche e tutto il settore commerciale privato (grande distribuzione, settore automobilistico, settore immobiliare…) proponevano condizioni allettanti, hanno fatto ricorso ad un indebitamento massiccio, così come le imprese non finanziarie e le banche che potevano prendere a prestito a basso costo (tassi di interesse bassi ed inflazione più alta rispetto ai paesi maggiormente industrializzati dell’Unione europea, come la Germania, la Francia, i paesi del Benelux).
Questo indebitamento privato è stato il motore dell’economia della Grecia.
Il grafico sottostante mostra che l’adesione della Grecia all’Eurozona nel 2001 ha favorito l’ingresso di capitali finanziari, che corrispondono a prestiti o a “investimenti di portafoglio”,
(Non-IDE nel grafico, vale a dire entrate che non corrispondono ad investimenti di lunga durata) mentre ha subito una stagnazione l’investimento a lungo termine (IDE – Investimento diretto all’estero).

Fonte: Fondo Monetario Internazionale (5)

Data l’enorme liquidità messa a loro disposizione dalle banche centrali nel periodo 2007-2009, le banche dell’occidente europeo (soprattutto le banche tedesche e francesi, ma anche le banche del Belgio, dell’Olanda, quelle britanniche, lussemburghesi, irlandesi…) hanno concesso massicci prestiti alla Grecia (al settore privato e ai pubblici poteri).
Dopo il 2001, l’adesione della Grecia all’euro le ha valso la fiducia dei banchieri, che ritenevano che i grandi paesi europei sarebbero accorsi in loro aiuto in caso di problemi. Non si sono assolutamente preoccupati delle possibilità della Grecia di rimborsare a medio termine i capitali che le erano stati prestati, e avevano considerato che potevano assumersi dei rischi anche abbastanza elevati nei confronti della Grecia. Fino a questo momento, la storia ha dato loro ragione: la Commissione europea e, in particolare, i governi francese e tedesco hanno fornito sostegno ai banchieri privati dell’Europa occidentale senza alcuna remora.
Il grafico sottostante mostra come le banche dei paesi dell’occidente europeo hanno aumentato i loro prestiti alla Grecia una prima volta fra il dicembre 2005 e il marzo 2007 (durante questo periodo, il volume dei prestiti è aumentato del 50%, passando da un po’ meno di 80 miliardi a 120 miliardi di dollari). Nel momento in cui la crisi dei titoli tossici “subprimes” si è abbattuta sugli Stati Uniti, tra il giugno 2007 e l’estate 2008 i prestiti nuovamente sono aumentati (passando da 120 a 160 miliardi di dollari), per mantenersi in seguito su livelli decisamente elevati (sull’intorno dei 120 miliardi di dollari). Questo significa che le banche private dell’Europa occidentale hanno utilizzato il denaro, che avevano ricevuto in prestito in modo massiccio e a bassi tassi di interesse dalla Banca centrale europea e dalla Federal Reserve degli Stati Uniti, per aumentare i loro prestiti a paesi come la Grecia (6). Si intende, i tassi del denaro prestato erano ben più elevati, e quindi queste banche hanno potuto realizzare lucrosi profitti. Ne deriva che gli istituti bancari privati portano una pesantissima parte di responsabilità nell’eccessivo indebitamento della Grecia.
 

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Cui prodest?:cool:

La crisi dell’Eurozona fa abbassare il costo del debito per la Germania e per gli altri paesi forti

Ma la storia non si ferma qui. I paesi che dominano l’Eurozona traggono profitto dallo stato di sofferenza di quelli della periferia (Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna, i paesi dell’ex blocco dell’Est ora membri dell’Unione europea). L’aggravarsi della crisi dell’Eurozona, dovuta alla politica condotta dai suoi dirigenti e non a causa di fenomeni esterni, determina uno spostamento di capitali dalla Periferia verso il Centro. La Germania, la Francia, i Paesi Bassi, la Finlandia, il Lussemburgo, l’Austria e il Belgio ne beneficiano grazie ad una riduzione molto forte del costo del finanziamento dei loro debiti. L’1 gennaio 2010, prima dello scoppio della crisi greca e dell’Eurozona, la Germania garantiva un tasso di interesse del 3,4% per l’emissione di obbligazioni a 10 anni, mentre il 23 maggio 2012 il tasso a 10 anni passava all’1,4%. Questo corrisponde ad una diminuzione del 60% del costo del finanziamento (13).
Secondo il quotidiano economico francese Les Echos, “un calcolo approssimativo dimostra che i risparmi generati grazie all’abbassamento dei tassi di interesse del costo del finanziamento dopo 3 anni ammontano a 63 miliardi di euro” (14). Somma da proporzionare ai 15 miliardi (sui 110 ripartiti fra i diversi creditori) effettivamente prestati ad interesse dalla Germania alla Grecia fra il maggio 2010 e il dicembre 2011, nel quadro del suo contributo al primo piano di “aiuti” della Troika.
Il totale degli impegni di prestito tedeschi verso la Grecia, se si addizionano le decisioni europee prese fra il 2010 e il 2012, ammonta a 67 miliardi di euro. Ma attenzione, la maggior parte di questa somma non è stata ancora sborsata, mentre i risparmi realizzati secondo il calcolo di Les Echos ammontano già a 63 miliardi di euro. Abbiamo considerato i tassi a 10 anni e a 6 anni pagati dalla Germania per prendere a prestito. Se prendiamo in esame il tasso a 2 anni, la Germania ha emesso, per esempio, obbligazioni a scadenza 23 maggio 2012 al tasso di interesse nullo. (15)
All’inizio del 2012, la Germania ha preso a prestito a 6 mesi la somma pari a 3,9 miliardi di euro ad un tasso di interesse negativo. A questo proposito, Le Soir scriveva il 23 maggio 2012: “Gli investitori ricevono al termine di questi sei mesi un interesse davvero minimo (0,0112%) rispetto a quello che hanno prestato.” (16) Se esistesse solo un briciolo di verità in tutte le ondate di menzogne a proposito della Grecia (del Portogallo, della Spagna…), si dovrebbe leggere che la Grecia consente alla Germania e agli altri paesi forti dell’Eurozona di risparmiare somme considerevoli.
L’elenco dei vantaggi acquisiti dalla Germania e dagli altri paesi del Centro Europa deve essere completato dagli elementi che seguono appresso.
Programma di privatizzazioni di cui beneficiano le imprese private dei paesi del Centro Europa

Le politiche di austerità imposte alla Grecia prevedono un vasto programma di privatizzazioni (17),
 
Le banche italiane sono piene di mutui al 120% per case che ora valgono la metà
 
Le banche italiane sono piene di mutui al 120% per case che ora valgono la metà

All'inizio furono le banche usa a cartolarizzare i mutui subprime, impacchettando li in prodotti diversi, Cds e Cdo e distribuenoli per il mondo.:rolleyes:


La cartolarizzazione è la cessione di attività o beni di una società definita tecnicamente originator, attraverso l'emissione ed il collocamento di titoli obbligazionari.
Il credito viene ceduto a terzi, e il rimborso dovrebbe garantire la restituzione del capitale e delle cedole di interessi indicate nell'obbligazione. Se il credito diviene inesigibile, chi compra titoli cartolarizzati perde sia gli interessi che il capitale versato.
Per lo più i beni ceduti sono costituiti da crediti, tuttavia possono essere immobili, strumenti derivati o altro. I beni vengono ceduti a società-veicolo (SPV, società cessionaria abilitata ad emettere i titoli in cui sono incorporati i crediti ceduti) che ne versano al cedente il corrispettivo economico ottenuto attraverso l'emissione ed il collocamento di titoli obbligazionari. Le obbligazioni emesse sono divise in classi a seconda del rating (AAA,AA,BBB,BB etc.. fino alla partecipazione azionaria), con un merito creditizio che è minore quanto più è alto il livello di subordinazione nella restituzione del debito obbligazionario.
 
Siamo il bancomat d'Europa

Detto giustamente ieri sera da Tremonti, così come altri argomenti da lui citati, mi ha trovato d'accordo.

Ma, e ripeto ma, caro Giulio, ormai per te è tardi, ci dovevi pensare prima; qui in Arena Politica lo diciamo da tempo, nel frattempo tu nicchiavi, pensavi a te e ai tuoi clienti e ai tuoi compagni (vedi scudo) e ci hai messo in queste condizioni: sotto ricatto.

Non sei credibile.
 
Cui prodest l'ampia mento dello spread?:rolleyes::cool:

Fino a maggio 2011, la forbice degli interessi pagati da Italia e Germania era:cool::rolleyes:poco più' dell'1%.:bye:



E’ PROVATO: LO SPREAD UN IMBROGLIO DEI TEDESCHI
Postato il Martedì, 11 dicembre @ 14:57:49 CST di davide

DI CLAUDIO MESSORA
byoblu.com

All'origine dell'impennata dello spread ci fu Deutsche Bank, che nel luglio 2011 vendette una quantità ingente di Btp, Si parla anche di 7 miliardi. Un rilascio sul mercato di queste dimensioni avrebbe fatto innalzare perfino la temperatura delle calotte polari. Ora sappiamo anche perché: il 20 ottobre 2011 Deutsche Bank presenta un lungo lavoro al Governo tedesco e alla Troika (Fmi, Bce e Ue), intitolato "Guadagni, concorrenza e crescita", nel quale chiede esplicitamente che vengano privatizzati i sistemi welfare e i beni pubblici di Francia, Italia, Spagna, Grecia, Portogallo e Irlanda.

Prima mettono nel mirino i Paesi da invadere, poi li mettono in crisi, aumentando artificialmente gli interessi sul debito pubblico, poi mandano la cura, presentandola coma la sola possibilità. La terza guerra mondiale è servita, senza spargimento di sangue: un bottino facile facile, ottenuto con la complicità dei servi sciocchi e mediante l'introduzione di un cavallo di *****.

Il Governo dei nani e delle ballerine non fu certo un esempio nella storia di questa travagliata Repubblica, ma ciò non toglie che Berlusconi dica il vero quando indica nella Germania il braccio armato e l'utilizzatore finale di una crisi creata ad arte per rimpiazzare i vertici istituzionali con altri più compiacenti, chiamati a liquidare il nostro patrimonio. Di fronte a questi dati, chiunque difenda ancora la Germania come esempio di virtù e di buon governo (rileggersi anche Fabrizio Tringali su questo blog) non solo dice il falso, ma è contro gli interessi del suo Paese e deve assumersene la responsabilità.

Nell'era digitale, dove ogni cosa è ormai immateriale tranne la pagnotta a fine mese, le crisi le creano i tiranni dell'economia e della finanza. Le banche, soprattutto quelle centrali, sono una lobby che persegue unicamente il mantenimento dello status quo e congela ogni forma di progresso per il popolo. Parola di un ex banchiere centrale belga: Bernard A. Lietaer. I miliardi degli aiuti girano in tondo, facendo un lungo giro dell'Oca, vengono creati dal nulla e poi ritornano al punto di partenza, ma durante il percorso qualcuno si impoverisce e qualcun altro si arricchisce. E quelli che si arricchiscono non siamo noi.

Bisogna cambiare. Il voto è alle porte. Votate qualcuno che dica basta a questo scempio, che dica basta a questi signori, denunciati perfino all'Aia per crimini contro l'umanità, a partire da Christine Lagarde ad Angela Merkel, da Wolfgang Schäuble a José Barroso passando per Hermann Van Rompuy, nella lunghissima denuncia di una cittadina tedesca, Sarah Luzia Hassel-Reusing, che cita anche Mario Monti come persona informata sui fatti.

Votate qualcuno che abbia un'idea diversa del senso dell'economia, dei suoi obiettivi e delle sue ricadute sui cittadini. Qualcuno che non viva unicamente per spostare capitali finanziari di banca in banca, di fondo in fondo, con l'unico obiettivo di ingrossarli durante il loro movimento, come una slavina che rotola a valle e travolge tutto il paese. Qualcuno che sia ancora un essere umano, possibilmente.

Claudio Messora
Fonte: ByoBlu - Il video blog di Claudio Messora | Informazione libera
Link: E' provato: lo spread un imbroglio dei tedeschi.
11.12.2012
 
Grillo lo dice da sempre: M5S OK!

Ormai è' acclarato che siamo all'apice di una crisi sistemica:rolleyes:come è' palese che il sistema vigente si è' esaurito:yes:quindi, per cambiare il sistema bisogna cambiare le persone e l'apparato desueto_OK!
 
Adesso l'asse franco tedesca, oltre ad utilizzarci come bancomat facendoci partecipare:rolleyes::wall:ai loro debiti, pretendono pure di sceglier ci i governanti di ....loro gradimento?:cool:




Grazie ad una “dritta” appena arrivata da GPG Imperatrice, siamo in grado di documentarvi un vero e proprio scandalo debitamente taciuto dai nostri media sussidiati. Si tratta del saldo fra quanto i paesi dell’UE versano e quanto ricevono sotto forma di sussidi europei.
Indovinate chi è la scema del villaggio?:rolleyes:
Risposta esatta, l’Ita(g)lia!:'(
Ecco la contabilità dal Budget dell’Unione 2011

(cliccate per ingrandire)
L’Italia nel 2011 è la nazione che rispetto al PIL ha avuto il maggior saldo negativo:wall: tra quanto versato alle cassa di Bruxelles e quanto ricevuto. Ovvero lo 0,38% del PIL 2011, 5,933 mld di euro.:cool:
Neppure la Germania, rispetto al suo PIL, ha avuto un saldo così negativo.
Siamo un paese di pazzi, gestito da mentecatti incompetenti. Se andiamo a spulciare dentro le cifre scopriamo cose che non stanno ne in cielo ne in terra, roba da ergastolo per i la nostra classe dirigente.
Andiamo con ordine:

a) Come noto l’Italia, tra le altre cose, è un paese agricolo, da Wikipedia si vede il PIL agricolo: List of countries by GDP sector composition - Wikipedia, the free encyclopedia
Facendo 2 conti, il PIL agricolo e’: Italia 30 mld, Spagna 33 mld, Francia 35 mld, Germania 20 mld
ok? Ora Guardiamo gli aiuti Europei all’Agricoltura:

fonte: Interactive chart: EU expenditure and revenue - Financial Programming and Budget (divertitevi è interattivo)
(commenti di GPG) In pratica gli aiuti in % sul PIL agricolo sono: 20% per Italia e poco piu’ per Spagna, quasi 30% per Francia e 35% per Germania (la piu’ sussidiata e’ la Germania…. l’Europa da aiuti alla Germania per fargli esportare il Latte in Italia….Siamo alla follia).
b) come noto l’Italia ha il privilegio di avere vaste zone depresse, con PIL pro-capite bassissimo. Sempre dal Buget 2011 dell’unione ecco i “fondi di coesione” il modo simpatico e politicamente corretto per definire i fondi per le zone depresse (regioni, non stati) :

Sono aiuti che dovrebbero andare alle aree deboli. Infatti I paesi dell’est sono i più beneficiti. Anche qui MISTERI:
5 mld a Spagna, 1,8 a Germania, 2,1 all’Italia e 1,8 alla Francia.
Attenzione: il PIL procapite (fatto 100 quello UE) e’ circa 100 per Italia e Spagna, e circa 115-120 per Germania e Francia. In Italia ci sono 20 mln di abitanti con PIL pro-capite pari a 65 (il SUD) e riceve solo 2,1 mld, la Grecia ha solo 11 mln di abitanti con PIL pro-capite pari a 80 o 90 e riceve la bellezza di 2,6 mld ed idem il Portogallo.
SIAMO UN PAESE DI PAZZI…. La Francia sussidia l’agricoltura come nessun altro, La Spagna magia sia sull’agricoltura che sulla Crescita, la Germania riesce ad avere piu’ aiuti all’agricoltura dell’Italia pur avendo un PIL agricolo minore del 30% e ripiglia buona parte della grana attraverso l’export ai paesi limitrofi stra-sussidiati dell EST.
Gli unici “Scemi del villaggio” sono gli Ita(g)liani che ci rimettono piu’ di chiunque altro e pagano grana a Francesi e Tedeschi per far loro esportare Latte e Carne fuori-mercato in Italia, e pagano una montagna di quattrini ai paesi dell’est ed agli altri PIGS che sono favorite per farci delocalizzare.
Commento finale: chi ne avesse piacere se la prenda pure con l’Europa, il (g)omblotto anti-italiano, i kattifi tedeschi etc. etc. etc. . Sommessamente, vorrei fare notare che “forse”, persino i Greci sanno fare un lavoro migliore dei nostri politici e burocrati, quando si tratta di difendere l’interesse nazionale.
p.s. by GPG: fino al 2000 non avevamo un saldo passivo (nonostante avevamo un PIL pro-capite del 10% maggiore alla media UE)….i politicanti delle seconda repubblica sono decisamente peggio di quelli della prima….manco sanno fregare gli altri … ma si fanno fregare alla grande.


Fonte: http://www.****************.it/2012...unico-pigs-che-paga-piu-di-quanto-riceve.html
 
ma questo è chiarissimo da due anni

che noi dovevamo pagare a vantaggio sia dei paesi in deficit come grecia e iralanda sia a vantaggio delle banche creditrici francesi (soprattutto) e tedesche, questo era chiaro fin dal primo giorno

anzi, visto dall'italia, il problema è tutto lì
 
la contribuzione non è in base al credito ma al pil nell'eurozona.
 
ma questo è chiarissimo da due anni

che noi dovevamo pagare a vantaggio sia dei paesi in deficit come grecia e iralanda sia a vantaggio delle banche creditrici francesi (soprattutto) e tedesche, questo era chiaro fin dal primo giorno

anzi, visto dall'italia, il problema è tutto lì

Buongiorno ipisOK!ma se' chiarissimo:cool:perché' ....continuano a fare manovre che mentre ingrassano i franco tedeschi :angry:impoveriscono i cittadini italiani:rolleyes:?......i ns. economisti sono masochisti o sadici verso i connazionali.:cool:?

.....Oppure si approfittano che la massa, compreso il fol:rolleyes:si azzanna effimeramente, ancora fra dx e sx?:rolleyes:
 
Buongiorno ipisOK!ma se' chiarissimo:cool:perché' ....continuano a fare manovre che mentre ingrassano i franco tedeschi :angry:impoveriscono i cittadini italiani:rolleyes:?......i ns. economisti sono masochisti o sadici verso i connazionali.:cool:?

.....Oppure si approfittano che la massa, compreso il fol:rolleyes:si azzanna effimeramente, ancora fra dx e sx?:rolleyes:

perché ormai si decide tutto altrove
 
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