Montague
Honestas Supra Omnia
- Registrato
- 7/3/01
- Messaggi
- 1.233
- Punti reazioni
- 58
Da " Il Nuovo" di oggi, a proposito dei furti all'aereoporto della Malpensa:
Walter Mancini del coordinamento nazionale del Sulta (Sindacato nazionale unitario trasporto aereo): innanzitutto chiariamo - afferma Mancini - che i furti che avvengono negli aeroporti italiani non sono più numerosi che in altre parti del mondo. Non esiste un caso Italia: "Se avvengono è perché la gente ha fame e infatti si moltiplicano i casi in Africa e Sud America. E poi bisogna anche valutare: stiamo parlando di operai che fanno turni stressanti, in zone rumorose per 1000 euro al mese se sono neo-assunti. Noi condanniamo il furto, ma non dobbiamo dimenticare che si parla di soggetti deboli e che sospendendoli dal lavoro si toglie l'unica fonte di reddito per le loro famiglie".
Una soluzione? "Secondo me - afferma Mancini - non sarebbe neanche necessario sospenderli, sono sicuro che si calmerebbero, qualora sapessero di essere al centro delle indagini. Il licenziamento dovrebbe scattare solo in caso di sentenza definitiva". "Anzi - conclude Mancini che veste in tutto e per tutto i panni del difensore delle categorie più deboli - io li riprenderei al lavoro una volta scontata la pena, altrimenti come danno da mangiare alle famiglie? Procederei con i licenziamenti solo di fronte a prove inoppugnabili e non a semplici sospetti. E comunque a Roma i casi di furto sono pochissimi, grazie a controlli sempre più serrati".
L'Enac si limita, invece, a un breve commento: non tocca a noi gestire il problema, abbiamo, però, invitato le società di gestione a effettuare controlli più serrati.
(5 GIUGNO 2003, ORE: 08:30)
Walter Mancini del coordinamento nazionale del Sulta (Sindacato nazionale unitario trasporto aereo): innanzitutto chiariamo - afferma Mancini - che i furti che avvengono negli aeroporti italiani non sono più numerosi che in altre parti del mondo. Non esiste un caso Italia: "Se avvengono è perché la gente ha fame e infatti si moltiplicano i casi in Africa e Sud America. E poi bisogna anche valutare: stiamo parlando di operai che fanno turni stressanti, in zone rumorose per 1000 euro al mese se sono neo-assunti. Noi condanniamo il furto, ma non dobbiamo dimenticare che si parla di soggetti deboli e che sospendendoli dal lavoro si toglie l'unica fonte di reddito per le loro famiglie".
Una soluzione? "Secondo me - afferma Mancini - non sarebbe neanche necessario sospenderli, sono sicuro che si calmerebbero, qualora sapessero di essere al centro delle indagini. Il licenziamento dovrebbe scattare solo in caso di sentenza definitiva". "Anzi - conclude Mancini che veste in tutto e per tutto i panni del difensore delle categorie più deboli - io li riprenderei al lavoro una volta scontata la pena, altrimenti come danno da mangiare alle famiglie? Procederei con i licenziamenti solo di fronte a prove inoppugnabili e non a semplici sospetti. E comunque a Roma i casi di furto sono pochissimi, grazie a controlli sempre più serrati".
L'Enac si limita, invece, a un breve commento: non tocca a noi gestire il problema, abbiamo, però, invitato le società di gestione a effettuare controlli più serrati.
(5 GIUGNO 2003, ORE: 08:30)