Locandine..colonne sonore...musiche di films

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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Everything Everywhere All at Once «Ogni cosa ovunque all'improvviso» è un film del 2022 scritto e diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert sotto lo pseudonimo di The Daniels.

Il film ha vinto 2 Golden Globe e 7 Premi Oscar 2023.

Cast: Jenny Slate, James Hong, Michelle Yeoh, Jamie Lee Curtis, Harry Shum Jr.

Il film racconta la storia di Evelyn Wang (Michelle Yeoh), una donna di origini cinesi che gestisce una piccola lavanderia a gettoni. Evelyn è sempre piena di lavoro e deve occuparsi non solo della sua attività, ma anche della sua famiglia: un padre ormai rintronato (James Hong), una figlia adolescente Joy (Stephanie Hsu), che non sembra più riuscire a comprendere, e un matrimonio con Waymond (Ke Huy Quan), un uomo debole con il quale non si trova per nulla bene. Come se la sua impegnata vita non bastasse, Evelyn riceve anche un controllo fiscale che la porta a imbattersi in Deirdre (Jamie Lee Curtis), un'ispettrice puntigliosa.

Mentre deve fare i conti con l'agente, la donna assiste a una spaccatura nel multiverso, che la trascina in un'avventura fatta di realtà parallele. Il suo compito ora è sconfiggere il nemico e salvare il destino degli universi, riportando così non solo l'armonia nelle varie dimensioni, ma anche nella sua vita e nella sua famiglia.


Everything Everywhere All at Once sfida i Marvel Movie sul loro territorio narrativo con i mezzi del cinema indipendente e ne esce vincitore grazie alle molte soluzioni artigianali e all'affettuoso omaggio al cinema di Hong Kong. il film è immerso in un’atmosfera fantascientifica, ricchissima di citazioni cinematografiche, di azione, ironia e fantasia sfrenata.
È la vita di ogni giorno che i Daniels raccontano in Everything Everywhere All At Once, quella delle bollette e del cliente poco simpatico, delle difficoltà familiari, dell’amore e del rimpianto. Così Evelyn, come una moderna Alice nel Paese delle Meraviglie, scopre la porta che la conduce in un mondo alternativo, proprio in quell’ufficio asettico dove la sua vita sta per andare a rotoli.
Le infinite possibilità, tra le quali è quasi impossibile destreggiarsi, sono in realtà il simbolo delle imprevedibili difficoltà in cui rischiano di arenarsi le nostre aspirazioni e il nostro slancio vitale. Il fallimento è dietro l’angolo, tristemente, sempre.

L'hanno definito un «vortice anarchico di generi» (The New York Times), un mix impazzito di commedia nera, fantascienza, fantasy, film d'arti marziali e animazione. Naturalmente c'entrano i multiversi, una missione salva-mondo, la trasformazione di una donna comune in una eroina..

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Everything Everywhere All at Once «Ogni cosa ovunque all'improvviso» è un film del 2022 scritto e diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert sotto lo pseudonimo di The Daniels.

Il film ha vinto 2 Golden Globe e 7 Premi Oscar 2023.

Cast: Jenny Slate, James Hong, Michelle Yeoh, Jamie Lee Curtis, Harry Shum Jr.

Il film racconta la storia di Evelyn Wang (Michelle Yeoh), una donna di origini cinesi che gestisce una piccola lavanderia a gettoni. Evelyn è sempre piena di lavoro e deve occuparsi non solo della sua attività, ma anche della sua famiglia: un padre ormai rintronato (James Hong), una figlia adolescente Joy (Stephanie Hsu), che non sembra più riuscire a comprendere, e un matrimonio con Waymond (Ke Huy Quan), un uomo debole con il quale non si trova per nulla bene. Come se la sua impegnata vita non bastasse, Evelyn riceve anche un controllo fiscale che la porta a imbattersi in Deirdre (Jamie Lee Curtis), un'ispettrice puntigliosa.

Mentre deve fare i conti con l'agente, la donna assiste a una spaccatura nel multiverso, che la trascina in un'avventura fatta di realtà parallele. Il suo compito ora è sconfiggere il nemico e salvare il destino degli universi, riportando così non solo l'armonia nelle varie dimensioni, ma anche nella sua vita e nella sua famiglia.


Everything Everywhere All at Once sfida i Marvel Movie sul loro territorio narrativo con i mezzi del cinema indipendente e ne esce vincitore grazie alle molte soluzioni artigianali e all'affettuoso omaggio al cinema di Hong Kong. il film è immerso in un’atmosfera fantascientifica, ricchissima di citazioni cinematografiche, di azione, ironia e fantasia sfrenata.
È la vita di ogni giorno che i Daniels raccontano in Everything Everywhere All At Once, quella delle bollette e del cliente poco simpatico, delle difficoltà familiari, dell’amore e del rimpianto. Così Evelyn, come una moderna Alice nel Paese delle Meraviglie, scopre la porta che la conduce in un mondo alternativo, proprio in quell’ufficio asettico dove la sua vita sta per andare a rotoli.
Le infinite possibilità, tra le quali è quasi impossibile destreggiarsi, sono in realtà il simbolo delle imprevedibili difficoltà in cui rischiano di arenarsi le nostre aspirazioni e il nostro slancio vitale. Il fallimento è dietro l’angolo, tristemente, sempre.

L'hanno definito un «vortice anarchico di generi» (The New York Times), un mix impazzito di commedia nera, fantascienza, fantasy, film d'arti marziali e animazione. Naturalmente c'entrano i multiversi, una missione salva-mondo, la trasformazione di una donna comune in una eroina..

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Seguo poco i film nuovi e non ho visto nessuno dei candidati all'Oscar 2023, ma a giudicare dal voto medio degli utenti su FilmTV.it, che tendono ad essere complessivamente esperti ed affidabili, l'Academy non ha scelto bene:
- EEAAO voto medio 6,1 - Avatar 2 voto medio 7,2 - The Fabelmans 7,7 - Gli spiriti dell'isola 7,4
(per confronti, alcuni tra i migliori degli scorsi anni)
Parasite 8,0 - The Irishman 8,1 - Il filo nascosto 7,5 - Decision to leave 7,7.
 
Seguo poco i film nuovi e non ho visto nessuno dei candidati all'Oscar 2023, ma a giudicare dal voto medio degli utenti su FilmTV.it, che tendono ad essere complessivamente esperti ed affidabili, l'Academy non ha scelto bene:
- EEAAO voto medio 6,1 - Avatar 2 voto medio 7,2 - The Fabelmans 7,7 - Gli spiriti dell'isola 7,4
(per confronti, alcuni tra i migliori degli scorsi anni)
Parasite 8,0 - The Irishman 8,1 - Il filo nascosto 7,5 - Decision to leave 7,I

I film con più incassi al botteghino spesso non coincidono con quelli più apprezzati dalla critica.
Vedremo nel fine settimana se ci sarà l'effetto "Oscar" sulle classifiche.

Creed III è inamovibile dalla prima posizione, incassa altri 418mila euro e vola a 5,4 milioni (non miglior incasso della stagione corrente, superato da Black Adam).
Sul podio restano L'ultima notte di amore, con 346mila euro e 965mila complessivi e Scream VI, che si ferma a 212mila e 782mila totali.
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L'ultima notte di Amore è un film di genere thriller, noir del 2023, diretto da Andrea Di Stefano, con Pierfrancesco Favino e Linda Caridi.

"Un omaggio a tutte le persone che ambiscono ad essere per bene":bow::clap::bow:

L’idea è nata dai racconti di alcuni poliziotti che Di Stefano stava frequentando per altri progetti. Dagli incontri, il regista ha raccolto la loro frustrazione, la sconfitta, il non sentirsi riconosciuti da una burocrazia di Stato che spesso premia i più furbi. Nelle loro parole ha rivisto suo padre e i racconti che gli faceva quando era solo un adolescente. Per realizzare il suo poliziesco realistico, si è ispirato alle pellicole di Kurosawa e Hitchcock, osservando a lungo dei veri agenti di polizia nel loro ambiente lavorativo.
Quando inizia a scrivere la sceneggiatura ha già un volto in mente, quello di Pierfrancesco Favino:

Ammirando l’umanità dello sguardo di Pierfrancesco Favino mentre sorrideva a Viviana,
ho finalmente realizzato che avevo scritto un film su mio padre. È un omaggio a tutte le
persone che ambiscono ad essere per bene, come Franco Amore, come mio padre (Andrea Di Stefano).
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Franco vive a Milano, è innamorato di sua moglie Viviana e per 35 anni ha servito lo Stato con orgoglio e giustizia. Non ha mai sparato a un uomo, ha sempre creduto nell’onestà e l’ha perseguita con integrità. Lui stesso si è sempre autodefinito una persona onesta o che comunque ha sempre ambito di seguire la strada della correttezza, come afferma nel suo discorso di pensionamento.
Fino a quel momento il suo pensiero era rivolto al giorno dopo, a quando avrebbe dovuto salutare tutti con un bel discorso di addio. Ma quella notte, l’ultima di servizio, metterà in discussione tutto. Il suo amico Dino, nonché suo partner da diversi anni, rimane ucciso in una rapina di diamanti.

Franco Amore (Pierfrancesco Favino):
Per tutta la vita c'ho avuto l'ambizione di essere una persona onesta.


È così che l'ultima notte di Amore si rivelerà essere la più lunga di tutte. Una notte che mette in serio pericolo la sua vita e tutto ciò che conta e ha sempre contato per lui: il lavoro a servizio dello Stato, la moglie Viviana e l'amicizia con Dino. Mentre gli eventi si aggrovigliano in un intricato nodo, l'alba in quel di Milano sembra non arrivare mai.
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The Fabelmans

Film di genere drammatico del 2022, diretto da Steven Spielberg, con Gabriel LaBelle e Michelle Williams.
Il titolo del film è semplicemente il cognome della famiglia al centro del racconto, ovvero i Fabelman. Il piccolo Sammy Fabelman, chiaro alter ego di Spielberg, ha dunque già inscritto nel nome il destino di narratore di storie fantastiche e immaginifiche. Nomen omen, Fabelman significa “uomo fiaba”.


“The Fabelmans” è scritto da Spielberg e dal drammaturgo vincitore del Premio Pulitzer Tony Kushner (Angels in America, Caroline o Change), che ha ottenuto nomination all’Oscar per le sue sceneggiature per Lincoln e Monaco entrambe pellicole di Spielberg.
Le musiche di “The Fabelmans” sono del cinque volte premio Oscar John Williams (Schindler’s List, Lo squalo).

Mitzi: I film sono sogni che non dimenticherai mai.

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È una lettera d'amore di Spielberg ai suoi genitori, a sua madre in particolare, a cui il film è dedicato.
Un'autobiografia romanzata, un'introspezione, un dizionario enciclopedico dei temi e dei motivi che coltiva da più di mezzo secolo: i volti meravigliati dei bambini, occhi spalancati e bocche socchiuse, i dialoghi scritti come massime
("Non basta amare una cosa, bisogna sapere prendersene cura..."), la perdita del conforto domestico come trauma irrimediabile, il confronto dei mingherlini di genio coi bellimbusti idioti e quell'incredibile senso visivo che gli permette di inventare immagini folgoranti. Una su tutte: le mani di un bambino che si fanno schermo per accogliere delicatamente un frame tremante, come un pulcino estratto dal suo guscio.

Spielberg affronta per la prima volta in maniera esplicita la sua infanzia.

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1952. Sammy Fabelman ha sei anni e al cinema non ci vuole andare, ha paura di affrontare quel mondo di giganti. La madre gli assicura che i film sono sogni indimenticabili, il padre lo rassicura descrivendogli il prodigio di una macchina che fa muovere immagini fisse. Davanti al loro bambino, Mitzi e Burt assumono ciascuno il proprio ruolo: la poesia da un lato, la tecnologia dall'altro. In sala Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. DeMille fa il resto.I tre assistono alla proiezione del kolossal Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. DeMille. Sammy uscirà dal cinema emozionato, ma anche profondamente traumatizzato da un incidente ferroviario mortale visto in CinemaScope.
Sammy è tormentato da incubi in cui rivive l’incidente. Il padre, per confortarlo, gli regala un trenino elettrico e la madre una macchina da presa. Con il nuovo strumento, Sammy può riprendere il trenino in corsa e ricreare un incidente finto che può “controllare” anche grazie al montaggio…

L'avvenire è aperto.

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Reclutando come figuranti compagni di scuola e sorelle, comincia a girare western ed epopee belliche nel deserto dell'Arizona. Gli anni intanto passano e Sam, adolescente, scopre nel flusso dei suoi fotogrammi aspetti insospettabili della vita dei suoi genitori. Il padre, brillante ingegnere, vorrebbe seguire una promozione a Los Angeles, la madre, pianista che ha abbandonato la sua carriera per allevare i figli, vorrebbe restare a Phoenix. Il trasloco è inevitabile, il divorzio pure. Sam si rifugia nel cinema e in un'estate in 16mm prima di diventare grande e fare grandi film.


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The Fabelmans

Film di genere drammatico del 2022, diretto da Steven Spielberg, con Gabriel LaBelle e Michelle Williams.
Il titolo del film è semplicemente il cognome della famiglia al centro del racconto, ovvero i Fabelman. Il piccolo Sammy Fabelman, chiaro alter ego di Spielberg, ha dunque già inscritto nel nome il destino di narratore di storie fantastiche e immaginifiche. Nomen omen, Fabelman significa “uomo fiaba”.


“The Fabelmans” è scritto da Spielberg e dal drammaturgo vincitore del Premio Pulitzer Tony Kushner (Angels in America, Caroline o Change), che ha ottenuto nomination all’Oscar per le sue sceneggiature per Lincoln e Monaco entrambe pellicole di Spielberg.
Le musiche di “The Fabelmans” sono del cinque volte premio Oscar John Williams (Schindler’s List, Lo squalo).

Mitzi: I film sono sogni che non dimenticherai mai.

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È una lettera d'amore di Spielberg ai suoi genitori, a sua madre in particolare, a cui il film è dedicato.
Un'autobiografia romanzata, un'introspezione, un dizionario enciclopedico dei temi e dei motivi che coltiva da più di mezzo secolo: i volti meravigliati dei bambini, occhi spalancati e bocche socchiuse, i dialoghi scritti come massime
("Non basta amare una cosa, bisogna sapere prendersene cura..."), la perdita del conforto domestico come trauma irrimediabile, il confronto dei mingherlini di genio coi bellimbusti idioti e quell'incredibile senso visivo che gli permette di inventare immagini folgoranti. Una su tutte: le mani di un bambino che si fanno schermo per accogliere delicatamente un frame tremante, come un pulcino estratto dal suo guscio.

Spielberg affronta per la prima volta in maniera esplicita la sua infanzia.

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1952. Sammy Fabelman ha sei anni e al cinema non ci vuole andare, ha paura di affrontare quel mondo di giganti. La madre gli assicura che i film sono sogni indimenticabili, il padre lo rassicura descrivendogli il prodigio di una macchina che fa muovere immagini fisse. Davanti al loro bambino, Mitzi e Burt assumono ciascuno il proprio ruolo: la poesia da un lato, la tecnologia dall'altro. In sala Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. DeMille fa il resto.I tre assistono alla proiezione del kolossal Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. DeMille. Sammy uscirà dal cinema emozionato, ma anche profondamente traumatizzato da un incidente ferroviario mortale visto in CinemaScope.
Sammy è tormentato da incubi in cui rivive l’incidente. Il padre, per confortarlo, gli regala un trenino elettrico e la madre una macchina da presa. Con il nuovo strumento, Sammy può riprendere il trenino in corsa e ricreare un incidente finto che può “controllare” anche grazie al montaggio…

L'avvenire è aperto.

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Reclutando come figuranti compagni di scuola e sorelle, comincia a girare western ed epopee belliche nel deserto dell'Arizona. Gli anni intanto passano e Sam, adolescente, scopre nel flusso dei suoi fotogrammi aspetti insospettabili della vita dei suoi genitori. Il padre, brillante ingegnere, vorrebbe seguire una promozione a Los Angeles, la madre, pianista che ha abbandonato la sua carriera per allevare i figli, vorrebbe restare a Phoenix. Il trasloco è inevitabile, il divorzio pure. Sam si rifugia nel cinema e in un'estate in 16mm prima di diventare grande e fare grandi film.


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C'è un buon film di 30 anni fa, ormai completamente dimenticato, che vale la pena di vedere o rivedere a breve distanza da The Fabelmans, perchè hanno vari elementi in comune. Richard Dreyfuss è molto famoso, e Merceds Ruehl aveva appena vinto l'Oscar per La leggenda del Re Pescatore di Terry Gilliam.

Proibito amare (1993) | FilmTV.it
Trouble in Yonkers (1993) - IMDb

Lost in Yonkers (1993).mp4

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Ho appena visto "La ragazza della palude", tratto dall'omonimo libro che non ho letto, mi è piaciuto, confezionato in maniera decisamente soft, belle immagini, forse troppo, una storia così è molto più cruda, disperata e dolorosa, ma ogni tanto fa bene immaginare cose che dipingono la realtà in modo più sognante...

Un caro saluto a Mafalda e a tutti :)


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UN BEL MATTINO

Regia di Mia Hansen-Løve.
Con Léa Seydoux, Pascal Greggory, Melvil Poupaud, Nicole Garcia, Camille Leban Martins.
Genere Drammatico - Francia, 2022

Sandra Kinsler, traduttrice consacrata al suo lavoro e al prossimo, vive a Parigi con la sua bambina e il peso di un lutto. Vedova da cinque anni, riscopre l'amore con Clément,
un vecchio amico in piena crisi coniugale.
Ma quel nuovo sentimento improvviso si scontra con la realtà e la malattia degenerativa di suo padre, un insegnante di filosofia che vive solo e ha bisogno di cure costanti. Per gestire l'irreversibile demenza del genitore, comincia per Sandra e la sua famiglia la dolorosa ricerca di un 'ricovero'.

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Tra una vita che si spegne e un amore che comincia, Sandra approfitta di quegli ultimi momenti di complicità col padre e cerca all'orizzonte un nuovo inizio.
Un beau matin è un film semplice e disarmante sulla vita, nient'altro che la vita.

Un racconto che interroga quello che resta quando ce ne andiamo, quello che lasciamo indietro con il ricordo di noi: i nostri libri, le nostre collezioni segrete, i nostri quadri, la nostra lingua, la nostra città, i nostri riti e tutto quello che fa lo spessore di un'esistenza.
Un beau matin è senz'altro il film più carnale dell'autrice, alla fatalità della vecchiaia fa eco l'amore contrastato, all'orizzontalità tragica del genitore, ricoverato in clinica, fa eco l'orizzontalità degli amanti, spogliati letteralmente e psicologicamente.


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TÁR

Film di genere drammatico del 2022, diretto da Todd Field, con Cate Blanchett e Mark Strong.


Ambientato nel mondo internazionale della musica classica, è incentrato su Lydia Tár (Cate Blanchett), considerata una delle più grandi compositrici/direttrici d’orchestra viventi e prima donna in assoluto a dirigere un’importante orchestra tedesca.
Le musiche originali del film sono della compositrice islandese Hildur Guðnadóttir, premio Oscar, Golden Globe e BAFTA per la colonna sonora di Joker.

Lydia Tár (Cate Blanchett):
Il tempo è essenziale. Il tempo è l'elemento fondamentale dell'interpretazione, non si può cominciare senza di me. Io avvio l'orologio, ma al contrario dell'orologio a volte la mia seconda mano si ferma, il che vuol dire che il tempo si ferma. La realtà è che è solo quando decido nuovamente di alzare quella mano che al tempo viene permesso di continuare, marciando il suo esatto allegro passo.

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Lydia Tár è una rinomata musicista alla eterna ricerca di sé stessa e di qualcosa che non raggiunge mai in procinto di incidere la sinfonia che rappresenterà il picco della sua incredibile carriera. Quando la fortuna sembra volgere contro Lydia, la figlia adottiva di sei anni, Petra, rappresenterà un sostegno emotivo fondamentale per la madre.

Lydia Tár è considerata una delle più grandi direttrici e compositrici del panorama internazionale, ed è il primo direttore donna della Filarmonica di Berlino.
La sua energia è straripante, e non si ferma dinanzi ad alcun ostacolo: promuove continuamente progetti, tra cui la prossima registrazione dal vivo della Sinfonia numero cinque di Mahler. I suoi riferimenti fondamentali sono Francesca Lentini, la sua assistente personale, e Sharon Goodnow, la sua compagna e primo violino dell’orchestra berlinese.
Un giorno, Lydia incontra Eliot Kaplan, un direttore d’orchestra che gestisce un programma di borse di studio che la Tár ha fondato, per consentire a giovani donne di diventare a loro volta direttrici. Vorrebbe infatti sostituire il suo assistente direttore Sebastian Brix con Francesca. In seguito, Lydia si reca alla Juilliard, lì dove criticherà aspramente uno studente per le sue posizioni in merito ai maestri classici: la Tár non accetta che i suoi allievi non riescano ad andare oltre la superficie delle apparenze.
Quando riceverà un romanzo inviato da Krista Taylor, un’allieva che è passata dal programma delle borse di studio, Lydia tradirà un certo nervosismo, tanto da promettere a sé stessa di impedire alla donna di scalare le posizioni per arrivare a essere a sua volta una direttrice d’orchestra. Nel frattempo, un’audizione per un posto di violoncellista le farà conoscere Olga, una ragazza russa molto promettente della quale Lydia si assicurerà i favori, suscitando la reazione infastidita di Francesca e Sharon, con le quali i rapporti diventeranno sempre più complicati.
E non soltanto con loro: anche Sebastian, dopo aver compreso di essere prossimo all’avvicendamento, si scaglierà contro Lydia, accusandola apertamente di dare luogo a favoritismi secondo le sue volontà e desideri personali, e non seguendo un criterio meritocratico. Adirata, Tár rifletterà sulle scelte da intraprendere.


Adam Gopnik: Se siete qui, vuol dire che la conoscete: Lydia Tár è molte cose. Come direttore, Tár ha iniziato la sua carriera con la Cleveland Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra, la Boston Symphony Orchestra, finché non è arrivata qui da noi, alla New York Philharmonic. Nel 2013 Berlino ha eletto Tár suo direttore principale e da allora mantiene quell'incarico. Lydia Tár ha inoltre scritto musica per il teatro e il cinema, figura tra i quindici cosiddetti EGOT, ossia coloro che hanno vinto tutti e quattro i principali premi dello spettacolo. Grazie per essere qui Maestro.


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Jane Mallory Birkin (Londra, 14 dicembre 1946Parigi, 16 luglio 2023) è stata un'attrice, cantante e regista britannica naturalizzata francese.
Tre amori importanti, il compositore
John Barry, il cantautore Serge Gainsbourg e il regista Jacques Doillon; tre figlie, la fotografa Kate Barry (scomparsa nel 2013), l’attrice e cantautrice Charlotte Gainsbourg (1971) e la cantautrice e artista Lou Doillon (1982).
91 film, tra cui Blow-Up di Antonioni e La Piscine di Deray

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Iniziò la carriera di attrice teatrale, seguendo le orme della madre, a 17 anni a Londra, negli anni della swinging London. In seguito esordì come cantante in un musical, esortata dal compositore inglese John Barry (l'autore delle musiche dei film di James Bond), che poi sposò all'età di 19 anni. Da questo matrimonio ebbe la sua prima figlia, Kate Barry, nata nel 1967 e deceduta nel 2013.

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Il suo esordio cinematografico risale al 1965 con Non tutti ce l'hanno di Richard Lester, ma fu con il film seguente, Blow-Up di Michelangelo Antonioni (1966), e con la scena in cui comparve in topless, che la Birkin raggiunse la celebrità, diventando un'icona della swinging London grazie al suo fisico androgino e alla sua femminilità sensuale.

Blow Up ruota attorno a Thomas, un fotografo londinese che forse assiste a un omicidio, catturando le prove sulla sua macchina fotografica. È inseguito da una donna che vuole distruggere le prove, mentre lui cerca di andare a fondo nella questione. Un film rivoluzionario ai suoi tempi, in cui Jane Birkin è una giovane modella che mostra il suo corpo senza alcuna esitazione sullo schermo. L'esplorazione del tema del voyeurismo attraverso l'obiettivo di Thomas è stata una rinuncia diretta al codice di produzione di Hollywood che lo rende un cult ancora oggi.

Nel 1968, sul set del film francese Slogan, conobbe il cantante e musicista Serge Gainsbourg, con cui intraprese un lungo sodalizio sentimentale e professionale che li rese una delle coppie più celebri e trasgressive del jet set dell'epoca.

Alla fine del 1968 i due incisero a Londra il primo album frutto della loro collaborazione, intitolato Jane Birkin - Serge Gainsbourg. Le canzoni contenute erano reinterpretazioni di precedenti composizioni di Gainsbourg (come ad esempio Les sucettes) o canzoni che egli stesso aveva composto sul traghetto che portava lui e la compagna in Inghilterra poco prima della registrazione dell'album[9]. La pubblicazione del disco venne anticipata l'anno successivo dal celebre singolo Je t'aime... moi non plus, suscitando scandalo[2] per i gemiti della Birkin e per il testo esplicito che alterna parole d'amore e descrizione di un rapporto sessuale. In Italia il 15 agosto 1969 la canzone venne esclusa dal programma radiofonico Hit Parade perché ritenuta oscena. Il 22

Ha recitato in film ribelli che hanno sostenuto la libertà sessuale e la bellezza della sessualità femminile, conquistando il pubblico di tutto il mondo.
Jane Birkin ha avuto più volte occasione di socializzare con i grandi nomi della New Wave, come Agnès Varda che le ha dedicato un ritratto intitolato Jane B., o Jean-Luc Godard. Nel 1991 Birkin gira con Jacques Rivette per La Belle Noiseuse con Michel Piccoli ed Emmanuelle Béart.

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Nel 1969 Jacques Derry dirige La Piscina che il Los Angeles Time descrive come "bello, progettato in modo sbalorditivo”, perfetto nel "modo abile in cui descrive freddamente come le persone belle e chic dedite a una visione sofisticata e amorale dell'amore, possano essere completamente indifese contro un assalto di passione”. Passione, desiderio e gelosia guidano la storia in cui Jane Birkin interpreta la figlia diciottenne disillusa dello squallido Harry.

Assassinio sul Nilo è un film basato sul romanzo di Agatha Christie con protagonista il famoso detective belga Hercule Poirot, la storia del film di John Guillermin del 1978 è un sequel di Assassinio sull'Orient Express. Si svolge durante una lussuosa crociera in cui Linnet Ridgeway, una ricca ereditiera, viene trovata morta. Mentre Poirot e il colonnello Race approfondiscono le indagini sulla morte di Linnet, i sospetti iniziano a essere assassinati e il mistero si infittisce. Jane Birkin interpreta il ruolo della cameriera dell'ereditiera assassinata Louise Bourget

Delitto sotto il sole, basato sull'omonimo romanzo di Agatha Cristie, è un film di Guy Hamilton del 1982 vede quel saggio detective belga Hercule Poirot indagare sull'omicidio avvenuto su un'isola frequentata da ricchi e aristocratici Jane Birkin interpreta qui la moglie apparentemente mite e pudica di Patrick Redfern. Astuta e vile, Birkin è un'abile Christine le cui azioni confondono i detective più saggi di tutti i tempi.

Dal 1987 preferisce la scena teatrale a quella cinematografica, con concerti e musical.

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BARBIE

Film del 2023 con Margot Robbie e Ryan Gosling per la regia di Greta Gerwig
La BBC per recensire la pellicola titola: “An anti-man movie”, un film anti-uomo.
Barbie è un distorto Manifesto del Partito Femminista adornato con glitter, battute e canzoncine catchy.

Il film racconta la storia di una bambola che vive nel mondo di Barbieland dove tutto è rosa, bellissimo e perfetto.
A Barbieland vivono anche i Ken, che sono lì più come decorazione che altro. Le Barbie sono quelle che lavorano: legge, medicina, politica, tutto è possibile per una Barbie, tra case giocattolo e una vita in perenne felicità, bellezza e perfezione.
Un giorno però, durante una festa con coreografie di ballo splendide e perfette, Barbie lancia una bomba quando esclama "avete mai pensato di morire?" una frase impossibile, un concetto completamente fuori posto a Barbieland. Barbie comincia ad attraversare una crisi esistenziale, i suoi piedi non sono più curvati, ma piatti e continua a farsi domande che non hanno posto a Barbieland.

Su consiglio di una Barbie "strana" che vive da sola e non è perfetta come le altre, Barbie si reca nel mondo reale per capire il perchè dei cambiamenti che stra attraversando. Durante il viaggio si accorge che Ken, innamoratissimo di lei ma non corrisposto, l'ha seguita in questo viaggio verso la "realtà". Quando i due finalmente sbucheranno nel mondo reale getteranno scompiglio tra il pubblico e manderanno in crisi il Presidente della Mattel, la casa di giocattoli che produce le Barbie.
Ken dopo aver passato tutta la vita al servizio di Barbie nel mondo di Barbieland arriva nel mondo reale e 'scopre il patriarcato', torna a Barbieland per 'colonizzarla' e trasformarla in un mondo dove a comandare sono finalmente i Ken. Nelle scene finali Barbie e le sue amiche riescono a ribaltare la situazione e a riottenere il potere decisionale della comunità (curiosamente le Barbie non spingono a favore di una società ugualitaria in cui Barbie e Ken sono uguali, semplicemente ristabiliscono lo status quo originario) ma poi Barbie decide di diventare una donna reale. Lo fa grazie a Ruth Handler, la creatrice di Barbie ( un personaggio misterioso già incontrato in una breve scena a circa metà del film, quando Barbie stava attraversando gli uffici aziendali della Mattel. Dopo diverse battute sui numerosi problemi fiscali che ha dovuto affrontare negli anni (il che è tutto vero e offre solo un piccolo assaggio su tutte le controversie che circonda la creatrice della bambola), la Handler conceda a Barbie la scelta di diventare umana e vivere nel mondo reale oppure tornare ad essere un giocattolo, e dopo una vita di plastica la protagonista opta per il mondo reale.


"Barbie" può sembrare all'apparenza una produzione leggera e divertente, porta con sé una serie di tematiche significative e di profondità sorprendente.

Perfezione e imperfezione: Uno dei temi centrali del film è l'interrogativo sulla perfezione. "Vivere a Barbieland significa essere perfetti in un luogo perfetto", afferma la sinossi del film. Ma nel corso della trama, questa perfezione viene messa in discussione e rivalutata. Il film esplora l'idea che nessuno è completamente perfetto, e questo concetto viene riflesso attraverso i personaggi e la trama del film.

Individualità e identità: La Gerwig sottolinea che nell'universo di Barbie, non esiste una sola Barbie o un solo Ken. Ogni personaggio è unico nel suo genere, ma allo stesso tempo, nessuno è diverso dall'altro. Questo concetto viene esplorato attraverso il film, con Barbie che si confronta con la sua individualità e la sua identità.

Femminismo, patriarcato, machismo: Il film affronta anche temi di femminismo e empowerment femminile. Barbie, nel corso del film, scopre che non appartiene a nessuno, nemmeno a Ken, e ha la libertà di definire il proprio modello di perfezione o di imperfezione. Di conseguenza, affronta temi anche come il patriarcato e il machismo che, anche qui, rappresenta una gabbia.

Crisi esistenziale: Un altro tema dominante del film è la crisi esistenziale. I personaggi si confrontano con la realtà e la finzione, il passato e il presente, le scelte e i diritti, evidenziando la lotta interna e l'interrogativo sull'essenza della propria esistenza.

Morte e memoria: Il film "Barbie" non evita di affrontare temi seri come la morte e la memoria, rendendo il film una riflessione più profonda sul significato della vita.

In conclusione, mentre "Barbie" può apparire come un film frivolo e divertente, presenta in realtà una varietà di tematiche complesse e importanti, rendendolo un'opera cinematografica di grande sostanza.


La colonna sonora del film di Barbie contiene canzoni di alcune delle maggiori popstar mondiali ed è stata anticipata dal singolo "Dance The Night" di Dua Lipa e da “What Was I Made For?", canzone di Billie Eilish, che ha girato anche il video .

Lizzo – Pink
Dua Lipa – Dance The Night
Nicki Minaj & Ice Spice – Barbie World (with Aqua)
Charli XCX – Speed Drive
KAROL G – WATITI (feat. Aldo Ranks)
Sam Smith – Man I Am
Tame Impala – Journey To The Real World
Ryan Gosling – I’m Just Ken
Dominic Fike – Hey Blondie
HAIM – Home
Billie Eilish – What Was I Made For?
The Kid LAROI – Forever & Again
Khalid – Silver Platter
PinkPantheress – Angel
GAYLE – butterflies
Ava Max – Choose Your Fighter
FIFTY FIFTY – Barbie Dreams (feat. Kali)


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BARBIE

Film del 2023 con Margot Robbie e Ryan Gosling per la regia di Greta Gerwig
La BBC per recensire la pellicola titola: “An anti-man movie”, un film anti-uomo.
Barbie è un distorto Manifesto del Partito Femminista adornato con glitter, battute e canzoncine catchy.

Il film racconta la storia di una bambola che vive nel mondo di Barbieland dove tutto è rosa, bellissimo e perfetto.
A Barbieland vivono anche i Ken, che sono lì più come decorazione che altro. Le Barbie sono quelle che lavorano: legge, medicina, politica, tutto è possibile per una Barbie, tra case giocattolo e una vita in perenne felicità, bellezza e perfezione.
Un giorno però, durante una festa con coreografie di ballo splendide e perfette, Barbie lancia una bomba quando esclama "avete mai pensato di morire?" una frase impossibile, un concetto completamente fuori posto a Barbieland. Barbie comincia ad attraversare una crisi esistenziale, i suoi piedi non sono più curvati, ma piatti e continua a farsi domande che non hanno posto a Barbieland.

Su consiglio di una Barbie "strana" che vive da sola e non è perfetta come le altre, Barbie si reca nel mondo reale per capire il perchè dei cambiamenti che stra attraversando. Durante il viaggio si accorge che Ken, innamoratissimo di lei ma non corrisposto, l'ha seguita in questo viaggio verso la "realtà". Quando i due finalmente sbucheranno nel mondo reale getteranno scompiglio tra il pubblico e manderanno in crisi il Presidente della Mattel, la casa di giocattoli che produce le Barbie.
Ken dopo aver passato tutta la vita al servizio di Barbie nel mondo di Barbieland arriva nel mondo reale e 'scopre il patriarcato', torna a Barbieland per 'colonizzarla' e trasformarla in un mondo dove a comandare sono finalmente i Ken. Nelle scene finali Barbie e le sue amiche riescono a ribaltare la situazione e a riottenere il potere decisionale della comunità (curiosamente le Barbie non spingono a favore di una società ugualitaria in cui Barbie e Ken sono uguali, semplicemente ristabiliscono lo status quo originario) ma poi Barbie decide di diventare una donna reale. Lo fa grazie a Ruth Handler, la creatrice di Barbie ( un personaggio misterioso già incontrato in una breve scena a circa metà del film, quando Barbie stava attraversando gli uffici aziendali della Mattel. Dopo diverse battute sui numerosi problemi fiscali che ha dovuto affrontare negli anni (il che è tutto vero e offre solo un piccolo assaggio su tutte le controversie che circonda la creatrice della bambola), la Handler conceda a Barbie la scelta di diventare umana e vivere nel mondo reale oppure tornare ad essere un giocattolo, e dopo una vita di plastica la protagonista opta per il mondo reale.


"Barbie" può sembrare all'apparenza una produzione leggera e divertente, porta con sé una serie di tematiche significative e di profondità sorprendente.

Perfezione e imperfezione: Uno dei temi centrali del film è l'interrogativo sulla perfezione. "Vivere a Barbieland significa essere perfetti in un luogo perfetto", afferma la sinossi del film. Ma nel corso della trama, questa perfezione viene messa in discussione e rivalutata. Il film esplora l'idea che nessuno è completamente perfetto, e questo concetto viene riflesso attraverso i personaggi e la trama del film.

Individualità e identità: La Gerwig sottolinea che nell'universo di Barbie, non esiste una sola Barbie o un solo Ken. Ogni personaggio è unico nel suo genere, ma allo stesso tempo, nessuno è diverso dall'altro. Questo concetto viene esplorato attraverso il film, con Barbie che si confronta con la sua individualità e la sua identità.

Femminismo, patriarcato, machismo: Il film affronta anche temi di femminismo e empowerment femminile. Barbie, nel corso del film, scopre che non appartiene a nessuno, nemmeno a Ken, e ha la libertà di definire il proprio modello di perfezione o di imperfezione. Di conseguenza, affronta temi anche come il patriarcato e il machismo che, anche qui, rappresenta una gabbia.

Crisi esistenziale: Un altro tema dominante del film è la crisi esistenziale. I personaggi si confrontano con la realtà e la finzione, il passato e il presente, le scelte e i diritti, evidenziando la lotta interna e l'interrogativo sull'essenza della propria esistenza.

Morte e memoria: Il film "Barbie" non evita di affrontare temi seri come la morte e la memoria, rendendo il film una riflessione più profonda sul significato della vita.

In conclusione, mentre "Barbie" può apparire come un film frivolo e divertente, presenta in realtà una varietà di tematiche complesse e importanti, rendendolo un'opera cinematografica di grande sostanza.


La colonna sonora del film di Barbie contiene canzoni di alcune delle maggiori popstar mondiali ed è stata anticipata dal singolo "Dance The Night" di Dua Lipa e da “What Was I Made For?", canzone di Billie Eilish, che ha girato anche il video .

Lizzo – Pink
Dua Lipa – Dance The Night
Nicki Minaj & Ice Spice – Barbie World (with Aqua)
Charli XCX – Speed Drive
KAROL G – WATITI (feat. Aldo Ranks)
Sam Smith – Man I Am
Tame Impala – Journey To The Real World
Ryan Gosling – I’m Just Ken
Dominic Fike – Hey Blondie
HAIM – Home
Billie Eilish – What Was I Made For?
The Kid LAROI – Forever & Again
Khalid – Silver Platter
PinkPantheress – Angel
GAYLE – butterflies
Ava Max – Choose Your Fighter
FIFTY FIFTY – Barbie Dreams (feat. Kali)


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SOUND OF FREEDOM

Regia di Alejandro Monteverde. Un film con Jim Caviezel, Mira Sorvino, Bill Camp, Kurt Fuller, José Zúñiga

L'incredibile storia vera di un ex agente del governo diventato vigilante che intraprende una pericolosa missione per salvare centinaia di bambini dai trafficanti di sesso. I fatti, tra cui alcuni secondi di autentici rapimenti catturati dalle telecamere di sicurezza, ricostruiti nella pellicola non sono frutto dell’immaginazione ma è quanto accade ogni giorno, un brutale risveglio per chi si crogiola quotidianamente nel soporifero e indottrinante circo di consumi indotti e non si cura più di tanto dell’esistenza del male.

L'ex agente Ballard in merito al confine tra USA e Messico: “Ho trascorso 10 anni su 12 al confine meridionale e per sapere cosa sta succedendo, devi capire l’economia della pedofilia. Gli Stati Uniti sono il consumatore numero uno al mondo di video di stupri infantili. Ora siamo tra i primi uno o due per la produzione. Una volta era [un fenomeno] più diffuso all’estero.”
Gli atroci video che Ballard ha dovuto visionare come agente hanno avuto un incremento, solamente negli ultimi due anni, del 5000%. E ancora una volta fanno rabbrividire le parole di chi quell’orrore l’ha visto coi suoi occhi, ossia il nostro agente Ballard, il quale dopo aver enfatizzato sulla sorprendete quantità di pedofili e sul materiale (Ballard parla di milioni di pedofili, gran parte di questi dall’aspetto completamente insospettabile, un mercato di altrettante foto e video) che vengono sequestrati ha sostenuto: “la prima persona che vedete arrestare nel film è una persona vera, a lui sono state sequestrate due milioni [tra foto e video] a casa sua… essere messi di fronte a milioni di persone che si vogliono sbizzarrire a guardare bambini di cinque anni violentati sessualmente… guardare il corpo di quei bambini spezzarsi nell’atto della violenza sessuale, in situazioni che la tua mente non potrebbe mai evocare, nemmeno se ci provi ma è così vero da cambiare la tua vita per sempre. Dico spesso alle persone che mi sembra di avere un milione di buchi neri nel cervello, perché ho dovuto vedere migliaia di ore di quel materiale. Gli occhi di Jim Caviezel che vedete nella scena iniziale, sono stati i miei per dieci anni.”

Il maggior successo, per ora, dell’Estate Americana, è un film saltato fuori dal nulla, distribuito “patriotticamente” il 4 luglio, che ha già incassato cinque volte i costi di produzione. Secondo le analisi che arrivano da Oltreoceano, pare infatti che gran parte del successo sia dovuto ad un’ondata di entusiasmo verso il film da parte di ambienti vicini alla destra repubblicana e non solo. Oltre a trasmettere un messaggio chiaramente conservatore, Sound of Freedom strizzerebbe l’occhio anche a certe teorie cospirazioniste vicine a QAnon.
Il gruppo politico di estrema destra sostiene infatti da anni l’esistenza di una trama segreta organizzata dal cosiddetto Deep State, composto da esponenti democratici che sarebbero segretamente collusi con reti di pedofilia attive a livello globale. Secondo le teorie di QAnon, ci sarebbe addirittura una specifica pizzeria di Washington D.C. usata come copertura dai politici liberali.
Il progressista The Guardian ha definito il film “un thriller vicino a QAnon”, mentre Jezebel ha fatto anche di peggio etichettandolo come un “fantasy anti-tratta adatto a QAnon”.
La versione di Rolling Stone, rivista patinata e ultra-liberal passa direttamente all’offesa e parla di un “film di supereroi per papà con i vermi cerebrali”. Il giornalista Mike Rothschild (sic!) ha dichiarato alla CNN: “Questi tipi di film sono creati da panico morale… ‘Sound of Freedom’ in particolare sta esaminando i concetti QAnon di questi giri di traffico di bambini”.

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A Tegucigalpa, in Honduras, Roberto, un povero padre di due figli, viene avvicinato da un'ex reginetta di bellezza, Gisselle. Gisselle si offre di filmare i suoi figli piccoli, Miguel e Rocío, per contratti di moda infantile. Accetta e li porta al servizio fotografico. Tuttavia, quando torna a prendere i suoi figli, sono scomparsi. Viene rivelato che i bambini sono stati venduti per essere usati come schiavi del sesso.A Calexico, in California, Tim Ballard è un agente speciale per le indagini sulla sicurezza interna (HSI), dove arresta persone che possiedono e distribuiscono materiale pedopornografico. Tim salva il ragazzo, il cui nome è Miguel. Tim fa amicizia con il bambino e gli chiede informazioni che lo aiuterebbero a trovare gli altri bambini. Tim scopre che la sorella di Miguel, Rocio, è ancora scomparsa e il ragazzo gli chiede di salvarla.
.Questo evento segna un punto di non ritorno per l’uomo che è disposto a mantenere la parola data per salvare la ragazza sana e salva. Tuttavia, corre un rischio in una missione nel profondo della giungla colombiana. Lì, la sua vita è in pericolo a ogni passo che fa fino a raggiungere la sua destinazione.

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SOUND OF FREEDOM

Regia di Alejandro Monteverde. Un film con Jim Caviezel, Mira Sorvino, Bill Camp, Kurt Fuller, José Zúñiga

L'incredibile storia vera di un ex agente del governo diventato vigilante che intraprende una pericolosa missione per salvare centinaia di bambini dai trafficanti di sesso. I fatti, tra cui alcuni secondi di autentici rapimenti catturati dalle telecamere di sicurezza, ricostruiti nella pellicola non sono frutto dell’immaginazione ma è quanto accade ogni giorno, un brutale risveglio per chi si crogiola quotidianamente nel soporifero e indottrinante circo di consumi indotti e non si cura più di tanto dell’esistenza del male.

L'ex agente Ballard in merito al confine tra USA e Messico: “Ho trascorso 10 anni su 12 al confine meridionale e per sapere cosa sta succedendo, devi capire l’economia della pedofilia. Gli Stati Uniti sono il consumatore numero uno al mondo di video di stupri infantili. Ora siamo tra i primi uno o due per la produzione. Una volta era [un fenomeno] più diffuso all’estero.”
Gli atroci video che Ballard ha dovuto visionare come agente hanno avuto un incremento, solamente negli ultimi due anni, del 5000%. E ancora una volta fanno rabbrividire le parole di chi quell’orrore l’ha visto coi suoi occhi, ossia il nostro agente Ballard, il quale dopo aver enfatizzato sulla sorprendete quantità di pedofili e sul materiale (Ballard parla di milioni di pedofili, gran parte di questi dall’aspetto completamente insospettabile, un mercato di altrettante foto e video) che vengono sequestrati ha sostenuto: “la prima persona che vedete arrestare nel film è una persona vera, a lui sono state sequestrate due milioni [tra foto e video] a casa sua… essere messi di fronte a milioni di persone che si vogliono sbizzarrire a guardare bambini di cinque anni violentati sessualmente… guardare il corpo di quei bambini spezzarsi nell’atto della violenza sessuale, in situazioni che la tua mente non potrebbe mai evocare, nemmeno se ci provi ma è così vero da cambiare la tua vita per sempre. Dico spesso alle persone che mi sembra di avere un milione di buchi neri nel cervello, perché ho dovuto vedere migliaia di ore di quel materiale. Gli occhi di Jim Caviezel che vedete nella scena iniziale, sono stati i miei per dieci anni.”


Il maggior successo, per ora, dell’Estate Americana, è un film saltato fuori dal nulla, distribuito “patriotticamente” il 4 luglio, che ha già incassato cinque volte i costi di produzione. Secondo le analisi che arrivano da Oltreoceano, pare infatti che gran parte del successo sia dovuto ad un’ondata di entusiasmo verso il film da parte di ambienti vicini alla destra repubblicana e non solo. Oltre a trasmettere un messaggio chiaramente conservatore, Sound of Freedom strizzerebbe l’occhio anche a certe teorie cospirazioniste vicine a QAnon.
Il gruppo politico di estrema destra sostiene infatti da anni l’esistenza di una trama segreta organizzata dal cosiddetto Deep State, composto da esponenti democratici che sarebbero segretamente collusi con reti di pedofilia attive a livello globale. Secondo le teorie di QAnon, ci sarebbe addirittura una specifica pizzeria di Washington D.C. usata come copertura dai politici liberali.
Il progressista The Guardian ha definito il film “un thriller vicino a QAnon”, mentre Jezebel ha fatto anche di peggio etichettandolo come un “fantasy anti-tratta adatto a QAnon”.
La versione di Rolling Stone, rivista patinata e ultra-liberal passa direttamente all’offesa e parla di un “film di supereroi per papà con i vermi cerebrali”. Il giornalista Mike Rothschild (sic!) ha dichiarato alla CNN: “Questi tipi di film sono creati da panico morale… ‘Sound of Freedom’ in particolare sta esaminando i concetti QAnon di questi giri di traffico di bambini”.

locandina.jpg



A Tegucigalpa, in Honduras, Roberto, un povero padre di due figli, viene avvicinato da un'ex reginetta di bellezza, Gisselle. Gisselle si offre di filmare i suoi figli piccoli, Miguel e Rocío, per contratti di moda infantile. Accetta e li porta al servizio fotografico. Tuttavia, quando torna a prendere i suoi figli, sono scomparsi. Viene rivelato che i bambini sono stati venduti per essere usati come schiavi del sesso.A Calexico, in California, Tim Ballard è un agente speciale per le indagini sulla sicurezza interna (HSI), dove arresta persone che possiedono e distribuiscono materiale pedopornografico. Tim salva il ragazzo, il cui nome è Miguel. Tim fa amicizia con il bambino e gli chiede informazioni che lo aiuterebbero a trovare gli altri bambini. Tim scopre che la sorella di Miguel, Rocio, è ancora scomparsa e il ragazzo gli chiede di salvarla.
.Questo evento segna un punto di non ritorno per l’uomo che è disposto a mantenere la parola data per salvare la ragazza sana e salva. Tuttavia, corre un rischio in una missione nel profondo della giungla colombiana. Lì, la sua vita è in pericolo a ogni passo che fa fino a raggiungere la sua destinazione.

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Prima di guardare Sound of freedom, può valere la pena recuperare il buon noir Il figlio perduto (1999), su temi simili. Credo che la lingua originale sia l'inglese, nonostante i protagonisti siano Daniel Auteuil e Nastassja Kinski. Il regista Chris Menges è inglese, e ha vinto due Oscar come direttore della fotografia.

The Lost Son (1999) (720p)🌻 90's Movies (film in lingua inglese, senza sottotitoli)

Il figlio perduto (1999).jpg
 
La vasca da bagno si è rivelata un utile oggetto di scena in numerosi film.

'Pretty Woman' (1990) -

Celebre scena di "Pretty Woman", l'interpretazione di Julia Roberts nella vasca da bagno con una canzone di Prince durante la quale scivola e immerge la testa sotto le bolle è spesso citata come il momento preferito della vasca da bagno di Hollywood.

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'American Beauty' (1999) -
In una delle scene della vasca da bagno più seducenti mai girate, Mena Suvari tenta Kevin Spacey mentre si bagna in petali di rosa cremisi, una scena memorabile di "American Beauty".

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Le pagine della nostra vita' (2004) -
Questa toccante scena nella vasca da bagno tra Rachel McAdams e Ryan Gosling è uno dei tanti momenti teneri che si svolgono nel film diretto da Nick Cassavetes.

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'Ultimo tango a Parigi' (1972) -
Il controverso film di Bernardo Bertolucci divide ancora i critici 50 anni dopo la sua realizzazione. Il tuffo di Maria Schneider nella vasca da bagno è stata una delle tante scene andate incontro a censura.

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'Il grande Lebowski' (1998) -
Jeffrey "Drugo" Lebowski (Jeff Bridges) cerca conforto in un bagno caldo, ma la sua pace viene infranta quando una marmotta cade nella vasca.

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Cleopatra' (1963) -
Cleopatra (Elizabeth Taylor) che gioca con una piccola barca d'oro mentre fa il bagno in una vasca idromassaggio profumata è una delle numerose scene memorabili di questo dramma storico epico, ma estremamente costoso da realizzare.

1963-GettyImages-3016014.jpg


'Buon compleanno Mr. Grape' (1993) -
Johnny Depp e Leonardo DiCaprio hanno entrambi ricevuto il plauso della critica per la loro recitazione in questo dramma di formazione. Nonostante il personaggio di DiCaprio, Arnie, soffra di acquafobia, fa il bagno in una vasca da bagno fatiscente mentre Gilbert (Depp) guarda, seduto sul water.

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The Cincinnati Kid' (1965) -
Eric Stoner, il "Cincinnati Kid", interpretato da Steve McQueen, si rilassa nella vasca mentre corteggia Tuesday Weld tra una partita di poker e l'altra.

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La vasca da bagno si è rivelata un utile oggetto di scena in numerosi film.

'Pretty Woman' (1990) -

Celebre scena di "Pretty Woman", l'interpretazione di Julia Roberts nella vasca da bagno con una canzone di Prince durante la quale scivola e immerge la testa sotto le bolle è spesso citata come il momento preferito della vasca da bagno di Hollywood.

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'American Beauty' (1999) -
In una delle scene della vasca da bagno più seducenti mai girate, Mena Suvari tenta Kevin Spacey mentre si bagna in petali di rosa cremisi, una scena memorabile di "American Beauty".

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Le pagine della nostra vita' (2004) -
Questa toccante scena nella vasca da bagno tra Rachel McAdams e Ryan Gosling è uno dei tanti momenti teneri che si svolgono nel film diretto da Nick Cassavetes.

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'Ultimo tango a Parigi' (1972) -
Il controverso film di Bernardo Bertolucci divide ancora i critici 50 anni dopo la sua realizzazione. Il tuffo di Maria Schneider nella vasca da bagno è stata una delle tante scene andate incontro a censura.

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'Il grande Lebowski' (1998) -
Jeffrey "Drugo" Lebowski (Jeff Bridges) cerca conforto in un bagno caldo, ma la sua pace viene infranta quando una marmotta cade nella vasca.

Vedi l'allegato 2925271

Cleopatra' (1963) -
Cleopatra (Elizabeth Taylor) che gioca con una piccola barca d'oro mentre fa il bagno in una vasca idromassaggio profumata è una delle numerose scene memorabili di questo dramma storico epico, ma estremamente costoso da realizzare.

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'Buon compleanno Mr. Grape' (1993) -
Johnny Depp e Leonardo DiCaprio hanno entrambi ricevuto il plauso della critica per la loro recitazione in questo dramma di formazione. Nonostante il personaggio di DiCaprio, Arnie, soffra di acquafobia, fa il bagno in una vasca da bagno fatiscente mentre Gilbert (Depp) guarda, seduto sul water.

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The Cincinnati Kid' (1965) -
Eric Stoner, il "Cincinnati Kid", interpretato da Steve McQueen, si rilassa nella vasca mentre corteggia Tuesday Weld tra una partita di poker e l'altra.

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Dopo che il film [Psyco] arrivò nelle sale, Hitchcock ricevette la lettera di protesta di un padre che denunciava il fatto che la figlia non voleva più farsi il bagno nella vasca dopo aver visto I diabolici (1954), ed ora si rifiutava pure di fare la doccia a causa del suo film. Hitchcock lapidario gli rispose: « La mandi al lavaggio a secco. »
Psyco
(la citazione sopra è presa da questo link).

Simone Signoret e Paul Meurisse - I diabolici (1955) di Henri Georges Clouzot.png
 
A qualcuno piace caldo' (1959) -
Uno dei più grandi film mai realizzati, 'A qualcuno piace caldo' presenta questa tenera scena nella vasca da bagno con Josephine (Tony Curtis) e Sugar Kane Kowalczyk (Marilyn Monroe).

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'Il piccolo grande uomo' (1970) -

Dustin Hoffman viene lavato da Faye Dunaway in questa scena spensierata di "Il piccolo grande uomo", un western incentrato sull'ultima resistenza di Custer nella battaglia di Little Big Horn.

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'Quando la moglie è in vacanza' (1955) -

Il momento magico in cui Marilyn Monroe si insapona nella vasca da bagno.

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'Arturo' (1981) -
Arthur Bach (Dudley Moore), un milionario ubriaco di New York, fa regolarmente il suo bagno indossando un cappello a cilindro e un cocktail in mano in questa commedia di successo.

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Una Parigina' (1957) -
Brigitte Bardot assume una posa provocatoria nella vasca da bagno in una scena del film francese "Una Parigina".


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'Le verità nascoste' (2000) -
L'agghiacciante sequenza della vasca da bagno in "Le verità nascoste" vede il personaggio di Michelle Pfeiffer, Claire, sopravvivere a un tentativo di annegamento.


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A qualcuno piace caldo' (1959) -
Uno dei più grandi film mai realizzati, 'A qualcuno piace caldo' presenta questa tenera scena nella vasca da bagno con Josephine (Tony Curtis) e Sugar Kane Kowalczyk (Marilyn Monroe).

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'Il piccolo grande uomo' (1970) -
Dustin Hoffman viene lavato da Faye Dunaway in questa scena spensierata di "Il piccolo grande uomo", un western incentrato sull'ultima resistenza di Custer nella battaglia di Little Big Horn.

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'Quando la moglie è in vacanza' (1955) -
Il momento magico in cui Marilyn Monroe si insapona nella vasca da bagno.

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'Arturo' (1981) -
Arthur Bach (Dudley Moore), un milionario ubriaco di New York, fa regolarmente il suo bagno indossando un cappello a cilindro e un cocktail in mano in questa commedia di successo.

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Una Parigina' (1957) -
Brigitte Bardot assume una posa provocatoria nella vasca da bagno in una scena del film francese "Una Parigina".


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'Le verità nascoste' (2000) -
L'agghiacciante sequenza della vasca da bagno in "Le verità nascoste" vede il personaggio di Michelle Pfeiffer, Claire, sopravvivere a un tentativo di annegamento.


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Nel film biografico Frances (1982) il personaggio di Jessica Lange, candidata all'Oscar per questa sua grande interpretazione, raggiunge fama e ricchezza. Ciononostante, non riesce a risolvere i problemi personali e psicologici che la opprimono. Nel film, questa situazione viene rappresentata da una scena in cui si vede la Lange triste e preoccupata, mentre beve, fuma e fa il bagno in una vasca lussuosa.

L'anno dopo, nel film Scarface (1983) di Brian De Palma, viene rappresentato uno stato di cose analogo, con un Al Pacino nervoso ed incattivito dentro una enorme ed opulenta vasca da bagno. Curiosamente, sempre in Scarface, il tema dei soldi che non danno la felicità è proposto anche nel personaggio di Michelle Pfeiffer. Proprio come la Lange nell'altro film, ci viene mostrata che beve e fuma contemporaneamente, ma non è affatto felice e serena.

Jessica Lange in Frances (1982).jpg


Steven Bauer, Al Pacino e Michelle Pfeiffer in Scarface (1983).png

Michelle Pfeiffer in Scarface (1983) - regia di Brian De Palma.jpg
 
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