L'outside reversal mensile ai massimi NON è una figura ribassista!...

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Lucio D'Amico

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http://www.smarttrading.it/articoli/0404/gaetano_evangelista040405-2.html

Vi raccomando questa lettura, perché smentisce uno dei tanti luoghi comuni dell'AT che sicuramente conoscete meglio di me, ("quando c'è ipercomprato bisogna vendere", "l'incrocio di quella media con quell'altro è rialzista", ecc.).

Interessante specialmente nelle conclusioni:
(si riferisce agli ultimi 20 anni)

1. Nei precedenti 12 casi, lo S&P è salito il mese successivo in 7 casi (58% dei casi). La performance media nei 7 casi positivi è del +4.47%, mentre nei 5 casi negativi la performance media è del -3.35%. Va rilevato che in sola una occasione la performance è stata inferiore al -2.75%, mentre in ben 4 casi è stata superiore al 4%.
Questo smentisce che il mercato cada in depressione in seguito ad un outside reversal su base mensile del tutto simile a quello sperimentato a marzo, perlomeno basandoci sull'esperienza degli ultimi vent'anni.

2. E' facile concludere che, se la negatività non si presenta immediatamente dopo la formalizzazione del pattern, ben difficilmente si presenterà a distanza di alcuni mesi: nei 12 casi passati, a distanza di quattro mesi lo S&P ha chiuso in territorio positivo ancora in 7 occasioni (media: +8.3%), mentre nelle residue 5 naturalmente ha chiuso in territorio negativo (media: -4.79%).

3. Alcuni potrebbero pensare che gli effetti del pattern si presentino nell'immediato, nelle prime sedute del mese successivo, salvo evaporare in sede di nuova chiusura mensile. Abbiamo dunque verificato quale sia stato il ribasso massimo sperimentato nel mese successivo a quello del pattern: nei dodici casi il mercato ha sempre fatto registrare un minimo inferiore a quello della chiusura mensile. Varia notevolmente la distanza percentuale di questo minimo: da un -1.03% si scende fino ad un -14.03%. In media, la variazione media del minimo del mese successivo a quello della formalizzazione del pattern, rispetto alla chiusura mensile in cui si presenta il pattern, è del -4.38%.


Saluti a tutti e buon lavoro.
 
Interessante articolo Lucio, ma vorrei anche sottolineare come il pattern Outside reversal (come riporta Bulkowsky nella sua enciclopedia dei pattern) ha una failure rate molto elevata, oltre il 40% ed ecco perchè prendere come segnale di inversione un semplice outside sia abbastanza pericoloso.

Piuttosto ha più senso visto insieme ad altre indicazioni, esempio in che posizione si trovano gli indici, e mi riferisco se siano in prossimità o meno di cluster di resistenze.

Solo una decisa prova di forza darebbe maggiori probabilità di una continuazione al rialzo, per ora ci troviamo a ridosso di resistenze abbastanza ostiche da superare..

Ciao e grazie per la segnalazione, tienici informati sull'uscita di nuovi report su questo interessante sito.
 
Scritto da Lucio D'Amico
http://www.smarttrading.it/articoli/0404/gaetano_evangelista040405-2.html

Vi raccomando questa lettura, perché smentisce uno dei tanti luoghi comuni dell'AT che sicuramente conoscete meglio di me, ("quando c'è ipercomprato bisogna vendere", "l'incrocio di quella media con quell'altro è rialzista", ecc.).

Interessante specialmente nelle conclusioni:
(si riferisce agli ultimi 20 anni)

1. Nei precedenti 12 casi, lo S&P è salito il mese successivo in 7 casi (58% dei casi). La performance media nei 7 casi positivi è del +4.47%, mentre nei 5 casi negativi la performance media è del -3.35%. Va rilevato che in sola una occasione la performance è stata inferiore al -2.75%, mentre in ben 4 casi è stata superiore al 4%.
Questo smentisce che il mercato cada in depressione in seguito ad un outside reversal su base mensile del tutto simile a quello sperimentato a marzo, perlomeno basandoci sull'esperienza degli ultimi vent'anni.

2. E' facile concludere che, se la negatività non si presenta immediatamente dopo la formalizzazione del pattern, ben difficilmente si presenterà a distanza di alcuni mesi: nei 12 casi passati, a distanza di quattro mesi lo S&P ha chiuso in territorio positivo ancora in 7 occasioni (media: +8.3%), mentre nelle residue 5 naturalmente ha chiuso in territorio negativo (media: -4.79%).

3. Alcuni potrebbero pensare che gli effetti del pattern si presentino nell'immediato, nelle prime sedute del mese successivo, salvo evaporare in sede di nuova chiusura mensile. Abbiamo dunque verificato quale sia stato il ribasso massimo sperimentato nel mese successivo a quello del pattern: nei dodici casi il mercato ha sempre fatto registrare un minimo inferiore a quello della chiusura mensile. Varia notevolmente la distanza percentuale di questo minimo: da un -1.03% si scende fino ad un -14.03%. In media, la variazione media del minimo del mese successivo a quello della formalizzazione del pattern, rispetto alla chiusura mensile in cui si presenta il pattern, è del -4.38%.


Saluti a tutti e buon lavoro.


Analisi interessante Lucio, ma male impostata dal punto di vista statistico.
Se non è rappresentativo il campione preso in esame l'esito della ricerca non è affidabile.
Negli ultimi 20 anni lo Sp500 è stato quasi sempre in uptrend primario , con la maggior parte dei mesi che si sono chiusi in rialzo.
E' noto inoltre che in un uptrend primario ogni ribasso diventa probabilisticamente un'ottima occasione per acquistare, e quindi era prevedibile l'esito del test effettuato.
Per rendersene conto basterebbe che l'autore testasse sulla stessa serie di dati anzichè solo il bearish engulfing anche il bullish engulfing pattern, cioè lo stesso tipo di pattern ma rialzista : scommetto una cena che anche in questo test troverebbe che nella maggior parte dei casi il mese successivo la borsa è salita.
ciao e buon lavoro anche a te
 
ma infatti da quello che ne so io...l'outside va confermata...SEMPRE...con la violazione del minimo in close ...

ciao
Fra
 
Re: Re: L'outside reversal mensile ai massimi NON è una figura ribassista!...

Scritto da Ferpa
Analisi interessante Lucio, ma male impostata dal punto di vista statistico.
Se non è rappresentativo il campione preso in esame l'esito della ricerca non è affidabile.
Negli ultimi 20 anni lo Sp500 è stato quasi sempre in uptrend primario , con la maggior parte dei mesi che si sono chiusi in rialzo.

Sono d'accordo con te, in effetti ci stavo pensando anch'io...

Certo che il failure rate è elevato anche a distanza di un mese. Insomma, non pensavo a crolli, ma che almeno scendesse a distanza di un mese, e invece pare che non sia così.

Cmq quando il mercato è bullish, non ha alcun senso sfidarlo.
D'altro canto, ricorderete tutti come ci assillavano nella seconda metà degli anni '90 con Wall Street in ipercomprato. Poi, dal 1999 in poi, "questi bravi analisti" se ne sono dimenticati...
 
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