Lucio Fontana II

  • Trading Day 19 aprile Torino - Corso Gratuito sull'investimento

    Migliora la tua strategia di trading con le preziose intuizioni dei nostri esperti su oro, materie prime, analisi tecnica, criptovalute e molto altro ancora. Iscriviti subito per partecipare gratuitamente allo Swissquote Trading Day.

    Per continuare a leggere visita questo LINK
qui i C, B & F mi sembrano
un pò disincantati, persi, anche incavolati.

Secondo me pensavano
"speriamo che i televenditori se ne stiano alla larga":D
 

Allegati

  • 12744012_551739361656165_2550955205007923617_n.jpg
    12744012_551739361656165_2550955205007923617_n.jpg
    138,5 KB · Visite: 50
se non ricordo male scattata nello studio di Castellani (vedi i pantaloni)
 
secondo me 1966
 
Enrico Castellani, Agostino Bonalumi e Lucio Fontana, Milano 1965.

Fonte FlashArt:o
 
E la posto anche qui perché so che Artebrixia ci tiene ...

Cardi Gallery is pleased to present a curated show by italian Artist Pino Pinelli, in conversation with Lucio Fontana.

Please do not hesitate to contact us at mail@cardigallery.com if you require any further information regarding press materials and prices.

BOOTH 517
The Armory Show New York City
March 2-6
Pier 94, 12 Avenue at 55th Street


Pino Pinelli

Pino Pinelli was born in 1938 in Catania, where he studied art. In 1963 he moved to Milan, where he still lives and works. In those years, he was attracted and fascinated by the artistic debate, which was truly alive thanks to personalities such as Lucio Fontana, Piero Manzoni, Enrico Castellani.
After taking part in San Fedele Prize, in 1968 he held his first solo exhibition at Galleria Bergamini. At the beginning of the seventies Pinelli opened a period of reflection and research, in which he tried to focus on the essential link between tradition and innovation, with particular attention to the painted surface and to the vibrations of painting. This is how the series of the “Topologies” and of “Monochromes” were born. The surface began to be driven by a subtle uneasiness, as if the artist wanted to show us the breathing and tension of painting itself. These works made him one of the leading artists of the artistic trend defined by the art critic Filiberto Menna as Analytical Painting.
Starting from 1976 Pinelli began to drastically decrease the size of his paintings, placing them in the space, juxtaposed one next to the other and scattered into the space as if an explosion had invested his large canvases and generated a a dissemination of their fragments in space. The artist had abandoned the canvas and frame following his attraction toward the concept of painting itself. As Giovanni Maria Accame wrote in the monography Pino Pinelli, continuità e disseminazione (Lubrina, Bergamo 1991): “Through these buck- skins, for Pinelli, the idea of a painting limited by edges comes to an end. He opened, on the contrary, the perspective of a constantly moving painting inside the phenomenal changing world. A migration of painting from the picture does not imply a negation of painting itself but indicates, instead, a different conception. Painting is explored in a different way but, at the same time, it explores an absorbing and never finishing space. It squeezes itself to expand and it looks like hiding but it is revealing itself, instead”. Pinelli’s works are fascinating beyond the analytical painting label: they are unsettling particles wandering through space in wide or small combinations, bringing memories of an impatient flexibility on their own skin. They show the tactile physicality and visual beauty of colours releasing light vibrations.




Cardi Gallery
Corso di Porta Nuova 38, Milano IT
22 Grafton Street, MayFair London UK
mail@cardigallery.com
Cardi Gallery
to unsubscribe click here
 
e lo commento anche qui :)

Un oltraggio a Fontana, si starà rivoltando nella tomba
 
" in conversation with Lucio Fontana."

vorrei fare tanto un salto indietro nel tempo
ma non è possibile:censored:
 
Meglio ? O troppo ?
 

Allegati

  • image.jpeg
    image.jpeg
    106,5 KB · Visite: 152
E forse invece gli avrebbe fatto piacere , chissa' .......Fontana era un grande artista molto alla mano , mai spocchioso

Già....basta leggere come, l'immenso Lucio, scriveva ad artisti come il bravo Patelli.

I veri grandi artisti, ma soprattutto i grandi uomini, quasi mai sono colpiti da ''complessi di superiorità''.

Il sentirsi superiore, quasi sempre, porta a ripetuti fallimenti :o
 
E forse invece gli avrebbe fatto piacere , chissa' .......Fontana era un grande artista molto alla mano , mai spocchioso

Non riesco a seguire questa logica ...

Siccome Fontana era alla mano e generoso, siccome ha scritto una cordiale lettera a Patelli ... allora lo si può abbinare in mostra con chiunque . Boh ...
 
Da " Una storia da scoprire "
di Franco Batacchi

(L'autore riporta le parole di Lucio Fontana sulla nascita dei tagli )


“Adesso tutti mi chiedono
i tagli, ma se sapessero come sono nati, forse sarebbero meno
entusiasti. In realtà i tagli nascono da un gesto di rabbia. Nel ’52
avevo partecipato al concorso indetto per la quinta porta del Duomo
di Milano e avevo fatto delle bellissime formelle, di sicuro migliori
rispetto a quelle di Luciano Minguzzi. Ma la commissione decise
per un ex-aequo. Io speravo tanto di realizzare quel lavoro, perché
quando si fa qualcosa per una chiesa importante, vi è la certezza di
rimanere nella storia. Passavano gli anni e l’agognato incarico non
arrivava. Una brutta sera, nel 1957 o ‘58, non ricordo con esattezza,
un amico introdotto nell’entourage dell’Arcivescovo telefona e mi
informa che il preferito è Minguzzi. Il sangue mi sale in gola, le tempie
battono. Avevo in mano una spatola tagliente, che mi serviva per
stendere il colore sulle tele. Brandendola come un pugnale, preso
dalla rabbia cominciai a menare fendenti su tutto ciò che mi capitava
a tiro e continuai finchè mi sentii spossato. Poi mi sbattei la porta
alle spalle e me ne andai imprecando. Il giorno dopo, sbollita un po’
l’ira (ma tuttora vado in bestia se ripenso a quel fatto), rientrato nello
studio venni folgorato dalla vista delle tele bianche tagliate di netto. E
dissi a me stesso: non avete voluto le mie bellissime figure? D’ora in
poi imparerete a vostre spese. Così sono nati i tagli, sui quali i critici
stanno scrivendo trattati teorici. Proprio così, care amiche: i buchi
erano frutto del pensiero, i tagli del risentimento”.
 
Da " Una storia da scoprire "
di Franco Batacchi

(L'autore riporta le parole di Lucio Fontana sulla nascita dei tagli )


“Adesso tutti mi chiedono
i tagli, ma se sapessero come sono nati, forse sarebbero meno
entusiasti. In realtà i tagli nascono da un gesto di rabbia. Nel ’52
avevo partecipato al concorso indetto per la quinta porta del Duomo
di Milano e avevo fatto delle bellissime formelle, di sicuro migliori
rispetto a quelle di Luciano Minguzzi. Ma la commissione decise
per un ex-aequo. Io speravo tanto di realizzare quel lavoro, perché
quando si fa qualcosa per una chiesa importante, vi è la certezza di
rimanere nella storia. Passavano gli anni e l’agognato incarico non
arrivava. Una brutta sera, nel 1957 o ‘58, non ricordo con esattezza,
un amico introdotto nell’entourage dell’Arcivescovo telefona e mi
informa che il preferito è Minguzzi. Il sangue mi sale in gola, le tempie
battono. Avevo in mano una spatola tagliente, che mi serviva per
stendere il colore sulle tele. Brandendola come un pugnale, preso
dalla rabbia cominciai a menare fendenti su tutto ciò che mi capitava
a tiro e continuai finchè mi sentii spossato. Poi mi sbattei la porta
alle spalle e me ne andai imprecando. Il giorno dopo, sbollita un po’
l’ira (ma tuttora vado in bestia se ripenso a quel fatto), rientrato nello
studio venni folgorato dalla vista delle tele bianche tagliate di netto. E
dissi a me stesso: non avete voluto le mie bellissime figure? D’ora in
poi imparerete a vostre spese. Così sono nati i tagli, sui quali i critici
stanno scrivendo trattati teorici. Proprio così, care amiche: i buchi
erano frutto del pensiero, i tagli del risentimento”.


:rolleyes: L'ho sempre sospettato.
Meglio non far mai parlare gli artisti circa la propria arte.Lasciarli lavorare e fingere di sentire quello che dicono ma dimenticare velocemente.Del resto il successo di un artista non dipende da lui, da quello che fa e che dice,ma dal critico, dal gallerista o dal collezionista che si è interessato a lui e dunque diamo credito a quest'ultimi e fingiamo di ascoltare gli artisti quando parlando di se, ma dimentichiamoci subito delle loro parole che il più delle volte gli fanno più male che bene, specialmente se sono sincere.
Ahh, dimenticavo, buongiorno a tutti:bye:
 
Non riesco a seguire questa logica ...

Siccome Fontana era alla mano e generoso, siccome ha scritto una cordiale lettera a Patelli ... allora lo si può abbinare in mostra con chiunque . Boh ...

La logica è che certe fisime ,abbinare in una mostra artisti molto diversi tra loro , sia per importanza che per tipologia di opere, sono dei collezionisti,
gli artisti hanno mentalità più aperte . In buona sostanza se Fontana fosse vivo , avrebbe potuto gradire una mostra insieme a Pinelli o ad altri .
Tu e sicuramente molti altri appassionati e collezionisti non lo accetti, lo reputi quasi blasfemo ( se mi passi il termine) .
Accetto questo tuo punto di vista , non lo condivido , ma lo capisco.
Ti do un altro spunto ......
 

Allegati

  • Koons.jpg
    Koons.jpg
    168,7 KB · Visite: 23
La storia dei tagli di Fontana era già stata scritta qui sul forum.
Per una volta mi sia permesso di essere d'accordo con Lucio il Luciferico.
Poi, mi si parli pure di spazio e dimensioni.
Copriamo di zucchero a velo le deiezioni :rolleyes:

Oh, sia chiaro, io non sto sempre qui a trollare
anzi
vedo un autotrollaggio da paura. :p
 
Indietro