Ho letto la biografia di Berlekamp dal link che hai postato. Adesso è più chiaro cosa è successo. Lui non creò subito la sua società quantitativa ma dopo 18 anni e quindi è normale che il modello fosse cambiato abbastanza. Dal libro non si capisce o io non l'avevo capito.
Cmq Berlekamp rimane il 1° game changer.
Credo anche di aver, da un punto di vista macro, capito la strategia che poi è simile al percorso che ho preso, ribadisco da un punto di vista macro.
1) Il sistema è unico e individua le anomalie o patterns, i prezzi rivestono almeno sino al 2001-2002 un ruolo fondamentale. E' un buon sistema predittivo;
2) Il vero breakthrough è dato dalla seguente relazione: dato un modello predittivo applicabile generalmente con probabilità di successo >50% allora per la legge dei grandi numeri per n scommesse fatte, in un certo range temporale, che tende a N (grande) allora la probabilità di successo converge al valore stimato già dentro quel range temporale(basta avere un numero sufficientemente grande di scommesse dentro quel range). Quindi la sommatoria dei profitti/perdite di molte scommesse in poco tempo è un valore sempre positivo.
3) Alla Renaissance fanno due cose accorciano sempre più il lasso temporale ed estendono il numero di underlying su cui scommettere già nel 2001 scommettevano su oltre 8300 stocks. Un numero enorme sopratutto se fatto n volte al giorno. E' chiaro che devono avere un codice sorgente strepitoso e tale da annullare lo spread.
Le difficoltà di questo approccio risiedono nel:
1) avere un modello predittivo davvero valido ed indipendente dagli underlying e dal tempo;
2) avere infrastrutture di calcolo e di orders routing migliori di chiunque altro;
3) avere un codice sorgente omnicomprensivo e ultraveloce;
insomma davvero difficile da realizzarsi, non per noi, ma anche per altri hedge fund.
Riprendo l'analisi macro arricchendola di ulteriori riflessioni.
Abbiamo già detto che Berlenkamp è il primo game changer della Rentec, il 2° è Lauffer(lo si nota anche dalle quote che ha questo nel Medallion), il 3° e 4° a pari merito sono Brown e Mercer.
Ma l'assunto matematico che ormai identifico al 99,99% come punto di svolta è
la legge dei grandi numeri. Su questa legge si fonda sostanzialmente la potenza di Rentec e del suo Medallion. Il problema è farla funzionare da un punto di vista pratico.
Mercer dice che "vince il 50,75% delle volte, ma ha il 100% di probabilità di vincere il 50,75% delle volte"
Cosa fanno in definitiva alla Rentec con un alto grado di verosimiglianza? Solo il primo punto è astratto
1) Hanno un modello matematico(di cui non si sa nulla) che individua pattern statistici del tipo Mean-Reversion ma non solo;
2) Assumono la strategia StatArb (non si sa se pair-trading) ma StatArb assolutamente;
3) Per la legge dei grandi numeri ripetono la scommessa n° volte al giorno;
4) Per la legge dei grandi numeri e per attività di risk management distribuiscono la scommessa su un bascket di underlyings enorme che pescano da un pool sterminato (nel 2001 il pool era di almeno 8300 stocks solo per la parte equity) in base all'algoritmo del punto 1;
6) Minimizzano lo spread mediante: infrastruttura di orders routing estremamente efficiente e conoscendo ex-ante lo spread di ogni underlyng su cui operano in modo tale da minimizzare ed allocare efficientemente l'asset, hanno certamente accordi che consentono di minimizzare lo spread rispetto ai comuni mortali (ritengo che il problema spread sia anche sceso di importanza rispetto a quello che poteva essere nel 2000 o prima),
7) Il tasso di successo è del 50.75% ma per la legge dei grandi numeri hanno il 100% di averlo tutti i giorni, il profitto è cmq basso;
8) La tecnica StatArb riduce enormemente il profitto per trade ma riduce di un ordine ancora più grande il rischio relativo pertanto Rentec esplode il ritorno attraverso un basket di opzioni su underlyng di un fattore tra 20 e 30(questo valore lo dice espressamente il libro derivandolo da fonti di Deutch Bank che è una delle controparti ed è confermato operativamente quando nel 2007 perdono il 20% in pochi giorni sebbene la perdita non fosse superiore all'1%). Essendo la leva un operatore lineare il profitto per trade ed il rischio per trade rimangono distanziati dello stesso ordine di grandezza che avevano prima dell'operatore leva.
Punti oscuri che rimangono davvero ignoti:
1) come dicevamo quale è il modello matematico predittivo? Di questo non si sa nulla ma proprio nulla, si pensa solo sia del tipo Mean Reversion;
2) la frequenza dei trade: non si capisce se sia ad alta frequenza o meno, sembrerebbe sia di tipo media frequenza fanno ca. 300.000 trades al giorno il che supponendo che operano su 5000 sottostanti presi da un pool di 20.000 fa si che hanno una media di 60 trades al giorno buy/sell, quindi 30 open/close position. Il che stona un pò con le ultime indiscrezioni del libro che asseriscono ad una permanenza media sul singolo underlying di ca. 1 giorno e mezzo. Anche qui è un punto oscuro o quanto meno non l'ho compreso bene.
In definitiva loro hanno un modello matematico ed una infrastruttura tecnologica che gli garantisce(intendo 100%) un profitto medio-annuo del 3-3.5% che viene esploso con una leva tra 20 e 30 mediante l'utilizzo di opzioni su azioni