se veramente questa è la filosofia che c'è dietro per me è del tutto fuori dalla grazia di dio
il parallelismo tra datore di lavoro e committente è improprio
il datore di lavoro è del mestiere, per definizione è il coordinatore dei fattori della produzione e di tutto ciò che questo comporta e quindi ne è il responsabile
il committente non è niente di tutto questo, è invece una figura più vicina a quella del consumatore.
esempio: se io compro un diserbante spacciato per essere a norma con le norme ambientali e con tanto di etichetta sul prodotto e poi si scopre dalle analisi che non è così, chi incriminano? l'azienda produttrice del diserbante ovviamente!
lo stesso vale per il committente di una ristrutturazione, che non è altro che un consumatore che ha pagato per avere servizi
i servizi resi risultano non a norma? si persegue chi li ha forniti e si lascia in pace il committente truffato
il paralellismo non solo non è improprio, è legge
prima hanno pubblicato il 626/94, in cui il datore di lavoro risponde(va) praticamente per tutto
se un lavoratore si presenta drogato e fa danni ad altri (cose o persone) è colpa tua, caro datore di lavoro
e vediti bene di non mandarlo a casa, te lo tieni in azienda per non discriminarlo
successivamente, con il 494/96, hanno fatto si che il committente (ovvero il proprietario dell'immobile), per estensione sia il datore di lavoro del cantiere di casa sua
può/deve nominare consulenti che lo aiutino, ma ciò non toglie che abbia ancora responsabilità
il tutto è confluito del 81/2008 e ss.mm.ii. , tuttora in vigore
è legge, quindi obbligo imperativo, e da 25 anni abbondanti
ma ci sta che a saperlo siano solo il 5% della popolazione
il 95% si stupisce quando glielo dici, trovando pratico scaricare ad altri (sempre gli altri, io mai) le responsabilità, i tempi persi e le grane
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esempio: se io compro un diserbante spacciato per essere a norma con le norme ambientali e con tanto di etichetta sul prodotto e poi si scopre dalle analisi che non è così, chi incriminano? l'azienda produttrice del diserbante ovviamente!
guarda, se il diserbante lo acquista un'azienda di giardinaggio
nell'ordine
- il produttore o chi lo introduce nel mercato europeo (es: prodotti che arrivano da altri continenti), sempre che sia reperibile
- il venditore, sempre che sia reperibile
- il datore di lavoro, sempre che sia reperibile
poi la catena termina qui, i lavoratori di solito non vengono coinvolti
il datore di lavoro deve effettuare la valutazione dei rischi, e non limitarsi a dire "c'è la scheda di sicurezza quindi OK"
se lo acquisti da privato, e qualcuno ti contesta il prodotto (es: vicino che si lamenta), devi dimostrare di non sapere
se non riesci a dimostrare c'è il rischio che tu sia coinvolto
quindi dire
- è marchiato CE
- c'è l'etichetta
- lo ho comperato in negozio con tanto di scontrino
- non c'era altro a disposizione
per un privato POTREBBE non essere sufficiente
se sei azienda SICURAMENTE non è sufficiente