Noto poco interesse sul thread e sul problema,
Sarà di difficile soluzione?
L'alunno si dimostra bravo qnto se non più interessato del maestro e così sale in cattedra:
E il patriarca dello shipping mette la prua sul futuro «Le autostrade del mare siamo noi, vi strabilieremo»
L'analisi di Aldo Grimaldi, ex presidente di Confitarma e decano della categoria. «La nostra è una spinta formidabile per il Paese»
Aldo Grimaldi: da vecchio presidente degli armatori, come vede il futuro dello shipping italiano?
«Vecchio? Eh no... la parola vecchio l'ho cancellata da tutti i vocabolari, parliamo di past president, d'accordo?».
D'accordo, dica...
«C'è stata una rivoluzione mondiale, con la Cina che era dormiente è si è svegliata. Parliamo di un miliardo e 300 milioni di persone che producono tanto e consumano un po' di meno e quindi sono diventati i principali esportatori mondiali. Inevitabile la richiesta di un tonnellaggio doppio, che non esisteva, con il risultato che le rate di nolo sono andate alle stelle sia nelle full container sia nelle navi petroliere sia nel carico secco. Mentre il settore delle navi ro-ro e cruise ferry ha avuto un movimento modesto».
Perchè?
«Perchè il nostro lavoro è localizzato, le richieste europee dalla Scandinavia alla Grecia, non hanno incrementato la crescita fisiologica del 2%, 2,5% all'anno. C'è stato invece un rinnovamento generale del naviglio, in particolare i greci si sono lanciati, vedi Attica Lines, Minoan e altri. Noi siamo stati un po' più ragionevoli, il nostro gruppo è stato il primo a dare il segnale nel '92 con la Majestic. Quindi uno sviluppo modulato, mentre i greci, dopo aver viaggiato sulle nostre navi come passeggeri, hanno colto la novità e si sono precipitati a chiedere naviglio nuovo nel Nord Europa come alla Fincantieri e anche in Corea».
Vuole dire che ci sono troppe navi per il mercato attuale?
«Esatto. C'è un po' di accedenza che penso sarà assorbita in due, tre anni. Soprattutto da parte di chi ha ordinato sette, otto navi. Attica ha venduto le Superfast 2, 3 e 4 in Estremo Oriente e la 1 ai miei fratelli a Napoli. Ora hanno in vendita la 5 e la 6, anche se non lo ammettono»
E' possibile individuare nuove linee?
«Nel Mediterraneo le possibilità ci sono. Noi abbiamo inventato quella su Barcellona. Grande soddisfazione ci ha dato la Civitavecchia-Palermo: quest'anno contiamo di arrivare a 200 mila passeggeri, e come primo anno è un ottimo risultato, se consideriamo i 220 mila metri lineari di traffico pesante trasportato. La Grimaldi Napoli ha inauguratocon la Superfast 1 la Civitavecchia-Barcellona. Copre tutto il centro sud mentre noi il centro nord. Insomma, ci sono ancora parecchie possibilità. Anche perchèè conveniente evitare la strada».
Già, le autostrade del mare...
«Noi siamo le autostrade del mare. Quando la Superba mi parte con 2.500 metri lineari di carico pesante con 400 auto e 2000 passeggeri io sono una autostrada del mare. Tutti ne parlano ed è come se non ci fossero. Ma scherziamo? Imbarchiamo cinque chilometri di mezzi a bordo, se facciamo la sommatoria dei metri lineari delle nostre navi arriviamo a quota 15.000. Il padroncino ha il vantaggio di un servizio giornaliero, di qualità, di velocità, con navi confortevoli».
Ormai i traghetti sembrano navi crociera.
«Bravo. A me spiace non aver brevettato il termine "cruise ferry". Oramai se ne sono appropriati tutti. Se lo avessi immaginato... Perchè chi lo ha inventato? Aldo Grimaldi. Io a bordo offro tutto quello che i passeggeri possono chiedere, dalla piscina alla Jacuzzi, dalla discoteca al cinema al bar al risotrante alla carta, al self service...».
A proposito di Crociere, Genova è ancora scottata dal caso Festival.
«Sono affezionato a Giorgio Poulides, una gran brava persona. Aveva modeste possibilità e ha fatto il passo un po' più lungo della gamba. Ognuno di noi imprenditori vorrebbe sempre farlo, lui l'ha fatto un po troppo lungo. Purtroppo quando poi i conti non tornano...».
Grimaldi ha venduto Grandi Navi?
«Grimaldi ha immesso nella propria azienda un fondo d'investimento. Ma sa quanto Permira, il primo fondo in Europa, ha raccolto negli ultimi anni? Ventimila miliardi delle vecchie lire. Sa cosa vuole dire avere a disposizione dei finanziatori disposti a investire? Secondo lei è meglio avere una fetta più piccola di una grossa torta o avere una fetta grande di una piccola torta? Io faccio massa critica. Stiamo già studiando quali accorpamenti, fusioni e acquisizioni fare».
Chi ci sarà sul ponte di comando della società?
«Oltre che il presidente, come richiestomi, ora farò anche l'amministratore delegato. Mia figlia Isabella continuerà ad avere il mandato per la qualità a bordo, Alessandra resterà nel settore del marketing. Mio figlio Giovanni avrà la possibilità di lavorare nel settore di sua pertinenza, i fondi d'investimento».
Sempre critico verso la politica?
«Piano piano siamo riusciti a creare una maggiore sensibilità dei governi nei confronti dello shipping. Io non parlo mai di destra o sinistra, ma di uomini. Per esempio Claudio Burlando è stato molto sensibile verso l'armamento, tanto è vero che il Registro internazionale l'abbiamo avuto con lui ministro. Poi, altro fatto positivo, è passato il concetto di unificare infrastrutture e trasporti, che sono propedeutici. Prenda Stazioni Marittime di Genova. In piena stagione io ho cinque traghetti, facciamo le doppie corse. Tutto ciòè stato possibile proprio perchè si sono create le strutture. Idem per le navi da crociera con Ponte Andrea Doria e Ponte dei Mille. Il mio amico Gianluigi Aponte mi ha assicurato che nel 2005 farà 132 approdi con navi da crociera a Genova, quasi 3 approdi a settimana. E' una bella soddisfazione, no? E' un circolo virtuoso quello che si crea, le navi vanno dove ci sono infrastrutture».
E l'attuale governo?
«Di fronte al fatto che i nostri equipaggi costavano molto di più rispetto a quelli greci, intelligentemente ha detto: se voi andate oltre alle 100 miglia avrete i vantaggi del Registro internazionale con un abbattimento dei costi contributivi così da essere competitivi con l'armamento greco, portoghese e spagnolo. Una sensibilità insomma s'è creata. Vuoi perchè di autostrade del mare ha parlato tanto il buon presidente Ciampi, vuoi perchè in Italia ogni anno muoiono oltre 7000 persone e 200 mila restano ferite sulle autostrade. Noi svolgiamo un ruolo formidabile di sicurezza, andando sul mare».
L'armamento la sua parte l'ha fatta?
«Direi in pieno. Per quanto riguarda le crociere e i cruise ferry i cantieri italiani non hanno nulla da temere e le navi costruite fanno ognuna storia a sè, non sono pensate con la macchinetta a cinquanta per volta come succede in Oriente. E gli ordinativi di altre tipologie di navi hanno permesso nuova occupazione agli equipaggi italiani. Sì, la nostra parte l'abbiamo fatta».