[...] opzioni, cosa che io ho sempre snobbato e che invece sento sempre più spesso.
"Fidati passa alle opzioni che hai guadagni più sicuri e rischi minori, sono complesse ma le strategie funzionano e non devi predire i prezzi futuri", me l'ha ripetuto poco tempo fa su Reddit un utente.
E' davvero così? Io che ho come conoscenza solo il testo di Hull dico MAH, DUBBI.
Ovviamente no, non è così.
Conosco abbastanza bene la comunità dei
trader di opzioni di quel sito anche se non ho mai scritto una parola; diciamo che sono lettore silente perché, da quando credono di aver imparato cos'è il "Gamma
squeeze", dare un occhio a cosa hanno sotto il riflettore può aiutare a capire certi flussi, anche se ancora regna una confusione enorme su come e quando questo fenomeno possa effettivamente verificarsi (il 90% pensa che basti mandare ITM un po' di Call per far succedere tutto, il che significa che non hanno capito niente).
Il tuo amico è sicuramente uno che fa la cosiddetta "ruota": vende Put OTM finché non lo assegnano, poi sta dentro e vende Call OTM coperte finché non abbassa a sufficienza il prezzo di carico da poter uscire; per te tutto questo non significa niente, ma sappi che le opzioni non sono guadagni facili: sono semplicemente strumenti utili per spostare il rischio da una dimensione che ti crea problemi a un'altra dimensione dove pensi (speri) di poterlo controllare meglio per tirarci fuori dei profitti.
Lui ti dice che è facile guadagnare semplicemente perché sta seguendo una strategia che la maggior parte delle volte lo fa uscire in guadagno in attesa di essere spazzato via.
Le opzioni richiedono tanta e più comprensione del loro funzionamento per tirarci fuori dei soldi in modo continuativo con l'aggravante che il rapporto tra profitti e perdite non dice nulla di significativo nemmeno dopo un lustro in termini di rischi e profittabilità complessiva; sono il classico strumento finanziario che, inserito alla cieca in un algoritmo di ML, rischia di produrre allucinazioni.
Di Natenberg che sai dirmi?
Carino anche se su certe cose la fa talmente semplice che finisce quasi per scrivere cose sbagliate; comunque io ai tempi lo lessi e non me ne sono pentito.
Curiosità (solo quella giuro): qual è il confine tra pricing dei derivati e trading degli stessi. Cioè per dire ci sono interi corsi universitari di finanza quantitativa incentrati sul calcolo stocastico, matematica finanziaria, derivatives modeling ecc. Questo deduco serva a creare, inventare o progettare tali modelli dal lato istituzionale. Quanto servono e quanto sono vicini ad approcci di trading? Pricing, modeling e trading sono sinonimi o sono distanti?
Ti ringrazio perchè dissemini qua e la consigli molto preziosi, come uno zio burbero che però ti vuole bene
Qui penso di poterti rispondere meglio degli altri, quantomeno per i trascorsi sul
sell-side e per gli studi accademici.
Il punto principale di tutta la finanza quantitativa che si occupa di dare un prezzo ai derivati è legato alla gestione del rischio e al poter evitare o approfittare di arbitraggi mentre vendi un servizio a terzi: ogni modello di
pricing dei derivati è tanto migliore quanto più è facile da calibrare e tanto più semplici e stabili sono i suoi coefficienti di sensitività ai fattori di rischio (in gergo chiamati «Greche», quello che in ML chiameresti gradiente, matrice jacobiana, matrice hessiana etc.).
Il valore di avere modelli facili da calibrare e con Greche affidabili è legato al modello di
business dei
trading desk: i clienti entrano i posizione sui derivati ad un prezzo leggermente iniquo, i
trader istituzionali fanno da controparte e devono azzerare all'istante e poi nel resto del tempo tutti i rischi a cui sono esposti, in modo che gli resti in mano solo quello che hanno lucrato sul cliente.
Da questo punto di vista, tutti i modelli di
pricing dei derivati (esotici e non) non ti diranno mai quando comprare o quando vendere se non per approfittare di possibili arbitraggi e poter poi riuscire a portare a scadenze i contratti senza assumersi altri rischi indesiderati:
non sono modelli predittivi.
Tua domanda: ma a me da
retail frega qualcosa? Sì e no: se pensi di poter monitorare e approfittare della presenza di arbitraggi meglio di quanto i
market maker e gli altri tuoi concorrenti siano in grado di anticiparti, allora ti interessa... altrimenti ti dico che non sei così bravo e veloce. E' invece molto più interessante e aperto il discorso di capire come funzionano questi modelli per capire cosa il mercato ti sta dicendo sulla base di un contenuto informativo che non puoi leggere semplicemente dai prezzi del sottostante: in questo caso forse puoi trovare un legame molto più forte con quello che intendi tu quando parli di «
trading», che è diverso da ciò che fanno le banche di investimento e più simile alle puntate degli
hedge fund.