f.federico.s
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Mai più una storia sarà raccontata come fosse l'unica.
Non era cambiata, la Pioggia di Giugno.
I cieli si aprivano e l'acqua scendeva a torrenti, ridando vita al vecchio pozzo avaro, colmando di verdemuschio i porcili senza porci, bombardando a tappeto immobili pozzanghere color tè, proprio come fanno i ricordi con immobili cervelli color tè. L'erba pareva verdefradicio, e ben contenta di esserlo. Allegri lombrichi rossocupo si rotolavano nella fanghiglia. Oscillavano le ortiche verdi. Si inchinavano gli alberi.
E un po' più in là, nella pioggia e nel vento, lungo gli argini del fiume, nell'improvvisa oscurità del giorno pieno di tuoni, Estha passeggiava. Portava una stinta maglietta color fragola, ma inzuppata e scurita, e sapeva che Rachel era arrivata.
Arundhati Roy
Non era cambiata, la Pioggia di Giugno.
I cieli si aprivano e l'acqua scendeva a torrenti, ridando vita al vecchio pozzo avaro, colmando di verdemuschio i porcili senza porci, bombardando a tappeto immobili pozzanghere color tè, proprio come fanno i ricordi con immobili cervelli color tè. L'erba pareva verdefradicio, e ben contenta di esserlo. Allegri lombrichi rossocupo si rotolavano nella fanghiglia. Oscillavano le ortiche verdi. Si inchinavano gli alberi.
E un po' più in là, nella pioggia e nel vento, lungo gli argini del fiume, nell'improvvisa oscurità del giorno pieno di tuoni, Estha passeggiava. Portava una stinta maglietta color fragola, ma inzuppata e scurita, e sapeva che Rachel era arrivata.
Arundhati Roy