Marc Faber su Krugman. Un invito agli italici deficit spender e stampatori selvaggi..

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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"The views of the Keynesians like Mr. Krugman is that the fiscal deficits are far too small. One of the problems of the crisis is that it was caused by government intervention with fiscal and monetary measures. Now they tells us we didn't intervene enough. If they really believe that they should go and live in North Korea where you have a communist system. There the government intervenes into every aspect of the economy. And look at the economic performance of North Korea." Priceless.
 
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