Marciamo fino a OPA 11.- conviene muoversi.

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

anche la quotazione di tiscali credo sia in attesa di queste notizie

e anche se fosse vero di un nuovo socio "già interessato a tiscali" come ha scritto un giornale giorni fa, è ovvio che un conto è comprare tiscali come è oggi, un conto se potesse prendere migliaia di nuovi clienti in più ceduti obbligatoriamente da telecom se diventa wholesale only

eh si, sarebbe ben altra la valutazione del mkt
 
DI+ quasi a contatto con DI- devono allargarsi,solo con il laterale la spuntiamo.:yes

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LA STAMPA 29.11.2022

se Landini chiede di non fare lo spezzatino, allora lo faranno sicuro

l'ipotesi dello spin off che piace a vivendi. altalena in borsa
L'offerta per la rete Tim rimane nel cassetto ansia dei sindacati, il governo prende tempo

Francesco Spini
Milano
Più passano le ore, più la lettera di intenti che indica in domani la scadenza per l'offerta non vincolante di Cdp e Open Fiber per la rete di Tim pare accartocciarsi. Consigli di amministrazioni, a ieri sera, non ne sono stati convocati. E il governo sembra orientato a studiare nuove soluzioni, visto che, a sentire alcune fonti, considererebbe il piano fin qui portato avanti dalla Cdp di Dario Scannapieco pieno di falle: non garantisce la concorrenza infrastrutturale, non considera gli esuberi, rimonopolizza la rete, non tutela il mercato. Insomma, è da rivedere, tanto più che, si spiega, il memorandum of understanding riporta come scadenza per la sua esecuzione dicembre 2023: impresa ardua visto che di mezzo ci sono le valutazioni dell'Agcom, dell'Unione Europea e altro ancora. Tutto da rifare? L'esecutivo ufficialmente tace. Anche ai sindacati che si sono presentati a Palazzo Chigi è stato detto poco o nulla. Davanti non si sono ritrovati alcun ministro o sottosegretario, ma il capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio, Gaetano Caputi accompagnato da tre dirigenti. Si è limitato a raccogliere le preoccupazioni su spezzatino e tenuta occupazionale. Ma nessuna risposta è stata data nemmeno quando Paolo Bombardieri, leader della Uil, ha chiesto lumi proprio sulla lettera di intenti. Che ne sarà? Silenzio. Il governo – che ha sulla scrivania il piano Minerva messo a punto dal sottosegretario Alessio Butti, che sul dossier ha le deleghe più pesanti – ragiona sul da farsi tra riunioni e tavoli aperti. Intanto tra gli addetti ai lavori circolano delle alternative. Ad esempio – idea che si dice piacerebbe ai francesi di Vivendi – c'è chi ipotizza uno spin off della rete, con una scissione proporzionale del titolo: Cdp (che parte dal 9,8%) potrebbe salire nella rete attraverso concambi facendo avanzare Vivendi (ora al 23,75%) nella società di servizi. Tutto è in divenire e in Borsa c'è un misto tra nervosismo e attendismo. La giornata si è svolta tra un crollo del 4%, una risalita in positivo, per chiudere con un -1,2% a 22,28 centesimi. L'offerta di Cdp (tra 17 e 21 miliardi) è pronta, salverebbe Tim, ma è chiusa nel cassetto. Senza un'alternativa presto il mercato si concentrerà sui dubbi relativi alla sostenibilità del debito. E cosa possa capitare nessuno lo sa. —
 
Il valore della produzione meno i costi esterni ed interni (personale) è chiaramente positivo per 51M (ebitda), poi pesano gli ammortamenti e le svalutazioni (+ di 100M:eek:) ed infine gli oneri finanziari!
 
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