Margherita, terra si tibi levis

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Σαλυιαθι

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quod quaeris, deus est: conaris scandere caelum .....


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L'editing delle lingue classiche è difficile, specie per i PC affetti da tastierismi.
(uaura dei tasti, polvere, varie)
Le borracce sono sempre due. Una avanti l'altra dietro,
Rammenti Fidia?
 
Μὴ κρίνετε , ἵνα μὴ κριθῆτε ·

Mi si perdonino i segni diacritici.
 

I miei complimenti Mr.Vermeer.

Ci sono siti in inglese (Episcopali, protestanti?) con la bibbia in varie versioni
greco koinè, vulgata, inglese...con traduzione interlinea .

Prenda ad esempio Salmi 1,1. In dieci minuti scoprirà che le varie versioni
sono "ad sententiam", come conveniva al momento.

.....poi legga lo stesso passo della versione CEI. Viene il dubbio che non sia la stessa bibbia e lo stesso salterio.
 
Sarò sincero. Ho risposto alla discussione per tentare di contraddire la vulgata che vuole come 'dovere' che la scienza sia atea.

La professoressa emerita Hack si è molto prodigata, in tarda età, in una battaglia 'viscerale' per l'ateismo, che l'ha portata addirittura ad accettare una candidatura per il partito Democrazia atea. Il motto di questa associazione è una frase di Saramago: "Mi sono sempre considerato un ateo tranquillo, perché l’ateismo come militanza pubblica mi sembrava qualcosa di inutile, ma ora sto cambiando idea. Alle insolenze reazionarie della Chiesa Cattolica bisogna rispondere con l’insolenza dell’intelligenza viva, del buon senso, della parola responsabile. Non possiamo permettere che la verità venga offesa ogni giorno dai presunti rappresentanti di Dio in Terra ai quali, in realtà, interessa solo il potere".

Chi si sente depositario della verità assume semplicemente una diversa faccia della stessa medaglia del fondamentalismo. Le traduzioni 'fantasiose' di lingue morte portano, ancora oggi, all'incredibile diffusione degli evangelici creazionisti della Bible Belt. E, sorprendentemente, queste idee dilagano anche nella ex-colta europa e non solo nella 'campagnola' provincia americana. Anche queste, purtroppo, sono le conseguenze di un eccesso di relativismo. In medio stat virtus.

J. VERMEER - El astrónomo (Museo del Louvre, 1688)

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Ricordo con affetto Margherita Hak, sia per la simpatia umana sia perchè per me
era la risposta sul come i miei (nostri) genitori siano riusciti ad uscire dalle miserie morali e materiali del'900.

La temperanza (in medio stat virtus) non è una virtù teologale e non è certo misura di vertà.

Non ho mai capito le intemerate pro e contro il sentimento religioso. non aiutano a capire, ma accendono gli animi dei faziosi.

In storia delle religioni si impara che le cosmogonie attraversano le ere i continenti, si nutrono degli stessi miti e hanno un egual calendario stagionale
lunatico-

Questa cosmogonia copiazzata da oriente fino a Gerusalemme mira a soggiogare con il terrore gli animi.

Ma non si capisce dov'è il libero arbitrio, non si capisce la persecuzione del giusto e la sofferenza dell'innocente. Sodoma e Gomorra dal punto di visra etico sono peggiori del buco.

Non ci rimane che la scommessa di Pascal?

Opure bisogna fare come Santa Teresa d'Avila?
Si racconta che la santa andasse di convento in convento per mettere
ordine dove ce n'era poco e punto.

Gli si sfascia una ruota drl carrro. Abbastanza incazzata si rivolge verso il cielo e pare abbia detto: ma come, proprio a me, che mi prodigo in tuo nome
e per tuo conto!

...per caso passava in quel momento un mastro d'ascia.....

ogni tanto bisogna **********.
 
Σαλυιαθι;36845992 ha scritto:
La temperanza (in medio stat virtus) non è una virtù teologale e non è certo misura di verità.

Su questo Odifreddi e compagnia hanno sicuramente ragione...
La superbia della conoscenza è sicuramente inconciliabile con la fede: fra le virtù principali c'è l'umilta... Mt 11,25-30
La superbia può arrivare ad essere di ostacolo alla verità, però: non tutto è conoscibile dall'intelletto.
"There are more things in heaven and earth, Horatio, Than are dreamt of in your philosophy".

Il fine della conoscenza dovrebbe essere un incremento di umanità. Non la conoscenza in sé. Il "quod quaeris, deus est" vale solo se non ci si dimentica dell'umiltà. Almeno questo è il sentire delle religioni euroasiatiche.
 
Sono molto sorpresa di apprendere da quest'articolo che, una scienziata atea come lei, la pensasse così :


Fonte : Il Messaggero


Margherita Hack: «Sono malata ma non mi opero.

Come va, va»



TRIESTE - L'astrofisica novantenne Margherita Hack ha deciso di non operarsi al cuore nonostante

un riacutizzarsi di alcuni problemi cardiaci. «Preferisco così, volevo stare in pace, inutile campare

cinque anni di più male, meglio stare a casa con il mio lavoro e i miei animali», ha spiegato oggi.



Hack scherza: non mi opero e l'Asl risparmia. «Preferisco così - ha aggiunto, senza dimenticare

una nota ironica - faccio anche risparmiare l'Asl». La scienziata, che sulla vicenda ha rilasciato

un'intervista al quotidiano Il Piccolo, ha detto che le «è stata prospettata un'operazione e ho detto

no. L'operazione sarebbe potuta essere risolutiva in un certo senso, ma presentava anche dei

rischi: l'idea mi è venuta di notte, semplicemente. Mi sono resa conto che in ospedale mi

mancavano la mia attività, mio marito, i miei animali e tutte quelle comodità, privacy compresa, che

in ospedale non ci sono. Una vita a metà. Qui a casa - ha continuato l'astrofisica - magari al

rallentatore, ma faccio le cose normali. E allora, ho pensato: un'operazione a rischio, un'altra

degenza e poi una lunga convalescenza? No: come va va».
 
Su questo Odifreddi e compagnia hanno sicuramente ragione...
La superbia della conoscenza è sicuramente inconciliabile con la fede: fra le virtù principali c'è l'umilta... Mt 11,25-30
La superbia può arrivare ad essere di ostacolo alla verità, però: non tutto è conoscibile dall'intelletto.
"There are more things in heaven and earth, Horatio, Than are dreamt of in your philosophy".

Il fine della conoscenza dovrebbe essere un incremento di umanità. Non la conoscenza in sé. Il "quod quaeris, deus est" vale solo se non ci si dimentica dell'umiltà. Almeno questo è il sentire delle religioni euroasiatiche.

Mt è il piuì complesso dei sinottici. Aspira a dire quante piu' cose di uno sesso fatto.
Nelle beatitudini mt:beati i poveri in spirito, mentre Lc si limita ad un piu asciutto : beati i poveri.

E lo spirito?

In Mt abbiamo l'invito a non dire tante parole nelle preghiere, il Signore sa quello di cui abbiamo bisogno. Ma piu' avanti ci vien detto chiedete, insistete e vi sarà dato....non foss'altro per liberarsi di un postulante.

Ma è questa la vera distinzione funzionale della preghiera in una religione?
Vien da essere irriverenti.
 
Ultima modifica:
In questa discussione credo di sentirmi più in linea con salviati: l'equilibrio ci vuole anche nell'equilibrio, e quindi a volte è necessario sbilanciarsi.

Tuttavia per definire l'ateismo va definito anche il concetto di dio: perché se dio è la figura che risulta dalla religione cattolica, oppure da quella mussulmana, oppure da altre banali religioni della nostra storia, allora mi sento anche io vicina alle opinioni di Hack, Saramago, Konigsberg, Sartre, Levi, Freud, Russell, Popper, ecc.ecc.

Se invece dio viene inteso in un concetto più ampio, più impersonale, più generico, più aspecifico, e soprattutto più svincolato sia dalle misere necessità umane che dalla limitatezza della nostra creatività, allora preferisco accostarmi molto di più al deismo einsteiniano, e quindi ad un sincero agnosticismo post kantiano.
 
Matteo da gran collettore di fatti evangelici ha imbarcato una buona dose di
gnosticismo di vangeli non riconosciuti (pseudo Tommaso, pseudo Giuda).

La salvezza è nella fede e la fede è un dono (Agostino) è un crocevia di scismi.
In una religione gnostica a che cosa serve l'intermediazione clericale? E la confessione come sacramento...a nulla a nulla.

Mt 11,25
Vulgata clementina (traduzione fedele dal koine)
In illo tempore respondens Jesus dixit : Confiteor tibi, Pater, Domine cæli et terræ, quia abscondisti hæc a sapientibus, et prudentibus, et revelasti ea parvulis.



versione CEI
In quel tempo Gesù disse: "Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.



Notiamo subito che nella versione clementina si parla di sapienti e prudenti,
mentre nella CEI di sapiuenti ed intelligenti. Perchè questa manipolazione inutile?

Perchè l'intelligenza è un dono di Dio e la prudenza è una virtu' cristiana acquisibile da tutti?
E perchè tanto disprezzo per il sapere e la prudenza?

Sono passaggi gnostici, scritti piu' per creare meraviglia nel lettore che per
necessità teologiche difese dn dogmi ed obblighi a credere.
 
Σαλυιαθι;36849579 ha scritto:
Notiamo subito che nella versione clementina si parla di sapienti e prudenti,
mentre nella CEI di sapiuenti ed intelligenti. Perchè questa manipolazione inutile?
Perchè l'intelligenza è un dono di Dio e la prudenza è una virtu' cristiana acquisibile da tutti?
E perchè tanto disprezzo per il sapere e la prudenza?

Ricordo, qualche anno fa, lo stupore 'inorridito' che provai nello sfogliare l'edizione italiana del best-seller 'Il codice daVinci'. Dire che la traduzione era pessima sarebbe stata troppa indulgenza...
Lo avevo letto qualche anno prima, per caso, quando in Italia era ancora sconosciuto, comprato in aeroporto solo perché il titolo era 'The DaVinci Code'...

Traduzione pessima di una lingua parlata correntemente da un milirdo di persone.

Per tradurre da una lingua morta delle traduzioni successive di lingue ancora più morte ci vuole coraggio (i testi più antichi sono in greco, credo, a loro volta tradotti, magari 'artigianalmente', dai dialetti locali del tempo). Qualsiasi traduzione 'alla lettera' non può che risultare comica.

La prudenza è la capacità di risolvere prontamente e nel modo migliore le cose. La mia analogia è con la capacità e dimestichezza dei Vigili del Fuoco. Nel contesto il riferimento è quindi alla scaltrezza e alla furbizia.

La conoscenza è esaltata. E' la superbia della conoscenza che è disprezzata.
 
Ricordo, qualche anno fa, lo stupore 'inorridito' che provai nello sfogliare l'edizione italiana del best-seller 'Il codice daVinci'. Dire che la traduzione era pessima sarebbe stata troppa indulgenza...
Lo avevo letto qualche anno prima, per caso, quando in Italia era ancora sconosciuto, comprato in aeroporto solo perché il titolo era 'The DaVinci Code'...

Traduzione pessima di una lingua parlata correntemente da un milirdo di persone.

Per tradurre da una lingua morta delle traduzioni successive di lingue ancora più morte ci vuole coraggio (i testi più antichi sono in greco, credo, a loro volta tradotti, magari 'artigianalmente', dai dialetti locali del tempo). Qualsiasi traduzione 'alla lettera' non può che risultare comica.

La prudenza è la capacità di risolvere prontamente e nel modo migliore le cose. La mia analogia è con la capacità e dimestichezza dei Vigili del Fuoco. Nel contesto il riferimento è quindi alla scaltrezza e alla furbizia.

La conoscenza è esaltata. E' la superbia della conoscenza che è disprezzata.

Il nuovo testamento è scritto in greco koine, una sorta di esperanto colto,
ma non formale, poco stabile.

Modi di dire che non ci dicono piu' nulla, appisolamento dello scriba, distrazioni.

Manipolazioni postume.
Non dimentichiamoci del lavoro di Lorenzo valla.

Tuttavia mi chiedo:
salmi 1,1
καθέδραν λοιμῶν οὐκ ἐκάθισεν
et in cathedra pestilentiæ non sedit ;

...tradotto beato chi sta lontano dagli stolti, oppure dai derisori-

che ci azzecca cathedra pestilentiae?
Era un mdo di dire per indicare uno scemo?
 
Σαλυιαθι;36850550 ha scritto:
che ci azzecca cathedra pestilentiae?
E' la superbia! :cool:
Augustinus Hipponensis - Enarrationes in Psalmos

Et in cathedra pestilentiae non sedit: noluit regnum terrenum cum superbia; quae ideo cathedra pestilentiae recte intellegitur, quia non fere quisquam est qui careat amore dominandi et humanam non appetat gloriam; pestilentia est enim morbus late pervagatus, et omnes aut pene omnes involvens. Quamquam accommodatius accipiatur cathedra pestilentiae, perniciosa doctrina, cuius sermo ut cancer serpit*1. Deinde considerandus est ordo verborum, abiit, stetit, sedit: abiit enim ille, cum recessit a Deo; stetit, cum delectatus est peccato; sedit, cum in sua superbia confirmatus, redire non potuit, nisi per eum liberatus, qui neque abiit in consilio impiorum, nec in via peccatorum stetit, nec in cathedra pestilentiae sedit.
 
Salmi 1,1

cei italiano
[1] Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;

nova vulgata (Concilio vaticano II)
1 Beatus vir, qui non abiit in consilio impiorum
et in via peccatorum non stetit
et in conventu derisorum non sedit,

vulgata clemntina
Beatus vir qui non abiit in consilio impiorum,
et in via peccatorum non stetit,
et in cathedra pestilentiæ non sedit ;

vulgata
beatus vir qui non abiit in consilio impiorum et in via peccatorum non stetit in cathedra derisorum non sedit

word english
Blessed is the man who doesn’t walk in the counsel of the wicked,
nor stand in the way of sinners,
nor sit in the seat of scoffers;



Non si mettono d'accordo.
Ottima la citazione di s.agostino.
Ma siamo vicini al neoplatonismo misterico. Mistero della fede.
 
@PGiulia: non credo esista un solo agnostico agnostico. :asd:
Lo stesso zio Albert alla fine si fece scappare "Dio non gioca a dadi": a suggerirgli di evitare affermazioni sui giochi preferiti di Dio fu ... L'ateo Bohr. :asd:

@SalviatiInGreco e PittoreOlandeseScrittoInItaliano: invidio la capacita' di dedicarsi ai testi sacri evitando il senso di colpa del cruciverbista. Come si fa ? :asd:
 
@PGiulia: non credo esista un solo agnostico agnostico. :asd:
Lo stesso zio Albert alla fine si fece scappare "Dio non gioca a dadi": a suggerirgli di evitare affermazioni sui giochi preferiti di Dio fu ... L'ateo Bohr. :asd:

Birillo, arrivi tardi ed impreparato! :D

http://www.finanzaonline.com/forum/35285179-post145.html

Ma anche il cervello umano è fisica (a meno che, come dice FrankB, non si passi al campo della religione, ed in quel caso alzo le mani).

E se accetti questo, devi accettare che la casualità è un fenomeno "fisico". Che purtroppo non comprendiamo, e che forse non saremo mai in grado di comprendere.

Del resto la fisica quantistica studia fenomeni esterni al cervello umano, eppure ne considera la casualità.

Lo stesso Einstein, proprio su questo argomento, disse prima di non poter pensare che Dio giocasse a dadi con l'universo, ma poi, dinanzi alle teorie quantistiche di Bohr ed Heisenberg, dovette ammettere di potersi sbagliare, affermando anche di essersi ben guadagnato il diritto di farlo! :)
 
Σαλυιαθι;36854854 ha scritto:
Salmi 1,1
...
e non siede in compagnia degli stolti;
...
et in conventu derisorum non sedit,
...
et in cathedra pestilentiæ non sedit ;
...
et in cathedra derisorum non sedit
...
nor sit in the seat of scoffers;

Non si mettono d'accordo.

Premetto che l'argomento non è OT, ma riguarda strettamente l'errata o pregiudiziale opinione che gli ateisti hanno delle religioni in genere.

Chi si accostasse con umiltà all'esegesi dei testi perverrebbe facilmente alla conclusione che, al di là di metafore colorite (talvolta volutamente travisate), lo scopo di tutte le religioni euroasiatiche è di suggerire la semplicità dei cuori, in opposizione a prepotenze e superbie. Le beatitudini

Non è neppure necessario ricorrere alle 'spiegazioni' di Agostino, che prima della conversione fu retore imperiale a Milano (allora capitale dell'Impero) in tempi molto 'turbolenti'; chi non fosse affetto da 'modernismo' riconoscerebbe tranquillamente nelle personalità del passato intelligenze estremamente fulgide, ben al di là di quelle di tanti affetti, oggi, dalla 'confusione dei tempi moderni'.

Chi sono gli stolti, i derisori? Chi si erge in cattedra, per diffondere (come la peste) il contagio dell'eresia che denigra la fede?

Beato l'uomo che non si accompagna a certi personaggi e non funge da veicolo di contagio...
 
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