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Σαλυιαθι;36845992 ha scritto:La temperanza (in medio stat virtus) non è una virtù teologale e non è certo misura di verità.
Su questo Odifreddi e compagnia hanno sicuramente ragione...
La superbia della conoscenza è sicuramente inconciliabile con la fede: fra le virtù principali c'è l'umilta... Mt 11,25-30
La superbia può arrivare ad essere di ostacolo alla verità, però: non tutto è conoscibile dall'intelletto.
"There are more things in heaven and earth, Horatio, Than are dreamt of in your philosophy".
Il fine della conoscenza dovrebbe essere un incremento di umanità. Non la conoscenza in sé. Il "quod quaeris, deus est" vale solo se non ci si dimentica dell'umiltà. Almeno questo è il sentire delle religioni euroasiatiche.
Σαλυιαθι;36849579 ha scritto:Notiamo subito che nella versione clementina si parla di sapienti e prudenti,
mentre nella CEI di sapiuenti ed intelligenti. Perchè questa manipolazione inutile?
Perchè l'intelligenza è un dono di Dio e la prudenza è una virtu' cristiana acquisibile da tutti?
E perchè tanto disprezzo per il sapere e la prudenza?
Ricordo, qualche anno fa, lo stupore 'inorridito' che provai nello sfogliare l'edizione italiana del best-seller 'Il codice daVinci'. Dire che la traduzione era pessima sarebbe stata troppa indulgenza...
Lo avevo letto qualche anno prima, per caso, quando in Italia era ancora sconosciuto, comprato in aeroporto solo perché il titolo era 'The DaVinci Code'...
Traduzione pessima di una lingua parlata correntemente da un milirdo di persone.
Per tradurre da una lingua morta delle traduzioni successive di lingue ancora più morte ci vuole coraggio (i testi più antichi sono in greco, credo, a loro volta tradotti, magari 'artigianalmente', dai dialetti locali del tempo). Qualsiasi traduzione 'alla lettera' non può che risultare comica.
La prudenza è la capacità di risolvere prontamente e nel modo migliore le cose. La mia analogia è con la capacità e dimestichezza dei Vigili del Fuoco. Nel contesto il riferimento è quindi alla scaltrezza e alla furbizia.
La conoscenza è esaltata. E' la superbia della conoscenza che è disprezzata.
E' la superbia!Σαλυιαθι;36850550 ha scritto:che ci azzecca cathedra pestilentiae?
@PGiulia: non credo esista un solo agnostico agnostico.
Lo stesso zio Albert alla fine si fece scappare "Dio non gioca a dadi": a suggerirgli di evitare affermazioni sui giochi preferiti di Dio fu ... L'ateo Bohr.![]()
Ma anche il cervello umano è fisica (a meno che, come dice FrankB, non si passi al campo della religione, ed in quel caso alzo le mani).
E se accetti questo, devi accettare che la casualità è un fenomeno "fisico". Che purtroppo non comprendiamo, e che forse non saremo mai in grado di comprendere.
Del resto la fisica quantistica studia fenomeni esterni al cervello umano, eppure ne considera la casualità.
Lo stesso Einstein, proprio su questo argomento, disse prima di non poter pensare che Dio giocasse a dadi con l'universo, ma poi, dinanzi alle teorie quantistiche di Bohr ed Heisenberg, dovette ammettere di potersi sbagliare, affermando anche di essersi ben guadagnato il diritto di farlo!![]()
Σαλυιαθι;36854854 ha scritto:Salmi 1,1
...
e non siede in compagnia degli stolti;
...
et in conventu derisorum non sedit,
...
et in cathedra pestilentiæ non sedit ;
...
et in cathedra derisorum non sedit
...
nor sit in the seat of scoffers;
Non si mettono d'accordo.