Martin Schulz: " l'amministrazione salda e intelligente di Enrico Letta "

Midatauro

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Martin Schulz, presidente del Parlamento europeo
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C'è il rischio concreto che il prossimo Europarlamento sia composto in buona parte da euroscettici?
“Sono preoccupato, ma non rassegnato né intimidito dalla marea euroscettica e populista che sta montando. Ho intenzione di affrontare la competizione elettorale con la forza degli argomenti e dando una chiara visione dell'Europa che vorrei costruire. Se gli euroscettici guadagneranno dei seggi in Parlamento sarà in parte dovuto alla crisi e sarà una indicazione della grande importanza delle tematiche europee”.

Quali conseguenze potrebbe avere per il futuro dell'Europa questo scenario?
“Dobbiamo capire a fondo i motivi che hanno portato le persone a votare partiti euroscettici, ma non dovremmo temere troppo il loro ruolo all'Europarlamento. Questi partiti sono bravi a criticare, ma la loro debolezza intrinseca è facilmente osservabile quando si tratta di dare risposte ai problemi della gente o quando si tratta della loro coerenza interna”.

In Europa si registra un generale disamoramento verso l'Europa, perfino in Germania dove l'economia sta reggendo bene la crisi. A che cosa è dovuto questo distacco?
“Non sottoscrivo integralmente la sua valutazione. Dobbiamo essere chiari a proposito di quali istituzioni stiamo parlando e dove il divario si sta allargando. Penso che i cittadini siano sempre più delusi dalle istituzioni intergovernative che affrontano i problemi esclusivamente sulla base del proprio interesse nazionale, mentre i cittadini sono consapevoli che i problemi europei hanno bisogno di soluzioni europee. Se si guarda alla legislazione sull'unione bancaria a sulla vigilanza finanziaria, il Parlamento europeo ha affrontato i problemi alla radice. Questo perché è un organo che sì rappresenta le divisioni, ma anche le convergenze tra i cittadini europei”.

si può ricucire questo apparente distacco?
“Per ripristinare il collegamento tra cittadini ed Europa le elezioni avranno certamente un ruolo importante, ma abbiamo anche bisogno di una politica europea che sia meno preoccupata delle incertezze istituzionali e che invece si applichi a trovare misure concrete per migliorare la vita quotidiana dei cittadini, dalla libera circolazione al ripristino della crescita”.

Dal primo gennaio la Grecia ha assunto la presidenza del Consiglio dell'Unione europea. Una presidenza che ha un forte valore simbolico perché la Grecia è il paese che ha sofferto più di ogni altro la crisi. Le ricette della Troika sono corrette? C'è una mancanza di solidarietà in Europa?
“Il Parlamento europeo è l'istituzione che nella maniera più determinata sta analizzando le procedure della Troika. La commissione Occupazione e Affari sociali e la commissione Affari economici e monetari stanno analizzando a fondo le misure prescritte e gli effetti che hanno avuto. Con una particolare attenzione all'indebolimento dei contratti collettivi, agli alti livelli di disoccupazione e alla violazione dei diritti sociali fondamentali. Ho forti riserve soprattutto sugli aspetti sociali delle ricette della Troika. Interventi sono stati chiaramente necessari in certi Paesi e in Grecia in particolare, ma per evitare gli aspetti prociclici le riforme hanno bisogno di essere accompagnate con investimenti. C'è stata solidarietà dall'Europa, ma gli interventi richiesti sono stati troppo veloci e troppo profondi. La Grecia probabilmente emergerà dalla crisi quest'anno dopo essere sopravvissuta ad una crisi quasi esistenziale. Penso che i greci abbiano pagato un prezzo troppo pesante e non voglio sentire mai più parole come Grexit”.

Molti analisti ritengono che la crisi economica possa essere superata solo attraverso una re- industrializzazione dell'Europa e attraverso una maggiore competitività internazionale. E' d'accordo? Come può il Parlamento aiutare questo processo?
“Sono d'accordo. Il manifatturiero deve essere la spina dorsale dell'economia europea. Abbiamo innanzitutto bisogno di una strategia per l'industria che rafforzi ulteriormente il mercato unico in Europa e che espanda i nostri mercati all'estero, pur dando garanzie e opportunità ai nostri produttori su questioni come i diritti di proprietà e gli appalti pubblici. Su questi temi il Parlamento decide insieme e su un piano di parità con il Consiglio e deve dare il suo consenso ad accordi internazionali, come ad esempio nel caso di TTIP con gli Stati Uniti”.

C'è altro?
“In secondo luogo abbiamo bisogno di una strategia specifica settoriale che sia legata ad adeguati finanziamenti alla ricerca, che portino l'Europa alla testa della catena produttiva: dal farmaceutico all'energia. In terzo luogo abbiamo bisogno di definire un'azione concertata con gli Stati membri, nessuno escluso, per il rilancio del credito e della domanda. Alcune strade, come un maggiore impegno della Banca europea degli investimenti, sono state esplorate, ma il ruolo degli Stati membri qui è centrale”.

Quali sono le priorità che metterebbe in agenda se fosse il presidente della Commissione europea?
“In primo luogo dobbiamo ripristinare l'equità e la giustizia in Europa, il continente più ricco del mondo. Questo include, ad esempio, che le aziende paghino le tasse dove fanno i grandi profitti. In secondo luogo la lotta contro la disoccupazione giovanile. Abbiamo mobilitato 700 miliardi di euro per stabilizzare il sistema bancario, ma rischiamo di perdere un'intera generazione. Pertanto dobbiamo fare tutto il possibile per dare ai giovani nuove possibilità, per esempio migliorando le opportunità educative e risolvendo la crisi del credito. In terzo luogo l'Europa non deve prestare attenzione ad ogni piccola cosa e non deve regolamentare tutto. L'Europa deve concentrarsi sulle grandi questioni come il commercio globale, la lotta contro la speculazione e l'evasione fiscale, il cambiamento climatico, le migrazioni e la lotta contro la criminalità organizzata e transfrontaliera”.

Il governo italiano sta attraversando un periodo turbolento. Avete paura che eventuali elezioni anticipate possano destabilizzare l'intera Unione? Quali conseguenze potrebbe avere per la ripresa economica europea?
“L'Italia sta sicuramente attraversando un periodo di trasformazione e di rinnovamento, ma non necessariamente lo definirei turbolento. Si possono sempre trovare prove per sostenere una o l'altra tesi, ma economicamente vediamo che le finanze pubbliche sono mantenute sotto controllo, ci sono spiragli di una ripresa dopo la recessione e lo spread si è stabilizzato sotto i 200 punti base. L'uscita di Silvio Berlusconi dalla maggioranza di governo, il rinnovamento della leadership nel Partito democratico con Matteo Renzi e l'amministrazione salda e intelligente di Enrico Letta mi fanno propendere verso un moderato ottimismo, piuttosto che il contrario”.

13 gennaio 2014 - 07:31:00

L'INTERVISTA/ Martin Schulz ad Affaritaliani.it: ?Ripristiniamo l'equità e la giustizia in Europa? - Affaritaliani.it
 
quando riapriranno i campi di concentramento??
 
osservazioni molto acute e importanti da parte di schulz, spero sarà il prossimo presisente della commissione europea.
 
E' tale e quale a chi rappresentava i tedeschi 80 anni fa', solo che anzichè vestito di nero lo è di rosso.

Daltronde quando Letta, Schultz e cicer marl. sono concordi non può che trattarsi di una idea vile e vigliacca OK!

O forse definireste in altro modo il piano tassa e spendi alla base dei partiti socialisti europei? tassare il produttore e sfamare stato ladro e parassiti.
 
uno che ammira letta a che livello e' ?
 
Schultz è il migliore spot per gli anti-euro
 
il renzino è un' incognita...
 
"Letta ha portato l'Italia fuori dalla procedura per deficit eccessivo "

12:06 18/02/2014

(MF-DJ)--"Letta ha portato l'Italia fuori dalla procedura per deficit eccessivo, e' stato un grande successo perche' ha potuto dare al Paese dei margini di manovra per gli investimenti pubblici".
Lo ha detto il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, aggiungendo che "a livello europeo Letta ha giocato un ruolo eccezionale".
...

Governo: Schulz; ruolo Letta straordinario, ora crescita - Corriere della Sera
 
Secondo te con chi è schierato renzi nello schema delle grandi forze?

Che il suo sia un bluff per evitare che i banchieri gli taglino le gambe subito?

renzi è un ibrido poilitico

sostenuto da romney e dai neocons usa di kissinger, tramite finanziamenti GS

è in verità uomo di de poveretti von rothschild, ma plasmabile anche dal centrodestra del silvio

ma il gioco è più complesso... de poveretti von rothschild, patron di renzi, con sorgenia e genco power ( i cui soci di maggioranza dovevano essere francesidi GDF e austriaci di verbund, tutti filo USA ) dovevano fare concorrenza all' Enel

ma de poveretti ha fallito ( letteralmente... voglio vedere come fanno UCG e Intesa a riprendersi i soldi, che gli impianti di Sorgenia sono vecchi e quelli di Genco incriminati per disastro ambientale nel Tirreno... )

quindi gli hanno mandato il barca che d' accordo col finto vendola ha incastrato il bancarottato della svizzera, incapace di fare concorrenza all' Enel

in tutto questo il ruolo del direttore cruciani della zanzara è molto pompato, ma in realtà è marginale

come detto, è un regolamento di conti tra loro

la finanza bianca rischia di non prenderne più nemmeno uno dal crack de poveretti

e non intende metterci dentro altri soldi

adesso vediamo che fa l' ambasciatore americano, visto che sono loro che stanno sostituendo l' uomo

schultz sa che renzi è già bruciato, per questo rimpiange letta

sa inoltre che con l' attuale situazione delle sinistre allo sfascio e in lotta tra di loro il silvio ne gode
 
12:06 18/02/2014

(MF-DJ)--"Letta ha portato l'Italia fuori dalla procedura per deficit eccessivo, e' stato un grande successo perche' ha potuto dare al Paese dei margini di manovra per gli investimenti pubblici".
Lo ha detto il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, aggiungendo che "a livello europeo Letta ha giocato un ruolo eccezionale".
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Governo: Schulz; ruolo Letta straordinario, ora crescita - Corriere della Sera

letta dunque un ottimo amministratore per conto terzi :rolleyes:
 
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