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ALBERTO NAGEL CEO MEDIOBANCA
Mediobanca acquisisce Arma Partners (operazioni per 85 miliardi) e cresce nell’M&A tech. Gli analisti
di Elena Dal Maso
Pochi giorni prima del nuovo piano industriale, Mediobanca sigla un accordo con Arma Partners per crescere nella consulenza dei grandi deal tech internazionali. E’ la terza tappa di sviluppo dell’investment banking di Piazzetta Cuccia. Tutti i particolari dell’M&A e gli effetti in bilancio di un titolo che ha un dividend yield di oltre l'8%
Mediobanca sale bene a Piazza Affari, giovedì 18 maggio, il titolo guadagna l’1% circa a 9,95 euro per 8,45 miliardi di capitalizzazione mentre il Ftse Mib è positivo per lo 0,85%.
A pochi giorni dalla presentazione del
nuovo piano industriale (mercoledì 24 maggio), la banca milanese ha siglato un accordo con i soci di
Arma Partners Llp e US Arma Partners Lp rafforzandosi nell’ambito della Digital Economy. L’investment bank italiana, guidata dal ceo
Alberto Nagel, acquisirà Arma per creare un franchise attivo nella Digital Economy all’interno della divisione Corporate & Investment Banking.
Arma Partners, società di consulenza finanziaria indipendente in Europa che si occupa di aziende, investitori e imprenditori attivi nell'economia digitale, offre
consulenza in materia di
corporate finance a società e fondi di private equity affiancandoli nelle diverse fasi, dalla
raccolta di capitali privati a supporto di realtà imprenditoriali in rapida crescita fino a complesse operazioni di
cross-border M&A per investitori di
private equity e
società globali quotate.
Fondata nel
2003, Arma Partners ha
sede a Londra con uffici a Monaco oltre a un presidio negli
Stati Uniti, cui si aggiungono collaborazioni con società di consulenza affiliate che operano in Giappone, Australia, Israele, Turchia e Brasile.
Guidata dal
fondatore Paul-Noël Guély, Arma Partners conta oggi 12 partner e 86 dipendenti di cui 69 banker provenienti da oltre 26 Paesi con esperienza nella Digital Economy a livello globale, settore che negli ultimi anni ha conosciuto una costante espansione.
La società è particolarmente attiva nel settore dei
Software, dei servizi
Cloud, e nei segmenti
Data, Internet e Fintech. La società inglese è stata nominata nominata di recente, per la terza volta negli ultimi quattro anni,
European Corporate Finance House of the Year nell’ambito dei Private Equity Awards.
L’impatto sui conti di Mediobanca
Mediobanca pagherà l’acquisizione
in contanti, di cui il
40% in fondi immediatamente disponibili al closing. La restante parte verrà saldata in
quattro anni sulla base delle performance di Arma e potrà essere pagata con azioni della stessa
Mediobanca.
Il deal avrà un
impatto stimato sul Cet1 ratio del gruppo di circa
30 punti baseconsiderando l’importo differito pagabile in azioni. Sulla base degli utili dell’ultimo esercizio, spiega la banca, «la transazione sarà
accrescitiva per l’eps», l’utile per azione.
Le operazioni
Negli
ultimi cinque anni, il team di Arma Partners ha seguito come advisor
oltre 100 operazioni, il 75% delle quali cross-border, per un valore di mercato complessivo di oltre
85 miliardi di dollari. Risultati che hanno permesso alla società di posizionarsi come advisor di rilevanza nelle grandi acquisizioni di software in Europa.
Nonostante lo scenario macro caratterizzato dal rallentamento delle attività di raccolta fondi e dall’indebolimento dei mercati finanziari, nel
2023 Arma Partners ha annunciato risultati record per il terzo anno consecutivo con
ricavi superiori a 100 milioni di dollari.
La partnership con Arma Partners rafforzerà i servizi di advisory offerti da
Mediobanca con competenze distintive in ambito Tech a beneficio dei clienti della divisone Corporate & Investment Banking e del Wealth Management, oltre a garantire un più ampio presidio territoriale in Europa e negli Stati Uniti.
Con Arma Partners +10% di commissioni di gruppo
L’operazione, spiega Piazzetta Cuccia, mira ad un segmento
Cib (Corporate & Investment Banking) a minor assorbimento di capitale, trainato più dalle
commissioni della divisione con una crescita del
30% circa, risultato che «contribuirà a
incrementare di oltre il 10% le commissioni di gruppo», sottolinea la banca.
Arma Partners continuerà ad essere gestita, come società indipendente all'interno del Gruppo
Mediobanca, da Paul-Noël Guély, che lavorerà in coordinamento con
Francisco Bachiller e Giuseppe Baldelli, Co-Head di Global CIB.
Gli analisti
Secondo gli analisti di Bestinver, questa operazione è «coerente con il modello di business a capitale leggero della divisione Cib. E’ previsto che il deal avrà un impatto significativo sulle commissioni dell’investment banking attorno a
90-100 milioni di euro».
Ovvero, aggiunge Bestinver, «un +30% a livello di Cib, ovvero un +10% a livello di gruppo». Secondo
Mediobanca, sulla base degli utili dell'ultimo anno finanziario, «la transazione va a incrementare l’eps».
Giovedì gli analisti di
Equita Sim analizzano le dichiarazioni di
Francesco Milleri, ceo di
Delfin (la holding ha il (19,8% di
Mediobanca), secondo cui, «come investitori di lungo periodo, puntano sulla crescita e redditività dell'investimento».
Milleri, ceo di
EssilorLuxottica e presidente di Delfin, ha detto che «leggerà il piano strategico di
Mediobanca che sarà presentato il prossimo 24 maggio e lo farà analizzare. Nonostante non sia esperto di banche, se richiesto, fornirà suggerimenti. Come azionista a lungo termine, è soddisfatto del rendimento attuale del titolo e sarebbe ancora più felice se crescesse ulteriormente. Riguardo al rinnovo del board, Milleri ha dichiarato che aspetterà di vedere se verrà coinvolto in qualche decisione».
Infine, Milleri ha smentito contatti diretti con l’altro socio forte,
Francesco Gaetano Caltagirone che recentemente ha quasi raddoppiato la quota in
Mediobanca al 9,9%.
Secondo gli analisti di
Equita, considerando che la «complessa questione dell’eredità di Del Vecchio è ancora in corso e la profittabilità dell'asset», non è atteso un grande movimento riguardo alla partecipazione di Delfin in
Mediobanca. Quest'ultima tratta a livelli «attraenti considerando la sua profittabilità e diversificazione del modello di attività», ovvero a
0,9 volte il rapporto p/te, con un
dividend yield di oltre l’8%.
Tre mosse per crescere nel Cib
L’operazione con Arma Partners è la terza tappa di Piazzetta Cuccia per crescere nell’investment banking partita nel 2019 con l'acquisizione nel 2019 della boutique di M&A francese
Messiér et Associes, protagonista come advisor di importanti transazioni Oltralpe.
A seguire, nel luglio 2022, la nomina di
Antonio Horta-Osorio, banchiere portoghese tra i più noti in Europa dopo il successo nel turnaround di Lloyds Bank, come senior advisor di
Mediobanca a supporto delle attività internazionali di Corporate & investment banking (Cib). La volontà di giocare un ruolo nei grandi deal europei, accanto all'implementazione in Italia dell'advisory per il mid corporate in sinergia con la divisione di private banking, è uno degli snodi chiave della crescita del Cib.
I manager
«L’accordo con Arma Partners riflette la nostra ambizione di costruire una solida crescita di lungo periodo facendo leva sui trend industriali, sulle competenze specialistiche e sul talento delle persone», il commento di Alberto Nagel, ceo di
Mediobanca.
«Siamo entusiasti del fatto che Arma Partners diventi uno dei pilastri della strategia del Cib di
Mediobanca», intervengono Francisco Bachiller e Giuseppe Baldelli, co-Heads of Global Cib di
Mediobanca.
«Questa partnership consentirà ad Arma Partners di raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di espansione globale. Come noi,
Mediobanca vanta un'illustre esperienza di consulenza strategica e indipendente, nonché radici europee unite ad ambizioni globali», così Paul-Noël Guély, Managing Partner di Arma Partners.
Orario di pubblicazione:
18/05/2023 08:55
Ultimo aggiornamento:
18/05/2023 10:47