Banche e dividendi 2023? Scope Rating: per garantirli saranno necessari solidi piani di accumulo
di Rossella Savojardo
Secondo gli analisti, la graduale revisione del bilancio in un contesto di tassi favorevoli e il costo del rischio guideranno la redditività delle banche il prossimo anno. Le nuove sfide anche dalla fine dei Tltro
I risultati delle banche italiane nel terzo trimestre sono stati forti. Margini di interesse più ampi riflettono tassi più elevati, le spese operative e il costo del rischio sono sotto controllo, le tendenze della qualità degli asset sono intatte ma con una recessione alle porte ci si chiede quale sarà lo scenario 2023 per gli istituti di credito.
La redditività delle banche nel 2023 sarà guidata da due fattori
Nonostante il deterioramento del contesto macro, gli esperti di Scope Rating rimangono costruttivi sulle prospettive per il 2023. "La visibilità è migliorata e con i tassi di mercato che si sono spostati a prezzi superiori del previsto, le prospettive dei ricavi per le banche italiane sembrano più luminose". "Un aumento dei tassi d'interesse superiore al previsto potrebbe far salire gli interessi netti fino al 25% rispetto al 2021." I mutuatari, nel frattempo, sono resilienti, grazie in parte a misure governative per mitigare il costo dell'aumento dei prezzi dell'energia. Dunque secondo Scope le banche non vedono ancora segni di deterioramento della qualità del credito.
Entrando nel dettaglio, Alessandro Boratti, Cfa di Scope, ritiene che la redditività delle banche nel 2023 sarà guidata principalmente da due fattori:
la graduale revisione del bilancio in un contesto di tassi più favorevoli, che continuerà ad aumentare le entrate e in secondo luogo il costo del rischio potenzialmente più elevato, anche se questo dipenderà in gran parte dalla forma e dalla durata della prossima recessione.
"Siamo cauti riguardo ai rischi derivanti da un peggioramento delle prospettive macroeconomiche.
Una recessione danneggerebbe le banche da più parti (prestiti, commissioni e costi del credito) portando a risultati netti più bassi. Misure fiscali mirate per sostenere le famiglie e le imprese in un momento di alti prezzi dell'energia potrebbero essere fondamentali per prevenire un'ondata di default sui prestiti", spiega Boratti.
Le sfide per le banche dalla fine dei Tltro
La fine dei Tltro (le operazioni mirate di finanziamento a lungo termine della Banca centrale europea) ha sempre portato nuove sfide per le banche italiane. Nel corso del 2023 le banche italiane dovranno trovare finanziamenti alternativi e questo riaccenderà le loro attività di finanziamento del mercato dei capitali, ciò avrà un costo.
Tuttavia, la necessità di finanziamenti dovrebbe essere limitata. Dopo la crisi finanziaria globale, i finanziatori hanno progressivamente ridotto la loro dipendenza dal mercato obbligazionario per il finanziamento, aumentando la loro base di depositi dei clienti. Questa tendenza ha accelerata durante la pandemia, quando i depositi sono stati rafforzati da elevati tassi di risparmio delle famiglie e dalla maggiore liquidità disponibile per le società non finanziarie. Data la crescita dinamica dei depositi dei clienti negli ultimi anni, da Scope ritengono che la pressione sui ricavi derivanti dai maggiori costi di finanziamento dovrebbe essere gestibile per la maggior parte delle banche".
Le banche e i dividendi del prossimo anno
Infine faro sulle cedole.
Stando all'analisi di Scope Rating, UniCredit, Mediobanca e Banca Popolare di Sondrio hanno riserve significative per i loro requisiti patrimoniali e per i propri obiettivi interni. Pertanto, possono continuare, e in effetti sembrano impegnati, a perseguire piani di distribuzione, dividendi o riacquisti di azioni.
Tuttavia, bisogna ricordare che le autorità di vigilanza hanno mostrato una certa preoccupazione per le prospettive economiche negative, esortando le banche a essere prudenti sulle ipotesi macroeconomiche e sui piani di distribuzione. "Non ci aspettiamo che si ripetano i divieti di distribuzione in stile Covid", dicono gli analisti, "ma siamo d'accordo con l'opinione delle autorità di vigilanza secondo cui, di fronte all'aumento dell'incertezza macroeconomica, gli impegni aggressivi di pagamento possono ridurre il margine di manovra delle banche".
In particolare, la Bce sembra preoccupata per gli impegni assunti dalle banche nei confronti degli importi assoluti. Ciò è comprensibile perché se i guadagni dovessero deludere, le banche dovrebbero rispettare i loro impegni riducendo a loro volta i "cuscini" di capitale. Un buon piano di accumulo per le esigenze del prossimo anno è un fattore che supporta le valutazioni sulle banche in Italia. Una significativa riduzione delle riserve di capitale secondo Scope avrebbe implicazioni negative per i profili di credito delle banche.
Ultimo aggiornamento: 17/11/2022 13:35