Mi sto sfogando

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Bonny

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...sto mangiando le cose che mi piacciono di più.

Questa settimana andrò al ristorante mezzogiorno e sera perchè da lunedì... DIETA.

Mi son data 6 mesi di tempo per calare 18/20 chili, dopodichè, se non ce l'avrò fatta, andrò sotto i ferri. Zac, via un bel pezzo di stomaco...

Lo scrivo qua anche se lo so che non vi interessa, ma detto pubblicamente magari mi scoccerà un po' perdere la faccia.

E' la terza volta in vita mia che ci provo, è andata come è andata, ma mi sono detta che se sono passata da 40 sigarette in otto ore a nessuna, da un giorno all'altro, e da sola, sono convinta che riuscirò a fare tutto in vita.

Va beh. Spero solo di non diventare più ******* di così...

Anita, da lunedì in poi mangia anche la mia parte:(
 
Scritto da MissKim

E poi un po' di stronzaggine ogni tanto ci sta pure bene: aiuta a farsi rispettare
;) [/B]

Io sono per la donna geisha
:p
 
Scritto da MissKim
Mi pare che da 'ste parti non ne bazzichino molte:D :D :D :D

Che ci vuoi fare ,la speranza è l'ultima a morire

;)
 
Re: Re: Mi sto sfogando

Scritto da lattepiù
...questa la vedo un po' difficile....:rolleyes: :p ;)

dici che ho raggiunto il top?

Sperem.
 
vai bonny!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


mangia anche quelle tortine burrose ricoperte al cioccolato che vendono ai discount che sono buonissimeeeeeeeeee


;)


da lunedi piu' che operazione vai da un bravo dietologo...vedrai che ti aiuterà a seguirla con piu' attenzione sta benedetta dieta :)

ps: lunedi spero di cominciarla con te...vogliamo fare tipo la weight watchers che si incontra e che si pesano tutti assieme ed applaudono???? Di, ci comuncihamo qui nel forum come va la dieta e il peso perso ci stai??? :)
 
toh mac, fatti una cultura...

Geisha è la fusione di due kanji che significano "arte" e "persona": significa quindi "persona esperta nelle arti" o, più semplicemente, "artista". E' una professionista nell'arte di intrattenere.
La donna che sceglie di intraprendere questa professione viene sottoposta ad anni di studio e disciplina per perfezionare le tecniche, che necessitano quasi sempre di un facoltoso sponsor, allo scopo di arrivare a rapppresentare la perfetta incarnazione dell'iki, canone estatico su cui si basa l'essenza dell'essere giapponese.
La ragione principale dell'esistenza e del successo delle geisha va trovata nella passata posizione sociale della donna, soprattutto nel periodo Kamakura, nel suo confinamento in casa, nella sua educazione approsimativa e nella conseguente noia che assaliva gli uomini, lasciati in balia di se stessi.
La geisha compensava una figura femminile poco attraente, assolutamente sottomessa all'uomo e totalmente priva di una propria personalità, fornendo all'uomo quell'interesse che egli non riusciva a trovare tra le mura del proprio focolare domestico.
Proprio per la mutata condizione sociale della donna dei giorni nostri, questa leggendaria figura sta ormai scomparendo. Le scuole vanno chiudendo una dietro l'altra e le ragazze iscritte sono in numero sempre minore, poiché il duro tirocinio a cui devono sottostare non è più gradito alle nuove generazioni.
L'età media è alquanto salita. Ora le aspiranti geisha sono consenzienti e, poiché il sistema educativo prevede oggi una frequenza obbligatoria fino a una certa età, l'addestramento non può più iniziare nella fanciullezza; a 20 anni le maiko diventano automaticamente geisha.
Percepiscono un regolare salario e hanno sostituito l'acconciatura tradizionale con una parrucca. Tante altre cose, col tempo, sono cambiate. Ovviamente anche in positivo: non essendoci costrizione, le ragazze sono trattate meglio.
Quanto costa una geisha per un'intera serata? Almeno due milioni e mezzo di lire.

Analizziamo, però, la figura della geisha tradizionale.
La geisha è la donna più affascinante, raffinata e colta di tutto il Giappone. Essa viene tolta alla sua famiglia in tenera età (in genere intorno ai 9-10 anni) e fatta entrare in una scuola, dove apprenderà tutto ciò che la renderà figura tanto preziosa e insostituibile.
La geisha imparerà a curare al meglio il suo aspetto fisico, a vestirsi di kimono in seta, a truccarsi il viso con un pesante cerone bianco, occhi marcati di nero e bocca rossissima, fino a rendersi quasi una maschera sotto la pesante acconciatura.
Imparerà quindi a muoversi con grazia ed eleganza, a servire da bere in modo raffinato, a conversare con intelligenza, a calibrare ogni minimo gesto per renderlo maggiormente elegante. Nei lunghi anni di apprendistato, diverrà maestra di ogni tipo di arte: imparerà la musica degli strumenti tradizionali (come lo shamisen), la danza (nihon buyou), il canto, la recitazione, i giochi tradizionali, l'uso del ventaglio, la cerimonia del tè (cha no yu), la calligrafia (shodou) e l'arte di disporre i fiori (ikebana). Studierà a lungo e in maniera assidua i testi classici e moderni, divenendo così estremamente colta. Imparerà la più fine arte della seduzione e della leggera malizia.
In questo modo sarà pronta al suo compito precipuo: fungere da elemento allietatore nel corso di noiose cene di affari, banchetti e feste in genere. La loro vera abilità sta nel flirtare con gli uomini, farli ridere e sopratutto farli bere, badando che tutto si svolga senza intoppi.
La geisha è la donna ideale che la maggior parte degli uomini giapponesi vorrebbero avere per compagna. A testimonianza di questo vi è il fatto che molte geisha, una volta raggiunta una certa età, andranno in sposa a uomini facoltosi e di alto livello sociale.

La sua estetica deve rappresentare al tempo stesso la fragilità della carne e la forza dello spirito: quando lavora controlla tutto il suo essere, in ogni gesto, parvenza, emozione; perfino la modulazione del respiro, ora leggero, lieve, ora vivo, affannoso, seppure impercettibile.
La sua figura deve essere snella e slanciata, così come il suo volto deve apparire pallido, come il fiore di ciliegio. Le guance devono essere capaci di mostrare tutta una gamma di sorrisi, dal malinconico al brioso. L'incresparsi delle labbra, così come il movimento degli occhi, dovrà trasmettere rilassatezza e tensione assieme. E la sua voce sarà quella di un mezzo soprano, dal tono particolarissimo e raffinato, adattato perfettamente ad ogni scopo e circostanza. I suoi capelli, di color corvino, saranno sempre raccolti, come a forma di nido, sul suo capo. E ai piedi solo tabi, delle calze di seta, sempre, anche d'inverno, per esprimere la sensualità di un corpo che si nasconde interamente sotto il kimono.
Anche per distinguersi dalla prostituta, la geisha indossa sempre kimono dai colori tenui, poco apprascinti, possibilmente tono su tono, e comunque in sintonia con le stagioni. La raffinatezza del kimono testimonia l'agiatezza e il successo della geisha. Il colletto del kimono, sul retro, sarà sempre posizionato in modo da lasciar scoperta la nuca: un modo molto sensuale per lasciar scorrere l'immaginazione del cliente fino all'intimità del corpo.
La geisha è come un frutto prezioso: la si toglie dalla vita reale quando è ancora ragazzina perché si occupi solo di se stessa; i richiami dell'esistenza, contradditoria e difficile, le giungeranno come attutiti nelle sale dei banchetti che frequenta per ingentirirli.
La sua conversazione, sempre attenta e elegante, non si svolge su temi concreti, ma ricama e indugia in raffinate disquisizioni da Settecento francese, si snoda in poetiche perifrasi, in considerazioni di gusto e battute brillanti.
Il colletto del kimono deve essere scostato sul retro in modo da lasciare scoperta la nuca, perché esibire l'attaccatura dei capelli è molto seducente e suggerisce in modo discreto un varco che conduce nell'intimo del corpo.
Innumerevoli sono i particolari, gli atteggiamenti, le posture, i gesti che contraddistinguono la geisha, che deve esprimere emblematicamente in sé quell'insieme di sfumature che noi occidentali definiamo col termine "grazia". L'iki è il suo stile di comportamento, la quintessenza della seduzione che ignora le mediocri certezze della realtà e che esige un'anima libera, disponibile al mutamento, e che si traduce nella capacità di saper coniugare spontaneità e artificio, raggiungendo quel grado di raffinatezza supremo che riassume l'essenza della cultura giapponese.

Una geisha apprezzata guadagna parecchio, anche se solo una parte della tariffa va alla donna (il resto va agli intermediari). L'onorario è secondo la fama e la bravura (la bellezza è un elemento secondario). Sono molto ricche? Secondo Lesley Downer:

Penso che siano abbastanza ricche, sì. Si fanno pagare molto, ma le spese sono ingenti. Comprare un kimono costa un sacco di soldi e devono indossare un kimono diverso ogni mese. Ciò significa che devono averne almeno tre: uno lo indossano, uno sarà in tintoria e l'altro è per le emergenze. Fa 36 kimono, come minimo, e ogni kimono costa dai 6 ai 12 milioni di lire, come minimo. Sono un sacco di soldi!

E' per questo che, generalmente, le geisha hanno un mecenate. Le geisha sono addestrate per tenere compagnia agli uomini e fornire loro piacere. Ciò non implica neccessariamente una qualche attività sessuale.
Una geisha, nel corso della sua carriera, non ha più di 3-4 partner sessuali, chiamati "danna" ("sposi"). Sebbene essi paghino, si tratta di una vera relazione. La si può considerare come un'amante.
Ovviamente può continuare a intrattenere altri uomini, ma non sessualmente. Anche se può sembrare un ruolo servile, le geisha sono trattate con rispetto dai clienti, ricevendo regali, denaro e favori. Ascoltiamo ancora Lesley Downer:

Certo, se si ha un danna, egli paga ogni cosa. Altrimenti la geisha deve pagare personamente. Oggi giorno è difficile trovare un danna. Ho sentito che soltanto un quinto delle geisha lo ha. In genere si tratta di importanti personaggi del mondo economico, per lo più presidenti di grandi aziende. Ma le geisha non parlano molto di questo argomento. Alcune geisha, oggi, dicono di non volere più un danna. Avere un danna è quasi come essere sposati: la geisha può fare ancora tutto ciò che vuole, quando vuole, ma l'uomo ha un certo controllo. La geisha dovrà fare l'amore con il danna, se lui lo desidera. E se accade che lei non lo ami o nemmeno lo trovi attraente, che è possibile, allora ciò può non essere piacevole. Quindi, se si riesce a sostenersi da soli, forse è meglio. Dovete ricordare, però, che il concetto di mecenatismo in Giappone è un po' diverso. Ci sono persone che sono disposte a dare il proprio denaro alle persone creative e un danna può essere un uomo di questo tipo. Senza richiedere alcuna prestazione sessuale.

Una figura ben distinta dalla geisha è quella della "maiko" ("danzatrice"), l'aspirante geisha, la ragazzina ancora acerba che studia per divenire geisha. Essa è ben riconoscibile dal kimono molto più colorato, con maniche e obi allungato.
Anche le maiko sono richiestissime sul lavoro, poiché la loro giovinezza e candore compensano la mancanza di quell'esperienza che soltanto le geisha più affermate possiedono.

Tradizionalmente, le geisha erano il barometro dello stile: la gente guardava a loro per conoscere le ultime tendenze. Ad esempio, furono loro le prima a indossare abiti occidentali. Anche lo shamisen non era uno strumento tradizionale giapponese: le geisha lo fecero diventare qualcosa di nostalgico.
Nel corso del tempo, hanno però assunto una posizione diametralmente opposta, sono diventate cioè le depositarie della tradizione. Ora sono considerate tesori nazionali.
Le geisha sono portatrici di cultura. Senza di loro, forse, alcune cose sarebbero andate perdute o non si sarebbero evolute nel tempo. Ma quante geisha vi sono ancora oggi? Lesley Downer afferma:

C'è un registro delle geisha dove sono segnate le geisha di città, che sono probabilmente le uniche vere geisha. Il totale di queste è circa 2.000. In tutto si arriva a 5.000 geisha, contando le circa 3.000 onsen geisha. A Kyoto sono circa 180, di cui 50 sono maiko. Tokyo ha più o meno la stesso numero.
Sicuramente non scompariranno almeno per un altro decennio, ma la vera incognita sono i clienti. Molti clienti ora sono anziani e anche essere un cliente è un'abilità, un mestiere. L'arte delle geisha è come il kabuki o l'opera, richiede un gusto che si acquisisce col tempo.
Inoltre i clienti devono avere la possibilità di partecipare. In passato, essi conoscevano le canzoni, le cantavano, le ballavano anche. Ma gli uomini di mezza età oggi sono abituati alla cucina francese, a sciare in Svizzera. Vorranno cambiare?
In genere le persone, invecchiando, cambiano i propri gusti. Ma anche le geisha più anziane pensano che siamo alla fine. Potrebbe non scomparire del tutto, ma se si dovrà scendere a compromessi non sarà più la stessa cosa. L'essenza della geisha è il fatto di essere esclusiva.
Se l'unico modo per sopravvivere è diventare un'attrazione turistica, allora non saranno più geisha. La sfida più grande è rimanere fedeli alla propria arte, rimanere se stesse.

Artista o cortigiana?

La geisha è al centro dell'immaginario occidentale da oltre un secolo. Alle sue origini, la geisha era l'esponente di spicco della cultura alternativa, confidente degli uomini più importanti del paese, parte essenziale per il funzionamento della nazione.
Nonostante tutto questo, gli occidentali pensano spesso alla geisha come a una prostituta. Sentiamo il parere di Lesley Downer:

Non penso che le geisha siano prostitute, non ne hanno bisogno, guadagnano già molto bene senza vendersi in questo modo. Nel passato, molte di esse erano prostitute e anche oggi le geisha di basso rango che lavorano nelle zone termali, le onsen geisha, probabilmente si prostituiscono ogni tanto per arrotondare.
Così la gente pensa che se qualche onsen geisha lo fa [le persone comuni possono incontrare solo questo tipo di geisha, ndr], allora questo è quello che fanno tutte.
Il fascino della geisha nasce da questa ambivalenza: lo fanno o non lo fanno? In tutti gli altri casi potreste rispondere quasi sicuramente sì o no, ma con la geisha l'interrogativo rimane.
Se poteste incontrare un'anziana geisha di grande esperienza! Mio Dio, sarebbe come pensare che una duchessa è una prostituta. Non dovete pensarlo nemmeno per un secondo!
Gli occidentali sembrano dimenticare che diventare una geisha richiede un notevole studio. Il loro lavoro riguarda l'arte. Gli occidentali pensano che il loro lavoro consista nel sedersi e ridacchiare alle feste, ma non è veramente questo il loro lavoro. Questo è come si guadagnano da vivere così che possano studiare la propria arte. Cioè la musica e la danza.

Ma è comprensibile un certo fraintendimento, poiché capita la stessa cosa anche in Giappone. Ascoltiamo ancora Lesley Downer:

Certo, ci sono molte persone che non sanno. Molti giapponesi non hanno mai incontrato una geisha. Il loro mondo è una società chiusa, il giapponese medio non ha idea di cosa avvenga dentro una casa da tè. Molte maiko dicono che i loro padri non volevano che esse diventassero geisha, erano spaventati. Questa è l'ambivalenza.

Che le geisha venissero pagate anche per prestazioni amorose è vero e può essere chiamata prostituzione, ma non significa che ella fosse una prostituta. E' prostituzione anche quando una segretaria si concede al capufficio in cambio di qualche favore, ma ella non è sicuramente una prostituta.
Le geisha diventano le amanti del proprio danna, ma ciò non può essere considerata prostituzione. Non lo è neanche in Occidente.
Sebbene l'essere pagata per prestazioni sessuali faccia parte del mondo della geisha, non è certamente un suo dovere. Assecondare richieste di tipo sessuale è l'eccezione, non la regola. Le geisha non esistono per questo scopo.
Cobb scrive nel suo libro:

La geisha è l'aristocrazia del mizu shoubai. Ma non è una prostituta. Se fornisce prestazioni sessuali, lo fa a sua discrezione o come parte di una relazione duratura. Il suo lavoro è vendere un sogno - fatto di sontuosità, romanticismo, esclusività - ai più ricchi e potenti uomini del Giappone: politici, uomini d'affari e yakuza.

E' vero che la sessualità in Giappone è vista in modo diverso, ma ciò non significa che non vi sia differenza tra una geisha e una prostituta. Visto che questa figura è nata per soddisfare l'uomo, verrebbe da pensarlo, ma non è così. Non c'è niente di positivo nella prostituzione, che si tratti di Giappone o meno.
Essere geisha non comprendeva l'insegnamento delle arti amatorie; anzi, dovendo arrivare vergini al mizu age, era loro prescritto di stare il più lontano possibile da qualsiasi contatto di tipo sessuale.
Era un modo diverso di essere donna. La geisha era la donna per eccellenza, un gioiello, una cosa rara da ammirare e apprezzare.

Geisha per un giorno

Kyoto ha oltre 40 "geisha studio" dove, per una spesa tra i 7.000 e i 35.000 yen, una donna può fingere per un giorno di essere una geisha. Quest'attività attrae oltre 70.000 clienti l'anno, compresi molti stranieri. In un'ora e mezza, si è truccati e vestiti in modo credibile.
Anche troppo, visto che molte persone comuni non riescono a capire la differenza. Ciò ha creato un problema. Le vere rappresentanti di questa categoria si sono sentite offese per alcuni comportamenti indecorosi tenuti da queste finte geisha, come fumare o parlare in modo sgarbato.
Gli studi si sono visti costretti ad adottare provvedimenti, facendo accompagnare i clienti da una persona che, con la scusa di sistemare il kimono e scattare le foto, sorveglia il loro comportamento e li obbliga a tenere una condotta più adeguata.
 
Scritto da Bonny
toh mac, fatti una cultura...

Geisha è la fusione di due kanji che significano "arte" e "persona": significa quindi "persona esperta nelle arti" o, più semplicemente, "artista". E' una professionista nell'arte di intrattenere.
La donna che sceglie di intraprendere questa professione viene sottoposta ad anni di studio e disciplina per perfezionare le tecniche, che necessitano quasi sempre di un facoltoso sponsor, allo scopo di arrivare a rapppresentare la perfetta incarnazione dell'iki, canone estatico su cui si basa l'essenza dell'essere giapponese.
La ragione principale dell'esistenza e del successo delle geisha va trovata nella passata posizione sociale della donna, soprattutto nel periodo Kamakura, nel suo confinamento in casa, nella sua educazione approsimativa e nella conseguente noia che assaliva gli uomini, lasciati in balia di se stessi.
La geisha compensava una figura femminile poco attraente, assolutamente sottomessa all'uomo e totalmente priva di una propria personalità, fornendo all'uomo quell'interesse che egli non riusciva a trovare tra le mura del proprio focolare domestico.
Proprio per la mutata condizione sociale della donna dei giorni nostri, questa leggendaria figura sta ormai scomparendo. Le scuole vanno chiudendo una dietro l'altra e le ragazze iscritte sono in numero sempre minore, poiché il duro tirocinio a cui devono sottostare non è più gradito alle nuove generazioni.
L'età media è alquanto salita. Ora le aspiranti geisha sono consenzienti e, poiché il sistema educativo prevede oggi una frequenza obbligatoria fino a una certa età, l'addestramento non può più iniziare nella fanciullezza; a 20 anni le maiko diventano automaticamente geisha.
Percepiscono un regolare salario e hanno sostituito l'acconciatura tradizionale con una parrucca. Tante altre cose, col tempo, sono cambiate. Ovviamente anche in positivo: non essendoci costrizione, le ragazze sono trattate meglio.
Quanto costa una geisha per un'intera serata? Almeno due milioni e mezzo di lire.

Analizziamo, però, la figura della geisha tradizionale.
La geisha è la donna più affascinante, raffinata e colta di tutto il Giappone. Essa viene tolta alla sua famiglia in tenera età (in genere intorno ai 9-10 anni) e fatta entrare in una scuola, dove apprenderà tutto ciò che la renderà figura tanto preziosa e insostituibile.
La geisha imparerà a curare al meglio il suo aspetto fisico, a vestirsi di kimono in seta, a truccarsi il viso con un pesante cerone bianco, occhi marcati di nero e bocca rossissima, fino a rendersi quasi una maschera sotto la pesante acconciatura.
Imparerà quindi a muoversi con grazia ed eleganza, a servire da bere in modo raffinato, a conversare con intelligenza, a calibrare ogni minimo gesto per renderlo maggiormente elegante. Nei lunghi anni di apprendistato, diverrà maestra di ogni tipo di arte: imparerà la musica degli strumenti tradizionali (come lo shamisen), la danza (nihon buyou), il canto, la recitazione, i giochi tradizionali, l'uso del ventaglio, la cerimonia del tè (cha no yu), la calligrafia (shodou) e l'arte di disporre i fiori (ikebana). Studierà a lungo e in maniera assidua i testi classici e moderni, divenendo così estremamente colta. Imparerà la più fine arte della seduzione e della leggera malizia.
In questo modo sarà pronta al suo compito precipuo: fungere da elemento allietatore nel corso di noiose cene di affari, banchetti e feste in genere. La loro vera abilità sta nel flirtare con gli uomini, farli ridere e sopratutto farli bere, badando che tutto si svolga senza intoppi.
La geisha è la donna ideale che la maggior parte degli uomini giapponesi vorrebbero avere per compagna. A testimonianza di questo vi è il fatto che molte geisha, una volta raggiunta una certa età, andranno in sposa a uomini facoltosi e di alto livello sociale.

La sua estetica deve rappresentare al tempo stesso la fragilità della carne e la forza dello spirito: quando lavora controlla tutto il suo essere, in ogni gesto, parvenza, emozione; perfino la modulazione del respiro, ora leggero, lieve, ora vivo, affannoso, seppure impercettibile.
La sua figura deve essere snella e slanciata, così come il suo volto deve apparire pallido, come il fiore di ciliegio. Le guance devono essere capaci di mostrare tutta una gamma di sorrisi, dal malinconico al brioso. L'incresparsi delle labbra, così come il movimento degli occhi, dovrà trasmettere rilassatezza e tensione assieme. E la sua voce sarà quella di un mezzo soprano, dal tono particolarissimo e raffinato, adattato perfettamente ad ogni scopo e circostanza. I suoi capelli, di color corvino, saranno sempre raccolti, come a forma di nido, sul suo capo. E ai piedi solo tabi, delle calze di seta, sempre, anche d'inverno, per esprimere la sensualità di un corpo che si nasconde interamente sotto il kimono.
Anche per distinguersi dalla prostituta, la geisha indossa sempre kimono dai colori tenui, poco apprascinti, possibilmente tono su tono, e comunque in sintonia con le stagioni. La raffinatezza del kimono testimonia l'agiatezza e il successo della geisha. Il colletto del kimono, sul retro, sarà sempre posizionato in modo da lasciar scoperta la nuca: un modo molto sensuale per lasciar scorrere l'immaginazione del cliente fino all'intimità del corpo.
La geisha è come un frutto prezioso: la si toglie dalla vita reale quando è ancora ragazzina perché si occupi solo di se stessa; i richiami dell'esistenza, contradditoria e difficile, le giungeranno come attutiti nelle sale dei banchetti che frequenta per ingentirirli.
La sua conversazione, sempre attenta e elegante, non si svolge su temi concreti, ma ricama e indugia in raffinate disquisizioni da Settecento francese, si snoda in poetiche perifrasi, in considerazioni di gusto e battute brillanti.
Il colletto del kimono deve essere scostato sul retro in modo da lasciare scoperta la nuca, perché esibire l'attaccatura dei capelli è molto seducente e suggerisce in modo discreto un varco che conduce nell'intimo del corpo.
Innumerevoli sono i particolari, gli atteggiamenti, le posture, i gesti che contraddistinguono la geisha, che deve esprimere emblematicamente in sé quell'insieme di sfumature che noi occidentali definiamo col termine "grazia". L'iki è il suo stile di comportamento, la quintessenza della seduzione che ignora le mediocri certezze della realtà e che esige un'anima libera, disponibile al mutamento, e che si traduce nella capacità di saper coniugare spontaneità e artificio, raggiungendo quel grado di raffinatezza supremo che riassume l'essenza della cultura giapponese.

Una geisha apprezzata guadagna parecchio, anche se solo una parte della tariffa va alla donna (il resto va agli intermediari). L'onorario è secondo la fama e la bravura (la bellezza è un elemento secondario). Sono molto ricche? Secondo Lesley Downer:

Penso che siano abbastanza ricche, sì. Si fanno pagare molto, ma le spese sono ingenti. Comprare un kimono costa un sacco di soldi e devono indossare un kimono diverso ogni mese. Ciò significa che devono averne almeno tre: uno lo indossano, uno sarà in tintoria e l'altro è per le emergenze. Fa 36 kimono, come minimo, e ogni kimono costa dai 6 ai 12 milioni di lire, come minimo. Sono un sacco di soldi!

E' per questo che, generalmente, le geisha hanno un mecenate. Le geisha sono addestrate per tenere compagnia agli uomini e fornire loro piacere. Ciò non implica neccessariamente una qualche attività sessuale.
Una geisha, nel corso della sua carriera, non ha più di 3-4 partner sessuali, chiamati "danna" ("sposi"). Sebbene essi paghino, si tratta di una vera relazione. La si può considerare come un'amante.
Ovviamente può continuare a intrattenere altri uomini, ma non sessualmente. Anche se può sembrare un ruolo servile, le geisha sono trattate con rispetto dai clienti, ricevendo regali, denaro e favori. Ascoltiamo ancora Lesley Downer:

Certo, se si ha un danna, egli paga ogni cosa. Altrimenti la geisha deve pagare personamente. Oggi giorno è difficile trovare un danna. Ho sentito che soltanto un quinto delle geisha lo ha. In genere si tratta di importanti personaggi del mondo economico, per lo più presidenti di grandi aziende. Ma le geisha non parlano molto di questo argomento. Alcune geisha, oggi, dicono di non volere più un danna. Avere un danna è quasi come essere sposati: la geisha può fare ancora tutto ciò che vuole, quando vuole, ma l'uomo ha un certo controllo. La geisha dovrà fare l'amore con il danna, se lui lo desidera. E se accade che lei non lo ami o nemmeno lo trovi attraente, che è possibile, allora ciò può non essere piacevole. Quindi, se si riesce a sostenersi da soli, forse è meglio. Dovete ricordare, però, che il concetto di mecenatismo in Giappone è un po' diverso. Ci sono persone che sono disposte a dare il proprio denaro alle persone creative e un danna può essere un uomo di questo tipo. Senza richiedere alcuna prestazione sessuale.

Una figura ben distinta dalla geisha è quella della "maiko" ("danzatrice"), l'aspirante geisha, la ragazzina ancora acerba che studia per divenire geisha. Essa è ben riconoscibile dal kimono molto più colorato, con maniche e obi allungato.
Anche le maiko sono richiestissime sul lavoro, poiché la loro giovinezza e candore compensano la mancanza di quell'esperienza che soltanto le geisha più affermate possiedono.

Tradizionalmente, le geisha erano il barometro dello stile: la gente guardava a loro per conoscere le ultime tendenze. Ad esempio, furono loro le prima a indossare abiti occidentali. Anche lo shamisen non era uno strumento tradizionale giapponese: le geisha lo fecero diventare qualcosa di nostalgico.
Nel corso del tempo, hanno però assunto una posizione diametralmente opposta, sono diventate cioè le depositarie della tradizione. Ora sono considerate tesori nazionali.
Le geisha sono portatrici di cultura. Senza di loro, forse, alcune cose sarebbero andate perdute o non si sarebbero evolute nel tempo. Ma quante geisha vi sono ancora oggi? Lesley Downer afferma:

C'è un registro delle geisha dove sono segnate le geisha di città, che sono probabilmente le uniche vere geisha. Il totale di queste è circa 2.000. In tutto si arriva a 5.000 geisha, contando le circa 3.000 onsen geisha. A Kyoto sono circa 180, di cui 50 sono maiko. Tokyo ha più o meno la stesso numero.
Sicuramente non scompariranno almeno per un altro decennio, ma la vera incognita sono i clienti. Molti clienti ora sono anziani e anche essere un cliente è un'abilità, un mestiere. L'arte delle geisha è come il kabuki o l'opera, richiede un gusto che si acquisisce col tempo.
Inoltre i clienti devono avere la possibilità di partecipare. In passato, essi conoscevano le canzoni, le cantavano, le ballavano anche. Ma gli uomini di mezza età oggi sono abituati alla cucina francese, a sciare in Svizzera. Vorranno cambiare?
In genere le persone, invecchiando, cambiano i propri gusti. Ma anche le geisha più anziane pensano che siamo alla fine. Potrebbe non scomparire del tutto, ma se si dovrà scendere a compromessi non sarà più la stessa cosa. L'essenza della geisha è il fatto di essere esclusiva.
Se l'unico modo per sopravvivere è diventare un'attrazione turistica, allora non saranno più geisha. La sfida più grande è rimanere fedeli alla propria arte, rimanere se stesse.

Artista o cortigiana?

La geisha è al centro dell'immaginario occidentale da oltre un secolo. Alle sue origini, la geisha era l'esponente di spicco della cultura alternativa, confidente degli uomini più importanti del paese, parte essenziale per il funzionamento della nazione.
Nonostante tutto questo, gli occidentali pensano spesso alla geisha come a una prostituta. Sentiamo il parere di Lesley Downer:

Non penso che le geisha siano prostitute, non ne hanno bisogno, guadagnano già molto bene senza vendersi in questo modo. Nel passato, molte di esse erano prostitute e anche oggi le geisha di basso rango che lavorano nelle zone termali, le onsen geisha, probabilmente si prostituiscono ogni tanto per arrotondare.
Così la gente pensa che se qualche onsen geisha lo fa [le persone comuni possono incontrare solo questo tipo di geisha, ndr], allora questo è quello che fanno tutte.
Il fascino della geisha nasce da questa ambivalenza: lo fanno o non lo fanno? In tutti gli altri casi potreste rispondere quasi sicuramente sì o no, ma con la geisha l'interrogativo rimane.
Se poteste incontrare un'anziana geisha di grande esperienza! Mio Dio, sarebbe come pensare che una duchessa è una prostituta. Non dovete pensarlo nemmeno per un secondo!
Gli occidentali sembrano dimenticare che diventare una geisha richiede un notevole studio. Il loro lavoro riguarda l'arte. Gli occidentali pensano che il loro lavoro consista nel sedersi e ridacchiare alle feste, ma non è veramente questo il loro lavoro. Questo è come si guadagnano da vivere così che possano studiare la propria arte. Cioè la musica e la danza.

Ma è comprensibile un certo fraintendimento, poiché capita la stessa cosa anche in Giappone. Ascoltiamo ancora Lesley Downer:

Certo, ci sono molte persone che non sanno. Molti giapponesi non hanno mai incontrato una geisha. Il loro mondo è una società chiusa, il giapponese medio non ha idea di cosa avvenga dentro una casa da tè. Molte maiko dicono che i loro padri non volevano che esse diventassero geisha, erano spaventati. Questa è l'ambivalenza.

Che le geisha venissero pagate anche per prestazioni amorose è vero e può essere chiamata prostituzione, ma non significa che ella fosse una prostituta. E' prostituzione anche quando una segretaria si concede al capufficio in cambio di qualche favore, ma ella non è sicuramente una prostituta.
Le geisha diventano le amanti del proprio danna, ma ciò non può essere considerata prostituzione. Non lo è neanche in Occidente.
Sebbene l'essere pagata per prestazioni sessuali faccia parte del mondo della geisha, non è certamente un suo dovere. Assecondare richieste di tipo sessuale è l'eccezione, non la regola. Le geisha non esistono per questo scopo.
Cobb scrive nel suo libro:

La geisha è l'aristocrazia del mizu shoubai. Ma non è una prostituta. Se fornisce prestazioni sessuali, lo fa a sua discrezione o come parte di una relazione duratura. Il suo lavoro è vendere un sogno - fatto di sontuosità, romanticismo, esclusività - ai più ricchi e potenti uomini del Giappone: politici, uomini d'affari e yakuza.

E' vero che la sessualità in Giappone è vista in modo diverso, ma ciò non significa che non vi sia differenza tra una geisha e una prostituta. Visto che questa figura è nata per soddisfare l'uomo, verrebbe da pensarlo, ma non è così. Non c'è niente di positivo nella prostituzione, che si tratti di Giappone o meno.
Essere geisha non comprendeva l'insegnamento delle arti amatorie; anzi, dovendo arrivare vergini al mizu age, era loro prescritto di stare il più lontano possibile da qualsiasi contatto di tipo sessuale.
Era un modo diverso di essere donna. La geisha era la donna per eccellenza, un gioiello, una cosa rara da ammirare e apprezzare.

Geisha per un giorno

Kyoto ha oltre 40 "geisha studio" dove, per una spesa tra i 7.000 e i 35.000 yen, una donna può fingere per un giorno di essere una geisha. Quest'attività attrae oltre 70.000 clienti l'anno, compresi molti stranieri. In un'ora e mezza, si è truccati e vestiti in modo credibile.
Anche troppo, visto che molte persone comuni non riescono a capire la differenza. Ciò ha creato un problema. Le vere rappresentanti di questa categoria si sono sentite offese per alcuni comportamenti indecorosi tenuti da queste finte geisha, come fumare o parlare in modo sgarbato.
Gli studi si sono visti costretti ad adottare provvedimenti, facendo accompagnare i clienti da una persona che, con la scusa di sistemare il kimono e scattare le foto, sorveglia il loro comportamento e li obbliga a tenere una condotta più adeguata.

Posso donarle tutto il mio amore e la mia dolcezza.Non hanno prezzo
:p ;)
 
Anch'io :mad: , ma senza operazione, eh! :(

Masca
 
Scritto da kika
vai bonny!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


mangia anche quelle tortine burrose ricoperte al cioccolato che vendono ai discount che sono buonissimeeeeeeeeee


;)


da lunedi piu' che operazione vai da un bravo dietologo...vedrai che ti aiuterà a seguirla con piu' attenzione sta benedetta dieta :)

ps: lunedi spero di cominciarla con te...vogliamo fare tipo la weight watchers che si incontra e che si pesano tutti assieme ed applaudono???? Di, ci comuncihamo qui nel forum come va la dieta e il peso perso ci stai??? :)

Kika, la mia dieta me l'ha data un dietologo, anzi un medico internista e la sua dietista. Gli esami sono perfetti (a parte la pressione altissima).
Me la diede tempo fa (la smisi per altri problemi).
Quando me l'ha data ero più magra di ora, quindi provo a partire con questa, senza andare allo studio a pesarmi (che comunque nelle diete è una componente basilare-ti scoccia andare là, spendere dei soldi-e fare la figuraccia) e a 100 euro per volta.

E' una dieta equilibrata, che tiene conto anche del fatto che spesso sono fuori a pranzo, e tiene conto dei miei gusti.
Ad esempio io non mangio nessun tipo di verdura, mi fanno schifo proprio (e non è un problema piccolo per chi è in dieta), quindi ogni sera dovrò sciropparmi il passato di verdura per compensare.

Ma va bene, passerò di qui ogni 15 giorni a postare il calo (se calo ci sarà). Se non mi vedete...ehm, sarò in un angolo a vergognarmi.

Miss Kim, ero decisa qualche mese fa a farmi operare, ma visto le controindicazioni, ho cambiato idea... per il momento...

Ieri sera piovra e patate e branzino al cartoccio, oggi bucatini all'amatriciana, stasera scaloppine all'aceto balsamico....
 
Scritto da Bonny

.....
Ieri sera piovra e patate e branzino al cartoccio, oggi bucatini all'amatriciana, stasera scaloppine all'aceto balsamico....

Mi piace questa dieta, mi piace davvero :)
 
Questo posto é pieno di fuori di testa.
Come mai???
 
Certo, ci voleva un po' di riposo dopo la grande abbuffata agostana :D

P.S. Michela mi ha detto che a lei piace la zuppa di caffelatte, attento a te ;)
 
Scritto da MissKim
Ma quanti kilazzi devi bruciare circa?

Ma che domande fai????

Sai, per diventare geisha bisogna soffrire:(
 
Scritto da Bonny
Kika, la mia dieta me l'ha data un dietologo, anzi un medico internista e la sua dietista. Gli esami sono perfetti (a parte la pressione altissima).
Me la diede tempo fa (la smisi per altri problemi).
Quando me l'ha data ero più magra di ora, quindi provo a partire con questa, senza andare allo studio a pesarmi (che comunque nelle diete è una componente basilare-ti scoccia andare là, spendere dei soldi-e fare la figuraccia) e a 100 euro per volta.

E' una dieta equilibrata, che tiene conto anche del fatto che spesso sono fuori a pranzo, e tiene conto dei miei gusti.
Ad esempio io non mangio nessun tipo di verdura, mi fanno schifo proprio (e non è un problema piccolo per chi è in dieta), quindi ogni sera dovrò sciropparmi il passato di verdura per compensare.

Ma va bene, passerò di qui ogni 15 giorni a postare il calo (se calo ci sarà). Se non mi vedete...ehm, sarò in un angolo a vergognarmi.

Miss Kim, ero decisa qualche mese fa a farmi operare, ma visto le controindicazioni, ho cambiato idea... per il momento...

Ieri sera piovra e patate e branzino al cartoccio, oggi bucatini all'amatriciana, stasera scaloppine all'aceto balsamico....

Mannaggia se lo sa Sirchia ti mette alla gogna.Senti io ho 6 bottiglie di Inferno Mazer,se metti il solido io porto il liquido.Però non va bene per il pesce,cavolo!
 
Anche a me ,come a Michela, piace la zuppa di caffelatte,
e soprattutto piace molto con la focaccia zuppata dentro.
 
anche a me piace lo zuppone di latte a cena (con pane bruschettato).

Potremmo cenare cosi' il giovedi e il llunedi che ne dite? :):D
;)


Bonny: dai facciamo il club delle foliste a dieta.

Ogni settimana ci diciamo come va..


cmq andare dal dietologo a pesarsi e' la osa piu' saggia (compresa la vergogna di nn essere calata) e la spesa di 100 eurozzi da fare...fossi in te ci andrei (lunedi toccherà pure a me) :(
 
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