Milano (città) - Osservatorio mercato immobiliare - Parte X

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Qualcuno sa perché la consultazione valori immobiliari dichiarati su sito Ade è offline da più di un mese?
La scusa della manutenzione mi sembra sospetta.
ps: bello il nuovo forum
mi accodo...molto MOLTO sospetta anche secondo me. Qualche lobby avrà sollevato un quesito di privacy anche i dati erano anonimizzati
 
- Importo medio mutuo di 234mila euro. Rate a 30 anni negli ultimi dodici mesida 785 a 1.025 euro.

- il 40% Acquista cash

Senza i soldi di paparino la vedo dura muoversi a Milano.
Io sono sempre più sconcertato dal confronto tra l'importo delle rate e dei redditi.

Mosche bianche a parte, sia come stipendi sia come lavori tranquilli e non stressanti, questo è uno scenario con orde di figli di papà che si autoimpiccano. Finiscono intrappolati in ritmi di lavoro da schiavi, vengono pagati 2 o 3 mq/anno (tanto integra paparino...), e consumando il patrimonio familiare segano il ramo su cui sono seduti...
 
Io sono sempre più sconcertato dal confronto tra l'importo delle rate e dei redditi.

Mosche bianche a parte, sia come stipendi sia come lavori tranquilli e non stressanti, questo è uno scenario con orde di figli di papà che si autoimpiccano. Finiscono intrappolati in ritmi di lavoro da schiavi, vengono pagati 2 o 3 mq/anno (tanto integra paparino...), e consumando il patrimonio familiare segano il ramo su cui sono seduti...
Il "segare il ramo su cui sono seduti" è però metafora scorretta.
Qualuno di questi arriverà a carriere dirigenziali o da quadro in cui la rata da 1k/mese (specialmente se in coppia) diventa sostenibile, qualcuno se fosse rimasto dove si trovava avrebbe finito lo stesso a consumare patrimonio familiare (anche se con vita più allegra del lavoro da schiavo), qualcuno finirà con l'adottare uno stile di vita più minimale.

Il problema più che il costo delle case, rimane quello dei redditi per i dipendenti di azienda, che ormai non tengono più il passo nemmeno con il settore pubblico (i concorsi per funzionari inps hanno praticamente più posti disponibili che candidati ammessi all'orale, si può lavorare da qualunque ufficio di italia, e gli stipendi sfiorano i 2k/mese dopo pochi anni).
 
Io sono sempre più sconcertato dal confronto tra l'importo delle rate e dei redditi.

Mosche bianche a parte, sia come stipendi sia come lavori tranquilli e non stressanti, questo è uno scenario con orde di figli di papà che si autoimpiccano. Finiscono intrappolati in ritmi di lavoro da schiavi, vengono pagati 2 o 3 mq/anno (tanto integra paparino...), e consumando il patrimonio familiare segano il ramo su cui sono seduti...
Sì anche io non ci vedo chiaro, la spiegazione che si da qui è che il mercato è tenuto su dal farmacista di Soverato che investe 550k comprando un bilocalino in Porta Romana per l'erede che va alla Bocconi.
 
Il "segare il ramo su cui sono seduti" è però metafora scorretta.
Qualuno di questi arriverà a carriere dirigenziali o da quadro in cui la rata da 1k/mese (specialmente se in coppia) diventa sostenibile, qualcuno se fosse rimasto dove si trovava avrebbe finito lo stesso a consumare patrimonio familiare (anche se con vita più allegra del lavoro da schiavo), qualcuno finirà con l'adottare uno stile di vita più minimale.

Il problema più che il costo delle case, rimane quello dei redditi per i dipendenti di azienda, che ormai non tengono più il passo nemmeno con il settore pubblico (i concorsi per funzionari inps hanno praticamente più posti disponibili che candidati ammessi all'orale, si può lavorare da qualunque ufficio di italia, e gli stipendi sfiorano i 2k/mese dopo pochi anni).
Anch'io penso che l'elemento di base sia la deflazione salariale, con potere d'acquisto che diminuisce perché gli stipendi restano fermi mentre quasi tutto il resto sale. A Milano c'è l'elemento aggiuntivo di una domanda esagerata, con famiglie benestanti dal resto d'Italia che spendono cifre consistenti per ottenere non si capisce bene cosa (dati i redditi inadeguati).

La metafora del ramo era per indicare che il patrimonio familiare è il principale elemento difensivo contro il rischio di diventare working poor, e che quindi sarebbe meglio investirlo piuttosto che bloccarlo nella casa in cui si abita.

Questo a maggior ragione se la casa con cui si va allin si trova in un ambiente come quello milanese, iperconsumista e basato tutto sulle apparenze, in cui è facilissimo restare intrappolati in spese eccessive per ragioni di status.
 

Milano, frena il mercato immobiliare: compravendite in calo del 5% nel terzo trimestre​

di Gino Pagliuca
Il rapporto dell'Agenzia delle Entrate: 5.815 transazioni con un calo di 310 unità rispetto allo stesso periodo del 2021. Peggior risultato tra le grandi città italiane. Acquisti frenati anche dal rincaro dei mutui

Frenano le vendite di case a Milano. Secondo l’Agenzia delle Entrate nel terzo trimestre di quest’anno sono state effettuate 5.815 transazioni, con un calo di 310 unità rispetto allo stesso periodo del 2021 (-5,1%). Il totale dei primi nove mesi dell’anno rimane però positivo, con 21.410 operazioni (+10,4%) rispetto a gennaio-settembre 2021. Il capoluogo lombardo registra il risultato peggiore tra le grandi città italiane ed è nettamente sotto la media nazionale, che ha visto una crescita dell’1,7%.
Che sia in atto un rallentamento del mercato meneghino lo aveva segnalato nelle scorse settimane anche Nomisma, registrando per il secondo semestre dell’anno una crescita di poco superiore allo zero delle quotazioni, che spiega nel più logico dei modi: i prezzi hanno raggiunto un livello troppo elevato, che in una fase di aumento del tasso dei mutui tagliano fuori dall’acquisto le fasce economicamente più deboli. Una realtà che emerge chiaramente se si mettono a confronto prezzi medi e tassi medi dei mutui di oggi con quelli di un anno fa. Una casa che a fine 2021 costava 200mila euro oggi ne costa 212mila, tenendo per buono il +6% di aumento computato da Nomisma. Per finanziare l’80% di quella casa con un mutuo fisso a 30 anni un anno fa si spendevano 568 euro al mese, ora ne servono 737, cifra che richiede un reddito certo di almeno duemila euro al mese, mentre a fine 2021 ne bastavano 1.600. Va comunque detto che anche alle condizioni attuali per chi quel reddito ce l’ha e ha anche i circa 50mila euro in contanti necessari per acquistare il mutuo resta un ottimo affare se rapportato ai canoni di locazione correnti.
Nella lettura dei dati bisogna anche tenere conto del fatto che l’Agenzia delle Entrate conteggia le operazioni, né può fare diversamente, all’atto della trascrizione del rogito, che può avvenire anche mesi dopo che la trattativa, con la sottoscrizione del compromesso, si è di fatto conclusa. Siccome l’opinione generale degli operatori è che il mercato abbia subito un ennesimo rallentamento dopo l’estate, è probabile che i prossimi dati vedranno ancora il segno meno. I numeri delle Entrate dicono anche che chi compra a Milano cerca abitazioni sempre più piccole, per risparmiare e anche per guadagnare. Nell’ultimo trimestre considerato la media si è attestata a 80,4 metri quadrati, a fronte dei 107,7 del mercato italiano nel complesso. Per avere un termine di paragone Roma si attesta a 92,7. Il dato della nostra città è però influenzato dall’abnorme quota (oltre il 21%) di acquisti di case di superficie inferiore a 50 metri: nella stragrande maggioranza dei casi sono immobili destinati alla locazione.

Milano, frena il mercato immobiliare: compravendite in calo del 5% nel terzo trimestre
 
Io sono sempre più sconcertato dal confronto tra l'importo delle rate e dei redditi.

Mosche bianche a parte, sia come stipendi sia come lavori tranquilli e non stressanti, questo è uno scenario con orde di figli di papà che si autoimpiccano. Finiscono intrappolati in ritmi di lavoro da schiavi, vengono pagati 2 o 3 mq/anno (tanto integra paparino...), e consumando il patrimonio familiare segano il ramo su cui sono seduti...
E per fortuna che succede altrimenti sarebbero tutti i Lapo di turno (ovvero chi nasce ricco muore ricco indipendentemente dalle scelte).

Comunque concordo con chi dice che il mercato è tenuto su dal farmacista di Soverato piuttosto che dal medico di Canicattì. La stragrande maggioranza degli U40 che acquista lo fa grazie ai soldi dei genitori, sia esso l'intero prezzo dell'appartamento oppure parte di esso.
Due conoscenti che hanno comprato negli ultimi mesi hanno ricevuto importanti aiuti dai famigliari, sono io il * nato nel ceto medio che non ha ricevuto neanche un euro per acquistare :D
 
Va bene i giovani con lavoro ben pagato, ma sono pochini, va bene chi si laurea in medicina, torna al paesello e stampa soldi, ma tutti gli altri?
Non credo.

Chi si laurea in medicina ha tutto l'interesse di andare nei grandi centri urbani/ospedali (almeno per un periodo della sua vita) per vedere più casi clinici possibili. Al paesello quanti casi clinici particolari/sfidanti vuoi vedere?

Edit: Infatti per accedere alle scuole di specializzazione medica sono richiesti punteggi sistematicamente più alti al nord e più bassi al sud proprio per questo motivo.
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Eh, sono tendenzialmente d'accordo.

Non conosco gli stipendi di tutte le realtà, però immaginavo che tipo Barilla o Ferrero fossero competitive.
La stessa Luxottica ha una discreta presenza a Milano dove credo abbia stipendi in linea con il mercato locale.

Secondo me comunque tutte le multinazionali di provincia non è che facciano enorme fatica a trovare lavoratori e non necessitano di alzare i salari.

Sfrutto il post per precisare: non è che io disprezzi le PMI, è che non hanno tendenzialmente bisogno di figure laureate in molti casi.
Quando lavorai in un'azienda produttrice di vernici, 400 dipendenti, ricordo come il numero di figure "da laureato" fosse minimo.

Con tutta l'offerta di lavoro qualificato che c'è a Milano (da ogni parte d'Italia) vedo difficile un incremente salariale almeno per le posizioni impiegatizie-medie.
Secondo me più di tanto i salari non potranno crescere, si sono raggiunti livelli dove l'offerta di lavoro in alcuni casi è superiore alla domanda di lavoro delle imprese.

In pratica nella situazione milanese, le multinazionali e non solo, possono tenere per le figure entry level e impiegatizie uno stipendio ai limiti della sussistenza, tanto trovano comunque il sostituto qualificato pronto a prendere il posto.

In Provincia paradossalmente c'è più margine di trattativa per le figure qualificate.
 
Si cercano ingegneri con esperienza almeno di dieci anni e ci si scandalizza che non accettano RAL inferiori a 40k.
Si scandalizzano della richiesta perché alla fine trovano sempre qualcuno disposto a lavorare a meno.
In Italia abbiamo l'8% di disoccupazione. Al sud si raggiungono percentuali anche del 20%-30%. Con una disoccupazione giovanile che al sud raggiunge il 53% (vs. il 20% del nord)

Nel Sud Italia in cerca di lavoro più disoccupati dell'intera Germania..
 
O forse la ricchezza accumulata, visto il calo demografico, si divide sempre tra meno figli.
Mah.

Io ho una visione opposta alla tua. Sai dove andrà a finire tutta questa ricchezza accumulata (molto spesso negli anni d'oro dell'Italia senza pagare un euro di tasse)?

A mantenere anziani non autosufficienti (badanti, Oss, RSA, visite mediche, fisioterapisti, esami diagnostici ecc.), che comporteranno, prima, un consumo di liquidità per mantenersi e dopo eventualmente la vendita dell'immobile/la nuda proprietà. Il fenomeno è già in atto anche se non è molto accentuato. (considera anche le pensioni sostanzialmente più basse rispetto a quelle dei nostri genitori)

Quello che molti non capiscono (o per tranquillità mentale preferiscono non capire) è che finché non si eredità l'eredità è tutta "virtuale". Prima c'è il padre, poi i la madre (le donne vivono statisticamente più al lungo) e poi se è rimasto qualcosa da ereditare e non debiti ci sono i figli.

Nel 2030 un italiano ogni 12 sarà anziano e non autosufficiente: più cure a casa e meno Rsa
Gli over 65 in Italia sono 13,8 milioni, il 23% della popolazione. Nel 2050 si stima che arriveranno a sfiorare i 20 milioni (34% della popolazione). Gli anziani non autosufficienti, cioè con disabilità fisiche o mentali che ne determinano la dipendenza da altre persone nella vita quotidiana, sono 2,9 milioni. Come nota anche il Pnrr «secondo le stime attuali, il numero di anziani non autosufficienti raddoppierà fino a quasi 5 milioni entro il 2030».
Alzheimer: in Italia sono oltre 1,48 milioni le persone con demenza, diventeranno 2,3 milioni entro il 2050.
 
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Condivido in toto, e aggiungo che il serbatoio degli aiuti di famiglia è sempre pieno e sempre pronto.
Io che vivo poco fuori dal comune di Milano, ho due figli praticamente adolescenti e una net income familiare mensile circa doppia rispetto all'esempio da te citato, mi chiedo troppo spesso come facciano alcuni miei coetanei (fascia 35-45) ad avere uno stile di vita decisamente superiore al mio... con lavori molto normali (i.e. facilmente inquadrabile in un reddito 'normale'). Va da se che io ho le mie fisse e preferisco non buttarli via.

Detto questo, la domanda è, quale sarà la generazione che farà lo 'sboom' e dovrà tirar la chinghia? Quella dei miei figli o quella successiva? Probabilmente quella successiva, perchè i 60+ di oggi hanno accumulato abbastanza.

Quindi il mercato immobiliare per le grandi città come Milano lo vedo ancora bene...
Quella dei tuoi figli ha buone probabilità di iniziare a tirare la cinghia.
Con una speranza di vita media (2021) di 82,4 anni (80,1 per gli uomini e 84,7 per le donne) vs 58,5 quella in buona salute, il rischio di spendere gran parte del patrimonio in RSA, badanti e cure mediche c'è.

In futuro, ma questa è un mia opinione, il SSN sarà riservato solo alle cure salva vita e a chi è indingente (essenzialmente chi arriva qui con il barcone) con un livello qualitativo spartano. Mentre i farmaci per malattie croniche da 200€ al mese non saranno più passati gratis, ma andranno pagati causa crescita asfittica del pil.
 
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Quella dei tuoi figli ha buone probabilità di iniziare a tirare la cinghia.
Con una speranza di vita media (2021) di 82,4 anni (80,1 per gli uomini e 84,7 per le donne) vs 58,5 quella in buona salute, il rischio di spendere gran parte del patrimonio in RSA, badanti e cure mediche c'è.

In futuro, ma questa è un mia opinione, il SSN sarà riservato solo alle cure salva vita e a chi è indingente (essenzialmente chi arriva qui con il barcone) con un livello qualitativo spartano. Mentre i farmaci per malattie croniche da 200€ al mese non saranno più passati gratis, ma andranno pagati causa crescita asfittica del pil.
Per me è una certezza. Già se vuoi la sanità efficiente devi pagare. Il pubblico funziona solo a salvarti la vita quando sei già moribondo.
 
segnalo che è tornato disponibile il servizio di consultazione valori immobiliari dichiarati su sito ADE

 
Con tutta l'offerta di lavoro qualificato che c'è a Milano (da ogni parte d'Italia) vedo difficile un incremente salariale almeno per le posizioni impiegatizie-medie.
Secondo me più di tanto i salari non potranno crescere, si sono raggiunti livelli dove l'offerta di lavoro in alcuni casi è superiore alla domanda di lavoro delle imprese.

In pratica nella situazione milanese, le multinazionali e non solo, possono tenere per le figure entry level e impiegatizie uno stipendio ai limiti della sussistenza, tanto trovano comunque il sostituto qualificato pronto a prendere il posto.

In Provincia paradossalmente c'è più margine di trattativa per le figure qualificate.
Sono d'accordo a metà. Sicuramente l'offerta è alta e deprime i salari, ma non considererei l'automatismo.
A Milano c'è anche infatti l'aspetto concorrenziale: se da una parte l'azienda può scegliere tra tanti, i lavoratori possono ricollocarsi alzando il salario quando cambiano azienda.
In provincia è vero che i competitor sono pochi e hai maggiore margine, ma pure i potenziali datori di lavoro desiderati sono pochini.
Se poi parliamo del classico impiegatizio con sfumature (marketing, project manager, ecc.) è decisamente più facile ballare tra realtà strutturate che non tra distese di PMI.

Poi magari fanno eccezione la Brianza, l'asse BG-BS e alcune aree venete molto produttive, ma province lombarde come Lodi, Cremona o Pavia non è che siano sta fucina di opportunità.
 
Il capoluogo lombardo è il migliore tra le città più grandi,
L'indicatore con la performance migliore in assoluto, per Milano, è il primo posto in "prezzo medio di vendita delle case", considerando il nuovo semicentrale: 5.200 euro al metro quadrato

Qualità della vita, Milano peggiora di 6 posti
 
Il capoluogo lombardo è il migliore tra le città più grandi,
L'indicatore con la performance migliore in assoluto, per Milano, è il primo posto in "prezzo medio di vendita delle case", considerando il nuovo semicentrale: 5.200 euro al metro quadrato

Qualità della vita, Milano peggiora di 6 posti
Il prezzo medio delle case non può essere considerato positivamente correlato con la qualità della vita visto che è un costo per le famiglie...:cool:. Tra l'altro invece il valore medio dei canoni di affitto è (giustamente) considerato inversamente proporzionale alla qualità della vita...ci sono poi degli indicatori che poco servono a valutare la qualità della vita (come per esempio quanto è stato speso per la riqualificazione energetica degli edifici:confused:)...l'indagine del Sole come sempre lascia molto a desiderare...
 
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Il capoluogo lombardo è il migliore tra le città più grandi,
L'indicatore con la performance migliore in assoluto, per Milano, è il primo posto in "prezzo medio di vendita delle case", considerando il nuovo semicentrale: 5.200 euro al metro quadrato

Qualità della vita, Milano peggiora di 6 posti
Ogni anno escono ste classifiche tra il comico e il ridicolo.

E ogni anno ci divertiamo a far notare:
Siena: +11, chissà come l'avranno rivoluzionata;
Cremona, Bergamo +26/+25, anche se sarà solo rimbalzo post covid;
Pesaro Urbino +31, han trovato il petrolio!
Treviso -11, di colpo l'efficienza veneta sparisce;
Roma -18, Pordenone -19, Como -16, Belluno -17: le avranno bombardate. Chissà Isernia col suo -25, sarà accanto a Kiev.


Sono sicuramente bravi analisti, la nota metodologica è pubblica per cui la classifica ha una sua coerenza, ma risultati di questo genere sono solamente utili al gossip.
Inoltre la qualità di vita provinciale è di rara inutilità, penso a province che conosco come Lodi, Pavia o Mantova, talmente disomogenee da essere difficili da inquadrare.
 
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