Premesso che tra le ruberie delle p.iva consideravo anche la possibilità di acquistare beni (macchina/telefono) scaricandoli dal reddito, concordo con quanto dici. Però si può dire lo stesso anche per i dipendenti, ad esempio gli straordinari non pagati sono molto molto comuni.Certo, con il termine partita iva si indica tutto è niente dal notaio all'idraulico.
Però la sensazione che ho io è che la maggior parte appartenga alla categoria dei "deboli". Se la p.iva lavora per aziende o enti pubblici pensa ad un commercialista, avvocato ma anche ad un ingegnere la fattura la deve fare (perché l'azienda vuole scaricarsi il costo e l'ente pubblico deve giustificare l'uscita).
Quelli in posizione forte a mio avviso sono coloro che si rivolgono quasi esclusivamente verso il privato e offrono beni/servizi non facilmente sostituibili per quanto riguarda il know-how dello stesso professionista. E quelli forti tipicamente hanno anche la possibilità di fare lavoro dipendente + p.iva per arrotondare.
Faccio fatica a considerare una p.iva mono-committente come forte.
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La p.iva mono-committente in parte è frutto dell'elusione dai contratti di lavoro indeterminato. Non essendo più possibile fare contratti di lavoro a progetto rinnovati ciclicamente, ti chiedo la p.iva e ti pago meno del costo del dipende. Purtroppo le imprese vogliono flessibilità nell'assumere e licenziare le persone, ma non sono disposte a pagarne il prezzo.