Milano (città) - Osservatorio mercato immobiliare - Parte XI

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Sul "sesso forte in campo relazionale" parli con un unico punto di vista, influenzato da un "ruolo sociale" (l'uomo che conquista, la donna che seleziona) sempre meno vero. Però è un aspetto molto soggettivo, quindi lasciamo pure perdere.

Sulla biologia, strettamente intesa, hai ragione.
Ma ampliando il discorso, tolti casi statisticamente irrilevanti, l'uomo che non fa figli a 30-35 anni, non li fa nemmeno a 45-50. Perché a quel punto il limite non è biologico, ma di tutto ciò che ruota intorno al concetto di pianificazione familiare.

Ritorniamo al discorso "società" e "scelte personali". Non è che uno si sveglia a 45 anni con l'illuminazione di fare una famiglia. Arriva un momento della vita in cui si è trovata stabilità emotiva, personale, lavorativa, etc e ci si chiede che tipo di vita si vuole condurre.

L'uomo a 45 anni di solito è una persona molto consapevole, che certe scelte le ha già affrontate nel passato.

NB: piegarsi, prendere un peso di 10kg, etc non è uno spavento soggettivo, ma un limite fisico (sfumato, graduale, riducibile, etc) abbastanza oggettivo.
Ma santiddio 10kg, ma oltre a fare i rentier andateci in palestra
 
Ma santiddio 10kg, ma oltre a fare i rentier andateci in palestra
A parte che magari fossi rentier.

Detto ciò, tu in palestra fai esercizi di tenere in mano per diverse decine di minuti un bilanciere che urla, strepita, si sposta da destra e sinistra, e nel frattempo spostare un passeggino con una sola mano mentre torni a casa di corsa?

Complimenti! Sarò sfigato io, ma vedo solo persone che urlano ad ogni alzata e dopo le prime 8 ripetizioni lasciano cadere il bilanciere come fosse fatto di lava fusa.

In ogni caso scommetto che a 25 anni ottenevi risultati migliori che a 30, e a 30 migliori che a 40, e a 40 migliori che a 50. Sempre tenuto conto che con gli orari di ufficio di una grande città (8 ore ufficiali, + almeno 1 di buffer + almeno 1 di spostamenti + 1 di pranzo) e di quelli per gestire un neonato e un minimo di vita sociale, vorrei capire quante ore in palestra riesci a passare in una giornata.
 
Quando si superano i 40 anni è abbastanza normale aumentare di peso, il metabolismo purtroppo rallenta, solo che finchè si è giovani non si capiscono le cose, come se oltre una certa età facesse piacere diventare "grossi".

Detto questo, per contrastare quanto sopra bisogna stare più accorti col cibo e fare il giusto esercizio fisico, ma la forma, la tenacia e la frequenza non sono più quelle di uno che fa esercizio fisico a 30 anni, quindi diventa anche più complicato e faticoso.
Poi, certo, un conto è aumentare di 5-6 kg, un altro gonfiarsi come un pallone.

Anche io quando avevo meno di 30 anni potevo ingurgitare tanta roba e mi bastava muovermi il giusto per non ingrassare, ora, a 55 anni, devo dire che assolutamente è tutto cambiato, in peggio, quindi devo sforzarmi a mangiare meno e più sano altrimenti tendo ad ingrassare con molta facilità oltre al fatto che non digerisco più i sassi come una volta.

Comunque non serve andare per forza in palestra, basterebbe fare delle lunghe camminate tutti i giorni o una bella corsetta all'ora che fa più comodo, poi, vabbè, se uno vuole "scolpire" il proprio fisico è un altro paio di maniche.
 
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In ogni caso, per quanto si possano approfondire le cause e/o esprimere valutazioni morali sul perché non si facciano figli, resta la realtà: se ne fanno sempre meno.
Non solo, in generale sono proprio i single ad aumentare e non mi pare di vedere inversioni all'orizzonte.

In questo scenario sono sempre più convinto che l'ambito urbano rimarrà meta privilegiata in quanto mediamente preferito dai singles.
 
l'uomo che non fa figli a 30-35 anni, non li fa nemmeno a 45-50

Non ricordo le statistiche precise, ma età mediana del padre alla nascita del primo figlio in Italia dovrebbe essere sui 33 anni.
Tra 45 e 50 secondo me non andiamo tanto lontano dall' ultimo 10% percentile attualmente, io non direi che è cosi statisticamente irrilevante. Se mi dici 60 e piu' si', siamo sotto 1% sicuro, ma non nella metà dei quaranta.

NB: piegarsi, prendere un peso di 10kg, etc non è uno spavento soggettivo, ma un limite fisico (sfumato, graduale, riducibile, etc) abbastanza oggettivo.
E' un limite fisico per chi ha 'scelto' nei decenni precedenti ai suoi 40-50 anni di condurre una vita fisicamente deleteria che non consente di fare operazioni assolutamente normali per un 45-50 enne normalmente allenato. Insomma, non stiamo parlando di fare trekking con il bimbo sulle spalle o scalare la torre di Pisa con il bimbo in braccio; questo sì magari sopportabile da un 20-30 enne allenato.
 
Non ricordo le statistiche precise, ma età mediana del padre alla nascita del primo figlio in Italia dovrebbe essere sui 33 anni.
Tra 45 e 50 secondo me non andiamo tanto lontano dall' ultimo 10% percentile attualmente, io non direi che è cosi statisticamente irrilevante. Se mi dici 60 e piu' si', siamo sotto 1% sicuro, ma non nella metà dei quaranta.


E' un limite fisico per chi ha 'scelto' nei decenni precedenti ai suoi 40-50 anni di condurre una vita fisicamente deleteria che non consente di fare operazioni assolutamente normali per un 45-50 enne normalmente allenato. Insomma, non stiamo parlando di fare trekking con il bimbo sulle spalle o scalare la torre di Pisa con il bimbo in braccio; questo sì magari sopportabile da un 20-30 enne allenato.
In US circa il 9% sono quelli che diventano genitori >40anni, quindi l'ultimo decile è più di 5 anni prima rispetto a quanto citi.
I papà sono sempre più vecchi. Primo figlio dopo i 31 anni
 
In ogni caso scommetto che a 25 anni ottenevi risultati migliori che a 30, e a 30 migliori che a 40, e a 40 migliori che a 50.

Se intendi dal punto di vista del body building, ovviamente ceteris paribus, il massimo sviluppo di forza si ha tra i 35 e i 40 anni.
Dal punto di vista aerobico, direi che i picchi piu' alti sono tra i 25 e i 30, ma fino ai 35 la differenza è minima.
Questo è confermato attualmente in tutti gli sport professionistici.
 
A parte che magari fossi rentier.

Detto ciò, tu in palestra fai esercizi di tenere in mano per diverse decine di minuti un bilanciere che urla, strepita, si sposta da destra e sinistra, e nel frattempo spostare un passeggino con una sola mano mentre torni a casa di corsa?

Complimenti! Sarò sfigato io, ma vedo solo persone che urlano ad ogni alzata e dopo le prime 8 ripetizioni lasciano cadere il bilanciere come fosse fatto di lava fusa.

In ogni caso scommetto che a 25 anni ottenevi risultati migliori che a 30, e a 30 migliori che a 40, e a 40 migliori che a 50. Sempre tenuto conto che con gli orari di ufficio di una grande città (8 ore ufficiali, + almeno 1 di buffer + almeno 1 di spostamenti + 1 di pranzo) e di quelli per gestire un neonato e un minimo di vita sociale, vorrei capire quante ore in palestra riesci a passare in una giornata.
io vado in palestra alle 7.15 prima di entrare in ufficio o in pausa pranzo (tipo domani il venerdì è sempre un po' più tranquilla). Con lo smartworking uso le due giornate a settimana di remote working come pausa tra gli allenamenti :)
Comunque concordo sul principio ma per un uomo è molto meno impattante, la donna ha una scadenza naturale ma noi rispetto a come si spaccavano la schiena i nostri nonni o cosa respiravano in città i nostri babbi...non si sta male
 
Su ISTAT non trovo i dati scorporati per mediana e primo figlio, comunque su 400k nati, 10k lo sono da padri over 50 (2,5% del totale) e 35 k aggiungendo la categoria 45-49 ( 9% del totale)
NI, 35K sono gli over 40 (40-9999), di cui 10K (2.5% del totale e 29% degli over 40) sono quelli over 50.
Ovviamente il riferimeno è USA 2015.
 
NI, 35K sono gli over 40 (40-9999), di cui 10K (2.5% del totale e 29% degli over 40) sono quelli over 50.
Ovviamente il riferimeno è USA 2015.
Negli USA ci sono molti più poveri e poverissimi rispetto all'Italia, anche tra i bianchi. La famiglia media ha un patrimonio netto sui 750k dollari, circa 6 volte la mediana che è intorno ai 120k. Quest'ultimo valore è veramente infimo, dato che è più o meno lo stesso della mediana italiana per abitante adulto (quindi pro capite e non per gruppo familiare).

Ho fatto questa premessa, perché secondo me lasciando fuori dall'indagine i poveri, l'età media salirebbe e non poco. Sarebbe un dato significativo, perché comprenderebbe solo coloro che sono riusciti a mantenere un tenore di vita "occidentale". Confrontando l'età dei padri di classe media ed alta oggi, 30 e 60 anni fa, probabilmente si vedrebbero delle differenze enormi.
 
Sorvolo sul tema "scelta uomo pariestetico" che mi sembra sforare pienamente tra le bizzarrie incel e similari.
Il punto sulla "fugacità delle relazioni", sulla "voglia di non impegnarsi" e sull'"edonismo individuale" (maschile e femminile) non lo risolvi. E' presente in tutte le società moderne e mi sembra velleitario pensare di affrontarlo politicamente.

Il problema (se tale vogliamo definirlo) rimane allora concentrarsi su quella fascia di popolazione che intende sviluppare una famiglia in qualche forma (rinunciando a qualche libertà/soddisfazione individuale). Qualche soluzione semplice qui esiste, e passa per la tutela, anche economica e lavorativa, della condizione familiare, senza imporre "se fai la mamma/il papà ti licenzi".
Congedi obbligatori retribuiti di 4 mesi per figlio anche agli uomini (così ai colloqui la donna 25/30enne ha la stessa probabilità di essere scartata rispetto al compagno), asili nido gratuiti (oggi per quelli privati i rimborsi sono su base isee e per quelli comunali i posti sono ultra-limitati, oltre che a pagamento), detrazioni sul reddito vere (oggi sono state sostituite da assegno unico 50€/mese) sarebbero una buona base di partenza presenti in paesi che hanno tassi di natalità e produttività economica superiori ai nostri.
Citare lo smart working sembra la solita barzelletta, ma in molte situazioni è un game changer tra famiglia che può permettersi di crescere figli e famiglia che non può.

Ad oggi, invece, tutti i benefici sono riservati sotto una certa soglia di isee, praticamente riservata a chi fa molto nero o a famiglie mono-reddito (incentivando quindi di fatto il circolo vizioso "se fai fgili, ti conviene non lavorare").

Finalmente qualcuno che parla con cognizione di causa.
Si vede la differenza tra chi ha figli e chi no
 
NI, 35K sono gli over 40 (40-9999), di cui 10K (2.5% del totale e 29% degli over 40) sono quelli over 50.
Ovviamente il riferimeno è USA 2015.
? Ma che c' entrano gli USA?
Guarda che io sto citando dati ISTAT italiani al 2021 eh.
Figurati se gli usa hanno solo 400k nati ogni anno... saranno almeno 7 volte tanti.
 
Detto ciò, tu in palestra fai esercizi di tenere in mano per diverse decine di minuti un bilanciere che urla, strepita, si sposta da destra e sinistra, e nel frattempo spostare un passeggino con una sola mano mentre torni a casa di corsa?

Complimenti! Sarò sfigato io, ma vedo solo persone che urlano ad ogni alzata e dopo le prime 8 ripetizioni lasciano cadere il bilanciere come fosse fatto di lava fusa.
Diciamo che avere buoni livelli di forza/massa muscolare aiuta e "alzare un bilanciere" è un metodo per impostare una progressione in quel senso (il livello di folklore dei personaggi in oggetto è ininfluente :D)

In ogni caso scommetto che a 25 anni ottenevi risultati migliori che a 30, e a 30 migliori che a 40, e a 40 migliori che a 50.

Parlando di persone in buono stato di salute, il limite è la sarcopenia, un processo che inizia lentamente intorno ai 40-50 anni e diventa più difficile da contrastare dopo i 60. Sappiamo che fino ai 40-50 anni è relativamente facile aumentare i livelli di forza/massa muscolare allenandosi. Poi inizia una fase in cui diventa più sfidante. Dopo i 60 l'obiettivo da porsi dovrebbe essere quello di allenarsi per preservare il più a lungo possibile ciò che si è costruito in precedenza.
 
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Non brillando particolarmente per originalità hanno dato al complesso immobiliare il nome della via da cui ad esso si accede...
Ah ecco, non sapevo esistesse Via Balilla a Milano.
Certo che è un nome quantomeno divisivo.
 
Certo che è un nome quantomeno divisivo.
In realtà no (ed infatti nessuno ha mai pensato di cambiare intitolazione alla via), perché per esteso la via è dedicata a "Giovan Battista Perasso detto Balilla", che pare essere stato (nel senso che non vi è assoluta certezza circa la sua identità) un giovane patriota genovese che nel 1746 diede inizio, con un gesto di ribellione, alla rivolta del popolo genovese contro gli occupanti asburgo e piemontesi.
La piccola Repubblica di Genova era entrata nella Guerra di Successione Austriaca dovuta alla morte di Carlo VI che, abrogando la legge salica, aveva aperto la successione alla figlia Maria Teresa.
Da una parte si schierarono i Regni di Prussia, Francia, Spagna, Napoli e la minuscola Repubblica di Genova, dall'altra l'Austria, l'Inghilterra, alcuni principati tedeschi ostili al re di Prussia ed il Regno di Sardegna.
Gli austriaci e i piemontesi occuparono Genova, ma i genovesi erano poco inclini a farsi governare da terzi.
Il fascismo provò ad appropriarsi della figura di Balilla (come accadde anche con altre figure iconiche della storia d'Italia) e gli intitolò l'ONB.
In sostanza Giovan Battista Perasso detto Balilla è una sorta di Guglielmo Tell genovese (con maggiori probabilità di essere realmente esistito).
 
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