Milano (città) - Osservatorio mercato immobiliare - Parte XI

Stato
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lo stanno già facendo e io ne faccio pure parte, l'italia per gli americani è già diventata bacino per talenti a basso costo.
Esattamente, noi siamo la Mumbai di altri in molti lavori :D

Come ti trovi ? A me hanno proposto Londra, ma al momento sto bene dove sono
 
Esattamente, noi siamo la Mumbai di altri in molti lavori :D

Come ti trovi ? A me hanno proposto Londra, ma al momento sto bene dove sono
lavoro per una TEC del NASDAQ, arrivo da un'altra multinazione tedesca.
Onestamente non posso lamentarmi, hanno KPI pure sulle volte che vado a fare i bisogni ma lo stipendio è mediamente alto per noi e basso per loro. La mia controparte americana come entry ha avuto 106K$ cosa che io sogno lavorando in italia intesa come RAL.
Il grosso lo fanno i benefit che in america hanno marginalmente rispetto all'europa; auto aziendale non esiste ad esempio cosa che io ho dato che nel paese dei balocchi scarichi tutto.
 
aggiungo, punti negativi sono le trasferte se si ha famiglia.
Lo scorso anno mi son fatto quasi 4 mesi in silicon valley e quest'anno quasi di sicuro me ne spettano almeno due in Asia; training center in EU praticamente non esistono.
 
Concordo sulla mentalità retrograda di molti ambienti, ma penso che il driver non sia solo quello.
Tendenzialmente non avviene perché le persone per la maggiore come priorità hanno lo stare a casa propria per cui qualcuno troverà il giusto equilibrio che lo consente, ma il grosso non riuscirà.

Inoltre 300 km non sono uno scherzo. Nei lavori esiste la flessibilità, la trasferta improvvisa, l'emergenza, il cambio di policy aziendale o il banale cambio di capo. Difficile che molti si piazzino così lontani con questi presupposti.

Avvicinandosi torniamo al solito discorso: se non ci nasci, sono luoghi dove andresti a vivere? Chi mai pagherebbe stesse cifre per stare in luoghi sconosciuti lontano dai propri centri di interesse.

Certo aumenteranno quelli che non dovranno trasferirsi da Torino, da Bologna o da Verona, ma continuo a vederli decisamente minoritari rispetto al grosso dei candidati, questi ultimi vengono da zone con meno offerta locale e spesso più distanti.
Ovvio parlavo di chi già era di un posto a 1 ora di treno dall'ufficio. Il calabrese che inizia in una azienda di Milano, non si trasferirà certo a Biella.
 
2 redditi medi= 60k
Spesa annuale per 2: 25k
Guadagno 35k *10 anni= 350k ovvero bilocale in zona centrale

2 redditi medi= 60k
Spesa annuale per 4=35k
Guadagno 25k*10 anni= 250k ovvero quadrilocale in periferia in condominio non signorile
Due redditi medi 60K netti ?
sono 2,3K per 13 mensilità, non sono redditi medi.
 
Due redditi medi 60K netti ?
sono 2,3K per 13 mensilità, non sono redditi medi.
Madonna li guadagnavo a 27 anni dopo 3 anni di lavoro a Bologna con orario 8-17 lunedì venerdì...
Figurati a Milano.
Comunque parlavo di due laureati di milano
 
A Milano se sei mediamente bravo con laurea tecnica sei a 45k dopo 4-5 anni di lavoro e 60k dopo 10...
Se non hai una laurea in ingegneria o finanza e lavori full time sei comunque a 35k dopo 5 anni e 42k dopo 10
 
Quindi guadagnare 2,3K euro netti al mese dopo 3 anni di lavoro è la normalità in Italia?
Sicuro?
 
Madonna li guadagnavo a 27 anni dopo 3 anni di lavoro a Bologna con orario 8-17 lunedì venerdì...
Figurati a Milano.
Comunque parlavo di due laureati di milano
Nel 1996 guadagnavi 4 milioni e mezzo di lire, vabbè cosa facevi? Sei sicuro fosse roba legale? :D
Boh secondo me siete un po' scollegati dalla realtà.
Un reddito medio può essere 1800 euro non 2300.
Poi se mi parli di redditi di laureati 2.3k al mese ci possono stare ma non sono i "redditi medi"
 
A Milano se sei mediamente bravo con laurea tecnica sei a 45k dopo 4-5 anni di lavoro e 60k dopo 10...
Se non hai una laurea in ingegneria o finanza e lavori full time sei comunque a 35k dopo 5 anni e 42k dopo 10
Insomma, a Milano non è proprio così.
Se cambi spesso è come dici tu, ma tanti sono nello stesso posto da anni e viaggiano a cifre di molto inferiori.
 
Insomma, a Milano non è proprio così.
Se cambi spesso è come dici tu, ma tanti sono nello stesso posto da anni e viaggiano a cifre di molto inferiori.
Io penso che ormai sia chiaro per un giovane ingegnere o laureato in economia finanza che se non cambi lavoro ogni 2-4 anni(che poi impari molto di più) sei professionalmente morto. Tanto vale allora il pubblico.
Discorso diverso la consulenza dove se sei bravo ti premiano in automatico. Ma se stai anche in una grande azienda e rimani li a meno di sostituzioni di altri dipendenti rischi di rimanere arenato si retribuzioni medio basse.
Ormai tutti nei primi 15 anni di carriera cambiano da un minimo di 2 a un massimo di 5-6 aziende.
 
Io penso che ormai sia chiaro per un giovane ingegnere o laureato in economia finanza che se non cambi lavoro ogni 2-4 anni(che poi impari molto di più) sei professionalmente morto. Tanto vale allora il pubblico.
Discorso diverso la consulenza dove se sei bravo ti premiano in automatico. Ma se stai anche in una grande azienda e rimani li a meno di sostituzioni di altri dipendenti rischi di rimanere arenato si retribuzioni medio basse.
Ormai tutti nei primi 15 anni di carriera cambiano da un minimo di 2 a un massimo di 5-6 aziende.
Ok ma questo discorso è valido solo per alcune categorie, non per tutte.
Tu lo prendi come riferimento, cosa abbastanza sbagliata.

Chi lavora nel pubblico o nella piccola azienda non segue questa dinamica salariale.
 
Vivete in un mondo tutto vostro.

Le svariate centinaia di migliaia di lavoratori che tutti i santi giorni entrano in città sono tutti ingegneri, product manager, professionisti ad alta specializzazione?
Scendete dalla posizione privilegiata in cui vi trovate e cominciate a aprire gli occhi; guardate in faccia le persone che vengono vomitate tutte le mattine dai mezzi pubblici negli uffici della città. Sicuri che siano tutti ”pezzi unici” insostituibili?
Io fossi in loro starei molto attento a chiedere di lavorare da casa per troppo tempo perché poi quando le aziende capiscono che il tuo lavoro può essere svolto da Varsavia, la domanda successiva che si pongono è se quel lavoro lo può svolgere anche un polacco.
E se la risposta è sì, quando tutto il team è in Polonia che senso ha tenere il capo del dipartimento in Italia?
In passato ho fatto anche colloqui a gente provenienti da europa est o sud america ma purtroppo anche se erano disposti a trasferisi a milano le competenze non erano affatto sufficienti. Mai trovato uno decente, certe competenze mancano in quei mercati.
 
Tutti pronti a entrare in competizione con milioni di professionisti probabilmente più bravi di noi e sicuramente pagati meno?
Vorrei ricordarvi come è andata negli ultimi trent’anni per le professionalità meno specialistiche, non mi pare che i colletti blu in occidente ci abbiano guadagnato granché.
E ora che la tecnologia lo consente è arrivato il momento dei colletti bianchi.
La competizione non arriverà da Londra ma da Mumbai o da Sofia.

La compagna di un mio conoscente ha appena perso il posto che aveva da vent’anni in una multinazionale americana basata a Milano. Hanno spostato l’amministrazione di tutte le filiali europee in Polonia.
Non lo posso dare per certo ma la mia sensazione è che avendo visto che possono gestire queste attività da remoto senza perdere produttività hanno deciso di gestirla da una località molto più remota dell’hinterland di Milano dove questa tizia e i suoi colleghi risiedono.
Pronto ad entrare in competizione assolutamente no, il problema è che quella arriva che lo si voglia o meno.
Inoltre, purtroppo, la rivoluzione tecnologica falcerà i lavori dei colletti bianchi. Se si guarda alle banche, i piani già da anni prevedono la chiusura delle filiali eccetto che per la clientela "private". Il mass-market sarà sempre più servito dal canale online con l'assistenza via chat o al telefono. Le dolocalizzazioni dei back-office in Polonia, e più in generale nell'est europa, sono state fatte ben prima del cavid e dello smart working.

Vivete in un mondo tutto vostro.

Le svariate centinaia di migliaia di lavoratori che tutti i santi giorni entrano in città sono tutti ingegneri, product manager, professionisti ad alta specializzazione?
Scendete dalla posizione privilegiata in cui vi trovate e cominciate a aprire gli occhi; guardate in faccia le persone che vengono vomitate tutte le mattine dai mezzi pubblici negli uffici della città. Sicuri che siano tutti ”pezzi unici” insostituibili?
Io fossi in loro starei molto attento a chiedere di lavorare da casa per troppo tempo perché poi quando le aziende capiscono che il tuo lavoro può essere svolto da Varsavia, la domanda successiva che si pongono è se quel lavoro lo può svolgere anche un polacco.
E se la risposta è sì, quando tutto il team è in Polonia che senso ha tenere il capo del dipartimento in Italia?
Ma quasi tutte quelle figure specializzate o hanno frequentato l'università a Milano, sostenuti da mamma e papà, oppure si devono trasferire. Visto che sono figure "specializzate" le pagano quanto? 700€ di stage e dopo 6/12 mesi 1500€ di stipenio pieno.
Una casa in affitto la pagano 1000€, 700€ la stanza condivisa. Sai cosa fa il neolaureato? Fa i 6/12 mesi di stage poi va a Varsavia, dove ci sono i bank-office delle banche di mezza europa e l'ambiente è internazionale tanto quanto quello di Milano.

I costi "folli" delle case e degli affitti alla fine ricadono sulle imprese rendo i loro stipendi meno competitivi. Vedi i recenti problemi di ATM a trovare il personale per i mezzi.

Se pensi solo a ruoli di back office è così.

Se apri invece LinkedIn e vedi cosa cercano le aziende a Milano troverai vari ruoli (controllo di gestione, analista di processi, product manager, ingegneria di offerta, etc) per cui non basta la sola cultura accademica, soprattutto se da un paese diverso rispetto all'Italia.

Certo, full rem totale (cioè senza mai una trasferta, senza mai incontrare un cliente, senza mai una riunione in fisico) non è possibile. Ma mettendo in conto 3/4 notti in albergo al mese e qualche Frecciarossa sarebbe fattibile lavorare "a Milano" e vivere a 2/300 km di distanza.

Se questo non avviene è soprattutto per un messaggio generale: la spinta a voler riportare i lavoratori in ufficio (per dar da mangiare a bar e mense, per non svuotare le case, etc) esiste ed è visibile (molte aziende sono tornare al 3+2 o comunque con obblighi di presenza anche quando non necessario).
Una delle motivazioni che potrebbe portare le aziende a respingere lo smart-working è anche il fatto che riduce il contatto tra i colleghi e, solitamente, un buon ambiente di lavoro rende più difficili le dimissioni.

Farei però attenzione all'associazione smart-working = no trasferte. Anzi, se sei sempre in giro a cosa ti serve vivere vicino all'ufficio?
Inoltre, le trasferte qualcuno le paga... in fondo perché non risolvere tutto con una videochiamata?

Seguendo questa logica dovremmo anche non farci pagare gli straordinari, perché sia mai che le aziende capiscano che in Italia esiste qualcuno che non se li fa pagare ed in grado di fare il medesimo lavoro.

Idem per le richieste di aumento.
La tua visione del lavoratore mi pare molto molto disequilibrata verso l'azienda. Praticamente il lavoratore deve sottostare a qualunque cosa e rinunciare a qualsivoglia diritto possa essere un costo per l'azienda.
Mi pare di capire da una tua frase precedente che sei dell'HR, corretto ?
Gli straordinari vengono pagati? :eek:
 
Purtroppo il sistema capitalistico per sopravvivere ha bisogno della globalizzazione e di costi di produzione bassi.
Basa il proprio modello sullo sfruttamento di risorse materiali e non a basso costo. Senza questa prerogativa non funzionerebbe.
Noi ci abbiamo mangiato sopra per anni... Ed eravamo dalla parte che sfruttava.
Temo però che piano piano stiamo diventando uno dei paesi sfruttati...
L Africa è facile da gestire, tra 100 anni sarà ancora così.
L India e la Cina non ci permetteranno di sfruttarle e anzi se non stiamo attenti 1. Ci portano via i talenti 2. Siamo destinati per competere alla deflazione salariale perché di fatto non possiamo competere... Paesi più giovani, con una cultura del lavoro che ormai i ns giovani non hanno più, non hanno paletti di natura ambientale o ideologica e quindi ci distruggerà no economicamente. Piano piano
Non credo a un crollo come molti paventavano però penso che tra 30-40 anni l Italia non sarà più quella di oggi. Non ci sono le condizioni demografiche, sociali, di mercato... Siamo un paese di trasformatori, ma senza le materie prime e con alti costi fissi siamo destinati al fallimento salvo poche eccezioni nel lusso
 
Questo per dire che se oggi dovessi fare dei figli non li farei lavorare in Italia, al massimo primi 5 anni di carriera a Milano e poi via.
La mia è l ultima generazione buona, quella dove i redditi sono bassi ma sfrutta ancora le rendite dei genitori.
La generazione della decrescita felice.
Chi nasce oggi vedrà un Italia diversa.
Un po come la Polonia dove Varsavia è l unico centro economico forte e il resto poca roba. L Italia sarà così, si salverà Milano il resto calerà tutto.
 
Mutui e compravendite immobiliari, previsioni 2023 Italia

Tiene il mercato immobiliare sostenuto dai mutui: secondo Nomisma il 2022 si chiuderà con 55,2 miliardi di euro di mutui erogati (contro i 55,7 preconizzati a febbraio), 44,4 miliardi nel 2023 (contro i 54,2 previsti a febbraio), 45 miliardi nel 2024 (contro i 58 previsti a febbraio) e 48,2 nel 2025.

A livello di compravendite, secondo l’istituto di Bologna il 2022 si concluderà con 767 mila compravendite, più delle 741 previste a febbraio, per poi calare bruscamente a 665 mila nel 2023 e 659 mila nel 2024 (contro la precedente previsione a 725 e 736 mila compravendite immobiliari)
🥰🥰🥰
 
Tu e gli altri amici di Salah fareste meglio a farvene una ragione. Questo sindaco è stato eletto per ben due volte dai cittadini milanesi che evidentemente sono d’accordo con le politiche che egli esprime.
Spiegateglielo anche a quei pagliacci de La Verità.

la coda di paglia... :bye:
 
Un altro dei tuoi cavalli di battaglia chissa se te lo dimenticherai anche questo :clap:
Gli altri erano nessuno del sud penserebbe mai una volta trasferito a milano a spostarsi fuori comune (smentito da Napoli stesso) e si torna tutti in azienda come pre covid...
Ah scusa non lo hai mai detto :clap:OK!

Al solito ti piace raccontare la tua versione. Vabeh, fa come ti pare.
Giusto per la cronaca, ho espresso il fatto che la gente del Sud tendenzialmente non va lontano, mica fuori comune. Solo uno senza gli occhi potrebbe parlare di "fuori comune" quando il tasso di origini meridionali dell'hinterland è enorme.

Comunque ora mi eclisso che il business chiama, ero passato solo per fare notare come la MIA previsione dello smart massivo anche post covid si e' rilevato azzeccata ma bello vedere che erano tutti d'accordo con me :D

Insomma, prevedi -15/-20%, succede l'opposto, ma hai ragione tu lo stesso.

Bellissimo :D

Agli altri utenti invece ricordo che il tema della socialità è la MIA spiegazione del perché avvengano certi trend (persone che cercano in città nonostante i costi proibitivi), ma siamo qui per discuterne. Ad oggi però l'unica motivazione alternativa che ho letto (perché i tassi non spingono la gente a comprare in città da soli) è "gli aperitivi".
 
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