Stavo leggendo con interesse, io conosco benissimo la valle di Fiemme, anche qui i prezzi sono crollati rispetto a 10 anni fa di un buon 30%. Che dire una valle magnifica, ma turisticamente parlando è rimasta indietro, non si è evoluta, anche se a dire il vero fra i 2 paesi più importanti uno avuto uno scatto di orgoglio in questi ultimi tempi rinnovandosi con qualche ristrutturazione interessante e soprattutto con la chiusura del centro storico durante le festività natalizie e durante il periodo estivo. Per contro per l'altro paese parlare di chiudere il centro nei periodi di alta stagione viene considerato un sacrilegio. Immaginatevi code di macchine inquinanti che invadono il paese..... senza contare le chiusure definitive dei negozi..... del resto chi avrebbe voglia di passeggiare per negozi o sedersi in un bar tra inquinamento acustico e ambientale. Ultimamente per voler accontentare tutti e nessuno hanno creato un senso unico del non senso dividendo la carreggiata a metà, metà ciclabile e metà per le auto. Mi sono divulgato per dire che purtroppo in molte località di montagna come da quella da me citata c'è un modo di pensare statico, arcaico, quello di accontentarsi (perché bene o male la gente ci va). Ma la concorrenza straniera è sempre più forte e il pensiero di dover chiudere o meno un centro storico al traffico
dovrebbe essere acqua passata, si dovrebbe parlare di investire in un centro benessere come in alto Adige, di aperture di nuove strutture ricettive, hotel, bed and breakfast ecc, ristrutturare, abbellire; da rivedere assolutamente la mobilità.Bisogna avere collegamenti più celeri.Da più di 10 anni si parla di una linea ferroviaria a basso impatto ambientale ma alla fine rimane un progetto sulla carta. Bisogna far di tutto per attirare quel tipo di turista di cui si accennava in post precedenti che ha soldi da spendere.
Poi è verissimo che la crisi immobiliare ha colpito duramente ma chi ne uscirà vincente con un orizzonte temporale di 10 anni saranno quelle realtà territoriali che sapranno essere meno attendiste e più dinamiche accettando nuove sfide. Guardare e prendere spunto dai paesi transfrontalieri per avere giustamente degli esempi positivi ma avere altresì la consapevolezza che noi potremmo fare ancora meglio. L'Italia è un paese meraviglioso che spesso, purtroppo, non riusciamo a valorizzare, in questo i nostri cugini d'oltre alpe sono più bravi di noi.