Monti e la sua discesa a bordo campo

ceck78

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La conferenza stampa di fine anno e la successiva intervista a Lucia Annunziata non chiariscono del tutto quali sono le intenzioni di Mario Monti ma qualcosa in più sul suo futuro ce la dicono eccome.

Senza volerci girare troppo attorno, il succo politico della giornata si può dividere in tre parti. La prima parte, più prevedibile, e prevista anche dal Foglio undici giorni fa, è la parte relativa al Memorandum di Monti.

Il presidente del Consiglio uscente ha fatto un discorso non particolarmente esplosivo ma comunque di buon senso e ha messo sul piatto i punti salienti di quella che, a prescindere da come andranno le elezioni, non potrà che essere la base di partenza di un qualsiasi prossimo governo (impegni con l’Europa, rigore fiscale, niente demagogia con l’Imu, niente populismo sul Fiscal Compact, niente giochini con le riforme già fatte nel 2012) e ha così offerto agli osservatori e al mondo della politica una sorta di nuova lettera della Bce (ricordate lo scorso anno?) che, nelle intenzioni di Monti, dovrà essere fatta propria dal prossimo Parlamento in modo bipartisan, con spirito Costituente, creando di volta in volta delle grandi coalizioni attorno alcuni temi particolari (con lo stesso spirito, verrebbe da dire, con cui negli ultimi cinque anni le forze più responsabili del Parlamento hanno sempre votato in modo compatto il rifinanziamento alle missioni militari all’estero).

Il Memorandum è stato chiamato così da Monti non per un vezzo stilistico ma per una ragione in particolare: qualora il nostro paese dovesse essere costretto a chiedere un aiuto al fondo salva stati, le garanzie che l’Italia dovrebbe dare grosso modo corrispondono a quelle illustrate oggi dall’ex presidente del Consiglio.

Questo, dunque, per quanto riguarda la teoria. Ma nella sostanza, invece, che farà Monti? Semplice. Monti non scenderà direttamente in campo ma, semmai, scenderà a bordo campo.

Il professore lo ha fatto capire bene, in molti passaggi del suo intervento di stamattina e nella successiva intervista su Rai Tre, e il senso della sua discesa a bordo campo è questo: non si dimetterà da Senatore a vita, non correrà alla Camera, non sarà direttamente lui a comparire sulle liste elettorali e sulla scheda elettorale, ma darà il via libera per la formazione di una lista unitaria al Senato che, così ci risulta, dovrebbe prendere il nome di “Lista per l’Agenda Monti” e potrebbe anche dare l’ok per la formazione di una lista simile da apparentare con le altre liste di centro.

A questo poi va aggiunto un altro dettaglio importante che costituisce il vero nodo per valutare quanto Monti sarà in campo. Il Porcellum, infatti, prevede che il giorno successivo alla presentazione delle liste e delle coalizioni debba essere comunicato dalla coalizioni il nome del capo della coalizione non da inserire necessariamente sulla scheda elettorale (non è obbligatorio) ma da inserire nella gazzetta ufficiale.

Monti, a quanto sembra, dirà di sì e accetterà non tanto di candidarsi lui ma piuttosto di farsi candidare. E quando dice che “Potrebbe accadere che alcune forze politiche mi indichino come candidato premier; se questo avverrà, vedrò se ci sono sufficienti forze e garanzie di credibilità nell'impegno perchè io aderisca a queste cosa”, il professore intende proprio questo.

Chi è più contento? Il Centro, ovvio. Chi è più disperato? Il centrodestra, che con Monti in campo non può più sperare nel modo più assoluto in una sorta di pareggio al Senato. E il Pd cosa ne pensa? Più o meno, grosso modo, come la pensa Matteo Orfini. Ci saranno scissioni? Dubito. Si creerà una forte dialettica tra montian-renziani e bersaniani? Sicuro. Di certo però ci divertiremo molto. Buon Natale.
Monti e la sua discesa a bordo campo - [ Il Foglio.it › Cerazade ]
 
ascesa, in ogni caso ascesa

da oggi le discese sono dannate in terno
 
monti dimostra di essere un para....gnosta fatto e finito, infognato nei salotti giusti un carierista come tanti su certi aspetti anche peggiore del nano
 
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In effetti. Però peggiore del Berlusca...

bè come tutta la borghesia italiana (quella che conta), anche monti sapeva benissimo da anni chi era il nano deviato....ha aspettato anche lui il semi-cadavere prima di dissociarsi pubblicamente, ma prima anche lui si è fatto il suo bel giro sul carro dei vincitori per me non è diverso da un brunett.a qualsiasi (stessa carriera più o meno) solo più intelligente e vendibile all'estero.

IMHO
 
:specchio:

mi pare che i mercati e i partners europei non la pensino così

I partners stranieri si interessano giustamente solo ai loro crediti, non sono sottoposti al governo italiano.

I mercati non so chi siano. Se sono gli investitori come noi, si interessano solo del loro denaro, quindi chesso' se italcementi licenzia 600 persone, premiano il titolo con un +10%. E' il mercato bellezza :D

Italcementi vola sulle ali del piano di riorganizzazione | Teleborsa.it
 
I partners stranieri si interessano giustamente solo ai loro crediti, non sono sottoposti al governo italiano.

I mercati non so chi siano. Se sono gli investitori come noi, si interessano solo del loro denaro, quindi chesso' se italcementi licenzia 600 persone, premiano il titolo con un +10%. E' il mercato bellezza :D

Italcementi vola sulle ali del piano di riorganizzazione | Teleborsa.it

esattamente i mercati, che sono composti dai ns creditori, sono di un solo colore politico,

quello dei soldi
 
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