Monti ha rifiutato un'offerta di Bersani

ceck78

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Battuta del premier davanti alla Merkel. Il no a Bersani su futuri «ruoli di garanzia»:cool:


BRUXELLES - «La mia visione dell'Italia è diversa». Diversa da quella di Berlusconi, da quella del Pdl, da coloro che oggi rappresentano il Ppe in Italia. Forse basta questa frase, pronunciata davanti alla signora Merkel, e a tutti gli altri capi di Stato e di governo popolari, per descrivere le ragioni della presenza di Monti, ieri pomeriggio, al vertice del Ppe nella capitale belga.
Nel suo staff tendono a minimizzare: Mario Monti, dicono, ha partecipato a sorpresa al vertice dei Popolari europei «non per un'affiliazione», ma solo per dare alcune rassicurazioni. Sull'Italia e su un agenda che non verrà cambiata. Una visita che ha riscosso almeno un obiettivo: incassare un endorsement , un riconoscimento sull'azione del governo e sulla decisione del premier di dimettersi. Si è marcata una distanza da chi oggi rappresenta la famiglia moderata in Italia e questa distanza è stata riconosciuta, dicono a Palazzo Chigi.
Resta però un non detto: per quale motivo Monti ha deciso di partecipare ad un riunione politica, che ha il sapore di una scelta di campo ben precisa? Poteva Monti dire le stesse cose, in pubblico, senza prendere parte ad un dibattito di partito, al quale lui in teoria non aveva diritto a partecipare? Certamente sì.

Di certo la visita del Professore al vertice dei Popolari è stata gestita in gran segreto e con la sua complicità. Mario Mauro, l'esponente del Pdl che oggi viene giudicato come un traditore in alcuni ambienti del partito del Cavaliere, ha promosso e gestito l'iniziativa, confermano nell'entourage del presidente del Ppe, Wilfred Martens. Il Professore ha detto di sì prima ancora di ricevere l'invito, ha partecipato alla costruzione dell'evento.
Eppure desumere altro, rispetto ad un cronaca che si presta a molte interpretazioni, dicono a Palazzo Chigi, nello staff di Monti, sarebbe fuori luogo.

Il capo del governo parlerà, sul suo futuro, solo dopo aver rassegnato le dimissioni. Altro non si vuole confermare o ipotizzare: nulla, in sostanza, che possa costituire un appiglio per disegnare scenari che al momento rimangono fluidi.
Eppure qualcosa ieri pomeriggio è certamente successo. Quando Monti lascia il vertice dei Popolari si dice «molto contento, soddisfatto», della partecipazione alla riunione. Si è certificato che in Italia esiste un vuoto di rappresentanza, che i moderati non hanno un riferimento: per qualcuno è stato anche un processo al Cavaliere; per altri una sorta di «incoronazione» a Monti.

Resta dunque il mistero sulle prossime mosse del Professore. Oggi più che mai appaiono avvolte in una coltre di incertezza: sarà un federatore dei moderati italiani? Accetterà una candidatura per conto terzi? La giornata di ieri direbbe di sì, che una candidatura ufficiale è più vicina, ma a Palazzo Chigi si escludono alcune cose, apparse come semplificazioni sui media:
  • per esempio che non ha mai parlato con il professor D'Alimonte di scenari elettorali, cosa che il professore conferma («ci siamo visti per caso, ha altri consiglieri per queste cose»);
  • o che non esiste alcun memorandum politico, sulle riforme, da lasciare in eredità al prossimo governo;
  • o ancora che è destituita di fondamento l'idea di un decreto sulle firme necessarie per le candidature.

Trapela semmai un'indiscrezione che sarebbe una notizia, se confermata ufficialmente: l'ultima volta che Monti ha visto Bersani ha rifiutato un'offerta. Non ha voglia, almeno per il momento, di accettare il ruolo di figura di garanzia, anche se fosse legata all'elezione al Quirinale.:cool: Sembra di capire che preferirebbe di gran lunga restare a Palazzo Chigi. E l'entrata a sorpresa, ieri, alla riunione del Ppe sarebbe un tassello di questa strategia.
«Io e Berlusconi, due visioni diverse» - Corriere.it
 
Peggio per lui e meglio per noi :D
 
voci.
D'altro canto chiunque può capire che per monti sarebbero preferibili 7 anni di quirinale piuttosto che un incarico così precario come quello di presidente del consiglio di una coalizione eterogenea e necessariamente limitata nel tempo, con una legilsatura che diventerebbe fatalmente di breve durata, perchè pd, pdl e centro non potrebbero fare parte di una a coalizione di legislatura, per ovvi motivi di incompatibilità politica.
 
sarebbe curioso veder "mediare":cool: monti con angiolino,gianfranco e pierferdy :D:D:D:D

e dall'altra parte i grillini e vendola e bersani :D:D
 
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