La più brutta costituzione del mondo | libertariaNation
"" La più brutta costituzione del mondo
dicembre 20, 2012 3 Comments
By Fabristol
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benigni-bandieraLa chiama “la più bella del mondo.”. Ne tesse le lodi come fosse un oggetto miracoloso, un sacro testo calato dal cielo sulla Terra per guidare gli uomini. E a Benigni gli sono bastate due ore di monologo, pagate lautamente dai contribuenti italiani – ben 6 milioni di euro – per spiegare il suo punto di vista. Sei milioni di euro che sono passati magicamente dalle nostre tasche alle sue grazie alla “più bella del mondo”. Ovvio che questo comico, che per sopravvivere deve riciclarsi nei panni di un leccaculo di regime, la chiami “la più bella.”
Non basterebbero invece quelle due ore per smantellare tutto quello che ha detto né per spiegare che in realtà la Costituzione italiana è una delle più illiberali, patetiche e immorali del mondo. Una Costituzione che legittima la schiavitù, il latrocinio, la violazione della proprietà privata, la truffa ecc. a cominciare dall’articolo 1 che recita:
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Fondata sul lavoro ché non vuol dire assolutamente un *****. Un contentino per chi, come Togliatti, aveva proposto “L’Italia è una Repubblica democratica dei lavoratori” di chiara impronta socialista.
Una carta frutto del lavoro di concertazione dei due partiti meno peggiori dopo il fascismo, quello comunista e quello democristiano. Un inciucio tra socialisti insomma dopo aver eliminato il terzo, quello nazionalsocialista. Una guerra intestina tra socialisti insomma. Roba che se ci fosse stato un libertario all’epoca l’avrebbero fucilato seduta stante come disse Ernesto Rossi riferendosi alla condizione dei liberali durante il fascismo, se ci fossero stati quegli altri al posto di Mussolini saremmo stati spediti a marcire a Ventotene comunque (disse qualcosa del genere in questi termini).
Per quanto concerne la “sovranità [che] appartiene al popolo” questo ci fa capire già dall’inizio che si tratta di una truffa. La popolazione non ha alcun potere decisionale nella res publica per tre motivi: 1) solo una minoranza organizzata vota e decide della sorte di tutti gli altri, quindi si tratta della “sovranità di una minoranza”; 2) i rappresentanti sono svincolati dal loro mandato e usano la loro posizione per i propri o dei loro amici privilegi; 3) non esiste una res publica (cosa pubblica) ma solo una cosa nostra, ovvero i rappresentanti sono dei proprietari privati temporanei (ma Andreotti ci dimostra il contrario) dei beni inclusa casa vostra e il vostro corpo ovviamente.
O quell’articolo terzo che ci dice che siamo tutti uguali ma alcuni sono più uguali degli altri:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Siamo tutti uguali di fronte alla legge ma se guadagniamo un po’ di più del nostro vicino di casa ZAC! scatta lo scaglione:
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Siamo tutti uguali di fronte alla legge ma se abbiamo un utero ci sono le quote rosa a fare la differenza. E così via passando per tutti i privilegi di casta.
O il quarto che di fatto nega qualsiasi secessione o richiesta di indipendentismo con quel fascistissimo “una e indivisibile”.
O quell’accrocchio dell’articolo 7 che nega l’articolo 8 che garantisce che tutte le religioni sono riconosciute uguali. Infatti alcune sono più uguali delle altre, e visto che ci siamo ti fottiamo pure l’8×1000 per passarlo Oltretevere.
Tutti gli articoli del Titolo I poi sono regolarmente violati dalle autorità grazie alla loro ambiguità o “ma anchismo”. Infatti se l’Italia è quella che è, è proprio perché c’è una Costituzione che ha permesso tutto questo. In parole povere la Costituzione è un lasciapassare, un passepartout utile per gli stupratori delle libertà individuali. Se la Costituzione Italiana ha permesso tutto quello che è successo negli ultimi 60 anni vuol dire che è un testo illiberale e immorale. Anzi come diceva Rothbard e successivamente Hoppe l’uso di una costituzione scritta è un passo indietro nella ricerca delle libertà individuali perché giustifica l’oppressione di queste ultime.
Per il resto credo che Fausto Demetrio abbia reso bene in questo commento l’immoralità della nostra carta costituzionale:
“Ecco, leggiamola questa costituzione, per ogni articolo che finisce con “se non in base alla legge”, “se non nei casi previsti dalla legge”, ecc, significa che la cosa appena spiegata, non è vietata, ma possibile.
Una legge si può fare per DL ed è valida per trenta giorni, salvo conversione, una legge può essere votata il martedì ma essere in vigore dal venerdì precedente (tipo l’eurotassa)…
Il titolo primo prevede che:
- la libertà personale è violabile
- che è prevista la carcerazione preventiva
- che il domicilio è violabile
- che sono permesse ispezioni di ogni tipo
- che le comunicazioni non sono libere
- che la stampa può essere censurata
- che la schiavitù è permessa
- che qualsiasi truffa di un funzionario di stata deve essere risarcita da tutti.Le costituzioni di paesi civili descrivono i limiti che ha lo stato nei confronti dei propri cittadini.
La costituzione italiana descrive chiaro e tondo che il suddito italiano è uno schiavo in balia delle leggi.Diciamo che è questione di gusti. A me, per esempio, fa schifo.” ""