morto ministro esteri bielorusso; doveva in settimana incontrare il russo Lavrov

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

ormai la cricca di Putin sembra sempre di più una cosca mafiosa , con ordini del capomafia di eliminare gli affiliati non affidabili , metterli in qualche colata di cemento o di acido , avvelenarli. Il livello morale è quello , le tecniche intimidatorie quelle, l'obiettivo il controllo del territorio con le famiglie degli affiliati . Puro banditismo

Sempre stato cosi. C'è un topic sulla lista infinita di omicidi russi compiuti da putin da quando è al potere. Tuttavia fare fuori il numero 2 Bielorusso è un precedente unico e sorprendente.
Questa è una prova schiacciante che questi fanno fuori anche i loro ''amici alleati'' senza scrupoli, quindi bene fa l'occidente a smarcarsi da questi soggetti inaffidabili in tutto e per tutto.
 
Come le elezioni in USA truccate dai Russi :rotfl:

[...]

Questa dichiarazione di Prigozhin deve esserti sfuggita.

https://www.reuters.com/world/us/russias-prigozhin-admits-interfering-us-elections-2022-11-07/

"LONDRA, 7 nov (Reuters) - L'uomo d'affari russo Yevgeny Prigozhin ha detto lunedì di aver interferito nelle elezioni americane e che continuerà a farlo in futuro, la prima ammissione del genere da parte di una figura coinvolta da Washington negli sforzi per influenzare la politica americana.

Nei commenti pubblicati dal servizio stampa della sua società di catering Concord sull'equivalente russo di Facebook VKontakte, Prigozhin ha dichiarato: "Abbiamo interferito (nelle elezioni statunitensi), stiamo interferendo e continueremo a interferire. Con attenzione, precisione, chirurgicamente e a nostro modo modo, come sappiamo fare.[...]"
 
Questa dichiarazione di Prigozhin deve esserti sfuggita.

https://www.reuters.com/world/us/russias-prigozhin-admits-interfering-us-elections-2022-11-07/

"LONDRA, 7 nov (Reuters) - L'uomo d'affari russo Yevgeny Prigozhin ha detto lunedì di aver interferito nelle elezioni americane e che continuerà a farlo in futuro, la prima ammissione del genere da parte di una figura coinvolta da Washington negli sforzi per influenzare la politica americana.

Nei commenti pubblicati dal servizio stampa della sua società di catering Concord sull'equivalente russo di Facebook VKontakte, Prigozhin ha dichiarato: "Abbiamo interferito (nelle elezioni statunitensi), stiamo interferendo e continueremo a interferire. Con attenzione, precisione, chirurgicamente e a nostro modo modo, come sappiamo fare.[...]"

Dicono stesse "trollando", solo che la cosa non gli è uscita affatto bene ed è stata una sorta di boomerang comunicativo.

https://www.google.com/amp/s/www.ed...nterferenze-russe-elezioni-usa-j624p8a1?amp=1

https://www.google.com/amp/s/www.re..._interferenze_russia_prigozhin-373402293/amp/
 
Ultima modifica:
Vladimir Makei aveva 65 anni. Kiev: "Avvelenato". L'incontro con Lavrov era programmato da tempo. E uno studio del centro studi statunitense Robert Lansing Institute scrive che Mosca penserebbe a un attentato nei confronti di Lukashenko per convincerlo a impegnarsi direttamente nella guerra contro l’Ucraina a fianco dei russi
di F. Q. | 26 Novembre 2022

Una morte “improvvisa”, sulla quale non vengono forniti ufficialmente ulteriori dettagli. Aveva 65 anni Vladimir Makei, ministro degli Esteri della Bielorussia, e da dieci anni ricopriva la carica nel Paese guidato da quasi trenta da Alexander Lukashenko. A dare la notizia della sua scomparsa è stato il portavoce del dicastero Anatoly Glaz. Quello che colpisce ulteriormente erano i prossimi appuntamenti dell’agenda di Makei: dopo avere visto il nunzio apostolico Ante Jozic, lunedì avrebbe incontrato il suo omologo russo Serghei Lavrov, nel pieno del conflitto ucraino.

Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita sulle cause del decesso, che ha subito scatenato una ridda di ipotesi e reazioni contrastanti. “Ci sono voci secondo cui potrebbe essere stato avvelenato“, ha scritto subito su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno ucraino. La ragione sarebbe che Makei “era considerato un possibile successore di Lukashenko” e “uno dei pochi a non essere sotto l’influenza russa”, aggiunge Gerashchenko, personaggio attaccato in passato da giornalisti e attivisti per i diritti umani ucraini per il suo sostegno a Myrotvorets, un database anonimo che ha stilato liste di proscrizione di oltre 4mila reporter ucraini e stranieri non graditi, complete di numeri di telefono e indirizzi.

Da parte sua, la leader in esilio dell’opposizione bielorussa, Sviatlana Tsikhanouskaya, ha definito Makei “un traditore” per il fermo sostegno dato nel 2020 alla repressione delle manifestazioni di protesta per la contestata rielezione alla presidenza di Lukashenko, che riteneva ispirate dall’Occidente. “Makei ha tradito il popolo bielorusso e sostenuto la tirannia, è così che il popolo bielorusso lo ricorderà”, ha affermato Tsikhanouskaya. Lukashenko, ha fatto sapere laconicamente l’agenzia bielorussa Belta, ha espresso le sue condoglianze alla famiglia e agli amici di Makei, mentre nella prima reazione da Mosca la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha detto che i dirigenti russi sono “scioccati”. E l’ambasciata russa a Minsk ha parlato di “perdita irreparabile”.

L’annuncio della scomparsa di Makei cade nello stesso giorno in cui i media ucraini hanno pubblicato le affermazioni di un centro studi americano secondo il quale il presidente russo Vladimir Putin avrebbe un piano per eseguire un attentato, o un falso attentato, a Lukashenko per intimidirlo e così spingerlo a intervenire direttamente con le sue truppe al fianco di Mosca in Ucraina. Un piano che potrebbe essere messo in pratica già nei prossimi giorni, afferma il Robert Lansing Institute, che si presenta come un’organizzazione impegnata nella ricerca volta a “migliorare la capacità euro-atlantica di contrastare le operazioni ibride e rispondere alle minacce emergenti per raggiungere obiettivi strategici”. Per questo nel suo post su Twitter Gerashchenko ha parlato di un possibile “avvertimento” diretto proprio a Lukashenko.

Pur legata a Mosca da stretti accordi politici, economici e militari, Minsk si è astenuta finora dal prendere parte direttamente al conflitto ucraino. Dalla fine di ottobre, tuttavia, le truppe dei due Paesi hanno avviato uno schieramento congiunto sul territorio bielorusso che prevede l’invio di circa 9mila soldati russi, armamenti e jet Mig-31 per costituire il primo nucleo di una forza integrata prevista dagli accordi bilaterali sullo Stato dello Unione. La Bielorussia dunque cerca di mantenere un difficile equilibrio per salvaguardare anche i suoi interessi nazionali. E lo testimoniano le apparizioni del suo ministro degli Esteri sulla scena internazionale.
Stretto collaboratore di Lukashenko fin dal 2000, poi suo capo di gabinetto e infine capo della diplomazia dal 2012, Makei ha difeso con convinzione le motivazioni della Russia per giustificare la sua operazione militare in Ucraina. Ma nel settembre scorso, quando si trovava a New York per l’Assemblea generale dell’Onu, ha affermato in un’intervista a France 24 che Minsk era interessata a tenere anche “aperti i canali di comunicazione” con l’Europa, definendo l’Ue “un buon partner commerciale ed economico”. Quanto all’Ucraina, affermava l’esigenza di “mettere fine al conflitto il prima possibile” attraverso le vie diplomatiche.
 
Dicono stesse "trollando", solo che la cosa non gli è uscita affatto bene ed è stata una sorta di boomerang comunicativo.

https://www.google.com/amp/s/www.ed...nterferenze-russe-elezioni-usa-j624p8a1?amp=1

https://www.google.com/amp/s/www.re..._interferenze_russia_prigozhin-373402293/amp/

Bah, strano che la dichiarazione sia stata fatta dopo i tentativi da parte di Prigozhin di fare ritirare la taglia di 250k$ che FBI ha messo nel Febbraio 2021 per chi dà informazioni utili al suo arresto.
 
Vladimir Makei aveva 65 anni. Kiev: "Avvelenato". L'incontro con Lavrov era programmato da tempo. E uno studio del centro studi statunitense Robert Lansing Institute scrive che Mosca penserebbe a un attentato nei confronti di Lukashenko per convincerlo a impegnarsi direttamente nella guerra contro l’Ucraina a fianco dei russi
di F. Q. | 26 Novembre 2022

Una morte “improvvisa”, sulla quale non vengono forniti ufficialmente ulteriori dettagli. Aveva 65 anni Vladimir Makei, ministro degli Esteri della Bielorussia, e da dieci anni ricopriva la carica nel Paese guidato da quasi trenta da Alexander Lukashenko. A dare la notizia della sua scomparsa è stato il portavoce del dicastero Anatoly Glaz. Quello che colpisce ulteriormente erano i prossimi appuntamenti dell’agenda di Makei: dopo avere visto il nunzio apostolico Ante Jozic, lunedì avrebbe incontrato il suo omologo russo Serghei Lavrov, nel pieno del conflitto ucraino.

Nessuna spiegazione ufficiale è stata fornita sulle cause del decesso, che ha subito scatenato una ridda di ipotesi e reazioni contrastanti. “Ci sono voci secondo cui potrebbe essere stato avvelenato“, ha scritto subito su Twitter Anton Gerashchenko, consigliere del ministero dell’Interno ucraino. La ragione sarebbe che Makei “era considerato un possibile successore di Lukashenko” e “uno dei pochi a non essere sotto l’influenza russa”, aggiunge Gerashchenko, personaggio attaccato in passato da giornalisti e attivisti per i diritti umani ucraini per il suo sostegno a Myrotvorets, un database anonimo che ha stilato liste di proscrizione di oltre 4mila reporter ucraini e stranieri non graditi, complete di numeri di telefono e indirizzi.

Da parte sua, la leader in esilio dell’opposizione bielorussa, Sviatlana Tsikhanouskaya, ha definito Makei “un traditore” per il fermo sostegno dato nel 2020 alla repressione delle manifestazioni di protesta per la contestata rielezione alla presidenza di Lukashenko, che riteneva ispirate dall’Occidente. “Makei ha tradito il popolo bielorusso e sostenuto la tirannia, è così che il popolo bielorusso lo ricorderà”, ha affermato Tsikhanouskaya. Lukashenko, ha fatto sapere laconicamente l’agenzia bielorussa Belta, ha espresso le sue condoglianze alla famiglia e agli amici di Makei, mentre nella prima reazione da Mosca la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha detto che i dirigenti russi sono “scioccati”. E l’ambasciata russa a Minsk ha parlato di “perdita irreparabile”.

L’annuncio della scomparsa di Makei cade nello stesso giorno in cui i media ucraini hanno pubblicato le affermazioni di un centro studi americano secondo il quale il presidente russo Vladimir Putin avrebbe un piano per eseguire un attentato, o un falso attentato, a Lukashenko per intimidirlo e così spingerlo a intervenire direttamente con le sue truppe al fianco di Mosca in Ucraina. Un piano che potrebbe essere messo in pratica già nei prossimi giorni, afferma il Robert Lansing Institute, che si presenta come un’organizzazione impegnata nella ricerca volta a “migliorare la capacità euro-atlantica di contrastare le operazioni ibride e rispondere alle minacce emergenti per raggiungere obiettivi strategici”. Per questo nel suo post su Twitter Gerashchenko ha parlato di un possibile “avvertimento” diretto proprio a Lukashenko.

Pur legata a Mosca da stretti accordi politici, economici e militari, Minsk si è astenuta finora dal prendere parte direttamente al conflitto ucraino. Dalla fine di ottobre, tuttavia, le truppe dei due Paesi hanno avviato uno schieramento congiunto sul territorio bielorusso che prevede l’invio di circa 9mila soldati russi, armamenti e jet Mig-31 per costituire il primo nucleo di una forza integrata prevista dagli accordi bilaterali sullo Stato dello Unione. La Bielorussia dunque cerca di mantenere un difficile equilibrio per salvaguardare anche i suoi interessi nazionali. E lo testimoniano le apparizioni del suo ministro degli Esteri sulla scena internazionale.
Stretto collaboratore di Lukashenko fin dal 2000, poi suo capo di gabinetto e infine capo della diplomazia dal 2012, Makei ha difeso con convinzione le motivazioni della Russia per giustificare la sua operazione militare in Ucraina. Ma nel settembre scorso, quando si trovava a New York per l’Assemblea generale dell’Onu, ha affermato in un’intervista a France 24 che Minsk era interessata a tenere anche “aperti i canali di comunicazione” con l’Europa, definendo l’Ue “un buon partner commerciale ed economico”. Quanto all’Ucraina, affermava l’esigenza di “mettere fine al conflitto il prima possibile” attraverso le vie diplomatiche.

Agghiacciante. È stato fatto fuori palesemente dai russi o su ordine dei russi. Situazione unica nel suo genere che non ha precedenti. È come se macron desse l'ordine di fare fuori tajani :rolleyes:
 
Questa dichiarazione di Prigozhin deve esserti sfuggita.

https://www.reuters.com/world/us/russias-prigozhin-admits-interfering-us-elections-2022-11-07/

"LONDRA, 7 nov (Reuters) - L'uomo d'affari russo Yevgeny Prigozhin ha detto lunedì di aver interferito nelle elezioni americane e che continuerà a farlo in futuro, la prima ammissione del genere da parte di una figura coinvolta da Washington negli sforzi per influenzare la politica americana.

Nei commenti pubblicati dal servizio stampa della sua società di catering Concord sull'equivalente russo di Facebook VKontakte, Prigozhin ha dichiarato: "Abbiamo interferito (nelle elezioni statunitensi), stiamo interferendo e continueremo a interferire. Con attenzione, precisione, chirurgicamente e a nostro modo modo, come sappiamo fare.[...]"

Io sono rimasta ai brogli elettorali finanziati dalla Clinton.

No ma anche tu... nooooo dai.

Far fuori il ministro di uno stato amico con cui stai per incontrarti, fosse stato un nemico avrebbe chiuso la porta e nessun incontro.
A che scopo? Lukashenko è uno dei pochi che ha avuto il coraggio di dare una mano alla F.R. e vogliono farci credere che Putin voglia farlo fuori.
Mi sembra di sentire la Clinton "urlare" Russia-Russia-Russia sui brogli elettorali messi in atto dai suoi organizzatori elettorali.
Non menzogne o raggiri raffinati proprio roba terra terra per boccaloni.

Poi se questo Prigozhin ha interferito o interferisce, gli consiglio di affinare la tecnica vista l'inefficacia.
 
[...]
Poi se questo Prigozhin ha interferito o interferisce, gli consiglio di affinare la tecnica vista l'inefficacia.

"Questo Prigozhin" è solo il creatore del gruppo Wagner, in effetti che vuoi che influenzi.
 
Salve a tutti. Io non ho niente da dire: voglio solo vedere se ho raggiunto il quorum per poter elargire le mie opinioni in ogni angolo del forum: buona continuazione. :)
 
Se avesse influenzato avremmo avuto risultati diversi, ti pare ?

No, non mi pare.

Qualsiasi azione è regolata dalle probabilità, nessuno può avere certezza dei risultati, ma il "provarci" rimane un illecito.
 
Se avesse influenzato avremmo avuto risultati diversi, ti pare ?

--> è un nazista che non avrebbe remore -ricoprendo il giusto ruolo- a lanciare bombe nucleari...per questo non va trascurata la querelle mercenari- forze armate regolari in atto in russia...
 
Agghiacciante. È stato fatto fuori palesemente dai russi o su ordine dei russi. Situazione unica nel suo genere che non ha precedenti. È come se macron desse l'ordine di fare fuori tajani :rolleyes:

Il primo della fila è stato questo

Sergej Mironovič Kirov (cognome vero Kostrikov), in russo: Серге́й Миро́нович Ки́ров? (Uržum, 27 marzo 1886 – Leningrado, 1º dicembre 1934) è stato un rivoluzionario, politico e funzionario sovietico.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sergej_Mironovič_Kirov
 
"Questo Prigozhin" è solo il creatore del gruppo Wagner, in effetti che vuoi che influenzi.

È chiaramente il personaggio più pericoloso e in ascesa. È molto ricco e influente e si permette di dire e fare un po ciò che vuole. La Wagner gestisce parti del territorio africano arricchendosi in maniera importante. Purtroppo penso che sentiremo parlare di questo personaggio anche nel futuro.
 
No, non mi pare.

Qualsiasi azione è regolata dalle probabilità, nessuno può avere certezza dei risultati, ma il "provarci" rimane un illecito.

.. se avesse infuenzato bene, se avesse influenzato con efficacia... non far finta di non capire.
 
--> è un nazista che non avrebbe remore -ricoprendo il giusto ruolo- a lanciare bombe nucleari...per questo non va trascurata la querelle mercenari- forze armate regolari in atto in russia...

Scusa ma che senso ha ciò che dici. E' candidato al Cremlino, cioè alla Presidenza della F.R. ? ha i codici per l'invio dei missili ?

E che cosa ci dici dei nazisti ucraini, quelli sì e questo, eventualmente, no?
 
Qualcosa mi dice che la fusione sarà sostenuta a grandissima maggioranza dai bielorussi con un referendum nazionale di cui nessuno potrà permettersi di mettere in discussione la regolarità ...... :o

C'è già stato il referendum farsa sulle armi nucleari in Bielorussia. Questo sarà il prossimo
 
Scusa ma che senso ha ciò che dici. E' candidato al Cremlino, cioè alla Presidenza della F.R. ? ha i codici per l'invio dei missili ?

E che cosa ci dici dei nazisti ucraini, quelli sì e questo, eventualmente, no?

---> la piccola differenza è che i nazisti ucraini almeno non hanno la bomba atomica...Prigozhin possibile prossimo candidato alla presidenza? Sì !
 
No, non mi pare.

Qualsiasi azione è regolata dalle probabilità, nessuno può avere certezza dei risultati, ma il "provarci" rimane un illecito.

Esatto, l'intenzione conta, a prescindere dall'aver conseguito o meno i propri obbiettivi, a prescindere dall'essere riusciti o meno a danneggiare qualcuno o qualcosa.

E questo non solo in politica, geopolitica o economia. È o dovrebbe essere una delle basi nella semplice pura osservazione del comportamento di qualcuno a prescindere da qualsiasi giudizio/pregiudizio.

E in questo l'intenzione conta, eccome se conta, definisce per esempio la differenza tra attribuire un comportamento al contesto, alla situazione (e in quanto tale racconta di una situazione, non dell'essere di una persona) piuttosto ad elemento qualificante della persona (e in quanto tale più che la situazione qualifica proprio l'essere di un individuo, nel bene o nel male)

E a livello di credibilità questa distinzione fa una bella differenza .....
 
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