FaGal
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Ma Bruxelles smentisce un’indagine
Mts, faro dell’Antitrust sulla piattaforma dei bond
Prima la notizia del «Wall Street Journal » sul mercato dei titoli di Stato italiani, subito dopo la smentita da Bruxelles e a seguire i chiarimenti. Alla fine qualcosa di vero sul ruolo di Mts è emerso: la piattaforma dei bond conquistata all’inizio di luglio dalla cordata Euronext-Borsa italiana e considerata un gioiello tecnologico, è sotto osservazione da parte dell’Antitrust. Ma a leggere con un minimo di freddezza i rimbalzi mediatici sembrerebbe di poter affermare, senza vittimismi, che in questi giorni ad essere sotto osservazione c’è tutto il sistema Italia. Il quotidiano statunitense secondo il quale Bruxelles aveva aperto un’inchiesta sul Tesoro per aver concentrato le transazioni interbancarie di Bot, CCt e Btp sul circuito Mts richiamava gli argomenti di questi giorni: il caos sulla scalata della Lodi all’Antonveneta; l’operazione Unipol-Bnl. Insomma, tra i danni alla finanza e all’operato italiano degli attuali scandali ci sarà probabilmente anche il pregiudizio. Sarà fin troppo facile ora attaccarci su tutti i fronti. Bruxelles alla fine ha smentito seccamente anche se ha aggiunto di «condividere la preoccupazione» sulla possibilità che la superpiattaforma guidata da Gianluca Garbi si sia ritagliata una posizione dominante nelle transazioni interbancarie italiane. Non è escluso peraltro che le due autorità si siano in qualche modo, anche informale, confrontate. Di vero comunque c’è una fase in corso da mesi di pre-istruttoria in seguito alle segnalazioni dei concorrenti di Mts, con in prima fila il broker inglese Icap Plc. La struttura dell’Antitrust starebbe preparando un dossier da sottoporre all’esame della commissione guidata da Antonio Catricalà per avviare, eventualmente, un’indagine conoscitiva da settembre. Mentre un altro faro sarebbe acceso sulla recente acquisizione da parte di Borsa e Euronext del circuito dei bond. Il resto era corso molto più velocemente degli stessi fatti.
Massimo Sideri
corriere 13 agosto
Mts, faro dell’Antitrust sulla piattaforma dei bond
Prima la notizia del «Wall Street Journal » sul mercato dei titoli di Stato italiani, subito dopo la smentita da Bruxelles e a seguire i chiarimenti. Alla fine qualcosa di vero sul ruolo di Mts è emerso: la piattaforma dei bond conquistata all’inizio di luglio dalla cordata Euronext-Borsa italiana e considerata un gioiello tecnologico, è sotto osservazione da parte dell’Antitrust. Ma a leggere con un minimo di freddezza i rimbalzi mediatici sembrerebbe di poter affermare, senza vittimismi, che in questi giorni ad essere sotto osservazione c’è tutto il sistema Italia. Il quotidiano statunitense secondo il quale Bruxelles aveva aperto un’inchiesta sul Tesoro per aver concentrato le transazioni interbancarie di Bot, CCt e Btp sul circuito Mts richiamava gli argomenti di questi giorni: il caos sulla scalata della Lodi all’Antonveneta; l’operazione Unipol-Bnl. Insomma, tra i danni alla finanza e all’operato italiano degli attuali scandali ci sarà probabilmente anche il pregiudizio. Sarà fin troppo facile ora attaccarci su tutti i fronti. Bruxelles alla fine ha smentito seccamente anche se ha aggiunto di «condividere la preoccupazione» sulla possibilità che la superpiattaforma guidata da Gianluca Garbi si sia ritagliata una posizione dominante nelle transazioni interbancarie italiane. Non è escluso peraltro che le due autorità si siano in qualche modo, anche informale, confrontate. Di vero comunque c’è una fase in corso da mesi di pre-istruttoria in seguito alle segnalazioni dei concorrenti di Mts, con in prima fila il broker inglese Icap Plc. La struttura dell’Antitrust starebbe preparando un dossier da sottoporre all’esame della commissione guidata da Antonio Catricalà per avviare, eventualmente, un’indagine conoscitiva da settembre. Mentre un altro faro sarebbe acceso sulla recente acquisizione da parte di Borsa e Euronext del circuito dei bond. Il resto era corso molto più velocemente degli stessi fatti.
Massimo Sideri
corriere 13 agosto