totem1959
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Vi piacerebbe trasformare il vostro mutuo a tasso variabile in un mutuo a tasso fisso del circa 3% se non addirittura inferiore? Bene, fino al 31 dicembre ne avete la possibilità e gratuitamente.
Si tratta di un articolo di legge praticamente ignorato dalla maggior parte degli organi di informazione e che le banche, a loro volta, si guardano bene dal pubblicizzare.
L’articolo 8 comma 6 della legge 106/2011: La normativa prevede che la clientela titolare di un mutuo a tasso variabile “ha diritto di ottenere ottenere” dalla propria banca una “rinegoziazione” del proprio mutuo a tasso variabile trasformandolo in un mutuo a tasso fisso per tutto il resto della durata residua. Il nuovo tasso fisso che viene determinanto è calcolato sommando al parametro Irs 10 anni, lo spread del proprio mutuo variabile. L’attuale periodo risulta estremamente favorevole per questa rinegoziazione visto che l’Irs 10 anni attualmente è pari a circa 1,6%; ad esempio, ammettendo che si abbia uno spread contrattuale del 1.2%, si ottiene un tasso fisso del 2.8% e per tutto il resto della durata residua del mutuo.
Per poter usufruire di questa possibilità, il mutuo deve essere stato stipulato con finalità acquisto o ristrutturazione della propria abitazione prima del 14 maggio 2011 e per un importo originario non superiore a 200 mila euro. Inoltre il proprio indicatore “ISEE” non deve essere superiore ai 35 mila euro. In fase di rinegoziazione è addirittura possibile poter richiedere di ridurre o allungare il proprio mutuo per un massimo di 5 anni purchè la durata residua non superi i 25 anni.
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Si tratta di un articolo di legge praticamente ignorato dalla maggior parte degli organi di informazione e che le banche, a loro volta, si guardano bene dal pubblicizzare.
L’articolo 8 comma 6 della legge 106/2011: La normativa prevede che la clientela titolare di un mutuo a tasso variabile “ha diritto di ottenere ottenere” dalla propria banca una “rinegoziazione” del proprio mutuo a tasso variabile trasformandolo in un mutuo a tasso fisso per tutto il resto della durata residua. Il nuovo tasso fisso che viene determinanto è calcolato sommando al parametro Irs 10 anni, lo spread del proprio mutuo variabile. L’attuale periodo risulta estremamente favorevole per questa rinegoziazione visto che l’Irs 10 anni attualmente è pari a circa 1,6%; ad esempio, ammettendo che si abbia uno spread contrattuale del 1.2%, si ottiene un tasso fisso del 2.8% e per tutto il resto della durata residua del mutuo.
Per poter usufruire di questa possibilità, il mutuo deve essere stato stipulato con finalità acquisto o ristrutturazione della propria abitazione prima del 14 maggio 2011 e per un importo originario non superiore a 200 mila euro. Inoltre il proprio indicatore “ISEE” non deve essere superiore ai 35 mila euro. In fase di rinegoziazione è addirittura possibile poter richiedere di ridurre o allungare il proprio mutuo per un massimo di 5 anni purchè la durata residua non superi i 25 anni.
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