Mutui con durata 30, 40 anni e intergenerazionali

kronos333

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Mutui con durata 30 e 40 anni (Fonte: mutuo-online.cc)

Le banche italiane si stanno attrezzando per fornire mutui sempre più lunghi ai clienti. In genere la richiesta di un mutuo molto lungo nel tempo è dovuta all’esigenza di avere delle rate di importi più bassi possibili cosi da non avere problemi di rimborso in nessun caso. Ecco perché le banche hanno istituito dei mutui con durate di 30 o 40 anni. In alcuni casi alcuni istituti di credito prevedono anche la possibilità di far subentrare nel mutuo gli eredi del richiedente.
In genere però quando si richiede un mutuo con una tempistica di ammortamento che supera i 30 anni si deve anche stare attenti a una serie di problemi come ad esempio il fatto di avere per quasi tutta la vita una rata fissa, una sorta di affitto che in realtà non da mai il pieno possesso della casa, perché per ogni mutuo grava una ipoteca sull’immobile. Inoltre si deve anche considerare che sul lungo periodo l’importo degli interessi che si vanno a pagare sulla somma ricevuta in prestito va spesso ad essere altissimo diventando poco conveniente. Un altro costo non indifferente è quello delle polizze assicurative che per un mutuo cosi a lungo termine vengono richieste per coprire eventuali perdite di lavoro o inabilità temporanee o permanenti al lavoro, come invalidità o decesso. In genere è possibile richiedere un mutuo a lungo termine se si è in possesso di una casa di proprietà o se si vuole comprare una casa. Il mutuo, nel caso soprattutto di richiedenti giovani con età non superiore ai 35 anni, può anche essere di 30 o 40 anni, anche se in questi casi i costi sono maggiori rispetto ad un mutuo tradizionale e meno lungo.
È però sempre possibile usufruire di una rinegoziazione del mutuo stesso, portando un mutuo da 40 anni a 25 per esempio, nel casi si sia resa disponibile una somma che possiamo utilizzare per estinguere una parte di debito e rinegoziare il tempo di rimborso della parte rimanente. In alcuni casi invece con la rinegoziazione possiamo richiedere di allungare sino a 30 anni il tempo di rimborso di un mutuo già in corso, soprattutto quando abbiamo difficoltà con la cifra della rata. In questo caso possiamo diminuire la cifra allungando il tempo di ammortamento.

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Qual'è la situazione e com'è evoluta la questione negli ultimi anni?

Ho trovato un paio di interessanti grafici nell'articolo Osservatorio Mutui: novembre 2012 (Fonte: aiutomutuo.finanza.com - di sylvestro - 08/12/2012)
Il primo mostra palesemente che la gente si è solo temporaneamente "distratta" dall'acquisto della "prima casa", parte azzurra. Ciò è avvenuto in corrispondenza degli anni che hanno segnato l'inizio dell'attuale crisi ma poi, un po' per volta, si sono orientati nuovamente nella medesima direzione. Il 2° semestre 2012 sembra però indicare un nuovo calo nella finalità "prima casa", ma forse questa mia supposizione a oggi è prematura e piuttosto azzardata. Naturalmente questo grafico indica solo le finalità dei mutui, ma come giustamente evidenzia sylvestro resta il fatto che in questi ultimi anni, in termini di volumi, i mutui erogati sono praticamente dimezzati.

richiestemutuiperfinali.gif


Questo secondo grafico a mio giudizio esprime invece, senza ombra di dubbio, la caparbietà del popolo italiano assieme all'ostinazione nei confronti del mattone. Pur di comprare, chi è nella condizione di poter ottenere un mutuo, lo fa anche a costo d'indebitarsi quasi sino alla morte, vedi parte rosa, 30-40 anni!! L'eloquenza dei dati che seguono esclude la necessità di ulteriori miei commenti.

richiestemutuiperdurata.gif
 
Un articolo un po' datato (2007) che però mi sento di proporre dopo anni alla luce dei dati del precedente post, sembra che gli italiani, ancora una volta, abbiano "abboccato". Purtroppo il link finale al grafico non è più valido.
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E adesso arriva il mutuo intergenerazionale (Fonte: banche.investireoggi.it - 22/10/2007)

Con l’aumentare del capitale necessario per acquistare un immobile, e l’impossibilità della maggior parte delle persone ad aumentare l’importo pagabile in singole rate, la strada inevitabile è quella di aumentare la durata del mutuo. Con esiti che però sono al limite del paradossale. Se fino a pochi anni fa, se non pochi mesi fa, era impensabile per una banca proporre mutui con durate superiore ai 30 anni, oggi UBI Banca offre mutui fino a 50 anni. Che vuol dire che se uno apre un mutuo a 35 anni, finisce di pagarlo a 85. Paura di non arrivare tanto in là con gli anni? Nessun problema, Credito Valtellinese consente di “girare” l’impegno agli eredi. Insomma, ai figli anziché la casa gli si lascia il mutuo da pagare. Abbiamo superato la frontiera del debito intergenerazionale, insomma. Che vantaggi portano mutui così lunghi? Beh, in realtà comporta vantaggi notevoli. Per le banche, che si possono così garantire un’entrata per un tempo più lungo. Se invece lo vediamo dalla parte del cliente, i vantaggi sono pressoché nulli. Infatti, non va trascurato che all’aumentare della durata del prestito aumenta anche la quota degli interessi che si va a pagare: non si deve quindi fare l’errore di credere che la riduzione della rata sia lineare (cioé se faccio un mutuo che dura il 20% del tempo in più, ad esempio da 40 a 50 anni, anche la rata da pagare ogni mese si riduca del 20%). Vi inserisco un piccolo grafico che mostra come cambia la rata di un mutuo da 100.000 euro cambiando con durate da 5 a 50 anni, con quattro alternative di tassi (fissi, per semplicità di calcolo) di 4,5%, 5,0%, 5,5%, 6,0%. E’ abbastanza evidente che non è conveniente allungare la durata già oltre i 30 anni, dato che già a quel punto i maggiori interessi che si vanno a pagare “mangiano” gran parte dei vantaggi.
Variazione della rata al variare della rata
 
E' del tutto evidente, in termini di rata, colonne in verde scuro, la non convenienza nel passare da un mutuo di 20 anni ad un mutuo di 40 anni, la rata mensile passerebbe da 921 euro a 728 euro, mentre la durata del mutuo raddoppierebbe portandosi alla bellezza di 40 anni.
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I conti in tasca: quanto costa un mutuo a seconda della durata (grafico) (Fonte: idealista.it - 30/08/2012)

Quando si chiede un mutuo per la casa è molto importante sapere quanto si pagherà di rata, ma anche quanti saranno gli interessi rispetto al capitale richiesto. Vi presentiamo un caso concreto: un prestito di 145mila euro ad un tasso fisso del 5,3%.

Vediamo innanzitutto come superati i 15 per la restituzione gli interessi si fanno maggiori della quota capitale. Naturalmente però, quanto più dura il mutuo, tanto più la rata è bassa. Chi ha un lavoro con prospettive regolari fa dunque bene a scegliere un arco di tempo di oltre 20 anni, mentre chi ha una vita economica più incerta dovrebbe prendersi qualche rischio in più e cercare di pagare in meno tempo rate più alte.

I dati, presentati dalla banca d'Italia all'interno della guida ai mutui dalla a alla z, rientrano in un programma per l'educazione finanziaria intrapreso da palazzo koch per mettere al corrente gli italiani delle conseguenze delle proprie decisioni economiche.


rateq.png
 
Ultima modifica:
se la logica dei mutui a 40 anni viene applicato ai mutui gia in essere e che si trovano in difficoltà puo essere una cosa buona poichè porterebbe ad un semplice riscadenziamento del debito che permetterebbe di evitare il "default" di alcuni proprietari se invece quella dei mutui intergenerazionali diveterà una prassi dle mercato per il futuro beh vuol dire che questi non hanno capito proprio niente e che a questo punto ci vorrebbe un provvedimento legislativo che limiti la durata e il rapporto rata/reddito altrimenti ....
 
se la logica dei mutui a 40 anni viene applicato ai mutui gia in essere e che si trovano in difficoltà puo essere una cosa buona poichè porterebbe ad un semplice riscadenziamento del debito che permetterebbe di evitare il "default" di alcuni proprietari se invece quella dei mutui intergenerazionali diveterà una prassi dle mercato per il futuro beh vuol dire che questi non hanno capito proprio niente e che a questo punto ci vorrebbe un provvedimento legislativo che limiti la durata e il rapporto rata/reddito altrimenti ....

una rinegoziazione ? adesso ? :p
raga' .... non c'è altro da commentare oggi ? :) l'articolo originario è del 2007 con il mercato in strabolla . scusa kronos , ma per il 2013-14 l'immobiliare è segnato e forse siamo segnati anche noi.
 
una rinegoziazione ? adesso ? :p
raga' .... non c'è altro da commentare oggi ? :) l'articolo originario è del 2007 con il mercato in strabolla . scusa kronos , ma per il 2013-14 l'immobiliare è segnato e forse siamo segnati anche noi.
Sebbene l'articolo sia del 2007 l'ho voluto proprio mettere in evidenza per sottolineare come gli italiani abbiano prontamente colto questa (cattiva) opportunità per indebitarsi un'intera vita, il grafico comprova questo. Sono d'accordo con te, assieme al mercato immobiliare attorno a noi sta crollando tutto il resto, purtroppo.
 
ciao, non te la prendere ma il momento è concitato.
In media le persone, chiamiamole così, i compratori diciamo, sono fortemente influenzabili in tutti i mercati, e la facilità con cui possono essere indirizzari è legata alla loro competenza, nel mercato azionario o valutario è in media più elevata che in quello obbligazionario che in media è più elevata che in quello immobiliare, che direi sta quasi all'ultimo gradino, quindi non ci è voluto molto per far passare autentiche favole per previsioni di probabile realizzazione.
 
ciao, non te la prendere ma il momento è concitato.
In media le persone, chiamiamole così, i compratori diciamo, sono fortemente influenzabili in tutti i mercati, e la facilità con cui possono essere indirizzari è legata alla loro competenza, nel mercato azionario o valutario è in media più elevata che in quello obbligazionario che in media è più elevata che in quello immobiliare, che direi sta quasi all'ultimo gradino, quindi non ci è voluto molto per far passare autentiche favole per previsioni di probabile realizzazione.
Assolutamente sì, condivido completamente OK! per ciò che concerne il mercato immobiliare solitamente la gente fa discorsi del tipo "ho sentito dire alla TV" o simili, e in base a questo "sentito dire" decide di metterci i propri risparmi.
 
E' interessante vedere che la lunghezza dei mutui è aumentata drasticamente nei 5 anni che vanno dal 2002 al 2007 (top della bolla). Nel 2002 solo il 15% dei mutui aveva durata superiore ai 20anni, nel 2007 il 57%.

L'aumento dei prezzi non ha frenato la domanda, e gli acquirenti a fronte di un reddito aumentato in modo molto meno che proporzionale all'aumento dei prezzi immobiliari, pur di acquistare non hanno potuto far altro che aumentare la durata del mutuo.

La cosa più preoccupante è che ora molte famiglie si trovano a dover girare alla banca PER MOLTI ANNI una parte consistente del reddito, che così non è più disponibile per sostenere l'economia.

Leggo esterrefatto di personaggi anche politici e in teoria "innovatori" che considerano il calo dei prezzi dell'immobiliare come un danno per l'economia.

In realtà è tutto il contrario. Purtroppo i soldi che, a causa dell'aumento insensato dei prezzi, sono finiti nei mutui "a vita" - o addirittura intergenerazionali, come si dice nel thread - sono denaro che uscirà per decenni dall'economia produttiva e, tramite le banche, va nella finanza: un flusso inverso e dannoso rispetto a quello virtuoso che vorrebbe la finanza a sostegno della produzione.
 
Un mutuo di 40 anni, vuol dire pagare per i primi 25 anni SOLO INTERESSI, chi lo fa non è un pazzo, è un co.jone........
 
E' interessante vedere che la lunghezza dei mutui è aumentata drasticamente nei 5 anni che vanno dal 2002 al 2007 (top della bolla). Nel 2002 solo il 15% dei mutui aveva durata superiore ai 20anni, nel 2007 il 57%.

L'aumento dei prezzi non ha frenato la domanda, e gli acquirenti a fronte di un reddito aumentato in modo molto meno che proporzionale all'aumento dei prezzi immobiliari, pur di acquistare non hanno potuto far altro che aumentare la durata del mutuo.

La cosa più preoccupante è che ora molte famiglie si trovano a dover girare alla banca PER MOLTI ANNI una parte consistente del reddito, che così non è più disponibile per sostenere l'economia.

Leggo esterrefatto di personaggi anche politici e in teoria "innovatori" che considerano il calo dei prezzi dell'immobiliare come un danno per l'economia.

In realtà è tutto il contrario. Purtroppo i soldi che, a causa dell'aumento insensato dei prezzi, sono finiti nei mutui "a vita" - o addirittura intergenerazionali, come si dice nel thread - sono denaro che uscirà per decenni dall'economia produttiva e, tramite le banche, va nella finanza: un flusso inverso e dannoso rispetto a quello virtuoso che vorrebbe la finanza a sostegno della produzione.
Condivido questo tuo post al 100%, la parte evidenziata in rosso è la stessa che ha lasciato letteralmente allibito anche me, ha dell'incredibile, se non fosse che i dati, purtroppo, rappresentano fatti compiuti, corrette anche le tue altre osservazioni.
 
Mi associo.....secondo me la durata massima è 20 anni per una persona che abbia al massimo 30 anni.
 
Posto che sia discutibile pagare così tanti interessi, e condivido in pieno il fatto che non sia una buona idea sostenere con i propri soldi la finanza, la rata da pagare, che sia mutuo o affitto, è in entrambi i casi "perenne"....anzi il canone -tranne in questi ultimi periodi- viene periodicamente aggiornato (al contrario di una rata di mutuo a tasso fisso). Inoltre spalmare il rimborso in così tanti anni rende la rata sostenibile ai più: è evidente che spesso è una necessità e non una scelta optare x mutui tanto lunghi... inutile sentirsi più furbi degli altri, rassegnamoci.....a qualunque categoria si appartenga, mutuatari o inquilini, siamo comunque destinati all'ndebitamento a vita:'(
 
Nessun problema, Credito Valtellinese consente di “girare” l’impegno agli eredi. Insomma, ai figli anziché la casa gli si lascia il mutuo da pagare. Abbiamo superato la frontiera del debito intergenerazionale, insomma.


In realtà il Credito Valtellinese non ha fatto altro che codificare quello che è un dato di fatto.
Siamo seri; nel momento in cui si stipula umìn mutuo 30 o 35ennale a 38-40 anni di età; non è più o meno la stessa cosa?
Se va tutto bene,si tirano le cuoia nel momento stesso di pagare l'ultima rata....se va male; ci devono pensare gli eredi.

E' già così.
 
Mi associo.....secondo me la durata massima è 20 anni per una persona che abbia al massimo 30 anni.

Su questo concordo assolutamente con te.
Il problema, infatti, è sempre lo stesso: che buona parte dei 30enni non ha la capacità di accollarsi un mutuo, men che meno ventennale.
 
In realtà il Credito Valtellinese non ha fatto altro che codificare quello che è un dato di fatto.
Siamo seri; nel momento in cui si stipula umìn mutuo 30 o 35ennale a 38-40 anni di età; non è più o meno la stessa cosa?
Se va tutto bene,si tirano le cuoia nel momento stesso di pagare l'ultima rata....se va male; ci devono pensare gli eredi.

E' già così.

La rata in 30anni si suppone -x effetto dell'inflazione- si sia alleggerita...e comunque gli eredi, ove i genitori non avessero comprato, dovranno pensare all'affitto che ovviamente sarà invece relativo al mercato attuale.....quindi pagare o pagare: continuo a non capire questa sostanziale differenza mutuo/affitto a vantaggio del secondo:confused:
 
La rata in 30anni si suppone -x effetto dell'inflazione- si sia alleggerita...e comunque gli eredi, ove i genitori non avessero comprato, dovranno pensare all'affitto che ovviamente sarà invece relativo al mercato attuale.....quindi pagare o pagare: continuo a non capire questa sostanziale differenza mutuo/affitto a vantaggio del secondo:confused:

si suppone sia cosi', ma in questi ultimi 10 anni non lo è stato, anzi per la stragrande maggioranza la rata pesa di piu' che in passato, avendo diminuito il loro reddito famigliare.
A me sembra che molte certezze rispetto al passato siano completamente saltate.
 
La rata in 30anni si suppone -x effetto dell'inflazione- si sia alleggerita...e comunque gli eredi, ove i genitori non avessero comprato, dovranno pensare all'affitto che ovviamente sarà invece relativo al mercato attuale.....quindi pagare o pagare: continuo a non capire questa sostanziale differenza mutuo/affitto a vantaggio del secondo:confused:

Concordo al 100%; ma abbiamo già discusso di questa tematica in altri thread....c'è anche da dire che io sono contratrio all'affito; ma alle condizioni attuali il mutuo è davvero un 'alternativa poco percorribile....

A meno che :
1) non ci si faccia finanziare un importo basso (un range tra 50 e 80 mila euro;cosi su due piedi)

2) la busta paga del richiedente non sia corposa (dai 2 mila di netto a salire grossomodo).

Altrimenti l'alternativa è il mutuo intergenerazionale.
 
si suppone sia cosi', ma in questi ultimi 10 anni non lo è stato, anzi per la stragrande maggioranza la rata pesa di piu' che in passato, avendo diminuito il loro reddito famigliare.
A me sembra che molte certezze rispetto al passato siano completamente saltate.

già ma si parla di 30-40anni, pensi davvero che in un calcolo a così lungo termine l'inflazione non pesi?
Inoltre, ripeto, un mutuo 30-40nnale viene effettuato per diluire il più possibile la rata quindi quasi in tutti i casi l'erede si troverà da pagare una rata più sostenibile di un affitto (specialmente se il mutuo è stato effettuato molto tempo prima). Davvero non mi sembra uno svantaggio rispetto a colui che deve partire da zero per risolvere il problema casa, affitto o acquisto che sia
 
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