Ἀνέκδοτα - Aneddoto ( Tomo II )

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il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando mette fine all'emergenza iniziata poco dopo le 15 quando l'animale era scappato dal circo di via del Mediterraneo

Catturato il leone scappato dal circo a Ladispoli - Notizie - Ansa.it

[1] Vidi salire dal mare una bestia che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e su ciascuna testa un titolo blasfemo. [2] La bestia che io vidi era simile a una pantera, con le zampe come quelle di un orso e la bocca come quella di un leone.
 
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Ormai lo iato che divide Russia ed emisfero occidentale ( "anglosfera" ) si fa sempre più profondo

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Qualcuno può spiegarmi per favore cosa c’entrano i reuters? Al servizio di chi sono? Galoppini di chi?
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Giusto per segnalare che ho aperto un thread in AP. Penso si possa staccare la spina a questo Paese, d'altra parte se, come fa notare il greg, Speranza gira indisturbato per l'Italia, significa che il canarino nella miniera sta benissimo e i minatori possono continuare a fare il loro lavoro in tutta tranquillità.

"Siete insetti" e tutto è normale, il paziente non reagisce più.
 
Giusto per segnalare che ho aperto un thread in AP. Penso si possa staccare la spina a questo Paese, d'altra parte se, come fa notare il greg, Speranza gira indisturbato per l'Italia, significa che il canarino nella miniera sta benissimo e i minatori possono continuare a fare il loro lavoro in tutta tranquillità.

"Siete insetti" e tutto è normale, il paziente non reagisce più.

E la vita va avanti come se niente fosse....

L’ex ministro della sanità, Roberto Speranza, ha declinato l’invito di presentarsi come candidato in Abruzzo provocando la reazione stizzita di Rosy Bindi.

Il rimprovero di Rosy Bindi

“L’ex ministro Speranza ha assolutamente sbagliato nel rifiutare la candidatura a presidente regionale della Basilicata per il centrosinistra, perché, in caso contrario, ci sarebbe stata l’unità del centrosinistra e probabilmente avrebbe vinto le elezioni. Anziché stare in Parlamento a fare un discorso ogni tanto, poteva far vincere una regione al centrosinistra e magari metteva a posto la sanità della Basilicata”, ha dichiarato l’ex ministro ed ex presidente del Pd a Otto e mezzo su La7.

Per poi rincarare la dose rivolgendosi direttamente al suo collega di partito: “Candidati tu, sacrificati, fai una cosa utile per la tua terra, per il centrosinistra e per l’Italia. Ma purtroppo i giovani non sono abituati a fare questi sacrifici e siamo in questa situazione”.

Il rifiuto

Non si è fatta attendere la replica di Speranza affidata a un lungo post su Facebook. Ha definito “insensate” le critiche ricevute trincerandosi dietro lo stress accumulato durante il periodo pandemico e l’ostilità di quella che lui definisce “galassia no-vax”. Ha anche parlato di minacce che continuano ad arrivargli nonché di istigazioni all’odio nei suoi confronti sia sui social che da parte “di un pezzo limitato ma molto rumoroso del mondo editoriale”.

A suo dire, questo clima così sfavorevole è stato ulteriormente aggravato dall’istituzione della Commissione d’inchiesta sul Covid. Insomma, per tutte queste ragioni e anche “per non rompere il patto con gli elettori del collegio napoletano” dove è stato eletto nel listino plurinominale del Pd, ha deciso di rifiutare la candidatura offerta.

Fare luce sull’emergenza sanitaria

Tuttavia, c’è un punto assai debole in questa disanima: lo stress accumulato non gli impedisce di svolgere l’attività politica, di presentare il suo libro in giro per l’Italia ma gli sconsiglia di correre in Basilicata. Il controsenso è evidente. Peraltro, lo stesso Speranza è particolarmente vivace quando si tratta di contrastare l’indagine parlamentare sulla pandemia. Tanto è vero che ha aspramente etichettato la commissione come “un plotone d’esecuzione contro chi ha governato nella stagione precedente”.

Eppure, al di là delle minacce che sono sempre da censurare, il diritto di critica e il dovere di analizzare faccende controverse dovrebbero essere alla base di una democrazia liberale. Soprattutto quando si tratta di far luce su un periodo buio in cui i principi liberali sono stati sacrificati sull’altare dell’emergenza interminabile.


Troppo comodo catalogare come un reietto, come uno spregevole no-vax chi ha contestato l’introduzione del Green Pass (e non dei vaccini) come strumento coercitivo e discriminatorio dietro cui si celava un obbligo surrettizio.

Altro che consenso informato, visto e considerato che si trattava di bere o affogare. Nel nostro caso, di piegarsi ai diktat sanitari pena la perdita del lavoro e/o della vita sociale. Questa è la questione che non può essere elusa con le solite formule stereotipate. Così come ci sarebbe tanto da approfondire sui lockdown prolungati, sulle continue chiusure delle attività economiche e, appunto, sui pesanti effetti collaterali della gestione sanitaria sui diritti e sulle libertà.

Banco di prova

Magari, le elezioni in Basilicata sarebbero state un piccolo banco di prova per misurare il consenso popolare di queste politiche sanitarie così draconiane.
Il sistema maggioritario dà risposte certe e inequivocabili rispetto ai listini proporzionali dove prevale il voto per il partito e non per il candidato. Qualche commentatore ha ironizzato sulla decisione di Speranza. Il dubbio di tanti è che il non expedit sia stata dettato dal timore della sconfitta che avrebbe rappresentato una sonora bocciatura per colui che, più di altri, ha incarnato l’intransigenza sanitaria.


Il non expedit di Speranza: fuga dal giudizio degli elettori sulla stagione Covid - Gianluca Spera

Come diceva Conte, e “mi aspettavo che la gente si ribellasse”, ma non si ribellava, i 190mila morti evitabili, le cure domiciliari impedite, i medici “eretici” diffamati, torturati, boicottati, distrutti, indotti a suicidio, la perversione del potere casuale, irrazionale, il caffè in piedi sì seduto no, le mutande su uno scaffale sì su quello a fianco no, le mascherine anche in macchina, a casa, mentre si scopava, come predicavano i virologi maniaci, tachipirina e vigile attesa, non ti vaccini ti ammali muori (falso, ignobilmente falso, ma nessuno ne ha chiesto conto), i vaccini che dureranno dieci anni, no dieci settimane, che immunizzano, no non schermano, che non hanno effetti collaterali però dovete firmare la liberatoria, sieri testati, sicuri, lo dice la scienza, e poi chi li produce ammette, “abbiamo lanciato aerei senza finire di costruirli, abbiamo fatto la sperimentazione direttamente sulle cavie umane”, un tanfo terrificante di affari colossali e irriferibili, ma Speranza arriva a giustificare tutto con la quantità engelsiana, “13 miliardi di dosi nel mondo e vorreste giudicare noi?”, per dire veniteci un po’ a dire qualcosa, e difatti non solo né lui né Conte hanno “zero paura della commisssione d’inchiesta”, ma arrivano a minacciare, “si ritorcerà su chi l’ha chiesta”, e certo, con la sponde del Colle questi si sentono sicuri; e i giovani fatti uscire di testa, la gente privata del lavoro, dello stipendio, umiliata, punita, e ad ammalarsi poi erano i vaccinati e plurivaccinati, e niente, niente di tutto questo viene lontanamente accennato, i DCPM extracostituzionali, la Costituzione messa nell’armadio, niente viene messo in discussione, assunto di responsabilità.
Disperati ma rabbiosi: che schifo l’auto elogio del libro di Speranza - Max Del Papa

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