Ἀνέκδοτα - Aneddoto ( Tomo II )

insomma si diceva nel vecchio 3D che i posti di lavoro pubblici saranno sempre più ambiti e pagati, al contrario che nel privato. John Smith dice di no, ma vorrei ricordargli che cane non mangia cane. Non sono forse anche i banchieri centrali e commissari dipendenti pubblici stessi?
 
insomma si diceva nel vecchio 3D che i posti di lavoro pubblici saranno sempre più ambiti e pagati, al contrario che nel privato. John Smith dice di no, ma vorrei ricordargli che cane non mangia cane. Non sono forse anche i banchieri centrali e commissari dipendenti pubblici stessi?

Certo, servi più che utili. Perfetti kapò. Qualcuno è diventato anche presidente della Repubblica.
 
"che i costruttori scendano in campo"

 
lo trovo molto serio e professionale OK!

Assolutamente. Pacato e tenta, per quello che può, di fornire una informazione più completa possibile.

Intanto i Dem a velocità supersonica si sono portati avanti con l'impeachment, che se dovesse andare a buon fine, impedirebbe a Trump di ricandidarsi tra quattro anni. I Dem sono sostenuti da un manipolo di repubbli-cani, di RINOs. La palla passa al Senato.

Usa: Trump di nuovo sotto impeachment, in un video condanna le violenze - Mondo - ANSA
 
Ecco perchè la Merkel e la von der Leyen hanno tirato un sospiro di sollievo...

Notizie dal mondo oggi 2 novembre: elezioni Usa, Algeria - Limes

GERMANIA COME IRAN E CINA

“La Cina mi vuole fuori. L’Iran mi vuole fuori. La Germania mi vuole fuori”. Così Donald Trump in un discorso a Reading, Pennsylvania, uno degli Stati in cui il presidente Usa sta chiudendo la campagna elettorale in vista del voto di domani.

Perché conta: Trump accosta un alleato formale (benché problematico) come la Germania a nemici conclamati come Cina e Iran. Clamorosa ed emblematica applicazione dell’atteggiamento dell’America contro tutti.

Il commento del presidente non è inserito in un ragionamento più ampio. Gli serve solo a sostenere che innumerevoli nemici vorrebbero vederlo perdere alle urne. Al massimo, Trump ripete i suoi cavalli di battaglia: i tedeschi sono delinquenti, non pagano i conti della Nato, per ripicca bisogna togliere le nostre truppe dal loro territorio. Ed evoca le proprie radici germaniche per parlare al ceppo dominante d’America, quello del Midwest, di discendenza tedesca, decisivo per l’assegnazione della Casa Bianca.

Antagonizzare il paese di origine della maggioranza relativa degli statunitensi è possibile solo perché quest’ultima ha reciso ogni affinità con la patria degli avi, fino a diventare cuore della nazione, arbitro dei suoi destini. E discende dalla ricorrente ossessione americana che la Germania domini l’Europa, tramutandosi in antagonista mondiale.

Tuttavia, equipararla a Cina e Iran (nei fatti oltre che a parole: vedi minacce di sanzioni e guerre commerciali) rischia di avverare la profezia. Berlino non ha intenzione di fare a meno della protezione americana, come chiarito in questi giorni dal ministro della Difesa Annegret Kramp-Karrenbauer. Ma, avendo preso atto della divaricazione degli interessi tra le due sponde dell’Atlantico, nei prossimi anni cercherà approcci autonomi alle grandi questioni del nostro tempo. Complicando i piani della superpotenza per affrontare i rivali. Quelli veri, quelli più urgenti.

Per approfondire: LA GERMANIA AMA MENO L’AMERICA MA NE HA BISOGNO - Limes
 
Ma guarda un po' che piano fantastico è vnuto a mente a questo qui...

Chi lo avrebbe mai detto che un Dem potesse essere cosi a favore del welfare...

Biden, il maxipiano da 1900 miliardi tutto in salita. Il dilemma dei repubblicani su Trump: "Rischiamo diventi un martire" - Il Fatto Quotidiano

PS: Ringrazio trandy per averci consentito di dare un seguito al mio thread Ἀνέκδοτα - Aneddoto e ci tengo a precisare che tutto nasce dalla sapiente iniziativa di John Smith che ci ha regalato Domine Dirige Nos: alla scoperta della City of London Corporation.
 
Ma guarda un po' che piano fantastico è vnuto a mente a questo qui...

Chi lo avrebbe mai detto che un Dem potesse essere cosi a favore del welfare...

Biden, il maxipiano da 1900 miliardi tutto in salita. Il dilemma dei repubblicani su Trump: "Rischiamo diventi un martire" - Il Fatto Quotidiano

PS: Ringrazio trandy per averci consentito di dare un seguito al mio thread Ἀνέκδοτα - Aneddoto e ci tengo a precisare che tutto nasce dalla sapiente iniziativa di John Smith che ci ha regalato Domine Dirige Nos: alla scoperta della City of London Corporation.

Il "pacchetto" di aiuti vantato da Biden è già stato approvato da Trump, è di Trump. Anzi, per fare chiarezza, il parlamento aveva proposto solo $600 per americano in difficoltà, Trump ha rispedito indietro la legge che stabiliva gli aiuti, facendo depennare gli sprechi e portando gli aiuti causa covid da $600 a $2000 per americano e di $5000 per le famiglie. Biden si sta vantando di qualcosa che erediterà, non certo decisa da lui (anche perchè fino al 20 gennaio non potrebbe)

E grazie a te che hai avuto la sensibilità a suo tempo di proseguire ;)
 
Ma guarda un po' che piano fantastico è vnuto a mente a questo qui...

Chi lo avrebbe mai detto che un Dem potesse essere cosi a favore del welfare...

Biden, il maxipiano da 1900 miliardi tutto in salita. Il dilemma dei repubblicani su Trump: "Rischiamo diventi un martire" - Il Fatto Quotidiano

PS: Ringrazio trandy per averci consentito di dare un seguito al mio thread Ἀνέκδοτα - Aneddoto e ci tengo a precisare che tutto nasce dalla sapiente iniziativa di John Smith che ci ha regalato Domine Dirige Nos: alla scoperta della City of London Corporation.

Grazie e bentornato OK!
 
Vediamo martedì come va a finire. Maledetti complottisti ;)

 
sono riusciti ( con la paura ) a convincere la gente a vaccinarsi come unica arma di salvezza e non sanno che stanno facendo da cavie

Covid. In Gran Bretagna le vaccinazioni nelle cattedrali di Salisbury e Lichfield - Rai News


Covid. In Gran Bretagna le vaccinazioni nelle cattedrali di Salisbury e Lichfield Accadeva anche nel medioevo per la pestilenza - See more at: Covid. In Gran Bretagna le vaccinazioni nelle cattedrali di Salisbury e Lichfield - Rai News

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Iran, Rohani apre a Biden: “Può spazzare via le macerie create dal palazzinaro Trump”

Trattative segrete già in corso per il rientro degli Usa nel trattato sul nucleare firmato da Obama nel 2015
(lastampa.it)
 
Negli Usa i morti per covid hanno già superato i caduti nella II guerra mondiale. :eek:
 
Negli Usa i morti per covid hanno già superato i caduti nella II guerra mondiale. :eek:

Non è che ci voglia molto... negli USA la seconda guerra mondiale neanche è arrivata... sono morti solamente i soldati inviati in Europa e nel Pacifico. Tant'è vero che il piano Marshall è stato varato proprio perchè l'apparato produttivo americano era intatto.

Intanto sono molto curioso di vedere quali mosse faranno per imbonire la popolazione americana e il mondo intero che "Joe Biden è un bravo ragazzo e nessuno lo può negar" prima di rimonciare a tirare fuori gli artigli e riprendere a azzannare l'umanità intera, a iniziare dagli europei.

Fauci lays out Biden's support for WHO after Trump criticism
 
Non è che ci voglia molto... negli USA la seconda guerra mondiale neanche è arrivata... sono morti solamente i soldati inviati in Europa e nel Pacifico. Tant'è vero che il piano Marshall è stato varato proprio perchè l'apparato produttivo americano era intatto.

Intanto sono molto curioso di vedere quali mosse faranno per imbonire la popolazione americana e il mondo intero che "Joe Biden è un bravo ragazzo e nessuno lo può negar" prima di rimonciare a tirare fuori gli artigli e riprendere a azzannare l'umanità intera, a iniziare dagli europei.

Fauci lays out Biden's support for WHO after Trump criticism

Ovvio !
 
Iran, Rohani apre a Biden: “Può spazzare via le macerie create dal palazzinaro Trump”

Trattative segrete già in corso per il rientro degli Usa nel trattato sul nucleare firmato da Obama nel 2015
(lastampa.it)

Sotto l'amministrazione del palazzinaro Trump sono stati varati gli Accordi di Abramo, di portata storica, grazie ai quali diversi stati mediorientali hanno riconosciuto Israele e avviato un processo di pacificazione e quindi di rapporti di varia natura. Gli ultimi a aderire sono stati il Marocco e il 5 gennaio il Qatar, che appoggiava Hamas e faceva parte della sfera di influenza di Teheran, che grazie a questi accordi, è rimasta isolata all'interno del mondo islamico. Pertanto, fatevi due domande e datevi due risposte ;)

‘ACCORDI DI ABRAMO’, DALL'OMAN AL QATAR PROVE DI DIALOGO CON ISRAELE - SHALOM.it

Riconciliazione nel Golfo, il Qatar torna in famiglia - La Nuova Bussola Quotidiana


EREDITA' DI TRUMP

Riconciliazione nel Golfo, il Qatar torna in famiglia

Esteri
06-01-2021

Il vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo è stato caratterizzato dal rientro del Qatar nell'alleanza araba. Dopo essere stato un alleato dell'Iran, isolato e sotto embargo, ora si dissocia da Teheran. Altra eredità della diplomazia di Kushner (amministrazione Trump).

Il principe saudita Mohammed bin Salman e l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani

Il vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo che si è tenuto ieri, 5 gennaio, ad Al Ula in Arabia Saudita, sarà ricordato come quello della “riconciliazione”, simboleggiata dall’abbraccio all’aeroporto tra il padrone di casa, il principe ereditario, Mohamed bin Salman, e l’emiro del Qatar, Tamim Al Thani. Dopo tre anni e mezzo, si chiudono così le ostilità tra Doha e il cosiddetto Quartetto, composto da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, membri dello stesso Consiglio, e l’Egitto, anch’esso presente ad Al Ula. La ripresa delle piene relazioni diplomatiche e il sollevamento dell’embargo terrestre, aereo e marittimo, rappresentano la mano che i suddetti Paesi hanno teso in buona fede al Qatar, in cambio ‒ perché pur sempre di un negoziato si tratta ‒ di una normalizzazione delle politiche di Doha rispetto ai loro interessi di sicurezza.

La dichiarazione finale del vertice illustra chiaramente i nodi che il Qatar, avendola firmata, si è impegnato solennemente a scogliere. In primo luogo, basta “interferenze negli affari interni”, ovvero soffiare sul fuoco dei Fratelli Musulmani per destabilizzare in un modo o nell’altro i Paesi del Quartetto. Un impegno a cui dovrebbe in realtà aderire anche la Turchia di Erdogan, che ha accolto positivamente l’accordo di “riconciliazione”.

Passando dalla Fratellanza sunnita a quella sciita, il Qatar si è impegnato a porre fine alle relazioni di sostanziale partenariato con l’Iran khomeinista. La condanna delle “continue interferenze” e degli “atti di terrorismo” di Teheran, nonché l’apprezzamento per quei paesi che hanno designato l’Hezbollah libanese come organizzazione terroristica, sanciscono da parte di Doha un’inequivocabile presa di distanza dalle politiche perseguite finora.

Tra i motivi del contendere con il Quartetto, spiccava infatti la crescente convergenza tra l’agenda del Qatar e quella dell’Iran. Con lo scoppio della “Primavera Araba” nel 2011, ad eccezione del tutti-contro-tutti siriano, i due Paesi hanno cominciato a sostenere l’uno le ambizioni regionali dell’altro, anche semplicemente non ostacolandole, con l’auspicio che il successo del partner potesse aprire nuovi spazi per la propria influenza. Ciò è avvenuto tanto in Nord Africa a beneficio di Doha, si vedano a tal proposito Libia, Tunisia ed Egitto, quanto in Iraq, Yemen e Bahrein, su cui aleggia tuttora la “longa mano” di Teheran.

L’imposizione dell’embargo nel giugno 2017 ha visto Qatar e Iran avvicinarsi ulteriormente, al punto da indurre Doha a dissociarsi apertamente dalla “massima pressione” e dalle relative sanzioni imposte dagli Stati Uniti di Donald Trump nei confronti di Teheran, che a Doha aveva offerto sostegno logistico essenziale per l’aggiramento del blocco. In occasione di vertici precedenti del Consiglio di Cooperazione del Golfo, i rappresentanti del Qatar si erano persino rifiutati di firmare i documenti finali per via dei contenuti, considerati troppo duri verso l’Iran.

Ad Al Ula, il Qatar, rappresentato dall’emiro Tamim in persona, ha invece siglato la dichiarazione di “riconciliazione” con il Quartetto, contenente prese di posizione contro le politiche dell’Iran non meno perentorie di quelle rifiutate in passato. A cosa si deve la svolta? La disponibilità del Quartetto a porre fine all’embargo, anche in vista dei Mondiali di calcio previsti nel 2022, è stata certamente un incentivo fondamentale, che ha a sua volta agevolato l’opera di mediazione del Kuwait e degli Stati Uniti con l’inviato di Trump, Jared Kushner.

Agli Accordi di Abramo è andata dunque ad aggiungersi la “riconciliazione” nel Golfo. Trump lascia in eredità a Joe Biden un Medio Oriente certamente più compatto di quello lasciato sia da Barack Obama che da George Bush, nel fronteggiare la minaccia dell’espansionismo iraniano con le sue milizie armate. Il Qatar ha davanti a sé una grande opportunità per riabilitarsi non solo al cospetto dei paesi vicini nel Golfo, ma agli occhi dell’intera comunità internazionale. Doha rispetterà quanto sottoscritto ad Al Ula, o si è trattato di un passo di lato tattico, di un ripiegamento seguendo la direzione momentanea del vento, in attesa di riprendere quella sbagliata di sempre? Sta ora al Qatar dimostrare che da parte sua la “riconciliazione” non è un bluff.
 
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