A mio modesto avviso, l'interpretazione di Hanna Arendt è troppo materialistica.
Premetto che quella frase è citata da Platone nel Teeteto, che è un dialogo dedicato alla matematica, in cui si confronta conoscenza sensibile e conoscenza intellegibile.
Per formarsi un'idea compiuta è utile leggere il dialogo tra Protagora e Socrate riportato da Platone nel suo PROTAGORA.
http://art.supereva.it/filo3000/prot3.htm?p
Scritto da Salentino
Sinceramente voi stavate parlando per l'appunto di proporzioni del corpo umano da applicare ai grafici...
Avrò capito male io, ma sento odore di frittata rigirata
Esattamente, si stava parlando di proporzioni che si ritrovano in natura, e quindi nel corpo umano, e del suo possibile utilizzo nella costruzione di grafici prezzo-tempo relativi ai mercati finanziari.
Ed è un argomento che, per quanto possa sembrare pittoresco, è stato, ed è, alla base delle più utilizzate teorie di analisi dei mercati (Gann, Elliot, ritracciam. Fibonacci etc.)
Il mio intervento era finalizzato non ad avvalorare la tesi di Peter Pan, ma a difenderne la dignità. Spero che sia chiara la differenza.
Piuttosto, nella risposta al mio post, trapela un atteggiamento di supponenza e di disprezzo. Supponenza di avere a che fare con interlocutori che non hanno la piena cognizione di quello che dicono o scrivono, e disprezzo per chi cerca, con studio e dedizione, di allargare le proprie conoscenze in campi pregiudizialmente considerati immeritevoli di attenzione.
Questa volta spero di sbagliarmi io.