Nel 1978 un populista demagogo intervenne alla Camera sullo SME..............

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

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.............un intervento da manuale dell'economia............

“la conferma di una sostanziale resistenza dei paesi a moneta più forte, della Repubblica federale di Germania, e in modo particolare della banca centrale tedesca, ad assumere impegni effettivi ed a sostenere oneri adeguati per un maggiore equilibrio tra gli andamenti delle monete e delle economie di paesi della Comunità. E così venuto alla luce un equivoco di fondo, di cui le enunciazioni del consiglio di Brema sembravano promettere lo scioglimento in senso positivo e di cui, invece, l’accordo di Bruxelles ha ribadito la gravità: se cioè il nuovo sistema monetario debba contribuire a garantire un più intenso sviluppo dei paesi più deboli della Comunità, delle economie europee e dell’economia mondiale, o debba servire a garantire il paese a moneta più forte, ferma restando la politica non espansiva della Germania federale e spingendosi un paese come l’Italia alla deflazione.”
E sottolineando il rischio che: “le regole dello SME ci possano portare ad intaccare le nostre riserve e a perdere di competitività, ovvero a richiedere di frequente una modifica del cambio, una svalutazione ufficiale e brusca della lira fino a trovarci nella necessità di adottare drastiche politiche restrittive”?


Chi era il demagogo? ..............:sbonk:
 
un compagno che sbagliava.
 
Non voglio rovinare la suspence, ma è uno che si crede il Re d'Italia, e che ha difeso qualunque posizione immaginabile e il suo contrario.
E' stato fascista, antifascista, comunista, anticomunista, stalinista, anti NATO, atlantista, amico di Craxi, nemico di Craxi. Oggi è europeista di ferro.
 
Tutto fu ancora più chiaro nel periodo successivo: il PCI fu estromesso dall'area di governo, nel 1981 avvenne il “divorzio” fra Tesoro e Banca d'Italia (che privò il nostro Paese dell'effetto calmierante sui tassi di interesse sul debito costituito dall'acquisto dei titoli stessi da parte della Banca Centrale, con l'ovvio effetto di imbrigliare ancora di più la nostra economia e di obbligare il nostro Paese ad affidarsi totalmente al mercato per finanziarsi, costringendolo a seguire le scelte dei Paesi più forti dell'area SME, cosa che porterà alla crisi del 1992), infine venne attaccata, con successo, la “scala mobile” al fine di abbattere le barriere alla moderazione salariale.

Il risultato del referendum del 1985 sancì la totale sconfitta della linea del PCI e della maggiore confederazione sindacale: non era più possibile realizzare forme di opposizione “collaborativa” con i ceti dominanti, come quelle realizzate nel “trentennio dorato”, che temperassero le scelte del governo in modo da ottenere risultati positivi per i ceti subalterni.

I ceti dirigenti italiani ed europei si avviavano sulla strada dell'attacco totale ai lavoratori, ai diritti conquistati, allo stato sociale, al settore pubblico dell'economia.
Il PCI e la CGIL si trovarono quindi di fronte ad un bivio storico: difendere gli interessi dei ceti medi e popolari assumendo posizioni nettamente contrarie al processo di unificazione europeo (che vedeva proprio nello SME il suo fulcro), e avviando così uno scontro molto duro (e dagli esiti imprevedibili) con i ceti dominanti, oppure accettare supinamente le scelte dei ceti dominanti stessi, accantonando le condizioni poste al tempo della discussione sull'ingresso dell'Italia nello SME e proponendosi come forze di governo “responsabili” ed “europeiste”.

Inutile dire quale strada scelsero...

ComeDonChisciotte - LO SME, L'EURO E LA SINISTRA ITALIANA
 
tutti sapevano che andavamo a farci inqulare, e ci hanno portati lo stesso.

poi dice che uno deve aver fiducia in loro, che sono esperti e lo fanno per noi :rolleyes:
 
Non voglio rovinare la suspence, ma è uno che si crede il Re d'Italia, e che ha difeso qualunque posizione immaginabile e il suo contrario.
E' stato fascista, antifascista, comunista, anticomunista, stalinista, anti NATO, atlantista, amico di Craxi, nemico di Craxi. Oggi è europeista di ferro.

Adesso ho capito...può essere soltanto Lui. KO!
 
...nooooooooooooooo...era Grillo !!!!!!!!!!...è colpa sua e di Casaleggio...
 
tutti sapevano che andavamo a farci inqulare, e ci hanno portati lo stesso.

poi dice che uno deve aver fiducia in loro, che sono esperti e lo fanno per noi :rolleyes:

E' proprio così: lo sapevamo tutti.

Vi ricordate le discussioni sul trattato di Maastricht e sul cambio Lira/Euro?

Lo sapevamo tutti che per noi sarebbe andata a finire male.

Il problema comunque è che il popolo non ha fiducia in se stesso e accetta di farsi dividere dal primo suonatore di piffero magico che passa.
 
tutti sapevano che andavamo a farci inqulare, e ci hanno portati lo stesso.

poi dice che uno deve aver fiducia in loro, che sono esperti e lo fanno per noi :rolleyes:

il personaggio in questione forse la scamperà visto l'età. ma qualcuno la pagherà amaramente. e chiederà perdono
 
La storia li ricorderà per quello che sono stati ... tanto anch'essi faranno la fine degli altri.
 
"Italiani? che mangino brioches .........."
 
.............un intervento da manuale dell'economia............

“la conferma di una sostanziale resistenza dei paesi a moneta più forte, della Repubblica federale di Germania, e in modo particolare della banca centrale tedesca, ad assumere impegni effettivi ed a sostenere oneri adeguati per un maggiore equilibrio tra gli andamenti delle monete e delle economie di paesi della Comunità. E così venuto alla luce un equivoco di fondo, di cui le enunciazioni del consiglio di Brema sembravano promettere lo scioglimento in senso positivo e di cui, invece, l’accordo di Bruxelles ha ribadito la gravità: se cioè il nuovo sistema monetario debba contribuire a garantire un più intenso sviluppo dei paesi più deboli della Comunità, delle economie europee e dell’economia mondiale, o debba servire a garantire il paese a moneta più forte, ferma restando la politica non espansiva della Germania federale e spingendosi un paese come l’Italia alla deflazione.”
E sottolineando il rischio che: “le regole dello SME ci possano portare ad intaccare le nostre riserve e a perdere di competitività, ovvero a richiedere di frequente una modifica del cambio, una svalutazione ufficiale e brusca della lira fino a trovarci nella necessità di adottare drastiche politiche restrittive”?


Chi era il demagogo? ..............:sbonk:

Per questo lo hanno liquidato. adesso avrebbero dovuto capirlo anche quelli delle monetine.
 
Quella persona faceva i suoi interessi, ma anche quelli dell'italia. Tutti quelli che hanno contribuito a cacciarlo facevano e fanno solo i loro interessi.
 
e non scordiamoci i rimborso aereo di pochi euro di costo e se ne faceva dare il max.
 
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