Adesso Vai A Capire Che Succede?????
Oggi il progetto sarà discusso dal cda. Parte l'asta per
la cessione dei telefonini. Via allo scorporo di Tim. Sospesi i titoli
Telecom, Tronchetti
svela i piani
di GIOVANNI PONS
Marco Tronchetti Provera
MILANO - Ha lasciato correre per tutta l'estate il sogno della grande alleanza con Rupert Murdoch. E quando Marco Tronchetti Provera insieme a Carlo Buora e Riccardo Ruggiero inseguito dai fotografi è volato in Grecia per incontrare su un lussuoso yacht il tycoon australiano tutti pensavano a un grande accordo per rendere la Telecom più forte sui mercati internazionali. Invece dietro il fumo mediatico di quegli incontri è apparsa improvvisamente una necessità incombente: salvare il gruppo telefonico e in particolar modo le scatole societarie che stanno a monte della catena, Olimpia e Pirelli.
A dire il vero non è facile immaginare con quali parole Tronchetti Provera spiegherà questo pomeriggio a 20 consiglieri sbigottiti l'inversione a U che il gruppo si appresta a compiere. La vendita all'asta della Tim, la prima società di telefonia mobile in Italia e fin dalla sua nascita a controllo tutto italiano.
Poi un accordo commerciale (non la grande alleanza) con Murdoch su film e sport da veicolare attraverso Alice, il portale di banda larga della Telecom. E la trasformazione, da realizzare nel tempo, della prima società telefonica italiana in una "Media company". Una definizione coniata dai mercati finanziari e che sta a indicare una società che opera nel più allargato campo dei media, dai giornali alla tv, che possono essere distribuiti su diverse piattaforme, da Internet al satellite.
Qualcuno si domanderà come mai Tronchetti Provera vuol improvvisamente diventare un grande editore multimediale invece che continuare a occuparsi di cellulari, la vera gallina dalle uova d'oro degli ultimi dieci anni. La risposta viene più dalla finanza che dall'industria. Le Borse mondiali non apprezzano più come un tempo le società di telecomunicazioni.
Preferiscono le Media company perché ritengono che abbiano più prospettive di sviluppo e dunque gli investitori di tutto il mondo sono disposti a pagarle di più. Tronchetti Provera non poteva più ignorare tutto questo. La grande fusione tra la telefonia fissa e quella mobile, annunciata con grande enfasi meno di due anni fa, e realizzata nei mesi successivi, si è dimostrata controproducente. Le sinergie da "convergenza" sono sempre apparse poca cosa agli analisti finanziari.
Le offerte commerciali integrate fisso-mobile sono state frenate dall'authority. Il risparmio di costi limitato. E la Borsa, dal momento dell'annuncio, non ha fatto altro che penalizzare l'integrazione, così come ha fatto con tutte le altre società di tlc europee. La caduta del titolo Telecom di quest'estate, fino a poco più di 2 euro, ha infine messo nell'angolo il manager-azionista succeduto a Leopoldo Pirelli al vertice della Bicocca dopo il fallimento dell'operazione Continental.
L'investimento compiuto cinque anni fa, sull'onda della grande liquidità incassata dalla vendita di alcuni brevetti, si stava distruggendo e la Olimpia, come la Hopa di Emilio Gnutti nel 2001, rischiava di avvitarsi se il valore della Telecom fosse sceso ancora, sotto la soglia dei due euro.
Marco Tronchetti Provera
Per sparigliare le carte e rimettersi al centro del gioco Tronchetti Provera ha deciso per la soluzione estrema: vendita di Tim e scorporo della rete di telefonia fissa per venire incontro alle richieste dell'authority. E' la soluzione che permette di risolvere d'un botto i problemi finanziari di Pirelli, ma che probabilmente priverà l'Italia del primo gestore di telefonia mobile. La Tim verrà infatti acquistata o da un grosso operatore straniero, come Deutsche Telekom, France Telecom, Telefonica o da un consorzio di fondi di "private equity" che per mestiere comprano, valorizzano e dopo cinque anni rivendono per realizzare una ricca plusvalenza.
Il fatto più anomalo di tutta questa rivoluzione che sta per abbattersi sulla prima società del paese per capitalizzazione di Borsa è che ne sono a conoscenza solo Tronchetti Provera e i due amministratori delegati. Il consiglio di amministrazione oggi si aspettava di valutare i risultati semestrali e di fare il punto sulla convergenza tra fisso e mobile ma dai giornali hanno appreso una realtà diversa. Il presidente della Consob Lamberto Cardia, che ha incontrato ieri a Milano proprio Tronchetti Provera, ha ottenuto soltanto una scarna nota in cui il gruppo ammette che nella riunione di oggi pomeriggio si parlerà anche "di riorganizzazione delle attività fisse e mobili". E come conseguenza stamattina i titoli saranno sospesi dalle contrattazioni di Borsa in attesa di avere informazioni più dettagliate. Anche se non potrà essere il cda odierno a varare un riassetto di tale portata. I 10 consiglieri indipendenti, si spera, vorranno chiedere ampie spiegazioni su un'inversione a U così clamorosa e approfondimenti sulle prospettive della media company oltre al significato del pittoresco incontro con Murdoch.
(11 settembre 2006)