Speravo che qualche conoscitore di Meese intervenisse a gettare un po’ di luce sull’interpretazione dell’opera, che trovo sconcertante ed enigmatica (cosa che non potrei mai dire al cospetto delle opere del buon Paul Kostabi).
Purtroppo non ho nessuna monografia su Meese, quindi non ho molti appigli per capire meglio, comunque provo a buttare giù un po’ di suggestioni (che magari non sono pertinenti e non per forza richiedono di essere spiegate) su cui provare a riflettere, sperando non sembri solo un mio delirio.
Il titolo (qualcosa tipo: “Testa rimpicciolita dell’ultimo nato”) sembra fare riferimento alle tsantsa, le teste rimpicciolite a scopo rituale, diffuse soprattutto nel Sud America. Il quadro era stato esposto nella mostra berlinese “Young Americans”, quindi potrebbe rimandare a una scena tribale americana? D’altra parte, le teste rimpicciolite sono, nell’immaginario tedesco, subito associate a quelle trovate dagli americani a Buchenwald e utilizzate come prove nei processi ai nazisti.
La scena sembra molto forte, con una decapitazione e genitali evidenziati in primo piano; sulla sinistra sembra esserci un aracnide e sullo sfondo, in posizione centrale, una ragnatela.
Con riferimento alla scritta in basso a sinistra, “Ponyparfum”, non è chiaro se si riferisca al profumo omonimo dello stilista americano Ralph Lauren, così come non è chiaro se la sigla YSL, leggibile poco sopra, si riferisca al marchio Yves Saint Laurent, con cui peraltro Lauren era stato in causa per plagio.
Sul retro dell’opera compaiono scritte poco comprensibili (“La legge della testa rimpicciolita profumata di pony”???) e poi diverse dedicate a “D’Annunzio”. È noto che Meese si sia molto ispirato al Vate e abbia, qualche anno dopo, proclamato in suo nome la “dittatura dell’arte”.