macerata
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Tercas: paga i sogni ambizioni di Di Matteo (Mi.Fi.)
MILANO (MF-DJ)--Quando nella primavera del 2005 Antonio Di Matteo venne nominato direttore generale di Tercas, nessuno poteva immaginare quale sarebbe stata la sorprendente parabola dell'istituto.
Va detto che, come si legge in un articolo di Milano Finanza, il banchiere aquilano poteva gia' vantare buone credenziali, avendo lavorato a stretto contatto con Giovanni Consorte ai vertici di Unipol. I rapporti con l'ex presidente del gruppo assicurativo bolognese non sono peraltro mai venuti meno, se e' vero che ancora oggi Tercas detiene l'1,26% di Intermedia, la holding finanziaria di Consorte. A Teramo insomma Di Matteo ha sempre avuto fama di grande banchiere, anzi di vero e proprio stratega della finanza, capace di trasformare un istituto locale in un vorace predatore. Il disegno del direttore generale di Tercas si muoveva insomma in controtendenza rispetto al panorama bancario nazionale. Per quale ragione un banchiere valido e lungimirante si sarebbe fatto da parte in un periodo di forte criticita' per il sistema creditizio? Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, la risposta andrebbe ricercata in Via Nazionale. Negli ultimi anni la Vigilanza della Banca d'Italia ha accentuato i controlli sugli istituti medio-piccoli, ponendo grande attenzione sulla dotazione patrimoniale, sul controllo dei rischi e sulle strategie industriali. Non e' noto quando Bankitalia abbia acceso un faro per la prima volta su Tercas, ma gli esiti di quella verifica non devono essere stati incoraggianti. Al punto da rendere inevitabile, nel settembre scorso, un passo indietro dello stesso Di Matteo che e' stato sostituito da una figura gradita alla Vigilanza, Dario Pilla (ex dg di Banca dell'Adriatico).
Eppure il ricambio al vertice di Tercas e il progetto di un aumento di capitale fino a 60 milioni non sono bastati a placare Bankitalia e venerdi' 4 maggio il Tesoro ha messo in amministrazione straordinaria l'istituto affidandolo alle cure del commissario Riccardo Sora e di Antonio Blandini, Silvano Corbella e Alessandro Portolano, come componenti del comitato di sorveglianza. red/lab
(END) Dow Jones Newswires
May 07, 2012 02:13 ET (06:13 GMT)
...noi pagheremo le scelte del nostro dg??
MILANO (MF-DJ)--Quando nella primavera del 2005 Antonio Di Matteo venne nominato direttore generale di Tercas, nessuno poteva immaginare quale sarebbe stata la sorprendente parabola dell'istituto.
Va detto che, come si legge in un articolo di Milano Finanza, il banchiere aquilano poteva gia' vantare buone credenziali, avendo lavorato a stretto contatto con Giovanni Consorte ai vertici di Unipol. I rapporti con l'ex presidente del gruppo assicurativo bolognese non sono peraltro mai venuti meno, se e' vero che ancora oggi Tercas detiene l'1,26% di Intermedia, la holding finanziaria di Consorte. A Teramo insomma Di Matteo ha sempre avuto fama di grande banchiere, anzi di vero e proprio stratega della finanza, capace di trasformare un istituto locale in un vorace predatore. Il disegno del direttore generale di Tercas si muoveva insomma in controtendenza rispetto al panorama bancario nazionale. Per quale ragione un banchiere valido e lungimirante si sarebbe fatto da parte in un periodo di forte criticita' per il sistema creditizio? Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, la risposta andrebbe ricercata in Via Nazionale. Negli ultimi anni la Vigilanza della Banca d'Italia ha accentuato i controlli sugli istituti medio-piccoli, ponendo grande attenzione sulla dotazione patrimoniale, sul controllo dei rischi e sulle strategie industriali. Non e' noto quando Bankitalia abbia acceso un faro per la prima volta su Tercas, ma gli esiti di quella verifica non devono essere stati incoraggianti. Al punto da rendere inevitabile, nel settembre scorso, un passo indietro dello stesso Di Matteo che e' stato sostituito da una figura gradita alla Vigilanza, Dario Pilla (ex dg di Banca dell'Adriatico).
Eppure il ricambio al vertice di Tercas e il progetto di un aumento di capitale fino a 60 milioni non sono bastati a placare Bankitalia e venerdi' 4 maggio il Tesoro ha messo in amministrazione straordinaria l'istituto affidandolo alle cure del commissario Riccardo Sora e di Antonio Blandini, Silvano Corbella e Alessandro Portolano, come componenti del comitato di sorveglianza. red/lab
(END) Dow Jones Newswires
May 07, 2012 02:13 ET (06:13 GMT)
...noi pagheremo le scelte del nostro dg??