Non è un clandestino

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Detenuto sostiene 8 esami in carcere Ma il giudice gli nega il permesso per la laurea - Corriere Roma

Un 32enne di Ceccano, condannato a tre anni con l’accusa di rapina, si rivolgerà al ministro della Giustizia e al Csm


Il carcere di Frosinone
FROSINONE – Niente autorizzazione per andare a sostenere l’esame di laurea. Un detenuto nel carcere di Frosinone non potrà laurearsi. Almeno nei prossimi giorni. Il giudice di sorveglianza del tribunale di Frosinone ha infatti negato il permesso a un detenuto di Ceccano, in Ciociaria, che venerdì è chiamato a discutere la tesi alla facoltà di Scienze politiche di un’università telematica romana.
ESAMI IN CARCERE Il recluso a un passo dal dottorato è un trentaduenne arrestato e condannato a tre anni con l’accusa di rapina a extracomunitari. Una volta rinchiuso nell’istituto di pena del capoluogo ciociaro, nel dicembre 2011, si è dedicato a completare i suoi studi preparandosi da solo sui libri perché dal carcere non ha potuto seguire le lezioni via computer. Ha sostenuto nel penitenziario ciociaro, davanti a una commissione dell’università, gli ultimi otto esami, conseguendo tra l'altro voti altissimi ( alcuni trenta e un trenta e lode) e ora è pronto a sostenere la tesi di laurea. Ma il giudice di sorveglianza ha respinto l’istanza di permesso avanzata dall’avvocato Calogero Nobile, che aveva chiesto di accompagnare il suo assistito anche con la scorta.

APPELLO AL MINISTRO – Il legale ora si rivolgerà al ministro della Giustizia e al Consiglio superiore della magistratura. «Il giudice – spiega l’avvocato - ha sostenuto che non c’è bisogno dell’autorizzazione ma che la Commissione di laurea dell’università deve recarsi in carcere per l’esame di laurea. E’ una decisione – polemizza il legale – che contraddice i principi fondamentali di rieducazione e reinserimento sociale dei detenuti. Si nega la possibilità a un recluso di laurearsi, cosa che non capita tutti i giorni, e di aprirsi a nuove prospettive una volta finita di scontare la pena’».

FUORI A MARZO - Il trentaduenne, che uscirà dal carcere a marzo del prossimo anno, rischia di dover aspettare ancora alcuni mesi prima di poter diventare dottore in Scienze politiche. «Così il reinserimento sociale dei detenuti – conclude l’avvocato Nobile - resta solo nelle belle parole dei politici».

Ha osato rapinare extra

Fosse stato un rom sarebbe stato trattato diversamente
.
 
O forse no, ma in quel caso le piccole Boldrini avrebbero iniziato ad inveire.
 
Da clandestino gli avrebbero dato una laurea ad honorem

con la possibilità di diventare ministro
 
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