Per ora è tutto poco chiaro anche perchè la classe energetica D sarà diversa dalla attuale classe D, resta il fatto che anche se ancora la direttiva non è in vigore potenzialmente è una bomba sociale sotto innesco.
L'obiettivo 2050 poi è irraggiungibile se non tramite demolizioni e ricostruzioni .
Il lobbysmo dilaga in ue, anche solo pensare di imporre una norma potenzialmente così vincolante è invasivo della libertà economica di decine/centinaia di milioni di proprietari . Evidentemente ci sono gruppi di potere al lavoro e si vogliono disegnare diversi equilibri di ricchezza rispetto agli attuali perchè non ho altro modo di spiegarmi una declinazione dell'ideologia green in un modo così economicamente penalizzante in un paese in cui l'immobiliare ha il destino segnato per la semplice demografia, e in cui a parte le isole "felici" di quei pochi capoluoghi di regione che attirano abitanti (Milano, Bologna, Roma ), il resto d'Italia invecchia, la popolazione diminuisce per saldo naturale negativo di 300K unità / anno , le provincie e i centri minori e il Sud si spopolano.
Il settore immobiliare a livello nazionale in media da qui al 2050 sarà un disastro, è sufficiente guardare le proiezioni ocse sulla popolazione italiana da qui al 2050 ( si stimano -4.8M di abitanti in meno ). Ho idea che le società edili che andranno meglio saranno quelle che si occuperanno di demolizioni e sgomberi

di tetti per permettere ai proprietari di non pagare l'imu.
Non dimenticando l'altro fronte aperto sugli autoveicoli elettrici e quello che in corso di apertura sul cibo green, prescindo ovviamente da valutazioni su come sarà il paese nel 2033 o nel 2050 visto che se negli ultimi 15 anni la situazione è peggiorata tantissimo, c'è il rischio che nel 2033 saremo già una mezza colonia ( vedasi tutte le società del Ftse Mib che o passano in mano straniera o si quotano altrove ) e per il 2050 un paese disastrato in stile Grecia .
Chi non si accorge che la situazione è peggiorata viene invitato a fare le valutazioni non sulla propria posizione, ma su quella della media della popolazione, considerando che l'invecchiamento progressivo porterà a rapporto tra pensionati e lavoratori sempre più penalizzanti.