Scritto da Mafaldita
Divagazione banale (da "Buongiorno" di Massimo Gramellini - La Stampa)
Una vita a scalare
28 giugno 2003
Non sarebbe poi troppo sbagliata una vita a punti, come la patente che da lunedì prossimo entrerà nelle nostre esistenze spuntate di regole e riferimenti sicuri. I punti evocano il gioco: una cosa seria, come ben sanno i bambini. Servono a farti sapere sempre a che punto sei, quanti falli puoi ancora commettere prima di essere espulso.
Un governo a punti, col Capo dello Stato nei panni della Stradale, starebbe più attento a certe leggi e a certe figure, se ogni intervista di Bossi sull'immigrazione costasse 2 punti, ogni Lodo Schifani 4 e arrivati a 20 si tornasse a votare. E un matrimonio a punti, con un «bonus» assegnato al momento delle nozze e gradualmente eroso dagli egoismi e dalle trascuratezze sanzionate da una giuria di amici fidati, renderebbe i coniugi più coscienti del loro rapporto, che spesso va in crisi perché nessuno dei due si accorge che ci è già andato. Crescere, in fondo, significa conoscere e saper conservare il più possibile quello che si ha.