panda1966
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scusate ma le cedole le pagheranno? da Cernobbio c'è incertezza
MPS3A quanto pare sembra che si sia raggiunto un accordo di massima tra MPS e UE sul piano di ristrutturazione.
Da quanto riportato dall’Ansa, l’accordo sarebbe già stato raggiunto e l’OK della commissione UE dovrebbe arrivare entro tempi tecnici di due mesi.
Repubblica riporta invece un accordo di massima ancora da perfezionare nonostante le due parti si siano avvicinate di parecchio.
Il tutto sta avvenendo ai margini del Forum Ambrosetti. a Cernobbio. il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il commissario Ue, Joaquin Almunia discutono del piano e tracciano una road map.
Il commissario Ue ha chiarito in conferenza stampa che :
Un miliardo di aumento di capitale non basta.
In caso di fallimento del piano, ci sarebbe una conversione immediata dei Monti bond in azioni, nei fatti una nazionalizzazione.
Inoltre Almunia ha indicato quali elementi principali dell’accordo, la riduzione dei costi e le modifiche al modello di business.
.
Il piano della banca senese per avere l’ok Ue agli aiuti di Stato da 4,7 miliardi è però destinato a lasciare il segno.
Specie sull’azionariato, perché la ricapitalizzazione per i nuovi soci dovrà aumentare, il miliardo previsto da Mps non basta a garantire la solidità e la profittabilità che Bruxelles richiede perché il prestito pubblico sia certamente restituito.
La cifra dovrebbe lievitare attorno ai 2 miliardi, con l’effetto che la fondazione Mps, senza soldi per difendere l’attuale 33%, si diluirà ben sotto il 12% ipotizzato.
I dettagli sono previsti a fine mese, quando l’iter si concluderà.
.
I maggiori progressi, dopo la lettera di Almunia a Saccomanni che paventava l’apertura di un dossier per infrazione, sono stati fatti sui rischi sovrani e su quelli in derivati, che avevano messo nei guai il Monte.
Per i titoli di stato, su cui MPS aveva puntato tutto, il loro peso dovrà ridursi ma con gradualità: la Commissione chiede di limare il portafoglio di Btp di almeno 5 miliardi (dai 23,4 attuali), ma senza vincoli sulle scadenze, per attenuare gli effetti su patrimonio e conti.
Per quanto riguarda i derivati, la commissione era spaventata dagli elevati mark to market negativi di swap e altri, pari a circa quindici miliardi, senza considerare che nel bilancio Mps c’è un simile valore in derivati a marl to market positivo; e quelle posizioni sono in buna parte collateralizzate e quindi prive di rischi creditizi.
.
Siena avrebbe proposto a Bruxelles di concentrarsi sulla rischiosità degli attivi, accettando di operare con un Var inferiore alla media del sistema italiano, e concentrarsi sugli strumenti di copertura del business commerciale.
Passi avanti anche sulle obbligazioni subordinate e ibride Mps: ce ne sono circa 5 miliardi in circolazione e l’Ue vorrebbe un riacquisto, ma mesi fa Bankitalia si è detta poco propensa, si tratta ora di aspettare per vedere se si arriverà ad un blocco delle cedole delle obbligazioni subordinate (upper 2) provvedimento che la banca non vorrebbe adottare.
.
Strano ma vero ci sono ancora problemi per un accordo sui compensi ai manager e sui tagli dei costi interni.
Le retribuzioni del vertice, in base alle linee guida Ue, non possono eccedere di 15 volte lo stipendio del dipendente medio, nel caso MPS 500mila euro.
Le retribuzioni 2012 dei big di MPS sono andate molto oltre, malgrado questi si siano decurtati parte dello stipendio.
Sui costi interni, già falcidiati dopo la chiusura di 400 filiali e l’uscita di 4.600 dipendenti, si punta ad altre 100 agenzie in meno anche se Bruxelles ritiene sovrastimate le stime di risparmi.
Ora la parola passerà ai mercati, come la prenderanno gli investitori ? Come una cosa fatta o meglio essere ancora prudenti ?
Lunedì all’apertura dei mercati lo vedremo, sarà rally per le azioni MPS e guadagno sulle obbligazioni che quotano ben sotto la pari ?
Può darsi, ma forse molto dipenderà dalla situazione politica, troppa fibrillazione in questo ultimo periodo, forse superiore anche al sollievo che una notizia del genere avrebbe dovuto portare.
MPS3A quanto pare sembra che si sia raggiunto un accordo di massima tra MPS e UE sul piano di ristrutturazione.
Da quanto riportato dall’Ansa, l’accordo sarebbe già stato raggiunto e l’OK della commissione UE dovrebbe arrivare entro tempi tecnici di due mesi.
Repubblica riporta invece un accordo di massima ancora da perfezionare nonostante le due parti si siano avvicinate di parecchio.
Il tutto sta avvenendo ai margini del Forum Ambrosetti. a Cernobbio. il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il commissario Ue, Joaquin Almunia discutono del piano e tracciano una road map.
Il commissario Ue ha chiarito in conferenza stampa che :
Un miliardo di aumento di capitale non basta.
In caso di fallimento del piano, ci sarebbe una conversione immediata dei Monti bond in azioni, nei fatti una nazionalizzazione.
Inoltre Almunia ha indicato quali elementi principali dell’accordo, la riduzione dei costi e le modifiche al modello di business.
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Il piano della banca senese per avere l’ok Ue agli aiuti di Stato da 4,7 miliardi è però destinato a lasciare il segno.
Specie sull’azionariato, perché la ricapitalizzazione per i nuovi soci dovrà aumentare, il miliardo previsto da Mps non basta a garantire la solidità e la profittabilità che Bruxelles richiede perché il prestito pubblico sia certamente restituito.
La cifra dovrebbe lievitare attorno ai 2 miliardi, con l’effetto che la fondazione Mps, senza soldi per difendere l’attuale 33%, si diluirà ben sotto il 12% ipotizzato.
I dettagli sono previsti a fine mese, quando l’iter si concluderà.
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I maggiori progressi, dopo la lettera di Almunia a Saccomanni che paventava l’apertura di un dossier per infrazione, sono stati fatti sui rischi sovrani e su quelli in derivati, che avevano messo nei guai il Monte.
Per i titoli di stato, su cui MPS aveva puntato tutto, il loro peso dovrà ridursi ma con gradualità: la Commissione chiede di limare il portafoglio di Btp di almeno 5 miliardi (dai 23,4 attuali), ma senza vincoli sulle scadenze, per attenuare gli effetti su patrimonio e conti.
Per quanto riguarda i derivati, la commissione era spaventata dagli elevati mark to market negativi di swap e altri, pari a circa quindici miliardi, senza considerare che nel bilancio Mps c’è un simile valore in derivati a marl to market positivo; e quelle posizioni sono in buna parte collateralizzate e quindi prive di rischi creditizi.
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Siena avrebbe proposto a Bruxelles di concentrarsi sulla rischiosità degli attivi, accettando di operare con un Var inferiore alla media del sistema italiano, e concentrarsi sugli strumenti di copertura del business commerciale.
Passi avanti anche sulle obbligazioni subordinate e ibride Mps: ce ne sono circa 5 miliardi in circolazione e l’Ue vorrebbe un riacquisto, ma mesi fa Bankitalia si è detta poco propensa, si tratta ora di aspettare per vedere se si arriverà ad un blocco delle cedole delle obbligazioni subordinate (upper 2) provvedimento che la banca non vorrebbe adottare.
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Strano ma vero ci sono ancora problemi per un accordo sui compensi ai manager e sui tagli dei costi interni.
Le retribuzioni del vertice, in base alle linee guida Ue, non possono eccedere di 15 volte lo stipendio del dipendente medio, nel caso MPS 500mila euro.
Le retribuzioni 2012 dei big di MPS sono andate molto oltre, malgrado questi si siano decurtati parte dello stipendio.
Sui costi interni, già falcidiati dopo la chiusura di 400 filiali e l’uscita di 4.600 dipendenti, si punta ad altre 100 agenzie in meno anche se Bruxelles ritiene sovrastimate le stime di risparmi.
Ora la parola passerà ai mercati, come la prenderanno gli investitori ? Come una cosa fatta o meglio essere ancora prudenti ?
Lunedì all’apertura dei mercati lo vedremo, sarà rally per le azioni MPS e guadagno sulle obbligazioni che quotano ben sotto la pari ?
Può darsi, ma forse molto dipenderà dalla situazione politica, troppa fibrillazione in questo ultimo periodo, forse superiore anche al sollievo che una notizia del genere avrebbe dovuto portare.