Oi / Pt La saga allucinante... ne verremo mai a capo? Vol. 2

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Dato che siamo al volume 2... ricopio il mio ultimo messaggio in risposta a @accident:

Vado a memoria : rating investment grade bbb- fino a febbraio/marzo 2016
declassata a spazzatura (default) a giugno 2016 con la richiesta di recovery judicial
alla data cui fai te riferimento ( marzo 2018) il concordato era già stato approvato dall'assemblea dei creditori ( dicembre 2017) ed il piano reso operativo ( la famosa individualizzazione del febbraio 2018)
Il rating restava selective default.
Il mio Paperotto :smack:
Lo sapevo che mi avresti risposto tu che sei sempre gentilissimo e super informato!
Sapresti per caso indicarmi anche un documento, una scheda o un link che punta a questi dati "vecchiotti"?

Chiedo a tutti:
Qualcuno ha tenuto qualche riferimento o documentazione che attesta il rating alla data di sospensione dal TLX?
 
Dato che siamo al volume 2... ricopio il mio ultimo messaggio in risposta a @accident:


Il mio Paperotto :smack:
Lo sapevo che mi avresti risposto tu che sei sempre gentilissimo e super informato!
Sapresti per caso indicarmi anche un documento, una scheda o un link che punta a questi dati "vecchiotti"?

Chiedo a tutti:
Qualcuno ha tenuto qualche riferimento o documentazione che attesta il rating alla data di sospensione dal TLX?
Vedi allegato scheda tlx e rating
Downgrade Moody's
 

Allegati

  • portugal telecom 2018.pdf
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  • moody's downgrades.pdf
    116,2 KB · Visite: 36
Oi (OIBR3): proposta apresentada a credores pode reduzir dívida pela metade

SUNO NOTIZIE

Oi (OIBR3): la proposta presentata ai creditori può dimezzare il debito

03/04/2023 10:37


Oi (OIBR3) ha proposto ai suoi creditori un piano che prevede il dimezzamento del debito e l'iniezione di nuova moneta per garantire la continuità delle operazioni e la futura capacità di Telecom di onorare i pagamenti .

I termini sono già stati rispettati da una parte importante dei creditori di Oi e dovrebbero aprire la strada alle trattative per l'approvazione del piano di risanamento giudiziario nei prossimi mesi, ha affermato il presidente della società, Rodrigo Abreu.

"Crediamo che sarà un piano preparato rapidamente e senza troppe difficoltà per l'approvazione", ha detto, in un'intervista esclusiva a Broadcast Estadão . "L'aspettativa è di partire con un piano di rilancio già concordato".

Il debito di Oi
Il debito lordo di Oi al valore nominale è di 33 miliardi di R$ e, con il piano approvato, dovrebbe scendere a qualcosa nell'ordine di 15 miliardi di R$, ha stimato Abreu. "L'onere del debito finanziario è ciò che ha motivato il nuovo piano di risanamento", ha osservato.

“Siamo dovuti ricorrere alla richiesta di recupero per mantenere l'operatività e gli investimenti in fibra (ottica, focus del business di Oi dopo la cessione delle reti mobili). In assenza di ristrutturazione, la società non sarebbe in grado di onorare i propri impegni in futuro”.

L'accordo prevede l'iniezione immediata di 275 milioni di dollari attraverso un finanziamento specifico per aiutare le imprese in ripresa fino a quando non troveranno una soluzione più duratura (in gergo si chiama debitore in possesso, o DIP).

Di questo importo, US$ 200 milioni saranno sbloccati a marzo e US$ 75 milioni a giugno. Il termine di pagamento è di 15 mesi, e la garanzia sono le azioni di V.tal, la società di reti in fibra ottica di cui Oi detiene una quota del 34%.

“Questa risorsa è importante perché consentirà la fase di preparazione, presentazione e approvazione del piano di rilancio”, ha affermato Abreu. Tale contributo è già stato concordato con i creditori di Oi, sebbene sia ancora in attesa di chiusura e autorizzazione del tribunale.

contributo
La seconda parte della proposta di Oi prevede un secondo contributo dell'importo minimo di US$ 750 milioni o R$ 4 miliardi. I soldi ridurranno il finanziamento DIP e daranno all'azienda una boccata d'aria fresca per organizzare le proprie attività con una visione di medio- lungo termine .


Il trattamento offerto ai creditori dipenderà dall'offerta o meno di nuovo denaro. Coloro che parteciperanno ai nuovi conferimenti vedranno il proprio debito convertito in un nuovo titolo, fino al limite di R$ 10,75 miliardi, con il resto consegnato in azioni, fino al tetto dell'80% del capitale della società.

Il pagamento del debito di Oi sarà effettuato entro 4,5 anni dalla ratifica
.

Gli esclusi riceveranno solo il 30% del valore a 10 anni dal closing, anche con previsione di pagamento di parte dei valori in azioni.

Il presidente di Oi ha affermato che l'accordo annunciato un giorno dopo la richiesta di recupero ha coinvolto titolari di titoli di debito (bondholders) e agenzie di credito (ECAs, nell'acronimo in inglese). Insieme, rappresentano qualcosa come i due terzi del debito finanziario.

Il restante terzo è nelle mani delle banche (Bradesco, Itaú, Caixa, Banco do Brasil e Banco do Nordeste) che nelle scorse settimane si sono recate preventivamente in tribunale per manifestare contro un nuovo recupero giudiziario di Oi. “In questa prima fase non hanno aderito all'accordo, ma sono già iniziate le discussioni con loro”, ha detto Abreu.

Altra tappa importante dell'intesa è l'ottenimento di uno sconto del 50% sui contratti per le reti di telecomunicazioni di V.tal utilizzate da Oi tra il 2025 e il 2028, mentre il restante 50% potrà essere corrisposto attraverso la donazione delle reti ancora in possesso della società. “È una buona equazione per entrambe le società. Per Oi, questo significa una brutale riduzione dei futuri deflussi di cassa”, ha spiegato.


Vendita
L'accordo sul tavolo prevede anche la cessione dei cespiti. Uno di questi è la partecipazione del 34% di Oi in V.tal, che ha come partner BTG Pactual (BPAC11) e CPPIB.

"Consideriamo, sì, la cessione della partecipazione come una strada per ammortizzare in anticipo una buona fetta o addirittura l'intero debito finanziario", ha sottolineato il presidente di Oi .

Ciò dovrebbe accadere nel corso del 2024-2026, quando l'azienda sarà più grande e più preziosa di quanto non sia oggi. Al momento, non ci sono trattative per questo, ha detto. “Se la vendita dovesse avvenire ora, dovrebbe essere per un importo molto significativo per riconoscere il suo valore futuro ”, ha affermato.

Il recupero dovrà includere la concessione della telefonia fissa
Oltre al processo di recupero giudiziario, la soluzione dei problemi finanziari di Oi richiederà ancora un riequilibrio della concessione di telefonia fissa, che ha generato perdite sequenziali, ha affermato il presidente dell'operatore, Rodrigo Abreu.


Dal 2021, Oi sta discutendo una revisione del contratto con l'Agenzia nazionale delle telecomunicazioni (Anatel) attraverso un processo arbitrale in cui addebita 16 miliardi di BRL di risarcimento. Abreu ha stimato che il processo arbitrale dovrebbe generare i primi esiti favorevoli per la società nel 2023 e giungere a conclusione nel 2024.

La denuncia di Oi discute l'insostenibilità della concessione, la necessità di ristabilire l'equilibrio economico e mette in discussione obblighi ritenuti obsoleti nel quadro generale degli obiettivi di telefonia fissa. “Le persone non effettuano più chiamate vocali fisse. Quindi dobbiamo risolvere il problema della concessione”, ha detto Abreu.
 
Oi (OIBR3): proposta apresentada a credores pode reduzir dívida pela metade

SUNO NOTIZIE
[...].
Il trattamento offerto ai creditori dipenderà dall'offerta o meno di nuovo denaro. Coloro che parteciperanno ai nuovi conferimenti vedranno il proprio debito convertito in un nuovo titolo, fino al limite di R$ 10,75 miliardi, con il resto consegnato in azioni, fino al tetto dell'80% del capitale della società.

Il pagamento del debito di Oi sarà effettuato entro 4,5 anni dalla ratifica
.

Gli esclusi riceveranno solo il 30% del valore a 10 anni dal closing, anche con previsione di pagamento di parte dei valori in azioni.

il 30% del 50% precedente, pure con una possibile parte in azioni e con scadenza a 10 anni (per altro molto dopo l'opzione A, quindi possono fare i furbi, pagare l'opzione A e poi defaultare sulla B)...è a tutti gli effetti un azzeramento totale di chi non ci mette soldi dentro.

Il presidente di Oi ha affermato che l'accordo annunciato un giorno dopo la richiesta di recupero ha coinvolto titolari di titoli di debito (bondholders) e agenzie di credito (ECAs, nell'acronimo in inglese). Insieme, rappresentano qualcosa come i due terzi del debito finanziario.

Il restante terzo è nelle mani delle banche (Bradesco, Itaú, Caixa, Banco do Brasil e Banco do Nordeste) che nelle scorse settimane si sono recate preventivamente in tribunale per manifestare contro un nuovo recupero giudiziario di Oi. “In questa prima fase non hanno aderito all'accordo, ma sono già iniziate le discussioni con loro”, ha detto Abreu.

al momento non siamo mai citati (Loan), credo che la nostra unica speranza è che si accordino stragiudizialmente anche con le banche e a quel punto coinvolgere anche il Loan gli allunghi inutilmente i tempi (per lo ZC possono fare pure da soli al 15%), ma quello che è certo che se verremo forzatamente coinvolti, e immagino finiremo tutti nell'opzione B (chi è che darebbe altri soldi a Oi?!), sarà de facto un azzeramento del nostro credito.
 
Grazie accidenti per la condivisione dell'offerta di Oi. 👍
 
il 30% del 50% precedente, pure con una possibile parte in azioni e con scadenza a 10 anni (per altro molto dopo l'opzione A, quindi possono fare i furbi, pagare l'opzione A e poi defaultare sulla B)...è a tutti gli effetti un azzeramento totale di chi non ci mette soldi dentro.



al momento non siamo mai citati (Loan), credo che la nostra unica speranza è che si accordino stragiudizialmente anche con le banche e a quel punto coinvolgere anche il Loan gli allunghi inutilmente i tempi (per lo ZC possono fare pure da soli al 15%), ma quello che è certo che se verremo forzatamente coinvolti, e immagino finiremo tutti nell'opzione B (chi è che darebbe altri soldi a Oi?!), sarà de facto un azzeramento del nostro credito.
Material Fact - New blow out material from discussions with creditors-010.jpg
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Material Fact - New blow out material from discussions with creditors-012.jpg

Le condizioni di scambio del debito erano gia' state comunicate in dettaglio ufficialmente da Oi su questi documenti, credo che la presentazione della giornalista manchi di qualcosa rispetto all'Option2 (che per quanto riguarda il cambio in azioni ricalca la Option1, entrambe si distribuicono l'80% dell'azionario per il claim residuale). Stima di quanto potrebbbe essere la nuova capitalizzazione?
In ogni caso sono anche io convinto che al momento sarebbe meglio trovarsi con il 50-ino intonso.
Siamo comunque in balia della corrente per cui tanto vale aspettare
 
Scusate la mia ignoranza ma mi pare di capire che si tratti di una proposta transattiva rivolta a "creditori mirati" tra i quali
non mi sembre ci siamo noi del 50-ino.
O dico una fesseria?
Grazie a chi mi può rispondere
 
Scusate la mia ignoranza ma mi pare di capire che si tratti di una proposta transattiva rivolta a "creditori mirati" tra i quali
non mi sembre ci siamo noi del 50-ino.
O dico una fesseria?
Grazie a chi mi può rispondere
qualche utente sta provando ad approfondire, perchè siamo tutti col dubbio, diciamo che per ora sembra una proposta di "ristrutturazione volontaria", ma nessuno sa se ottenuto l'accordo con i grossi, questi poi non spingano per andare in RJ così da tirare dentro forzosamente tutti, 50ino compreso...possiamo solo aspettare e sperare.
 
Ok, grazie mille per la delucidazione
 
Scheletrizzazione, ultima fase della decomposizione?
Provo a fare una semplificazione schematica: dalla esistente Oi uscirà la partecipazione in V.tal, che verrà messa in gioco in una offerta finalizzata a ottenere
-un abbattimento del debito,
-una iniezione di capitale.
Tutto sta a capire se la società che ne verrà fuori sarà la stessa "bad company " risanata oppure una nuova "good company" post liquidazione delle reliquie nelle mani degli altri creditori (loan e entitlement della precedente ristrutturazione) a solo titolo di memoria («Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai»).
In entrambe i casi, comunque) non mi risulta chiaro cosa farebbe Oi senza la telefonia mobile e senza la rete in fibra: l'idea spirituale astratta delle telecomunicazioni metapsichiche?
 

Rodrigo Abreu, CEO da Oi, explica nova recuperação judicial

Rodrigo Abreu, amministratore delegato di Oi, spiega il nuovo recupero giudiziario​


In un'intervista esclusiva a TELETIME Live , il canale Youtube di TELETIME , l'amministratore delegato di Oi, Rodrigo Abreu, ha dettagliato le condizioni del preliminare chiuso con alcuni creditori e annunciato la scorsa settimana, dopo l'istanza di accesso al secondo recupero giudiziale . Il dirigente ha anche parlato delle attese della società circa il completamento delle questioni pendenti ancora residue dal primo risanamento, quali la trattativa con Anatel per il rilascio della concessione e dei beni reversibili, l'arbitrato contro il trio di società che ha acquisito Oi Móvel e la cessione dalla base della pay tv a Sky, cosa che secondo Abreu potrebbe ancora non avvenire.

Il dirigente ha spiegato nell'intervista che il focus adesso è sulla ristrutturazione con i creditori finanziari , senza intaccare gli accordi con i fornitori. Secondo Abreu, le condizioni in corso di negoziazione con parte dei creditori prevedono, in pratica, che la metà del debito attuale venga convertita in quote societarie (per chi apporta nuovi conferimenti). Per i creditori che non versano contributi, il 70% dell'importo del debito diventa azioni. Dopo questa conversione, l'80% del capitale sarà detenuto dagli ex creditori e il 20% dagli attuali detentori delle azioni della società, il che tende a portare a una diluizione degli attuali azionisti. Secondo Abreu, l'aspettativa è che Oi sarà un'azienda più forte, e quindi più apprezzata, alla fine del processo.

Dopo queste trasformazioni, la società avrà un finanziamento a lungo termine di 4 miliardi di reais, nell'ambito del piano per Oi di raggiungere una situazione di cassa operativa per dopo il 2025, cioè dopo la fine (o risoluzione) del problema del concessione. Secondo Abreu, la concessione oggi genera perdite per l'azienda, e il riequilibrio comporta la fine di questi obblighi.

Nessuno sconto nella rete V.tal

Sempre secondo Rodrigo Abreu, l'accordo con V.tal non è per il contributo finanziario, ma nell'insieme degli accordi relativi alle passività onerose, che in pratica sono impegni finanziari. Quello che è successo è uno sconto del 50% sul contratto di pagamenti a lungo termine a Globenet per i prossimi quattro anni. Oi ha un accordo di questo tipo con Globenet (oggi parte di V.tal) e con SES, nella fornitura del servizio DTH. Ma è importante sottolineare che V.tal non offre uno sconto sugli importi addebitati per l'utilizzo della rete . “Il ruolo di V.tal in questo momento è solo quello di fare da garante per i nuovi contributi che l'azienda riceverà”.

Anatel, però, ha già chiarito che non consentirà per il momento a Oi di ridurre la sua partecipazione in V.tal . Per Abreu, le restrizioni che Oi ha oggi a una diminuzione della sua partecipazione in V.tal esistono solo finché c'è l'ostacolo delle concessioni. Ma fa notare che questo tema scompare necessariamente dopo il 2025, quando scadranno le concessioni.

Un aspetto importante della ristrutturazione è quello che accadrà a ClientCo , ovvero l'unità dedicata ai servizi a banda larga forniti dalla società. Abreu spiega che la creazione dell'unità non significa che sarà venduta , ma che potrebbe avere altre alternative di capitalizzazione, come una specifica futura IPO, o un processo di fusione e acquisizione, o anche l'ingresso di un nuovo azionista. Sottolinea che ClientCo è il cuore dell'azienda ed è ciò che porta avanti l'attività. Anche se ClientCo viene posta come garanzia, queste garanzie verranno applicate solo se tutto va storto, cosa che ovviamente Oi spera non accada.

crescita minore

Per quanto riguarda lo scenario di crescita dell'azienda, Rodrigo Abreu riconosce che c'è stato un impatto macroeconomico sulla performance operativa dell'azienda, ma sottolinea che Oi continua a crescere, con un aumento del fatturato globale e della media per utente (ARPU). Ma ritiene che il movimento di consolidamento del mercato , la purificazione del livello della concorrenza e la ripresa economica del Paese dovrebbero aiutare, ma sottolinea che i nuovi piani di crescita saranno già più conservativi di quelli previsti prima del 2020.

Per quanto riguarda le questioni pendenti derivanti dalla prima riorganizzazione giudiziaria ( arbitrato relativo a Oi Móvel , vendita di torri a Highline e vendita di base di pay TV a Sky ), Abreu ricorda che tali questioni pendenti hanno avuto un impatto di circa Rs. $ 4 miliardi in contanti previsto dalla società.

Indica l'aspettativa di un accordo negoziale con il trio di acquirenti di Oi Móvel (Claro, TIM e Vivo) , accelerando una soluzione, e afferma che non c'è mai stata un'interruzione delle conversazioni, ma riconosce che il processo arbitrale può essere lungo . Per quanto riguarda la cessione delle torri a Highline, Abreu comprende il vincolo posto da Anatel, ma chiede che i fondi vengano impiegati immediatamente nella concessione stessa. Per quanto riguarda la trattativa con Sky, Abreu lascia intendere che le discussioni si stanno ancora trascinando e indica la possibilità che questo contratto possa non uscire più , ma sottolinea che la cosa più importante è ridurre i contratti onerosi per l'uso del satellite SES, quello che si sta negoziando parallelamente – la proposta di concordato con i creditori finanziariinclude nel suo campo di applicazione il contratto relativo ai satelliti .
 
Se
Il dirigente ha spiegato nell'intervista che il focus adesso è sulla ristrutturazione con i creditori finanziari , senza intaccare gli accordi con i fornitori. Secondo Abreu, le condizioni in corso di negoziazione con parte dei creditori prevedono, in pratica, che la metà del debito attuale venga convertita in quote societarie (per chi apporta nuovi conferimenti). Per i creditori che non versano contributi, il 70% dell'importo del debito diventa azioni. Dopo questa conversione, l'80% del capitale sarà detenuto dagli ex creditori e il 20% dagli attuali detentori delle azioni della società, il che tende a portare a una diluizione degli attuali azionisti. Secondo Abreu, l'aspettativa è che Oi sarà un'azienda più forte, e quindi più apprezzata, alla fine del processo.
Quindi, se ho ben capito, anche agli obbligazionisti 2025 e 50ino 80% del credito sarà trasformato in "azioni" che in effetti non si sa neanche che valore effettivo avranno e se si riuscirà a venderle, mentre il restante 20% andrà perduto. Spero di no ma ho l'impressione che se alla fine recuperiamo il 20- 30% sarà solo "grasso che cola".
 
Se

Quindi, se ho ben capito, anche agli obbligazionisti 2025 e 50ino 80% del credito sarà trasformato in "azioni" che in effetti non si sa neanche che valore effettivo avranno e se si riuscirà a venderle, mentre il restante 20% andrà perduto. Spero di no ma ho l'impressione che se alla fine recuperiamo il 20- 30% sarà solo "grasso che cola".
Per i bondholders 2025 è scritto nero su bianco nella proposta.
Per il 50 ino, invece, la questione è da vedere , in quanto non citato esplicitamente.
Interrogato il moribondo sulla faccenda non ha fornito risposta.
Aspettiamo almeno Wald , che si era sempre dimostrato serio nel rispondere.
Investor relation e kroll latitano sul " case" cinquantino.

Il grosso dello scoglio finanziario resta sempre e comunque il credito bancario, i bondhoders 2025 e i creditori Ecas ( export credit agency agreements).
La ristrutturazione di questi crediti è ben evidente.

Per chi non apporta nuova liquidità la proposta è chiara:

30% del claim swappato in un security credit rimborsato a 10 anni dal closing ( 2034)
70 % del claim trasformato in equity ( non conosciamo il concambio).

a occhio e croce ( molto a occhio) si avrebbe un recupero a 10 anni del 50% del claim già ristrutturato.

ergo 50% del vecchio 50% ( haircut precedente).

alla fine della fiera 25 % ( delle vecchie obbligazioni PT) in 15 anni o poco più.

situazione non dissimile dallo "zero coupon" callabile al 15%.

Attendiamo.
Tanto di piu nn si può fare.
Viana della 7* Commercial non si è manco ancora pronunciato sulla richiesta di nuovo recovery judicial ( e questo pure è strano visto che la misura cautelare durava giusto giusto 30 gg).
La presentazione della nuova domanda di certo blocca ancora le azioni esecutive fino alla pronuncia del Tribunale sulla sua ammissibilità o meno.
Ma il Tribunale non potrà tirare troppo a lungo nella decisione.

Al 90 % per come è congegnata la questione con la proposizione della domanda giudiziale di Recovery judicial , la ristrutturazione proposta passa dalle aule del Tribunale.
Ergo assemblea creditoria dei crediti oggetto di ristrutturazione e sigillo del Tribunale.
Di volontario non vi sarà nulla.
Di " spintaneo" vi sarà invece abbastanza, poiché soprattutto o trovano l' accordo con le Banche oppure salta TUTTO DEFINITIVAMENTE in aria.
A quel punto la liquidazione giudiziale di quel poco che resta non ce la toglie nessuno.
Verranno soddisfatti solo ( parzialmente) i creditori privilegiati ( lavoratori in primis) mentre tutti gli altri ( compresi noi del 50ino ed i bondhoders) resterem
o col cerino in mano.
Ci faranno compagnia le Banche relativamente a tutta la parte di credito finanziario non garantito.

Questo non converrà comunque a nessuno ed è il Worst Case ( da mettere comunque in conto).
 
Ultima modifica:
Loan e entitlement da conversione di bond emessi dalle sussidiarie olandesi sono ancora delle sussidiarie olandesi?
Se la risposta è si, non potremmo chiedere uno specifico canale relativo al continente europeo, quanto meno per le interlocuzioni, meglio ancora per eventuale assemblea creditori e voto?
Nel caso in cui loan e entitlements dovessero nuovamente essere convertiti nella seconda ristrutturazione, non potremmo chiedere questa volta di avere assegnati dei veri e propri titoli obbligazionari cartolarizzati e non queste forme generiche di prestiti e crediti da prima ristrutturazione, anche per un fatto di chiarezza e ordine nella struttura finanziaria societaria, che le dia efficienza, visibilità, agibilità e agilità economica?
 
Loan e entitlement da conversione di bond emessi dalle sussidiarie olandesi sono ancora delle sussidiarie olandesi?
Se la risposta è si, non potremmo chiedere uno specifico canale relativo al continente europeo, quanto meno per le interlocuzioni, meglio ancora per eventuale assemblea creditori e voto?
Nel caso in cui loan e entitlements dovessero nuovamente essere convertiti nella seconda ristrutturazione, non potremmo chiedere questa volta di avere assegnati dei veri e propri titoli obbligazionari cartolarizzati e non queste forme generiche di prestiti e crediti da prima ristrutturazione, anche per un fatto di chiarezza e ordine nella struttura finanziaria societaria, che le dia efficienza, visibilità, agibilità e agilità economica?
Per la prima:
No, il creditore è Oi br. I vecchi titoli emessi dalle sussidiarie olandesi non esistono più.
Escludo l'apertura di una nuova fase concordataria ad Amsterdam , così quando invece si trattò di pronunciarsi sulla ristrutturazione delle vecchie PT.

Per la seconda:
Sembra di capire, da una prima lettura del " material fact" del 3 marzo che la proposta prevederebbe un concambio con titoli liquidi.
Certamente il 70% del claim convertito in equity sarà liquido e negoziabile.
Per quel 30% rollato a 10 anni occorrerà vedere cosa ci rifileranno. Sembrerebbero titoli , ma ( conoscendo il soggetto) è tutto da vedere.
Economicamente parlando tirare dentro nella partita anche il cinquantino, non so se sposta molto la faccenda a questi balordi.
Ripeto, per loro lo scoglio grosso è il credito bancario ed è quello che più interessa , visto che a termini di ristrutturazione saranno gli unici a poter e a voler apportare nuova liquidità.
Ho seri dubbi invece che i bondholders 2025 e i creditori Ecas abbiano intenzione di finanziare questo Zoombie telefinanziario.
 
Continuo a chiedermi, e purtroppo non riesco a trovare notizie, se il governo in qualche modo è intervenuto sulla questione Oi. Infondo Lula aveva molti "interessi" con Oi. Qualcuno ha news?
 
Per la prima:
No, il creditore è Oi br. I vecchi titoli emessi dalle sussidiarie olandesi non esistono più.
Escludo l'apertura di una nuova fase concordataria ad Amsterdam , così quando invece si trattò di pronunciarsi sulla ristrutturazione delle vecchie PT.

Per la seconda:
Sembra di capire, da una prima lettura del " material fact" del 3 marzo che la proposta prevederebbe un concambio con titoli liquidi.
Certamente il 70% del claim convertito in equity sarà liquido e negoziabile.
Per quel 30% rollato a 10 anni occorrerà vedere cosa ci rifileranno. Sembrerebbero titoli , ma ( conoscendo il soggetto) è tutto da vedere.
Economicamente parlando tirare dentro nella partita anche il cinquantino, non so se sposta molto la faccenda a questi balordi.
Ripeto, per loro lo scoglio grosso è il credito bancario ed è quello che più interessa , visto che a termini di ristrutturazione saranno gli unici a poter e a voler apportare nuova liquidità.
Ho seri dubbi invece che i bondholders 2025 e i creditori Ecas abbiano intenzione di finanziare questo Zoombie telefinanziario.
Ottima risposta per contenuto dettagliato e chiarezza.
Continuiamo a tenerci al corrente e chiarirci tra noi partecipanti al forum le cose al meglio: affrontare la situazione con le idee chiare e cercare qualche elemento propositivo uniformemente concorde è già un passo avanti. Questa volta meglio non lasciarsi prendere la mano da insulti, anatemi, etc. ; al contrario, se possibile, potremmo cercare di agganciare dei forum esteri di analoghi investitori e accrescere forza e uniformità con l'Internazionalizzazione della discussione. Chi sa se uno sforzo del genere possa portare sinergie e profitti comuni da prolungare anche nel prosieguo e persino per l'affermazione dalla base di un moto di progresso contro le guerre.
 
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