RedGrizzly
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Mica ci sono solo i vaccari evasori
Mica ci sono solo i falsi invalidi bresciani
Mica ci sono solo le migliaia di baby-pensioni retributive (lecite ma censurabili)
Mica c'è solo l'evasione fiscale a go-go delle aziende del "miracolo"
nord-est
Anche i lavoratori fanno la loro parte, a riprova che certi costumi sono diffusi da nord a sud

L'Italia è unita più che mai
«Sono malato», era al mare Dirigente licenziato - Cronaca - Gazzetta di Mantova
«Sono malato», era al mare
Dirigente licenziato
Manager assenteista smascherato da un detective privato assoldato dall’azienda. Lo 007, spacciandosi per vicino di ombrellone, lo ha filmato su una spiaggia di Tropea. Perde il lavoro e fa ricorso in tribunale
MANTOVA. Troppe assenze per malattia, almeno stando all’azienda. E quando il dirigente ha inviato un certificato medico in piena stagione estiva, il datore di lavoro gli ha sguinzagliato contro un investigatore privato. In incognita, naturalmente. Lo 007 l’ha seguito in un lussuoso resort in Calabria dove per alcuni giorni gli ha fatto da vicino di ombrellone e l’ha spiato con tanto di video e fotocamera.
Il 52enne che abita in città e che chiameremo con un nome di fantasia, Antonio è stato filmato durante il nuoto, il trasporto delle valigie e perfino nelle fasi del corso di sub. Conclusione: quando è rientrato dalla vacanza-malattia, ha trovato sulla scrivania una pessima sorpresa, non una lettera di ammonimento o un ultimatum ma direttamente la lettera di licenziamento. Cosa che comunque non l’ha affatto disarmato.
Prima ha chiesto spiegazioni al datore di lavoro. E siccome quello non ne voleva sapere di tornare sui suoi passi, lui ha assoldato un avvocato e fatto ricorso al giudice del lavoro impugnando il licenziamento per giusta causa adottato dall’azienda. Insomma, il dirigente allontanato rivuole il suo posto, o almeno ottenere un cospicuo risarcimento.
Il caso risale all’estate dell’anno scorso. L’ambiente è quello di un’azienda di medie dimensioni, una delle tante imprese dell’Alto Mantovano che operano nel settore filati. Il dirigente parte l’ultima settimana di luglio, lo aspettano 15 giorni di vacanza. Poi chiede un ulteriore periodo, un’altra settimana da attaccare alle ferie di agosto. L’azienda gli respinge la proposta. Ma lui non rientra al lavoro perché s’ammala. O almeno così dice il certificato medico inviato da Tropea che di fatto gli allunga di una settimana l’assenza dal lavoro.
Ed è qui che, su iniziativa dell’amministratore dell’azienda, entra in ballo l’investigatore privato. Un vero e proprio segugio che diventa la sua ombra riuscendo addirittura a piazzarsi sulla spiaggia con il lettino accanto al suo. «Martedì 25 agosto, Tropea, ore 10.35, spiaggia, servizio di osservazione e controllo con fotocamera...». E giù la descrizione della mattinata, con tanto di appunti sulle attività, il nuoto, le spalmate di crema solare e le passeggiate sulla battigia. Dov’era la malattia che impediva al dipendente di rientrare al lavoro? Ora la parola passa al giudice.
Mica ci sono solo i falsi invalidi bresciani
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L'Italia è unita più che mai
«Sono malato», era al mare Dirigente licenziato - Cronaca - Gazzetta di Mantova
«Sono malato», era al mare
Dirigente licenziato
Manager assenteista smascherato da un detective privato assoldato dall’azienda. Lo 007, spacciandosi per vicino di ombrellone, lo ha filmato su una spiaggia di Tropea. Perde il lavoro e fa ricorso in tribunale
MANTOVA. Troppe assenze per malattia, almeno stando all’azienda. E quando il dirigente ha inviato un certificato medico in piena stagione estiva, il datore di lavoro gli ha sguinzagliato contro un investigatore privato. In incognita, naturalmente. Lo 007 l’ha seguito in un lussuoso resort in Calabria dove per alcuni giorni gli ha fatto da vicino di ombrellone e l’ha spiato con tanto di video e fotocamera.
Il 52enne che abita in città e che chiameremo con un nome di fantasia, Antonio è stato filmato durante il nuoto, il trasporto delle valigie e perfino nelle fasi del corso di sub. Conclusione: quando è rientrato dalla vacanza-malattia, ha trovato sulla scrivania una pessima sorpresa, non una lettera di ammonimento o un ultimatum ma direttamente la lettera di licenziamento. Cosa che comunque non l’ha affatto disarmato.
Prima ha chiesto spiegazioni al datore di lavoro. E siccome quello non ne voleva sapere di tornare sui suoi passi, lui ha assoldato un avvocato e fatto ricorso al giudice del lavoro impugnando il licenziamento per giusta causa adottato dall’azienda. Insomma, il dirigente allontanato rivuole il suo posto, o almeno ottenere un cospicuo risarcimento.
Il caso risale all’estate dell’anno scorso. L’ambiente è quello di un’azienda di medie dimensioni, una delle tante imprese dell’Alto Mantovano che operano nel settore filati. Il dirigente parte l’ultima settimana di luglio, lo aspettano 15 giorni di vacanza. Poi chiede un ulteriore periodo, un’altra settimana da attaccare alle ferie di agosto. L’azienda gli respinge la proposta. Ma lui non rientra al lavoro perché s’ammala. O almeno così dice il certificato medico inviato da Tropea che di fatto gli allunga di una settimana l’assenza dal lavoro.
Ed è qui che, su iniziativa dell’amministratore dell’azienda, entra in ballo l’investigatore privato. Un vero e proprio segugio che diventa la sua ombra riuscendo addirittura a piazzarsi sulla spiaggia con il lettino accanto al suo. «Martedì 25 agosto, Tropea, ore 10.35, spiaggia, servizio di osservazione e controllo con fotocamera...». E giù la descrizione della mattinata, con tanto di appunti sulle attività, il nuoto, le spalmate di crema solare e le passeggiate sulla battigia. Dov’era la malattia che impediva al dipendente di rientrare al lavoro? Ora la parola passa al giudice.