OPZIONISTI e Opzionisti

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Buongiorno a tutti,

Da neofita, colgo l'occasione per chiedere un Vostro parere riguardo ad un operazione.

Premessa: opero con Fineco, in campo Opzioni sono neofita, quindi se dico "castronerie" non voglio "trollare" nessuno ma sono semplicemente dubbi/domande che, sinceramente, non sono riuscito a comprendere documentandomi qui e li sul web.

Ho acquistato alcune opzioni call con sottostante WBA con strike a $45,50 - scadenza: 20/05/2022 al costo di $0.18/opzione. NON posseggo nessuna azione fisica WBA.

Ora, ragionando che ogni opzione "muove" un blocco di 100 azioni, ho alcune domande:

- Qualora io al 20/05/2022 alle ore 21:59.59 NON volessi eseguire il mio diritto di opzioni, non mi è chiaro un concetto: il peraltro gentilissimo call center della banca mi ha informato che, alla scadenza delle opzioni, qualora l'azione WBA fosse ad un valore pari o superiore allo strike (quindi $45,50 in su), in automatico la banca esercita il diritto di acquisto delle opzioni. Per far si che ciò non accada, dovrei liquidare la posizione (e da qui il dubbio sul successivo punto);

- Ipotizzando come nel caso attuale, dove alla chiusura di ieri le opzioni avevano un valore di $0,20, e decidessi di liquidare la posizione, dovrei generare un guadagno sul differenziale di $0,20 e $0,18, tradotto ipotizzando di aver acquistato 10 opzioni ovvero avendo investito $180, avrei un ipotetico guadagno di $20 (non considerando commissioni). Ora, siccome in questo caso venderei ad una terza parte "il diritto ma non l'obbligo di acquistare delle azioni a $45,50 alla scadenza del 20/05/2022, si creerebbero 3 scenari secondo il mio punto di vista:


L'azione vale $45,50: chi avrà ipoteticamente acquistato le mie opzioni, visto che sono "at the money" non avrebbe alcun interesse ad esercitare l'opzione, pertanto il mio profitto sarà dato dalla differenza di: Ricavo vendita - Costi acquisto, tradotto vendute a $200 - acquistate a $180, ho ipoteticamente guadagnato $20;




L'azione vale $45: chi avrà ipoteticamente acquistato le mie opzioni, farebbe lo stesso ragionamento di cui sopra, con lo stesso risultato per il sottoscritto;




L'azione vale $47: chi avrà ipoteticamente acquistato le mie opzioni, potrebbe trovare conveniente esercitare l'acquisto. Pertanto, secondo la mia logica, io avrei a questo punto due partite:
Da una parte come sopra il profitto dalla vendita delle opzioni, agli stessi valori di cui sopra;
Dall'altra l'obbligo di dover consegnare all'acquirente delle azioni al valore di $45,50 che io non ho. Quindi immagino che la banca alle ore 22 del 20 maggio, mi addebiti sul Conto 1.000 azioni WBA al prezzo di chiusura di $47 l'una, per un controvalore di $47.000. Stessotempo ci sarà il "prelievo" delle 1.000 azioni al valore di $45,50, per un controvalore di $ 45.500, che verranno consegnate all'acquirente delle opzioni. Quindi io, a fronte di un ipotetico profitto di $20 sulla vendita delle opzioni, mi sobbarcherei una perdita di $1.500 qualora la controparte che ha acquistato le opzioni decida di esercitarle. Tradotto, ho materializzato una perdita di $1.480. Se in questo caso non è corretto, Vi chiedo se potete spiegarmi "terra-terra" quale sarebbe la meccanica.
Stando a quanto sopra, dovrei comunque avere liquidità per il controvalore di $47.000 che, attualmente, ho deciso di impegnare in un'altra operazione. Quindi, ipotizzando vendessi le opzioni ed il compratore decidesse di esercitare l'acquisto, in questo caso come funziona?


Ora, alla luce di quanto sopra esposto, il dubbio che mi attanaglia è: io ho acquistato 10 opzioni, quindi "opzionando" 1.000 azioni. Ora, a fronte di un premio di $180, decido che per alcuni motivi non intendo esercitare le opzioni quindi non intendo acquistare le azioni, ma decido di "lasciare scadere le opzioni" perdendo quindi il controvalore del premio. Stando al ragionamento dell'operatore di Fineco quindi, non posso. O meglio, se voglio, devo comunque vendere le opzioni sobbarcandomi i rischi. Se non le tocco, si convertono in automatico. Ora ripeto non sono particolarmente afferrato in materia, ma non comprendo questo passaggio. Ho sempre saputo che appunto l'opzione è un diritto, ma non un obbligo, di acquistare un determinato sottostante. Ma qui mi pare di capire che sia diverso...

Inoltre questa mattina è arrivato un alert relativo al "deprezzamento strumenti finanziari" in misura superiore al 30%. Ma se guardo nel ptf, ho comunque un valore positivo dato dal fatto che ho delle opzioni acquistate a 0,18 ed ora sono a 0,20.

Chiedo scusa se mi sono dilungato od ho fatto domande trite e ritrite, ma purtroppo il concetto non mi è chiaro. Mi sembrava interessante acquistare un'opzione in previsione di un futuro aumento del titolo, ma siccome cause forze maggiori la liquidità è stata girata in altre attività, vorrei capire come comportarmi.

Grazie a tutti.

Marcello
 
Buongiorno a tutti,

Da neofita, colgo l'occasione per chiedere un Vostro parere riguardo ad un operazione.

Premessa: opero con Fineco, in campo Opzioni sono neofita, quindi se dico "castronerie" non voglio "trollare" nessuno ma sono semplicemente dubbi/domande che, sinceramente, non sono riuscito a comprendere documentandomi qui e li sul web.

Ho acquistato alcune opzioni call con sottostante WBA con strike a $45,50 - scadenza: 20/05/2022 al costo di $0.18/opzione. NON posseggo nessuna azione fisica WBA.

Ora, ragionando che ogni opzione "muove" un blocco di 100 azioni, ho alcune domande:

- Qualora io al 20/05/2022 alle ore 21:59.59 NON volessi eseguire il mio diritto di opzioni, non mi è chiaro un concetto: il peraltro gentilissimo call center della banca mi ha informato che, alla scadenza delle opzioni, qualora l'azione WBA fosse ad un valore pari o superiore allo strike (quindi $45,50 in su), in automatico la banca esercita il diritto di acquisto delle opzioni. Per far si che ciò non accada, dovrei liquidare la posizione (e da qui il dubbio sul successivo punto);

- Ipotizzando come nel caso attuale, dove alla chiusura di ieri le opzioni avevano un valore di $0,20, e decidessi di liquidare la posizione, dovrei generare un guadagno sul differenziale di $0,20 e $0,18, tradotto ipotizzando di aver acquistato 10 opzioni ovvero avendo investito $180, avrei un ipotetico guadagno di $20 (non considerando commissioni). Ora, siccome in questo caso venderei ad una terza parte "il diritto ma non l'obbligo di acquistare delle azioni a $45,50 alla scadenza del 20/05/2022, si creerebbero 3 scenari secondo il mio punto di vista:


L'azione vale $45,50: chi avrà ipoteticamente acquistato le mie opzioni, visto che sono "at the money" non avrebbe alcun interesse ad esercitare l'opzione, pertanto il mio profitto sarà dato dalla differenza di: Ricavo vendita - Costi acquisto, tradotto vendute a $200 - acquistate a $180, ho ipoteticamente guadagnato $20;




L'azione vale $45: chi avrà ipoteticamente acquistato le mie opzioni, farebbe lo stesso ragionamento di cui sopra, con lo stesso risultato per il sottoscritto;




L'azione vale $47: chi avrà ipoteticamente acquistato le mie opzioni, potrebbe trovare conveniente esercitare l'acquisto. Pertanto, secondo la mia logica, io avrei a questo punto due partite:
Da una parte come sopra il profitto dalla vendita delle opzioni, agli stessi valori di cui sopra;
Dall'altra l'obbligo di dover consegnare all'acquirente delle azioni al valore di $45,50 che io non ho. Quindi immagino che la banca alle ore 22 del 20 maggio, mi addebiti sul Conto 1.000 azioni WBA al prezzo di chiusura di $47 l'una, per un controvalore di $47.000. Stessotempo ci sarà il "prelievo" delle 1.000 azioni al valore di $45,50, per un controvalore di $ 45.500, che verranno consegnate all'acquirente delle opzioni. Quindi io, a fronte di un ipotetico profitto di $20 sulla vendita delle opzioni, mi sobbarcherei una perdita di $1.500 qualora la controparte che ha acquistato le opzioni decida di esercitarle. Tradotto, ho materializzato una perdita di $1.480. Se in questo caso non è corretto, Vi chiedo se potete spiegarmi "terra-terra" quale sarebbe la meccanica.
Stando a quanto sopra, dovrei comunque avere liquidità per il controvalore di $47.000 che, attualmente, ho deciso di impegnare in un'altra operazione. Quindi, ipotizzando vendessi le opzioni ed il compratore decidesse di esercitare l'acquisto, in questo caso come funziona?


Ora, alla luce di quanto sopra esposto, il dubbio che mi attanaglia è: io ho acquistato 10 opzioni, quindi "opzionando" 1.000 azioni. Ora, a fronte di un premio di $180, decido che per alcuni motivi non intendo esercitare le opzioni quindi non intendo acquistare le azioni, ma decido di "lasciare scadere le opzioni" perdendo quindi il controvalore del premio. Stando al ragionamento dell'operatore di Fineco quindi, non posso. O meglio, se voglio, devo comunque vendere le opzioni sobbarcandomi i rischi. Se non le tocco, si convertono in automatico. Ora ripeto non sono particolarmente afferrato in materia, ma non comprendo questo passaggio. Ho sempre saputo che appunto l'opzione è un diritto, ma non un obbligo, di acquistare un determinato sottostante. Ma qui mi pare di capire che sia diverso...

Inoltre questa mattina è arrivato un alert relativo al "deprezzamento strumenti finanziari" in misura superiore al 30%. Ma se guardo nel ptf, ho comunque un valore positivo dato dal fatto che ho delle opzioni acquistate a 0,18 ed ora sono a 0,20.

Chiedo scusa se mi sono dilungato od ho fatto domande trite e ritrite, ma purtroppo il concetto non mi è chiaro. Mi sembrava interessante acquistare un'opzione in previsione di un futuro aumento del titolo, ma siccome cause forze maggiori la liquidità è stata girata in altre attività, vorrei capire come comportarmi.

Grazie a tutti.

Marcello

ciao Marcello

quando vendi le opzioni che avevi in precedenza comperato, per te la posizione è chiusa e avrai utile/perdita pari alla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto (utile/perdita che tra l'altro entrerà normalmente nel conteggio del capital gain).. questo a prescindere da quanto possa poi fare la controparte della tua vendita..
 
ciao Marcello

quando vendi le opzioni che avevi in precedenza comperato, per te la posizione è chiusa e avrai utile/perdita pari alla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto (utile/perdita che tra l'altro entrerà normalmente nel conteggio del capital gain).. questo a prescindere da quanto possa poi fare la controparte della tua vendita..

Ciao,

Quindi essenzialmente è come se comprassi:

1 kg di mele a 1 e rivendessi le stesse a 1,20. Guadagno 0,20 e sullo 0,20 pago il 26%. Corretto?

Diversamente, come nel caso di oggi in cui il valore è inferiore, sarebbe come se il kg di mele ad 1 lo vendessi a 0,50. Quindi perdita di 0,50 e fine dei giochi senza obblighi in un secondo tempo.

Invece il discorso relativo all'esercizio di opzioni da parte della controparte per quale motivo viene sempre menzionato?
 
Ciao,

Quindi essenzialmente è come se comprassi:

1 kg di mele a 1 e rivendessi le stesse a 1,20. Guadagno 0,20 e sullo 0,20 pago il 26%. Corretto?

Diversamente, come nel caso di oggi in cui il valore è inferiore, sarebbe come se il kg di mele ad 1 lo vendessi a 0,50. Quindi perdita di 0,50 e fine dei giochi senza obblighi in un secondo tempo.

Invece il discorso relativo all'esercizio di opzioni da parte della controparte per quale motivo viene sempre menzionato?

gli obblighi li ha il venditore nudo di opzioni

FinecoBank NON consente la vendita di opzioni allo scoperto, ergo in FinecoBank NON puoi mai ritrovarti venditore 'nudo' e quindi non avresti mai una controparte che potrà a suo piacere esercitare..

riguardo l'esempio delle mele :D è corretto.. aggiungo solo che in caso di vendita a prezzo inferiore a quello di acquisto, la perdita - 0.50 nel tuo esempio - va a finire nelle perdite da recuperare - ovvero entrerà in compensazione di qualsiasi altro gain futuro ;)

PS. rileggendo a posteriori mi accorgo che forse non sono stato chiarissimo :rolleyes:
... gli obblighi li ha chi ha posizioni corte di opzioni, a prescindere dal fatto che siano coperte o meno dal sottostante (nel caso di call) o dalla liquidità necessaria al 'ritiro' (nel caso di put).. nel caso di FinecoBank il caso delle put non si pone in quanto NON permette in nessun caso la vendita di put senza averle prima comperate.. in quanto alle call, qualora fossero vendute a fronte del possesso del sottostante, si sarebbe ovviamente e comunque soggetti alle decisioni della controparte.. resta confermato che nel caso dell'esempio - acquisto di opzioni (call o put non fa differenza) e loro succesiva vendita - la posizione si azzera, e utile/perdite dati dalla differenza tra prezzo di vendita e prezzo di acquisto entrano nei consueti conteggi relativi al capital gain
 
Ultima modifica:
gli obblighi li ha il venditore nudo di opzioni

FinecoBank NON consente la vendita di opzioni allo scoperto, ergo in FinecoBank NON puoi mai ritrovarti venditore 'nudo' e quindi non avresti mai una controparte che potrà a suo piacere esercitare..

riguardo l'esempio delle mele :D è corretto.. aggiungo solo che in caso di vendita a prezzo inferiore a quello di acquisto, la perdita - 0.50 nel tuo esempio - va a finire nelle perdite da recuperare - ovvero entrerà in compensazione di qualsiasi altro gain futuro ;)


.. tra l'altro sul sito di FinecoBank il tutto è anche spiegato in maniera semplice ed esauriente ;)

Opzioni - Fineco Bank

.. in particolare quanto riguarda alla vendita dell'opzione precedentemente acquistata :cool:

FoL.gif
 
Buongiorno a tutti,

Da neofita, colgo l'occasione per chiedere un Vostro parere riguardo ad un operazione.

Premessa: opero con Fineco, in campo Opzioni sono neofita, quindi se dico "castronerie" non voglio "trollare" nessuno ma sono semplicemente dubbi/domande che, sinceramente, non sono riuscito a comprendere documentandomi qui e li sul web.

Ho acquistato alcune opzioni call con sottostante WBA con strike a $45,50 - scadenza: 20/05/2022 al costo di $0.18/opzione. NON posseggo nessuna azione fisica WBA.

Ora, ragionando che ogni opzione "muove" un blocco di 100 azioni, ho alcune domande:

- Qualora io al 20/05/2022 alle ore 21:59.59 NON volessi eseguire il mio diritto di opzioni, non mi è chiaro un concetto: il peraltro gentilissimo call center della banca mi ha informato che, alla scadenza delle opzioni, qualora l'azione WBA fosse ad un valore pari o superiore allo strike (quindi $45,50 in su), in automatico la banca esercita il diritto di acquisto delle opzioni. Per far si che ciò non accada, dovrei liquidare la posizione (e da qui il dubbio sul successivo punto);

- Ipotizzando come nel caso attuale, dove alla chiusura di ieri le opzioni avevano un valore di $0,20, e decidessi di liquidare la posizione, dovrei generare un guadagno sul differenziale di $0,20 e $0,18, tradotto ipotizzando di aver acquistato 10 opzioni ovvero avendo investito $180, avrei un ipotetico guadagno di $20 (non considerando commissioni). Ora, siccome in questo caso venderei ad una terza parte "il diritto ma non l'obbligo di acquistare delle azioni a $45,50 alla scadenza del 20/05/2022, si creerebbero 3 scenari secondo il mio punto di vista:


L'azione vale $45,50: chi avrà ipoteticamente acquistato le mie opzioni, visto che sono "at the money" non avrebbe alcun interesse ad esercitare l'opzione, pertanto il mio profitto sarà dato dalla differenza di: Ricavo vendita - Costi acquisto, tradotto vendute a $200 - acquistate a $180, ho ipoteticamente guadagnato $20;




L'azione vale $45: chi avrà ipoteticamente acquistato le mie opzioni, farebbe lo stesso ragionamento di cui sopra, con lo stesso risultato per il sottoscritto;




L'azione vale $47: chi avrà ipoteticamente acquistato le mie opzioni, potrebbe trovare conveniente esercitare l'acquisto. Pertanto, secondo la mia logica, io avrei a questo punto due partite:
Da una parte come sopra il profitto dalla vendita delle opzioni, agli stessi valori di cui sopra;
Dall'altra l'obbligo di dover consegnare all'acquirente delle azioni al valore di $45,50 che io non ho. Quindi immagino che la banca alle ore 22 del 20 maggio, mi addebiti sul Conto 1.000 azioni WBA al prezzo di chiusura di $47 l'una, per un controvalore di $47.000. Stessotempo ci sarà il "prelievo" delle 1.000 azioni al valore di $45,50, per un controvalore di $ 45.500, che verranno consegnate all'acquirente delle opzioni. Quindi io, a fronte di un ipotetico profitto di $20 sulla vendita delle opzioni, mi sobbarcherei una perdita di $1.500 qualora la controparte che ha acquistato le opzioni decida di esercitarle. Tradotto, ho materializzato una perdita di $1.480. Se in questo caso non è corretto, Vi chiedo se potete spiegarmi "terra-terra" quale sarebbe la meccanica.
Stando a quanto sopra, dovrei comunque avere liquidità per il controvalore di $47.000 che, attualmente, ho deciso di impegnare in un'altra operazione. Quindi, ipotizzando vendessi le opzioni ed il compratore decidesse di esercitare l'acquisto, in questo caso come funziona?


Ora, alla luce di quanto sopra esposto, il dubbio che mi attanaglia è: io ho acquistato 10 opzioni, quindi "opzionando" 1.000 azioni. Ora, a fronte di un premio di $180, decido che per alcuni motivi non intendo esercitare le opzioni quindi non intendo acquistare le azioni, ma decido di "lasciare scadere le opzioni" perdendo quindi il controvalore del premio. Stando al ragionamento dell'operatore di Fineco quindi, non posso. O meglio, se voglio, devo comunque vendere le opzioni sobbarcandomi i rischi. Se non le tocco, si convertono in automatico. Ora ripeto non sono particolarmente afferrato in materia, ma non comprendo questo passaggio. Ho sempre saputo che appunto l'opzione è un diritto, ma non un obbligo, di acquistare un determinato sottostante. Ma qui mi pare di capire che sia diverso...

Inoltre questa mattina è arrivato un alert relativo al "deprezzamento strumenti finanziari" in misura superiore al 30%. Ma se guardo nel ptf, ho comunque un valore positivo dato dal fatto che ho delle opzioni acquistate a 0,18 ed ora sono a 0,20.

Chiedo scusa se mi sono dilungato od ho fatto domande trite e ritrite, ma purtroppo il concetto non mi è chiaro. Mi sembrava interessante acquistare un'opzione in previsione di un futuro aumento del titolo, ma siccome cause forze maggiori la liquidità è stata girata in altre attività, vorrei capire come comportarmi.

Grazie a tutti.

Marcello


ma a scadenza fineco come si comporta ?

non paga in automatico la differenza tra lo strike della call e il prezzo del titolo ?
come si esercita il diritto della opzione?
 
ma a scadenza fineco come si comporta ?

non paga in automatico la differenza tra lo strike della call e il prezzo del titolo ?
come si esercita il diritto della opzione?

ciao Raian

a prescindere dall'intermediario, il comportamento delle opzioni è differente a seconda del sottostante..

  • in caso il sottostante sia consegnabile - quindi azioni, future (ad esempio nel caso delle opzioni OGBL sul Bund ove il sottostante è il future FGBL), materie prime, etc. etc. - a scadenza le opzioni ITM si considerano normalmente esercitate, per cui il detentore ritira il sottostante allo strike della call o lo vende allo strike della put e la controparte - chi detiene la posizione corta in opzioni - deve consegnare il sottostante ricevendo il prezzo dello strike della call o deve pagarlo allo strike della put
  • in caso il sottostante NON sia consegnabile - indici - a scadenza le opzioni ITM vengono regolate cash, per cui il detentore incassa la differenza tra prezzo di riferimento del sottostante e strike della call o la differenza tra strike della put e prezzo del sottostante e chi detiene la posizione corta viene addebitato dello stesso importo

gli intermediari possono semplicemente porre vincoli sull'operatività e sul tipo di copertura/marginazione

Fineco da questo punto di vista è agghiacciante: non permette in nessun caso la costruzione di posizioni corte di put - nemmeno marginando per assurdo l'intero importo eventualmente necessario a ritirare il sottostante all'esercizio - e permette la costruzione di posizioni corte di call solo se preventivamente in possesso del sottostante da consegnare.. :rolleyes::rolleyes:

in definitiva consente di vendere solo le opzioni precedentemente comprate :D:D

FinecoBank è ottima per tante altre cose, ma praticamente inutilizzabile per le opzioni :censored:
 
ciao Raian

a prescindere dall'intermediario, il comportamento delle opzioni è differente a seconda del sottostante..

  • in caso il sottostante sia consegnabile - quindi azioni, future (ad esempio nel caso delle opzioni OGBL sul Bund ove il sottostante è il future FGBL), materie prime, etc. etc. - a scadenza le opzioni ITM si considerano normalmente esercitate, per cui il detentore ritira il sottostante allo strike della call o lo vende allo strike della put e la controparte - chi detiene la posizione corta in opzioni - deve consegnare il sottostante ricevendo il prezzo dello strike della call o deve pagarlo allo strike della put
  • in caso il sottostante NON sia consegnabile - indici - a scadenza le opzioni ITM vengono regolate cash, per cui il detentore incassa la differenza tra prezzo di riferimento del sottostante e strike della call o la differenza tra strike della put e prezzo del sottostante e chi detiene la posizione corta viene addebitato dello stesso importo

gli intermediari possono semplicemente porre vincoli sull'operatività e sul tipo di copertura/marginazione

Fineco da questo punto di vista è agghiacciante: non permette in nessun caso la costruzione di posizioni corte di put - nemmeno marginando per assurdo l'intero importo eventualmente necessario a ritirare il sottostante all'esercizio - e permette la costruzione di posizioni corte di call solo se preventivamente in possesso del sottostante da consegnare.. :rolleyes::rolleyes:

in definitiva consente di vendere solo le opzioni precedentemente comprate :D:D

FinecoBank è ottima per tante altre cose, ma praticamente inutilizzabile per le opzioni :censored:

spettacolo la tua spiegazione grazie.
sto studiando per poi comprare qualche call, da quanto dici mi pare che fineco su questo servizio base si riesca a lavorare.
l'idea della perdita max certa data dal premio mi garba :-)
peccato per i denaro lettere larghissimi
 
spettacolo la tua spiegazione grazie.
sto studiando per poi comprare qualche call, da quanto dici mi pare che fineco su questo servizio base si riesca a lavorare.
l'idea della perdita max certa data dal premio mi garba :-)
peccato per i denaro lettere larghissimi

ri-ciao Raian

riguardo agli spread larghissimi.. dipende dagli strumenti

se ti riferisci alle opzioni trattate sull'Idem - il mercato derivati di Borsa Italiana - hai perfettamente ragione

se però ti guardi attorno e ti sposti su Eurex - il mercato derivati tedesco ove come indici principali vengono trattati EuroStoxx50 e Dax - anche le opzioni hanno spread denaro lettera accettabilissimo ;)

se poi volessi approfondire il mondo delle opzioni, ti si aprirà un universo di possibilità che nemmeno potresti minimamente immaginare :yes:OK!

nel caso, ti suggerirei prima di tutto di istruirti, istruirti e ancora istruirti :yes: - sul web trovi senz'altro tutte le risposte alle domande che via via ti porrai - e quindi di aprire conto presso intermediario che ti permetta anche la vendita scoperta - sarà comunque a tua discrezione, e sempre a tua discrezione sarà l'eventuale loro copertura più o meno vicina..

ps. anch'io anni fa quando mi avvicinai alle opzioni in questo senso lo feci incuriosito più che altro dalla possibilità di determinare a priori la massima perdita ;) poi.. leggendo prima di tutto qualche amico qui su FoL - di quelli che più che altro leggevo perchè stimavo (e stimo ancor più tuttora :bow:) e che perciò immaginavo meritassero di essere 'approfonditi' - e quindi ricercando nella miniera del web :D ho modificato radicalmente la mia operatività e ho trovato un equilibrio che non pensavo fosse possibile raggiungere ;)
 
Ultima modifica:
Innanzitutto grazie mille a Roverone per le risposte, chiedo scusa il ritardo nel rispondere ma non sono riuscito a connettermi in questi giorni. So che il concetto delle mele era stupido ma era tanto "terra-terra" come necessitavo :D.

Avevo letto su Fineco, il dubbio mi è venuto al punto successivo. In sintesi non mi era chiaro il concetto di "shortare" le opzioni, che a questo punto se non ho capito male, dovrebbe (usando sempre il concetto "mele" che tanto mi piace :D) :

-ACQUISTO opzioni CALL: Io compero un contratto ad un valore 1 per un Kg di mele, che vale 10. Ho la facoltà di venderlo qualora il mio contratto diventi 1,20 (quindi potremmo dire, con un aumento del prezzo al kg delle mele) e guadagnare quindi i 0,20 sulla differenza, oppure posso chiuderlo in perdita ad esempio a 0,80 (nel momento in cui, il prezzo delle mele dovesse scendere). Nel primo caso avrò una plus, nel secondo una minus. In ogni caso, alla scadenza non sarà mai un mio problema la "consegna" delle mele alla controparte qualora quest'ultima decida di esercitare le opzioni;

-ACQUISTO opzioni PUT: Esattamente come sopra, ma a ruoli invertiti. Io compero un contratto ad un valore 0,50 per un kg di mele che oggi vale 10, con un'aspettativa che il prezzo delle stesse scenda. Nel caso in cui il contratto arrivi ad un valore di 0,70 rivendo sempre la mia opzione e guadagno i famigerati 0,20 di differenza. Nel caso in cui il contratto arrivi a 0,30, chiudo in perdita la mia posizione perdendo 0,20 e generando una minus. Come sopra, in ogni caso, alla scadenza non sarà mai un mio problema la "consegna" delle mele alla controparte qualora quest'ultima decida di esercitare le opzioni;

- VENDITA opzioni CALL/PUT: Io divento quello che si chiama "writer", ovvero scrivo un opzione per un kg di mele di 1, senza possedere le mele. Il compratore acquista la mia opzione, ed io incasso il mio 1. Nel momento in cui alla scadenza (o nell'esistenza nel caso delle americane) la controparte decida di esercitare l'opzione, per me sono problemi perché devo consegnare fisicamente il kg di mele. Poi che nel mentre il loro prezzo sia a 15, 20 o 2.000 questo è un mio problema. Io devo consegnare la quantità di sottostante alla controparte che decide di esercitare. A quanto ho capito, in questo caso la maggior parte dei broker non permette di svolgere la funzione se non si possiede il sottostante.

Chiaro il discorso a chiusura ITM: In caso di call, ad esempio, se ho opzioni su azioni, mi vengono consegnate le azioni al prezzo strike: in pratica ipotizzando:
- che abbia acquistato 10 opzioni americane ad 1,
- strike di 10,
- alla chiusura siamo in the money (ipotizziamo 15),
la mia situazione sarà: 10 prezzo strike * 10 opzioni * 100 (che dovrebbe essere quante azioni controlla un opzione) = 10.000 USD di costo, mentre il valore reale sarebbe 15.000. Considerando anche il costo di acquisto delle opzioni (senza considerare le varie commissioni ecc), a fronte di un investimento di 10.010$, avrei un controvalore di 15.000$.
Ovviamente tutto ciò in caso di copertura economica, se la copertura economica non ci fosse? Non viene esercitata di default?

In caso di indice, invece, dovrebbe essere:
- acquisto di 1 opzione a 100,
- strike di 10.000,
- a chiusura l'indice è 11.100,
la mia situazione sarà: indice a chiusura 11.100 - strike 10.000 = 1.100 di guadagno in contanti che mi verrà accreditato. Che (sempre senza considerare commissioni), al netto del costo di 100, vorrebbe dire un guadagno di 1.000$.

Spero di aver capito tutto, intanto Vi ringrazio nuovamente! :D

Buona giornata,
 
Innanzitutto grazie mille a Roverone per le risposte, chiedo scusa il ritardo nel rispondere ma non sono riuscito a connettermi in questi giorni. So che il concetto delle mele era stupido ma era tanto "terra-terra" come necessitavo :D.

Avevo letto su Fineco, il dubbio mi è venuto al punto successivo. In sintesi non mi era chiaro il concetto di "shortare" le opzioni, che a questo punto se non ho capito male, dovrebbe (usando sempre il concetto "mele" che tanto mi piace :D) :

-ACQUISTO opzioni CALL: Io compero un contratto ad un valore 1 per un Kg di mele, che vale 10. Ho la facoltà di venderlo qualora il mio contratto diventi 1,20 (quindi potremmo dire, con un aumento del prezzo al kg delle mele) e guadagnare quindi i 0,20 sulla differenza, oppure posso chiuderlo in perdita ad esempio a 0,80 (nel momento in cui, il prezzo delle mele dovesse scendere). Nel primo caso avrò una plus, nel secondo una minus. In ogni caso, alla scadenza non sarà mai un mio problema la "consegna" delle mele alla controparte qualora quest'ultima decida di esercitare le opzioni;

-ACQUISTO opzioni PUT: Esattamente come sopra, ma a ruoli invertiti. Io compero un contratto ad un valore 0,50 per un kg di mele che oggi vale 10, con un'aspettativa che il prezzo delle stesse scenda. Nel caso in cui il contratto arrivi ad un valore di 0,70 rivendo sempre la mia opzione e guadagno i famigerati 0,20 di differenza. Nel caso in cui il contratto arrivi a 0,30, chiudo in perdita la mia posizione perdendo 0,20 e generando una minus. Come sopra, in ogni caso, alla scadenza non sarà mai un mio problema la "consegna" delle mele alla controparte qualora quest'ultima decida di esercitare le opzioni;

- VENDITA opzioni CALL/PUT: Io divento quello che si chiama "writer", ovvero scrivo un opzione per un kg di mele di 1, senza possedere le mele. Il compratore acquista la mia opzione, ed io incasso il mio 1. Nel momento in cui alla scadenza (o nell'esistenza nel caso delle americane) la controparte decida di esercitare l'opzione, per me sono problemi perché devo consegnare fisicamente il kg di mele. Poi che nel mentre il loro prezzo sia a 15, 20 o 2.000 questo è un mio problema. Io devo consegnare la quantità di sottostante alla controparte che decide di esercitare. A quanto ho capito, in questo caso la maggior parte dei broker non permette di svolgere la funzione se non si possiede il sottostante.

Chiaro il discorso a chiusura ITM: In caso di call, ad esempio, se ho opzioni su azioni, mi vengono consegnate le azioni al prezzo strike: in pratica ipotizzando:
- che abbia acquistato 10 opzioni americane ad 1,
- strike di 10,
- alla chiusura siamo in the money (ipotizziamo 15),
la mia situazione sarà: 10 prezzo strike * 10 opzioni * 100 (che dovrebbe essere quante azioni controlla un opzione) = 10.000 USD di costo, mentre il valore reale sarebbe 15.000. Considerando anche il costo di acquisto delle opzioni (senza considerare le varie commissioni ecc), a fronte di un investimento di 10.010$, avrei un controvalore di 15.000$.
Ovviamente tutto ciò in caso di copertura economica, se la copertura economica non ci fosse? Non viene esercitata di default?

In caso di indice, invece, dovrebbe essere:
- acquisto di 1 opzione a 100,
- strike di 10.000,
- a chiusura l'indice è 11.100,
la mia situazione sarà: indice a chiusura 11.100 - strike 10.000 = 1.100 di guadagno in contanti che mi verrà accreditato. Che (sempre senza considerare commissioni), al netto del costo di 100, vorrebbe dire un guadagno di 1.000$.

Spero di aver capito tutto, intanto Vi ringrazio nuovamente! :D

Buona giornata,

xche usare le mele ? non potevi usare azioni fiat ? :-)

a mia situazione sarà: 10 prezzo strike * 10 opzioni * 100 (che dovrebbe essere quante azioni controlla un opzione) = 10.000 USD di costo, mentre il valore reale sarebbe 15.000. Considerando anche il costo di acquisto delle opzioni (senza considerare le varie commissioni ecc), a fronte di un investimento di 10.010$, avrei un controvalore di 15.000$.
Ovviamente tutto ciò in caso di copertura economica, se la copertura economica non ci fosse? Non viene esercitata di default?


credo che ti vada il conto il rosso, ma viene esercitata di default
 
Hai ragione, ma funzionava così bene con le mele che ho proseguito con quelle :D Senza fare pubblicità a Cupertino :D
 
chissà perchè l'essere umano ha la caratteristica di complicare anche le cose semplici :D:D

cerco di riassumere semplificando..

un intermediario che consenta operatività in opzioni - ovvero la possibilità di detenere anche posizioni corte (siano esse di call o di put) - si limita a gestire più o meno correttamente la marginazione, ovvero la cifra che viene trattenuta per far fronte ad eventuali peggioramenti della posizione corta aperta attraverso la vendita (di put o call poco importa ai fini di questo ragionamento).. è la marginazione stessa a costituire la 'copertura' di eventuali posizioni corte!!

nel caso la posizione in opzioni venga chiusa prima della scadenza, alla chiusura produrrà un utile o perdita dato dalla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto - a prescindere dal tipo di opzione e dal fatto di aver effettuato prima l'acquisto o la vendita

nel caso la posizione in opzioni venga invece portata a scadenza e risulti ITM, si distinguono i due differenti casi in base al fatto che all'esercizio corrisponda la consegna del sottostante - quindi quando il sottostante è uno strumento finanziario consegnabile (azioni, future, materie prime, etc. etc.) - o viceversa la regolazione cash - indici come sottostante: nel primo caso il detentore della posizione corta dovrà consegnare il sottostante incassando il prezzo strike della call venduta o ritirarlo pagando il prezzo strike della put venduta, nel secondo caso verrà addebitato definitivamente della differenza tra prezzo del sottostante e strike della call venduta o della differenza tra strike della put venduta e prezzo del sottostante - l'esatto contrario per il detentore della posizione lunga ;)
 
riguardo alla marginazione, è banale pensare ai due casi estremi

  • nel caso di vendita di put, una volta accreditato il premio l'intermediario si potrebbe tutelare trattenendo l'importo necessario ad onorare l'aquisto del sottostante a scadenza - ovvero il controvalore corrispondente al sottostante da ritirare al prezzo strike - importo fisso a priori

  • nel caso di vendita di call, una volta accreditato il premio l'intermediario si potrebbe tutelare trattenendo l'importo necessario ad acquistare il sottostante utile ad onorare la consegna a scadenza - e in questo caso sarebbe comprensibilmente più difficoltoso satbilire la cifra potenzialmente necessaria e soprattutto dovrebbe essere rivista quotidianamente in base all'andamento dei prezzi.. nel caso più estremo l'intermediario si potrebbe tutelare imponendo il possesso preventivo della posizione da consegnare a scadenza (ed è quel che fa FinecoBank)

fortunatamente per noi :D:p gli importi trattenuti come margine sono solo una frazione di questi estremi.. frazione ricalcolata quotidianamente principalmente in base a prezzi e volatilità del sottostante ;)
 
Perfetto, tutto chiaro grazie mille!

In sintesi diciamo che se acquisto realmente un opzione, mi gioco solo il premio, e posso "tradarla" come un normale titolo.

Se invece vado corto, segue discorso su marginazione, coperture ecc.

Colgo l'occasione per fare un'altra domanda: la scadenza delle opzioni viene fissata il 3° venerdì del mese, quindi in questo momento si parla di azioni con scadenza giugno 2022.

Seguo per curiosità un ragazzo che, screen alla mano, compra e vende azioni con scadenze diverse (ad esempio, 27 maggio in questi giorni). Incuriosito, in un primo momento ho pensato che si trattasse di un contratto su giugno 2022, con scadenza "impostata da book" nel caso di Fineco, il giorno 27 maggio. Ma incuriosito ho "spiato" alcune operazioni, ed ho avuto conferma che volumi e quotazioni non sono neppure simili ad un ipotetica scadenza 06/2022. Che magheggio è mai questo?
 
Perfetto, tutto chiaro grazie mille!

In sintesi diciamo che se acquisto realmente un opzione, mi gioco solo il premio, e posso "tradarla" come un normale titolo.

Se invece vado corto, segue discorso su marginazione, coperture ecc.

Colgo l'occasione per fare un'altra domanda: la scadenza delle opzioni viene fissata il 3° venerdì del mese, quindi in questo momento si parla di azioni con scadenza giugno 2022.

Seguo per curiosità un ragazzo che, screen alla mano, compra e vende azioni con scadenze diverse (ad esempio, 27 maggio in questi giorni). Incuriosito, in un primo momento ho pensato che si trattasse di un contratto su giugno 2022, con scadenza "impostata da book" nel caso di Fineco, il giorno 27 maggio. Ma incuriosito ho "spiato" alcune operazioni, ed ho avuto conferma che volumi e quotazioni non sono neppure simili ad un ipotetica scadenza 06/2022. Che magheggio è mai questo?

:mmmm::mmmm::cool:

nessun magheggio :no:

esistono anche le settimanali

di seguito ti posto come esempio tutte le scadenze più prossime riguardanti opzioni su Eni trattate all'Idem

FoL.gif
 
:mmmm::mmmm::cool:

nessun magheggio :no:

esistono anche le settimanali

di seguito ti posto come esempio tutte le scadenze più prossime riguardanti opzioni su Eni trattate all'Idem

Vedi l'allegato 2831026


Ottimo, in questo momento mi sento terribilmente stupido :confused:: su Fineco, selezionando un opzione su un azione, nella parte iniziale della pagina, trovo le scadenze per i vari mesi (in questo caso, da giugno in avanti). Mentre dal book è possibile indicare una seconda scadenza che può anche essere lo stesso giorno, nel caso dell'esempio quindi oggi. Ma il prezzo denaro/lettera e soprattutto i volumi non variano al variare della scadenza nel book.
 
Ottimo, in questo momento mi sento terribilmente stupido :confused:: su Fineco, selezionando un opzione su un azione, nella parte iniziale della pagina, trovo le scadenze per i vari mesi (in questo caso, da giugno in avanti). Mentre dal book è possibile indicare una seconda scadenza che può anche essere lo stesso giorno, nel caso dell'esempio quindi oggi. Ma il prezzo denaro/lettera e soprattutto i volumi non variano al variare della scadenza nel book.

.. non so come funzioni FinecoBank per le opzioni.. la uso esclusivamente per i mercati stranieri - Xetra, Nyse e Nasdaq .. (ma è tutto un altro discorso)
 
riguardo alla marginazione, è banale pensare ai due casi estremi

  • nel caso di vendita di put, una volta accreditato il premio l'intermediario si potrebbe tutelare trattenendo l'importo necessario ad onorare l'aquisto del sottostante a scadenza - ovvero il controvalore corrispondente al sottostante da ritirare al prezzo strike - importo fisso a priori

  • nel caso di vendita di call, una volta accreditato il premio l'intermediario si potrebbe tutelare trattenendo l'importo necessario ad acquistare il sottostante utile ad onorare la consegna a scadenza - e in questo caso sarebbe comprensibilmente più difficoltoso satbilire la cifra potenzialmente necessaria e soprattutto dovrebbe essere rivista quotidianamente in base all'andamento dei prezzi.. nel caso più estremo l'intermediario si potrebbe tutelare imponendo il possesso preventivo della posizione da consegnare a scadenza (ed è quel che fa FinecoBank)

fortunatamente per noi :D:p gli importi trattenuti come margine sono solo una frazione di questi estremi.. frazione ricalcolata quotidianamente principalmente in base a prezzi e volatilità del sottostante ;)

Esattamente. Solo che, ad esempio, Fineco si comporta così con la vendita di call mentre non consente la vendita di put, nemmeno vincolando (come sostieni giustamente al punto 1) l'intero ammontare necessario all'acquisto del sottostante allo strike previsto. Cosa inspiegabile, dato che l'importo è fissato fin dal principio, che mi un po' scadere Fineco ...
 
Esattamente. Solo che, ad esempio, Fineco si comporta così con la vendita di call mentre non consente la vendita di put, nemmeno vincolando (come sostieni giustamente al punto 1) l'intero ammontare necessario all'acquisto del sottostante allo strike previsto. Cosa inspiegabile, dato che l'importo è fissato fin dal principio, che mi un po' scadere Fineco ...

già :yes:OK!

ogni intermediario va utilizzato per quello che offre.. personalmente ho in FinecoBank le posizioni sui mercati esteri che seguo - Xetra, Nyse e Nasdaq - e in Sella quelle sul mercato italiano e i derivati Idem ed Eurex (opzioni comprese ;))

magari - anzi.. certamente :D - oggi ci saranno combinazioni migliori di quella adottata da me a suo tempo :rolleyes: ma ormai son 25 anni che son sistemato così e tutto sommato mi pare ancora un compromesso accettabile ;) (anche perchè l'home banking di FinecoBank mi sembra tuttora inarrivabile per chiunque altro:yes::clap: e tutto sommato Sella Extreme come piattaforma e Banca Sella come condizioni per l'operatività in derivati, sono comunque soddisfacenti :yes:OK!)

ps. quando parlo di posizioni su mercati esteri e mercato italiano, mi riferisco ad asset allocation, quindi ad operatività che definire lenta è già un eufemismo :D;)
 
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