soros75
Cash is the king
- Registrato
- 9/4/06
- Messaggi
- 13.796
- Punti reazioni
- 878
Ieri hanno picchiato pesante, pero' non credo sia il caso di fare i catastrofisti.
Andiamo con ordine.
Il tutto comuincia in seguito al dato sull'inflazione USA piu' alta del previsto. Cio' lascia presagire ad altri interventi della FED...benissimo.
Ricordiamoci che siamo passati da tassi all'1,25 al 5% e le borse sono salite senza battere ciglio. Non solo, il dollaro si e' pesantemente indebolito per sostenere tale crescita.
In Europa invece, i tassi sono ancora sotto il 3% e gli utili delle aziende nei primi 3 mesi del 2006 sono ben maggiori che nel gia' ottimo (direi record) 2005.
Passiamo poi al tasso di cambio Euro/Dollaro.
Incredibilmente ieri c'e' stato un colpo di reni del dollaro che si e' riportato a 1,2747. Non si vede quindi il dato dell'inflazione solo come un problema per via del possibile aumento dei tassi, ma come invece una conferma della crescita USA.
Non e' una crescita "virtuale", e' una crescita vera dove la domanda porta pressione sul sistema produttivo e quindi inflazione.
Tornando sui mercati finanziari, se guardiamo ai meracti USA, la discesa di ieri e' stata compensata dal rafforzamento del dollaro.
Per concludere, il prezzo del petrolio e' sceso oggi sotto i 70$ al barile.
Anche dal punto di vista dell'AT al momento, non c'e' da preoccuparsi.
Andiamo con ordine.
Il tutto comuincia in seguito al dato sull'inflazione USA piu' alta del previsto. Cio' lascia presagire ad altri interventi della FED...benissimo.
Ricordiamoci che siamo passati da tassi all'1,25 al 5% e le borse sono salite senza battere ciglio. Non solo, il dollaro si e' pesantemente indebolito per sostenere tale crescita.
In Europa invece, i tassi sono ancora sotto il 3% e gli utili delle aziende nei primi 3 mesi del 2006 sono ben maggiori che nel gia' ottimo (direi record) 2005.
Passiamo poi al tasso di cambio Euro/Dollaro.
Incredibilmente ieri c'e' stato un colpo di reni del dollaro che si e' riportato a 1,2747. Non si vede quindi il dato dell'inflazione solo come un problema per via del possibile aumento dei tassi, ma come invece una conferma della crescita USA.
Non e' una crescita "virtuale", e' una crescita vera dove la domanda porta pressione sul sistema produttivo e quindi inflazione.
Tornando sui mercati finanziari, se guardiamo ai meracti USA, la discesa di ieri e' stata compensata dal rafforzamento del dollaro.
Per concludere, il prezzo del petrolio e' sceso oggi sotto i 70$ al barile.
Anche dal punto di vista dell'AT al momento, non c'e' da preoccuparsi.
Ultima modifica: