PAC "dinamico"

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GordonGekko

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La strategia PAC classica prevede un accumulo fisso (es. 500€ al mese).
Mi chiedo se è possibile ottenere rendimenti migliori rendendo la quota di accumulo variabile.
Ad esempio, nel caso esemplificato di PAC realizzato su un unico ETF, la quota di accumulo potrebbe essere parametrizzata in funzione del differenziale tra valore di carico medio dell'ETF e valore attuale dello stesso (intuitivamente la quota dovrebbe essere maggiore nel caso di valore di carico superiore al valore attuale di mercato e viceversa).

Voi che ne pensate?
Ciao
 
GordonGekko ha scritto:
La strategia PAC classica prevede un accumulo fisso (es. 500€ al mese).
Mi chiedo se è possibile ottenere rendimenti migliori rendendo la quota di accumulo variabile.
Ad esempio, nel caso esemplificato di PAC realizzato su un unico ETF, la quota di accumulo potrebbe essere parametrizzata in funzione del differenziale tra valore di carico medio dell'ETF e valore attuale dello stesso (intuitivamente la quota dovrebbe essere maggiore nel caso di valore di carico superiore al valore attuale di mercato e viceversa).

Voi che ne pensate?
Ciao

Per il PAC meglio quote fisse ad intervalli statici, dato l'orizzonte temporale a lungo/lunghissimo termine. Se ne era gia' parlato.

Per investimenti periodici a fini di (eventuale...) take profit, invece si possono applicare decine di regole tra le quali una banale ricopertura a step negativi parametrizzati.

Attenzione a non far confusione, sono due stili d'investimento profondamente diversi, il secondo non e' un PAC ma una tecnica di investimento.
:)
 
Forse non mi sono spiegato...

Io ho in mente un PAC a lungo termine in cui investire mediamente, ad esempio, 500€ al mese.

Un PAC classico investe SEMPRE 500€ al mese.
Un fantomatico PAC "dinamico" investe MEDIAMENTE 500€ al mese, ma potrebbe anche essere 800 o 200 a seconda di qualche regola.

Può avere senso oppure no?
Esiste in letteratura qualcosa del genere?
Che ne pensate?

Grazie ancora.
 
Il senso del PAC sta proprio nel fatto di investire la stessa cifra a scadenze regolari, indipendentemente dall'andamento del mercato, per mediare sia in salita che in discesa.
Un PAC "dinamico" prevede un controllo attivo sull'investimento, quindi non può essere chiamato PAC.
Di fatto, il PAC nasce da una considerazione: io posso accantonare n € al mese, e decido di allocarli in una o più strumenti finanziari.
 
abc

Qualcuno puo' darmi una sorta di abc dell'investimento in

etf,partendo dalle cose piu' elementari?

(ho inserito il post qui per errore,ma le risposte sono gradite lo stesso,grazie)
 
Ultima modifica:
Non chimiamolo più PAC...

Ma accumulo mensile di circa 500€ (variabile tra 200 e 800).

Secondo voi esiste qualche strategia che dia rendimenti migliori del PAC?
 
GordonGekko ha scritto:
Non chimiamolo più PAC...

Ma accumulo mensile di circa 500€ (variabile tra 200 e 800).

Secondo voi esiste qualche strategia che dia rendimenti migliori del PAC?

Se vi interessa l'argomento io (con altri utenti) mi sono gia' speso qui
http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=644001

Ovviamente lo strumento utilizzato Fineco non e' influente ai fini delle valutazioni espresse, ma solo sul piano dei costi del PAC.
Ciao
:)
 
GordonGekko ha scritto:
Non chimiamolo più PAC...

Ma accumulo mensile di circa 500€ (variabile tra 200 e 800).

Secondo voi esiste qualche strategia che dia rendimenti migliori del PAC?

Io non posso permettermi un vero e proprio 'accumulo mensile' (mi adeguo al termine da te coniato), perchè ho entrate e capacità di risparmio molto variabile da mese a mese, per cui non posso pianificare. Ma quando ho 'qualcosa' da mettere via, faccio una riflessione esattamente opposta al PAC, ossia acquisto ciò che è salito nell'ultimissimo periodo (mentre il PAC porterebbe ad acquistare sempre lo stesso prodotto già in portafoglio). In linea di massima, questo ha sempre coinciso con un periodo di trend.
Ad ogni operazione, ne approfitto per rivedere se qualche voce del portafoglio preesistente non sia in una fase discendente, nel qual caso switcho su qualcosa in aumento.

Ciao

Nikkei
 
zani56 ha scritto:
Qualcuno puo' darmi una sorta di abc dell'investimento in

etf,partendo dalle cose piu' elementari?

(ho inserito il post qui per errore,ma le risposte sono gradite lo stesso,grazie)


Sono fondi comuni trattabili direttamente in borsa che
si dichiarano indicizzati e richiedono
commissioni di gestione più basse rispetto ai fondi comuni

Solitamente quelli azionari distribuiscono dividendi mentre
quelli obbligazionari li reinvestono automaticamente

Non hanno copertura cambio per cui ci si espone alle oscillazioni della valuta dei titoli detenuti

La liquidità è assicurata da MM che possono fare riferimento
anche a strumenti derivati per una corretta,si spera, quotazione quando il mercato sottostante è chiuso
Per esempio un ETF sul Giappone risentirà durante le ore di
contrattazione di Milano,
con Tokyo chiusa, sia dell'andamento di alcuni future quotati su borse estere sia del cambio €/Yen

Gli ETF armonizzati
(tutti quelli quotati a Milano,molti all'Euronext e alcuni sullo Xetra tedesco, nessuno tra quelli americani)
pagano comunque gran parte del guadagno anche in presenza di minusvalenze
Eventuali perdite sono invece riconosciute come minusvalenze

I non armonizzati vanno inseriti in dichiarazione dei redditi e concorrono al montante IRPEF

Per approfondimenti fiscali

http://www.borsaitalia.it/quotazioni/etfefondi/tuttiglietf/fiscalitetf/fiscalitetf.htm

http://www.borsaitalia.it/quotazioni/etfefondi/mtf-etf/3nuovodocumentofiscalita_pdf.htm
 
Pek ha scritto:
Sono fondi comuni trattabili direttamente in borsa che
si dichiarano indicizzati e richiedono
commissioni di gestione più basse rispetto ai fondi comuni

Solitamente quelli azionari distribuiscono dividendi mentre
quelli obbligazionari li reinvestono automaticamente

Non hanno copertura cambio per cui ci si espone alle oscillazioni della valuta dei titoli detenuti

La liquidità è assicurata da MM che possono fare riferimento
anche a strumenti derivati per una corretta,si spera, quotazione quando il mercato sottostante è chiuso
Per esempio un ETF sul Giappone risentirà durante le ore di
contrattazione di Milano,
con Tokyo chiusa, sia dell'andamento di alcuni future quotati su borse estere sia del cambio €/Yen

Gli ETF armonizzati
(tutti quelli quotati a Milano,molti all'Euronext e alcuni sullo Xetra tedesco, nessuno tra quelli americani)
pagano comunque gran parte del guadagno anche in presenza di minusvalenze
Eventuali perdite sono invece riconosciute come minusvalenze

I non armonizzati vanno inseriti in dichiarazione dei redditi e concorrono al montante IRPEF

Per approfondimenti fiscali

http://www.borsaitalia.it/quotazioni/etfefondi/tuttiglietf/fiscalitetf/fiscalitetf.htm

http://www.borsaitalia.it/quotazioni/etfefondi/mtf-etf/3nuovodocumentofiscalita_pdf.htm

Grazie!
 
GordonGekko ha scritto:
Forse non mi sono spiegato...

Io ho in mente un PAC a lungo termine in cui investire mediamente, ad esempio, 500€ al mese.

Un PAC classico investe SEMPRE 500€ al mese.
Un fantomatico PAC "dinamico" investe MEDIAMENTE 500€ al mese, ma potrebbe anche essere 800 o 200 a seconda di qualche regola.

Può avere senso oppure no?
Esiste in letteratura qualcosa del genere?
Che ne pensate?

Grazie ancora.

esiste sui fondi, una società di gestione ha un pac dinamico che raddoppia la rata o disinveste l'utile se il nav supera del 10% il prezzo medio di carico, viceversa raddoppia la rata. ;)
M anon voglio fare qui pubblicità della società in questione, magari ve ne sono anche altre che lo fanno.
 
E' molto valido il pac piu' che consiste nel raddoppio del versamento quando la quota decresce del 10%.
In pratica 500.00 euro fissi al mese quando la quota scende del 10% del prezzo di partenza ne preleva 1.000 in automatico.
 
Avete mai provato a fare qualche simulazione per capire se un metodo del genere dà, nel lungo periodo, risultati migliori rispetto al PAC tradizionale?

E quando parlo di risultati migliori mi riferisco sia al rendimento che alla volatilità.
 
leo66 ha scritto:
E' molto valido il pac piu' che consiste nel raddoppio del versamento quando la quota decresce del 10%.
In pratica 500.00 euro fissi al mese quando la quota scende del 10% del prezzo di partenza ne preleva 1.000 in automatico.

Mi pare che questo possa funzionare bene quando il trend è al rialzo, così approfitti di momentanei ritracciamenti, ma se c'è un deciso ribasso mi sembra un ordigno: più scende, più compri? Mi ricorda un po' la "strategia del raddoppio" per giocare al lotto...
 
GordonGekko ha scritto:
Avete mai provato a fare qualche simulazione per capire se un metodo del genere dà, nel lungo periodo, risultati migliori rispetto al PAC tradizionale?

E quando parlo di risultati migliori mi riferisco sia al rendimento che alla volatilità.


Quale metodo?

100 in partenza,200 a -10% bene!
Se va a -20% 400?
Se torna a -10% ricominci con 200?
Lo applichi ad un faccendiere con reddito 1000000
o ad un dipendente con reddito 1000?

Generalmente raddoppiando l'esposizione raddoppi i rischi
La capacità di gestire il rischio diminuisce quanto più si
è in perdita,quindi se proprio si vuole aumentarli almeno
lo si faccia partendo da una posizione di forza cioè quando si è in guadagno

ps
Il PAC fa aumentare automaticamente l'esposizione già
a rata fissa (senza alcun aumento di efficienza),perchè mai
bisognerebbe amplificare questo effetto?
 
Ultima modifica:
maurix71 ha scritto:
esiste sui fondi, una società di gestione ha un pac dinamico che raddoppia la rata o disinveste l'utile se il nav supera del 10% il prezzo medio di carico, viceversa raddoppia la rata. ;)
M anon voglio fare qui pubblicità della società in questione, magari ve ne sono anche altre che lo fanno.

Fammi capire:
Se il NAV è sceso del, che so, del 5% rispetto al carico medio, RADDOPPIANO la rata?

Nikkei
 
leo66 ha scritto:
E' molto valido il pac piu' che consiste nel raddoppio del versamento quando la quota decresce del 10%.
In pratica 500.00 euro fissi al mese quando la quota scende del 10% del prezzo di partenza ne preleva 1.000 in automatico.

Dal punto di vista della sgr, è validissimo.
Quando il prezzo scende del 10%, chiunque abbia cura del proprio denaro capisce che è grigia, e esce. La sgr si troverebbe con tanto credito d'imposta in panza. Allora hanno studiato un trucchetto splendido: se il NAV scende, RADDOPPIAMO il versamento! E la sgr si garantisce così una notevole raccolta proprio nei momenti in cui i veri investitori col cavolo che le danno dei soldi da gestire.
Si, ma come fare perchè qualcuno ci caschi?

Nessun problema.
La gente ragiona sui fondi come se fossero azioni. Per le azioni, effettivamente c'è spesso un movimento speculativo che provoca un rimbalzo, per cui dopo un -10% c'è spesso un +qualchecosa%, per cui acquistando a -10% si può mediare decentemente.
Per i fondi il discorso non vale, perchè essi si muovono quasi esclusivamente su parametri fondamentali e macroeconomici, ma basta raccontare che così si 'colgono le opportunità', che qualche pisquano vedrai che ci casca...


Nikkei
 
GordonGekko ha scritto:
Forse non mi sono spiegato...

Io ho in mente un PAC a lungo termine in cui investire mediamente, ad esempio, 500€ al mese.

Un PAC classico investe SEMPRE 500€ al mese.
Un fantomatico PAC "dinamico" investe MEDIAMENTE 500€ al mese, ma potrebbe anche essere 800 o 200 a seconda di qualche regola.

Può avere senso oppure no?
Esiste in letteratura qualcosa del genere?
Che ne pensate?

Grazie ancora.


Interessante da leggere è questo:
www.studyfinance.com/jfsd/pdffiles/v13n1/marshall.pdf

Non mi chiedere però di trarre conclusioni...

Davide - Ghibli
 
Ho provato a fare una simulazione.

Ho considerato l'investimento PAC nel MIB30 a partire da inizio 1995.

Nel file allegato trovate la comparazione tra 2 strategie:

1) investimento costante di 100€ (PAC classico)

2) investimento PAC dinamico che funziona in questo modo:

quota investita = 100€ x K x (Valore medio di carico / Valore di mercato MIB30)

dove K è un fattore correttivo (per avere un investimento complessivo comparabile nei due scenari).

Nel caso 2) poiché l'investimento può essere in certi periodi inferiore (o superiore) a quello del PAC classico si ipotizza di avere un rendimento attivo (o passivo) legato agli interessi sul conto corrente (ipotizzato 3% annuo).

La simulazione fa vedere cosa succede anno per anno e come si può vedere, mediamente, il PAC dinamico dà risultati migliori.

Che ne dite?
 

Allegati

  • Simulazione PAC.xls
    18,5 KB · Visite: 264
Nikkei ha scritto:
Fammi capire:
Se il NAV è sceso del, che so, del 5% rispetto al carico medio, RADDOPPIANO la rata?

Nikkei

esatto OK! se invece il nav supera di un tot% il tuo prezzo di carico allora fanno uno switch di tutto il gain su un fondo monetario.
(anche il raddoppio della rata attinge dal monetario). OK!
 
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