Approfitto ancora della tua disponibilità e competenza, riportando qui alcune info per chiederti se sono corrette e nella speranza che possano essere utili a altri.
Tratto da :
Il Portale del Sole - Pannelli solari e fotovoltaici
Gli impianti a pannelli solari possono essere essenzialmente di 2 tipi:
Impianti a circolazione naturale
Gli impianti solari termici a circolazione naturale sono sistemi monoblocco a circuito chiuso, che funzionano senza necessità di pompe né di componenti elettrici.
Sono costituiti da un collettore solare (piano o a tubi sottovuoto) esposto alle radiazioni solari, all'interno del quale l'acqua si scalda e sale per convezione (effetto termosifone) verso il serbatoio, confluendo quindi nel circuito domestico.
Impianti a circolazione forzata
Negli impianti solari termici a circolazione forzata il serbatoio è montato separatamente (nel sottotetto o nel locale caldaia) ed il liquido del circuito primario è spinto da una pompa.
La pompa di circolazione viene messa in moto da una centralina elettronica che confronta le temperature dei collettori e dell'acqua nel serbatoio di accumulo rilevata da apposite sonde.
I componenti principali di un sistema a pannelli solari termici sono:
- il pannello solare vero e proprio, che trasferisce il calore assorbito dal sole all'acqua del serbatoio e permette di produrre quindi acqua calda
- il serbatoio di accumulo dell'acqua calda
- (nei sistemi a a circolazione forzata) una pompa per la circolazione dell'acqua e una centralina elettronica
- i collegamenti idraulici ed elettrici.
I pannelli solari termici possono essere raggruppati in 2 tipi principali: con tubi sottovuoto, oppure vetrati.
Pannelli solari sottovuoto
I pannelli solari sottovuoto di ultima generazione hanno un ottimo rendimento in tutti i mesi dell'anno e sono adatti ad essere installati anche in condizioni climatiche molto rigide: sono quindi particolarmente indicati nel nord Italia, così come naturalmente al Sud. Si presentano come tubi di vetro, al cui interno viene praticata una pressione dell'aria ridottissima (vuoto), per impedire la cessione del calore (effetto Thermos)
All'interno viene posto un elemento assorbitore di calore, per lo più un tubo di rame, ed in tal caso vengono denominati "tubi heat-pipe".
In alcune versioni a circolazione naturale all'interno del tubo può circolare direttamente l'acqua da riscaldare.
Pannelli solari vetrati
I pannelli solari vetrati sono storicamente i primi apparsi sul mercato. Sono composti da un vetro trasparente alla luce del sole, ma opaco ai raggi infrarossi, che sono così trattenuti all'interno. I raggi del sole, che raggiungono la parte interna del pannello, lo scaldano e il calore viene trattenuto all'interno.
La superficie di questi pannelli può essere, o meno, trattata con prodotti che ne migliorano il rendimento (ossia la capacità di "trattenere" i raggi). Allo stesso modo, può essere presente un serbatoio di accumulo integrato, oppure un accumulo separato, più indicato per le località particolarmente rigide
Detto ciò, mi viene da chiedermi se la tipologia più innovativa (tubi sottovuoto) che promette prestazioni migliori anche nei mesi freddi, sia ugualmente affidabile o se può dare (soprattutto nel corso degli anni) maggiori problemi della tipologia vetrata.
i tubi sottovuoto hanno prestazioni eccezionali (e latre caratteristiche positive che non elenco per ora), ma , a mio parere sono un po' più delicati dei pannelli piani:
-la parte della giunzione rame-vetro è un punto debole obiettivo
-secondo me sono un po' più vulnerabili alla granadine
consiglio: se si decide per questa tipologia , rivolgersi solo a quelli di miglior qualità 7quindi un po' più costosi)
Inoltre mi domandavo se la tipologia a circolazione forzata (che suppongo avere costo maggiore, ma non so di quanto)
la circolazione forzata è ovviamente più costosa , ma non eccesivamente
sia conveniente in termini economici rispetto a quella a circolazione naturale.
sì, lo è , ci sono dei vantaggi rispetto alla naturale (e ovviamente degli svantaggi): dipende dalle esigenze
E la manutenzione?
per la circolazione forzata non è molto diversa: c'è da controllare periodicamente (una volta ogni due anni) l'anodo sacrificale che difficilmente si consuma in meno di 5 anni (dipende da tante cose) , controllare la quantità di calcare nell'accumulo (anche qui , l'ordine di grandezza sono gli anni e dipende anche qui da varie cose)....tutto ciò è comune a CF e CN.
in caso di pannelli piani a CF il controllo della densità del glicole (ogni due anni, ma se il pannello non va mai in stagnazione e rimane entro i parametri, con tutta probabilità il glicole può mantenere le sue caratteristiche per anni (5-10) e quindi non occorre cambiarlo)....poi , certo, il circolatore , per quanto robusto e collaudato, si può sempre rompere
Un mio conoscente un paio di anni fa ha montato pannelli a tubi sottovuoto , credo a circolazione forzata, messi a terra (nel retro della villa) con una angolazione decisamente marcata. E' la scelta migliore? Come zona climatica stiamo parlando dell'anconetano.