Parere su comportamento direttore di filiale e vincolatività impegno a rinegoziare

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

ivanisevic82

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15/12/08
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Buonasera a tutti, riassumo in sintesi uno spiacevole episodio recentemente accadutomi con la mia banca (Unicredit).

In gennaio prendo appuntamento con il direttore per discutere una rinegoziazione, estremo tentativo prima di procedere con eventuale surroga.

Il direttore della mia filiale mi dice che non vogliono perdere un buon cliente e si dichiara disponibile alla rinegoziazione.
Al contempo affrontiamo la questione di un problema che si è verificato sull'ipoteca durante una precedente surroga (non entro in dettagli, la banca era "scoperta" da garanzia per errore della surrogata e andava fatto un atto notarile ricognitivo per correggere il problema).

Dopo un paio di settimane chiedo aggiornamenti e mi scrive "la rinegoziazione è in fase di approvazione".

Dopo altre due settimane chiedo ulteriori aggiornamenti e lui mi scrive "sto lavorando per arrivare ad una soluzione contemporanea per la rinegoziazione e la corretta iscrizione dell’ ipoteca".
Lasciando così intendere che la rinegoziazione sia stata approvata.

Due settimane dopo siamo finalmente pronti per risolvere la questione ipotecaria, ci vediamo dal Notaio laddove ci accordiamo (questa volta solo verbalmente) per sottoscrivere la rinegoziazione la settimane seguente.

Finalmente la settimana seguente mi contatta...e mi dice che la banca non è più disponibile a rinegoziare!!!

Dice che i tassi sono aumentati e non possono più permettersela.

Ovviamente si è guardato bene dall'avvisarmi di tale circostanza la settimana prima, quando aveva convenienza affinché gli firmassi l'atto ricognitivo che serviva a salvare il sederino della sua banca.

Mi sento chiaramente preso per i fondelli ed ho una gran voglia di cambiare istituto anche solo per il modo spudorato in cui sono stato preso in giro.

Peraltro porterò via due conti correnti con movimentazione annua di circa 100k, un fido a pagamento ed un conto deposito con circa 10k: un vero affare farmi cambiare istituto.

Ad ogni buon conto, surrogare sarebbe una vera seccatura per me: questa filiale è comoda e unicredit ha un sacco di sportelli, con un'altra banca dovrei ripartire da zero, mentre con Unicredit ho un rapporto ventennale.

A vostro avviso, il fatto che il direttore abbia implicitamente, per iscritto, riconosciuto che la banca aveva approvato la rinegoziazione, vincolerebbe in qualche modo l'istituto? Oppure pensate sia tempo perso, nel senso che la banca che se ti dice (per iscritto) che intende rinegoziare, può sempre cambiare idea fino all'ultimo?

In altre parole, vedete una qualche forma di vincolatività nelle espressioni del direttore che ho riportato?

In alternativa potrei scrivere una lettera alla direzione centrale e all'Ufficio reclami, segnalando il comportamento del direttore, allegando copia della corrispondenza intercorsa.

O ancora avviare una procedura di arbitrato, che è meno impegnativa e costosa di un contenzioso, giusto per provare ad essere persuasivo.

Grazie per i pareri!
 
No, fintanto che non hai stipulato una scrittura privata di variazione condizioni tra le parti non ci sono vincoli, per assurdo la rinegoziazione annunciata potrebbe essere peggiorativa per il cliente.

Se ti trovi bene con questo banca lascia perdere, se vuoi rinegoziare il mutuo valuta una surroga e una ripartenza da zero con altro istituto.

PS: il fatto dell'ipoteca sistemata la settimana prima credo sia una cosa buona anche per te, non solo per la banca, avrebbero potuto considerare nullo l'atto e chiedere il rimborso entro 30 giorni del debito, ipotecando ti poi la casa per inadempimento
 
la mia opinione è che i clienti storici vengono trattati peggio dei nuovi.

Amara verità, sia per privati che professionali.
Per farti un esempio noi abbiamo un conto aziendale vecchio di 20 anni, rimasto con condizioni degli anni 90.
tassi intorno al 10% per scoperti di conto inutilizzati/castelletti ecc...
ci avessero mai trattato meglio per questo, anzi abbiamo subito diverse scorrettezze negli anni.
Adesso che gli abbiamo più che dimezzato i fidi/castelletti sono molto più collaborativi e mettono molto meno in discussione quello che chiediamo
ma quando qualcosa si rompe si rompe.

Molte volte nel cambiamento si sono migliorie, vale la pena fare dei confronti che non implicano nulla, se non avere uno orizzonte visivo piu grande.
Magari puoi anche trovare conveniente suddividere su più banche a seconda dei prodotti offerti.
 
Buonasera a tutti, riassumo in sintesi uno spiacevole episodio recentemente accadutomi con la mia banca (Unicredit).

In gennaio prendo appuntamento con il direttore per discutere una rinegoziazione, estremo tentativo prima di procedere con eventuale surroga.

Il direttore della mia filiale mi dice che non vogliono perdere un buon cliente e si dichiara disponibile alla rinegoziazione.
Al contempo affrontiamo la questione di un problema che si è verificato sull'ipoteca durante una precedente surroga (non entro in dettagli, la banca era "scoperta" da garanzia per errore della surrogata e andava fatto un atto notarile ricognitivo per correggere il problema).

Dopo un paio di settimane chiedo aggiornamenti e mi scrive "la rinegoziazione è in fase di approvazione".

Dopo altre due settimane chiedo ulteriori aggiornamenti e lui mi scrive "sto lavorando per arrivare ad una soluzione contemporanea per la rinegoziazione e la corretta iscrizione dell’ ipoteca".
Lasciando così intendere che la rinegoziazione sia stata approvata.

Due settimane dopo siamo finalmente pronti per risolvere la questione ipotecaria, ci vediamo dal Notaio laddove ci accordiamo (questa volta solo verbalmente) per sottoscrivere la rinegoziazione la settimane seguente.

Finalmente la settimana seguente mi contatta...e mi dice che la banca non è più disponibile a rinegoziare!!!

Dice che i tassi sono aumentati e non possono più permettersela.

Ovviamente si è guardato bene dall'avvisarmi di tale circostanza la settimana prima, quando aveva convenienza affinché gli firmassi l'atto ricognitivo che serviva a salvare il sederino della sua banca.

Mi sento chiaramente preso per i fondelli ed ho una gran voglia di cambiare istituto anche solo per il modo spudorato in cui sono stato preso in giro.

Peraltro porterò via due conti correnti con movimentazione annua di circa 100k, un fido a pagamento ed un conto deposito con circa 10k: un vero affare farmi cambiare istituto.

Ad ogni buon conto, surrogare sarebbe una vera seccatura per me: questa filiale è comoda e unicredit ha un sacco di sportelli, con un'altra banca dovrei ripartire da zero, mentre con Unicredit ho un rapporto ventennale.

A vostro avviso, il fatto che il direttore abbia implicitamente, per iscritto, riconosciuto che la banca aveva approvato la rinegoziazione, vincolerebbe in qualche modo l'istituto? Oppure pensate sia tempo perso, nel senso che la banca che se ti dice (per iscritto) che intende rinegoziare, può sempre cambiare idea fino all'ultimo?

In altre parole, vedete una qualche forma di vincolatività nelle espressioni del direttore che ho riportato?

In alternativa potrei scrivere una lettera alla direzione centrale e all'Ufficio reclami, segnalando il comportamento del direttore, allegando copia della corrispondenza intercorsa.

O ancora avviare una procedura di arbitrato, che è meno impegnativa e costosa di un contenzioso, giusto per provare ad essere persuasivo.

Grazie per i pareri!

Ma secondo me proverei ad inviare un reclamo alla direzione generale. Ovviamente prima di intraprendere qualsiasi azione deve essere effettuata una valutazione costi/benefici della stessa.
In buona sostanza, da quello che hai scritto e che per taluni aspetti ha dell’incredibile, dovresti far presente che dal comportamento del direttore eri stato indotto a fare affidamento in una conclusione positiva della tua richiesta e che il successivo diniego ti sembra ingiustificato oltre alla questione della regolarizzazione della garanzia che io, avrei preteso formalizzare in modo contestuale alla rinegoziazione. Nel reclamo inoltre farei presente che potrebbe essere utile sottoporre la questione all’attenzione della rubrica “Sportello Reclami – Il Sole Risolve” (trattasi della rubrica inserita nell’allegato del sabato al Sole 24 Ore – Plus 24) che come potrai consultare ogni settimana riporta reclami bancari. Andare sui giornali ai customer care delle banche non piace anche perché questo determina una reportistica che spesso finisce sul tavolo dell’AD e quando si relaziona all’AD bisogna stare molto attenti a ciò che si scrive.
Da un punto di vista strettamente legale (ma questo lo devi far valutare da un avvocato specializzato in diritto bancario) si potrebbe pure ravvisare nel comportamento del direttore una sorta di responsabilità precontrattuale (culpa in contrahendo) in quanto sei stato indotto a avere un ragionevole affidamento sulla conclusione del contratto ed invece si è verificato un recesso dalle trattative ingiustificato.
Ripeto tutto questo lo devi valutare alla luce di una tua reale convenienza nell’intraprendere queste azioni.
 
Io cambierei e via. il fatto che hai un conto ventennale non conta nulla, e te lo ha mostrato la banca proprio in questa occasione.
 
Se sei un privato che accredita stipendio sul conto, cambierei. Alla fine con accredito dello stipendio una banca vale l'altra anche senza rapporto ventennale.
 
rigore è quando arbitro fischia. Capisco la situazione ma non puoi additare ad altri per la mancata rinegoziazione. La banca non ha di certo un vincolo contrattuale nel dover rinegoziare la pratica : così come cambiano i tassi sui mutui nuovi possono decidere (ancora di +) di non toccare i vecchi

E' un po' come quando promettono la delibera e poi non avviene, l'errore è del cliente che va dietro il pifferaio magico che la spara più grossa. La banca non è imputabile di certo
 
Una segnalazione ci vorrebbe, alla banca e al sole 24 ore.
 
Il credito è una commodity: servizio indistinguibile ormai, almeno per quanto riguarda i mutui casa.
Con la surroga non si sostengono costi per cambiare creditore quindi tanto vale andarsene
 
Lettera alla direzione centrale con in copia il direttore di filiale raccontando tutto e dicendo che se entro 1 mese non verrà fatta la rinegoziazione cambierai istituto. Poi fallo però (secondo me ti ricontattano e ti chiedono pure scusa)
 
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