parmalat..finalmente

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chissà quanti villaggi...

sulla carta....bah:D
 
veggente online nuovo forum....:))))))))

VACANZE COL BUCO
di PETER GOMEZ
Espresso n. 8 26 febbraio dell' anno del signore 2004
(giornale in edicola questa settimana)

Quale fosse la situazione lo racconta un foglietto bianco sequestrato a casa di Calisto Tanzi. E' intitolato "impegni" e a scriverlo è stato l' ex direttore finanziario Parmalat, Fausto Tonna. Poche righe per ricordare al Gran Lattaio che nelle banche lui risultava esposto per 239 milioni di euro, mentre sulla Paramatour, il settore vacanze di fatto diretto da sua figlia Francesca, gravavano fideiussioni per 266 milioni. Tanzi negli ultimi mesi quel foglietto se lo rigirava spesso tra le mani e forse maladiva il giorno in cui aveva accettato di mettersi in società con Giampiero Donzelli, l' imprenditore di Parma che nel 1990 lo aveva convinto a occuparsi di vacanze e di turismo. Per anni quelle società che controllavano i marchi italiani (Chiariva, Going, Club Vacanze, Sestante, Comitours), erano state un buco nero che aveva succhiato dalle casse della Parmalat una cifra molto vicina ai 900 milioni di euro. operazioni sballate, alberghi e villaggi vacanze in qualche caso comprati due volte, acquisizioni di società a prezzi gonfiati forse per mascherare la creazione di fondi neri.
Un diluvio di operazioni anomale compiute sotto gli ochhi dei revisori della Grant Thorton che martedì 17 febbraio ha spinto la magistratura di parma ad arrestare Francesca e stefano Tanzi e lo zio Giovanni, i manager del turismo Angelo Ugolotti, Camillo Florini, Claudio Baratta, il commercialista Fabio Branchi. le 57 pagine dell' ordinanza di custodia cautelare diventano così una fotografia di un' azienda in cui Francesca Tanzi faceva il bello ed il cattivo tempo, senza però controllare appieno la situazione. In Parmatour infatti rubavano tutti. e nemmeno le periodiche sfuriate di Francesca riuscivano ad impedirlo. Per questo nel 2001 Calisto Tanzi aveva cercato di fare un po' di chiarezza nei conti societari, chiedendo l' intervento di un suo amico di Bologna: il "re delle automobili" Romano Bernardoni, titolare di una serie di concessionarie di auto di lusso e già dirigente del Bologna calcio. Bernardoni e Tanzi si conoscevano da una vita. Nei suoi verbali ancora coperti dal segreto il Gran Lattaio descrive l' imprenditore come uno dei canali attraverso i quali il gruppo di Collecchio teneva i rapporti con la politica e con una serie di alti gradi Di Carabinieri, guardia di Finanza e Polizia. sui tavoli degli investigatori si accumulano invece relazioni che raccontano come Bernardoni coltivasse amicizie anche di altro tipo: le Fiamme gialle fin dal 1982 lo segnalano prima in contatto con ambienti della malavita napoletana, poi impegnato nella vendita di fuoristrada corazzati alla Libia di Gheddafi e, infine, come amico del boss del contrabbando di sigarette Gerardo Cuomo. Per le sue relazioni con Cuomo, Bernardoni è stato anche processato e assolto. La procura di Bologna lo accusava di aver escogitato un lavoro fittizio al boss, per evitargli di scontare un residuo di pena di nove mesi. Bernardoni riuscì a spiegare che quella con Cuomo era stata un' amicizia alla luce del sole. Nata sul finire degli anni '70, quando Cuomo faceva il tassista. E proseguita per tutti gli anni '90, quando Cuomo, rientrato dalla Svizzera miliardario, acquistava auto su auto. le relazioni pericolose dell' amico non sembrano però aver scosso Tanzi più di tanto. Bernardoni nel 2002, quando l' inchiesta su suoi rapporti con Cuomo è ancora aperta, viene nominato amministratore delegato e presidente della Hit (la Holding Italiana Turismo) che allora controllava il settore vacanze. Accanto a sè Bernardoni chiama come consulente il generale Angelo Cardile, pensionato delle Fiamme Gialle perchè finito sotto inchiesta in Toscana per concussione. A Cardile viene affidato un incarico delicatissimo. Svolgere una sorta di verifica interna sulle irregolarità. Il generale in pensione si mette subito al lavoro, spulcia contratti, si trasferisce anche in Lussemburgo per le ricerche societarie. Il risultato è sconvolgente. Tanto che Bernardoni finirà per confidare a Tonna di <<avere le prove che baratta (dal'97 amministratore delegato del club Vacanze, ndr) e Florini (direttore finanziario del comparto turismo) si erano appropriati di alcuni miliardi di lire costituenti proventi in nero delle varie società>>. sono tre in particolare le operazioni ricostruite da Cardile che lasciano Bernardoni di sasso: l' acquisizione della Going (avvenuta nel '98, ma con pagamenti proseguiti per tutto il 2002); la cessione per 66 miliardi di lire dei marchi del turismo ad una società off-shore dietro la quale si cela un avvocato panamense accusato di traffico di armi dalla stampa sudamericana; e l' affitto per 99 anni del Cote d' Or Lodge Hotel alle Seychelles.
Emblematica è la vicenda della Going, il tour operator acquistato da Tanzi dalla famiglia torinese Ronco. il capitale era detenuto da tre società off shore, Tanzi, attraverso una società lussemburghese, ne acquista però solo il 40% direttamente. Il rimanente 60 transita prima attraverso una terza società, la Lopas Sa. E' la Lopas a versare ai vecchi proprietari della Going 9 miliardi e a rivendere le quote a Tanzi per 12, facendo una cresta di 3 miliardi. Ma chi c' è dietro la misteriosa finanziaria? Cardile lo appura subito. Dietro la Lopas c' è Paola Visconti, la nipote di Tanzi, mentre per Tonna <<anche Lorenzo Bertoletti, ex marito della Visconti, aveva interessi nella società che credo riprenda nella sua denominazione le iniziali dei nomi di battesimo dei due>>. Cardile scava ancora e scopre dell' altro. Vuole capire perchè in un solo giorno, il 24 settembre 1999, le società turistiche del gruppo Tanzi avessero incassato, almeno sulla carta 66 miliardi di lire. Dai bilanci risulta che questi soldi li avesse versati una società sconosciuta, la Kilburn properties Ltd, la quale così si sarebbe garantita l' autorizzazione ad utilizzare i 5 marchi dei tour operators del gruppo. In realtà il denaro non è mai stato versato. Cardile se ne accorge quando va in Lussemburgo per frugare le carte dei fiduciari della famiglia. A loro chiede notizie sulla Kilburn, suscitando una certa sorpresa. La società è infatti un guscio vuoto utilizzato in passato dai professionisti del Granducato con altri clienti per occultare le proprietà immobiliari a Montecarlo. Parte così un vorticoso giro di e-mail per capire chi sia il proprietario della Kilburn. Una risposta arriva da Panama ed è firmatario un certo Ajeme E. Aleman, stupito che qualcuno altro possa aver utilizzato il nome della Kilburn. Aleman è un avvocato d' affari panamense, imparentato con esponenti del governo che, secondo i quotidiani peruviani, è creatore di una società delle Bahamas coinvolta in un traffico di armi diretto alla guerriglia. denari sottratti, poste di bilancio fittizie. Ma non basta. Alle Seychelles avviene di più e di peggio. Qui la famiglia Tanzi mira in alto e con il club Vacanze affita nel 1997 peer 99 anni il prestigioso Cote d' Or Lodge, un resort annidato su una spiaggia da sogno. Non è chiaro però quanto sia costato. I contratti di affitto sono infatti due e sono stati firmati in un solo giorno di distanza uno dall' altro e da due persone diverse. E soprattutto per due cifre molto diverse. Nel primo il prezzo pattuito è di 7 milioni e mezzo di dollari, nel secondo di 12,3 milioni di dollari. Nei bilanci del gruppo, tuttavia, il costo imputato è quello più basso. Ma all' esame dei bonifici bancari si scopre che dalle casse delle società del turismo è uscito il prezzo più alto: i 12 milioni del secondo contratto.
 
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Parmalat: in carcere Bernardoni, presidente di Parmatour



Romano Bernardoni, presidente di Parmatour, è stato arrestato dalla procura di Parma nel'ambito dell'inchiesta sul crac di Collecchio. A Bernardoni sarebbero satati contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta e false comunicazioni sociali. Nei giorni scorsi la stessa misura cautelare era toccata a Francesca e Stefano Tanzi, figli di Calisto
http://it.news.yahoo.com/040225/57/2o67k.html
 
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Soldi a Parmatour


L’indagine della Procura di Parma ha coinvolt anche Parmatour, l’azienda turistica guidata da Francesca Tanzi e controllata al 100% dalla holding di famiglia La Coloniale. Mercoledì i magistrati hanno ordinato l’arresto di Romano Bernardoni, ultimo presidente di Parmatour, accusato di aver dirottato almeno 422 milioni di euro dal gruppo Parmalat alle aziende turistiche della famiglia Tanzi. Il patron del gruppo, Calisto Tanzi, ha indicato Bernardoni anche come intermediario nei rapporti con il mondo politico e nei finanziamenti ai partiti.


Corriere della sera
Economia
 
articolo superficiale

bannato
Vendere o non vendere questo è il dilemma
di Anna Boiardi Panorama, 11 marzo 2004 n. 11

Lo si capisce subito che Parmatour, braccio vacanziaro della famiglia Tanzi, è un altro mondo. Un universo parallelo, a soli 7 km in linea d' aria dalla <<casa madre del latte>>, a Collecchio. A partire dalla musica di attesa al telefono: un Notturno di Mozart per il centralino della Parmalat, In fondo al mar, tratto dal cartone animato della Sirenetta, per la Parmatour. L a seda del grupo turistico, in amministrazione straordinaria dal 15 gennaio, senbra che un liceo in sciopero: un po' perchè i sindacati hanno indetto uno stato di agitazione perenee, preoccupati per gli oltre mille posti di lavoro. Con tanto di unità di crisi che una volta al giorno si riunisce a fare il punto (<<Come la protezione civile>> scherza il sindacalista Mario Battaglia, un nome un programma). E poi perchè i dipendenti sono giovanissimi, vestiti casual, di buon uomore nonostante tutto: <<Marzia, truccati un po' che anche oggi vengono i giornalisti>>, urlano con una cantilena parmense alla centralinista. Scatoloni nei corridoi, sei finaziaeri del Gruppo speciale verifiche di Bologna affogati quotidianamente nelle carte e nelle stanze vuote sono i segni più forti che qualcosa non va: la "signorina" (detta anche <<padroncina>>) non c' è più. Arrestata lo scorso 17 febbraio assieme ai vertici del gruppo turistico (Roberto Tedesco, Caudio Baratta, Camillio Florini, il prestanome Angelo Ugolotti e qualche giorno più tardi anche il bolognese Romano Bernardoni), Francesca Tanzi ha lasciato il suo <<giocattolo>>, malconcio. Nonostante i continui <<aiutini finanziari>> del padre: 550 milioni di euro dal 1998 al 2003, giunti da Parmalat e Parmalat Finance corporation lussemburghese (errore, credo), secondo l' ex direttore finanziario Fausto Tonna. Cause del dissesto? La crisi del settore turistico, certamente, ma poi anche anni di affari poco oculati, come l' acquisizione di un albergo in Val Badia, che con il tutto esaurito avrebbe perso 500 euro al giorno. Oppure, ha segnalato Massimo Parpiglia, capo del nucleo regionale di finanzieri di Bologna, l' acquisto definito con understatement <<opaco>> dei resort Cote-d'Or alle Seychelles. Comprato due volte, con diversi contratti, a un giorno l' uno di distanza dall' altro, firmati da persone diverse e con importi diversi. Nessuno dei contratti, risulta a Panorama, è stato però registrato, nè conservato in sede: il villaggio non potrebbe quindi essere conteggiato tra le proprietà del gruppo, tanto meno essere rivenduto. La Parmatour perde 5 milioni di euro al mese e tutte le migliori professionalità stanno mollando, rivela aPanorama un ex dirigente che preferisce mantenere l' anonimato. <<Se il commissario straordianrio Bondi non si affretta a vendere, si troverà in mano una scatola vuota>>. Eppure sul tavolo di Afro Carini, delegato di Enrico Bondi, ci sono oggi ben 20 diverse proposte di acquisto di grandi gruppi turistici: dalla Domina di Ernesto Preatoni (150 milioni di euro di fatturato) al gruppo Boscolo, fino alla francese Accord, leader in Europa. Il gruppo italiano Filo diretto, poi, sarebbe interessato all' acquisto di Last minute tour, settore che opera sul web, con fatturato in crescita del 40% e unico a non essere in amministrazione straordinaria. Così, nei corridoi, tra le foto di atolli e paradisi caraibici che talora, ironia della sorte, (MIA CONSIDERAZIONE.....IRONIA????????????) circola la domanda amletica: <<Vendere o non vendere?>>. E una critica neppure piuttosto velata, all' uomo di Bondi, <<l' alieno Carini>>, sempre in cappotto grigio scuro, <<uno più avvezzo a trattare con banchieri che con turisti>>. Che ancora non decide, mentre si avvicina la stagione estiva ed i tour operator, nell' incertezza, tendono a non comprare le vacanze Parmatour. <<Due settimane per decidere. Non di più. Poi sarà troppo tardi e perderemo la stagione estiva>>, afferma un dirigente. Preoccupazioni condivise, 250 chilometri a nord di Parma, da Luciano Licastro, 26 anni nel gruppo gruppo vacanziero di Tanzi & c., direttore del rinomato resort Des Alpes a Madonna di Campiglio. <<A ogni mandato di arresto ci telefonano i clienti preoccupatissimi:"Possiamo venire in vacanza? Ci siete ancora?">>.
Nonostante tutto Licastro non ha perso il senso dell' umorismo, anche perchè la stagione tra le nevi ha incassato il tutto esaurito. Adesso però è tempo di guardare all' incerto futuro estivo: non più tra le Alpi ma in Calabria, nel villaggio di Baia Paraelios, di cui Licastro è direttore da maggio ad ottobre. Un vero paradiso a cinque stelle, che Calisto Tanzi acquistò dall' architetto Adolfo Salabè (negli ultimi verbali secretati il cavaliere aveva affermato: <<ho aiutato alcuni affari immobiliari dell' architetto Salabè>>). Tanto è bastato per far rispolverare l' antico legame di Salabè con l' ex capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro, venuto alla luce quando deflagrò lo scandalo dei fondi neri riservati al servizio segreto civile. Nello splendido rsort trascorreva le vacanze estive Donatella Alinovi (futura moglie di Fausto Tonna) con la famiglia. La signora Tonna avrebbe caldeggiato l' acquisto. L' ex direttore finanziario ha sempre ripetuto ai magistrati: <<Non mi sono mai occupato del turismo, settore in perenne crisi di liquidità. Cacciavo regolarmente dal mio ufficio i manager che venivano a chiedermi soldi>>. Secondo questa ricostruzione, avrebbe invece convinto Tanzi a comprare il resort tanto caro alla moglie.
 
già meglio

:cool: OK! :clap: :D
Il tesoro forse investito in immobili
Corriere della sera p. 16 lunedì 16 marzo Paolo Biondani

Si intitola distrazioni da Parmatour l' ultimo capitolo della caccia ai presunti tesori di Tanzi e soci. In due mesi e mezzo di indagini, i magistrati di Milano e Parma hanno documentato che dalle casse della Parmalat sono stati sottratti oltre 918 milioni di euro di euro di euro in dieci anni. Soldi in buona parte dirottati sulle società turistiche della famiglia Tanzi: il gruppo Hit-Parmatour, secondo l' accusa avrebbe beneficiato di almeno 423 milioni di euro negli ultimi cinque anni. Calisto Tanzi ha sempre negato di aver nascosto un bottino personale, sostenendo che tutto il denaro distratto sarebbe già stato consumato, soprattutto, per tamponare le perdite, appunto delle imprese turistiche. Il problema è che i conti non tornano: le spese documentate sono inferiori alle entrate illegali. DI QUI LA NUOVA IPOTESI DI UN SECONDO LIVELLO DI DISTRAZIONI: soldi già della Parmalat che escono anche dalle società di prima destinazione, come Hit_Parmatour, per essere riciclati e reinvestiti. Anche in Italia. Per i Tanzi, queste nuove indagini si saldano agli accertamenti sulla sparizione degli sconti ex Tetrapak: circa 100 milioni di euro versati legalmente alla multinazionale, ma poi divisi tra i tre rami della famiglia <<fino al 2003>>. Ma anche managers e consulenti come Tonna, Del Soldato, Zini, si sono già visti contestare altri bonifici milionari, finiti su conti esteri o investiti in Italia. Ora, mentre continuano le indagini sul misterioso viaggio di Tanzi in Sudamerica prima dell' arresto, la Gdf sta verificando se qualcuno dei 37 indagati per bancarotta possa aver occultato fondi neri in società, attività commerciali, immobili o altri beni intestati a parenti o prestanome. Accertamenti legati anche alla decisione del procuratore di Parma, Vito Zancani, di affiancare la nuova gestione Parmalat nella causa civile per il sequestro di tutti i beni degli indagati. Oggi Francesca Tanzi arrestata il 17 febbraio dovrebbe essere trasferita nel carcere di Bologna. E venerdì la Cassazione esaminerà il ricorso degli avvocati Biancolella e Belloni contro la mancata scarcerazione per motivi di salute del papà Calisto. A Milano i pm dovrebbero chiudere con i tre ex sindaci gli interrogatori per il "giudizio immediato". I termini di legge (indagini chiuse in tre mesi) sembrano escludere le banche da questo processo lampo. Ma la Procura potrebbe chiedere a breve un "immediato-bis" contro alcuni dei responsabili dei sette istituti già indagati. E poi riunire tutti in tribunale.

Parmatour connection, quante coincidenze
Corriere della sera, supplemento Economia, di Mario Gerevini, p.3 8 marzo 2004
Parma, Strada XX Settembre 6; citofono dorato due targhette: Bussiness Solutions srl e La Reine srl, scala B, per suonare comporre il 44. Comincia qui un viaggio che porterà lontano seguendo le tracce degli affari di due ex manager della Parmatour, la holding turistica della famiglia Tanzi. I due manager sono Claudio Baratta e Camillo Florini, arrestati il 17 febbraio, con altri sei indagati tra cui i figli di Tanzi Stefano e Francesca. Le accuse sono per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, alla truffa, al falso in bilancio e alle false comunicazioni sociali. Baratta è stato per anni l' uomo guida del gruppo turistico, un agglomerato di società (Club Vacanze, Comitours, Going, Chiariva, Sestante, LastMinuteTour), acquisite in un decennio e poi raccolte nel 2003 sotto la holding Parmatour. Si è dimesso nel settembre 2002 mantenendo però alcune cariche residue. Florini ha avuto incarichi di vertice dal 1997 fino alla primavera del 2002. Ma prima, era stato il braccio destro del costruttore-editore Edoardo Longarini coinvolto nella Tangentopoli marchigiana, quella della ricostruzione dell' Ancona . Florini fu anche presidente dell' Ancona Calcio, nel '92 finì per alcuni mesi in carcdere con le accuse di truffa aggravata e falso ideologico. Nel '94 lo chiamò Tanzi. Contro Baratta e Florini puntano il dito Fausto Tonna, ex direttore finanziario Parmalat, sia Angelo Cardile, ex generale della Guardia di Finanza e ultimo presidente Parmatour. Cardile in particolare, davanti agli inquirenti accusa Barattta e Florini di aver sottratto 2.312.000 euro prelevandoli in contanti in Lussemburgo e poi si chiede perchè gli incassi turistici esteri non passassero da conti bancari, ma venissero trasportati da appositi funzionari direttamente a Baratta, dal '98 al 2002, dopo di che si ignora che fine facessero. A questo punto torniamo a Parma in via XX Settembre 6. Come ci si arriva? Chiedendosi che fine hanno fatto Baratta e Florini dopo le dimissioni dal gruppo nel 2002. <<Baratta si è dato alla gastronomia>>, dice ex dirigente Parmatour che invece ha perso le tracce di Florini. Ha ragione, Baratta appena lasciato il turismo ha messo su la Parma Gastronomica srl che di mestiere organizza rinfreschi, buffet, produce pasta fresca, torte, pizze...La sede? E' in via XX settembre 6 ma bisogna credere ai documenti perchè non c' è il campanello. C' è invece quello della Business Solutions e La Reine. Il mistero si infittisce ma c' è un collegamento, un unico comun denominatore che porta addirittura fino alle holding della famiglia Tanzi che controllano la Coloniale e quindi il gruppo Parmalat. Componiamo il puzzle, partendo da La Reine. Produce dessert freschi e gelati, una ventina di milioni di fatturato. Il titolare, Massimo Conti, è di Collecchio e la scorsa estate si è messo insieme a Baratta e Florini nella Financiere Saint Roque Holding, Lussemburgo. Un segnale che forse i due hanno unito le forze negli affari. Di Parma Gastronomica srl Baratta è amministratore unico; il 90% appartiene ad una finanziaria lussemburghese, la Food & Drink, costituita nel maggio 2002 e di cui sono amministratori delegati da luglio 2003 lo stesso Baratta e Camillo Florani. E' la conferma: Baratta e Florini, una volta usciti da Parmatour, si sono messi in affari insieme. Ma lontano da occhi indiscreti, intestando il business gastronnomico ad una holding creata ad hoc in Lussemburgo. Sono due gli elementi da tener presenti: la sede della Food & Drink in Boulevard 8 ed il revisore dei conti Queen's Holdings di Wilmington (Delaware). C' è una strana sensazione di già visto e di strani giri tra i paradisi fiscali. Torniamo alla Parma Gastronomica: se il 90 è della Food & Drink di chi è il resto? Della Business solutions, che ha il campanello dorato in via XX SEttembre 6 e Baratta come amministratore unico. Costituita nel maggio 2002, il socio di maggioranza era Angelo Busani, il notaio della Parmalat e della famiglia Tanzi. Poi il notaio ha venduto la Business Solutions alla New Management Company e alla Elismaco, entrambe lussemburghesi, con sede in Boulevard Royal 8 e con revisore la Queen's Holdings.
Coincidenze che sembrano indicare un' unica struttura societaria che fa capo a Baratta e Florini. Un sistema creato dopo l' uscita da Parmatour, con base in Lussemburgo. Il sospetto di fondo sul quale starebbero cercando riscontro gli inqirenti parmigiani è che questa struttura in realtà sia servita ad nvestire ed a nascondere i proventi (forse anche le distrazioni), dei due managers in anni di gestione delle attività turistiche. Da notare che la coppia, secondo l' accusa, aveva una delega ad operare su un conto corrente della Business&Leisure, una società del turismo beneficiaria di uno dei più rilevanti furti da Parmalat: 95 milioni incassati in un colpo solo. La sede di business&Leisure è in Lussemburgo, Boulevard Royal 8.
Arriviamo al passaggio finale, alla strettoia di tutte le coincidenze. L' impero della famiglia Tanzi era (è formalmente ancora), governato da holding lussemburghesi Acqua (ramo Calisto Tanzi), Otranto e Never (Giovanni Tanzi) e Theobroma (ramo Visconti). La sede? Per tutte Boulevard Royal 8. I revisori? Queen' s Holdings di Wilmington nel Delaware, dove tra l' altro si sono insediate numerose società del gruppo Parmalat. I consigli di amministrazione tutti fotocopia, sia nel sistema Baratta&Florini che in quello Tanzi, se si sale ancora su, fino alla fiduciaria cui è intestata la proprietà di alcune lussemburghesi, dell' uno e dell' altro gruppo: L.M. Consulting, Boulevard Royal 8. Un trionfo di analogie nel sottobosco lussemburghese e, forse, una regia comune, non ancora afferrata.

Piccole precisazioni:
1) La Reine, è controllata solo per il 2% da Massimo Conti, per il 98% da Heather Bv (olandese)
2) La proprietà formale della Food&Drink appartiene a Aqualegium (99%) e Walbond Investment (1%), gli stessi azionisti nelle stesse percentuali che controllano la Elismaco, che assieme alla New Management Company (controllata per il 99% da L.M. Consulting Company, con sede nelle British Virgin Islands detentrice del 99% con la Lux Consulting Company, che posside 1%) hanno rilevato dal notaio di fiducia di Tanzi la quota che aveva nella Parma Gastronomica srl. controllata per il 90% da Food&Drink, per il restante da Business Solutions, di proprietà di Angelo Busani, il notaio testè citato.
3) Tonna: <<Si erano appropriati di miliardi in nero>>.
<<Bernardoni mi disse di avere le prove che i due (cioé gli ex manager Parmatour, Claudio Baratta e Camillo Florini,ndr) si erano appropriati di alcuni milardi di lire, costuenti proventi in nero delle società del turismo>>. Lo dice Fausto Tonna, ex direttore finanziario del gruppo Parmalat, in un recente interrogatorio davanti ai pm parmigiani, riferendo le confidenze di Romano Bernardoni, potente amico di Calisto Tanzi ed ex presidente di Parmatour. <<Mi ha detto-èscritto nel verbale-di prelievi in contanti operati da Baratta e Florini su conti esteri della società per importi ingenti>>. <<E' vero-afferma sempre Tonna in un altro interrogatorio-che avevo scarsa considerazione di Baratta. Ciò è dovuto al fatto che lo stesso aveva dilapidato i 145 milioni di euro che il gruppo turistico aveva ricevuto da Parmalat Finance Corporation. Per questo motivo Calisto Tanzi a un certo punto destituì Baratta facendogli subentrare prima Florini o subito Bernardoni insieme a florini. non so come la scelta sia caduta su Bernardoni che so essere amico della famiglia Tanzi>>. Tonna ha ricostruito e ammesso distrazioni da Parmalat verso il settore turistico (appartenente alla famiglia Tanzi) per 500 miliardi di lire fino al 1998 e per non meno di 500 milioni di euro tra il 1998 ed il 2003.
 
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