già meglio
Il tesoro forse investito in immobili
Corriere della sera p. 16 lunedì 16 marzo Paolo Biondani
Si intitola distrazioni da Parmatour l' ultimo capitolo della caccia ai presunti tesori di Tanzi e soci. In due mesi e mezzo di indagini, i magistrati di Milano e Parma hanno documentato che dalle casse della Parmalat sono stati sottratti oltre 918 milioni di euro di euro di euro in dieci anni. Soldi in buona parte dirottati sulle società turistiche della famiglia Tanzi: il gruppo Hit-Parmatour, secondo l' accusa avrebbe beneficiato di almeno 423 milioni di euro negli ultimi cinque anni. Calisto Tanzi ha sempre negato di aver nascosto un bottino personale, sostenendo che tutto il denaro distratto sarebbe già stato consumato, soprattutto, per tamponare le perdite, appunto delle imprese turistiche. Il problema è che i conti non tornano: le spese documentate sono inferiori alle entrate illegali. DI QUI LA NUOVA IPOTESI DI UN SECONDO LIVELLO DI DISTRAZIONI: soldi già della Parmalat che escono anche dalle società di prima destinazione, come Hit_Parmatour, per essere riciclati e reinvestiti. Anche in Italia. Per i Tanzi, queste nuove indagini si saldano agli accertamenti sulla sparizione degli sconti ex Tetrapak: circa 100 milioni di euro versati legalmente alla multinazionale, ma poi divisi tra i tre rami della famiglia <<fino al 2003>>. Ma anche managers e consulenti come Tonna, Del Soldato, Zini, si sono già visti contestare altri bonifici milionari, finiti su conti esteri o investiti in Italia. Ora, mentre continuano le indagini sul misterioso viaggio di Tanzi in Sudamerica prima dell' arresto, la Gdf sta verificando se qualcuno dei 37 indagati per bancarotta possa aver occultato fondi neri in società, attività commerciali, immobili o altri beni intestati a parenti o prestanome. Accertamenti legati anche alla decisione del procuratore di Parma, Vito Zancani, di affiancare la nuova gestione Parmalat nella causa civile per il sequestro di tutti i beni degli indagati. Oggi Francesca Tanzi arrestata il 17 febbraio dovrebbe essere trasferita nel carcere di Bologna. E venerdì la Cassazione esaminerà il ricorso degli avvocati Biancolella e Belloni contro la mancata scarcerazione per motivi di salute del papà Calisto. A Milano i pm dovrebbero chiudere con i tre ex sindaci gli interrogatori per il "giudizio immediato". I termini di legge (indagini chiuse in tre mesi) sembrano escludere le banche da questo processo lampo. Ma la Procura potrebbe chiedere a breve un "immediato-bis" contro alcuni dei responsabili dei sette istituti già indagati. E poi riunire tutti in tribunale.
Parmatour connection, quante coincidenze
Corriere della sera, supplemento Economia, di Mario Gerevini, p.3 8 marzo 2004
Parma, Strada XX Settembre 6; citofono dorato due targhette: Bussiness Solutions srl e La Reine srl, scala B, per suonare comporre il 44. Comincia qui un viaggio che porterà lontano seguendo le tracce degli affari di due ex manager della Parmatour, la holding turistica della famiglia Tanzi. I due manager sono Claudio Baratta e Camillo Florini, arrestati il 17 febbraio, con altri sei indagati tra cui i figli di Tanzi Stefano e Francesca. Le accuse sono per associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, alla truffa, al falso in bilancio e alle false comunicazioni sociali. Baratta è stato per anni l' uomo guida del gruppo turistico, un agglomerato di società (Club Vacanze, Comitours, Going, Chiariva, Sestante, LastMinuteTour), acquisite in un decennio e poi raccolte nel 2003 sotto la holding Parmatour. Si è dimesso nel settembre 2002 mantenendo però alcune cariche residue. Florini ha avuto incarichi di vertice dal 1997 fino alla primavera del 2002. Ma prima, era stato il braccio destro del costruttore-editore Edoardo Longarini coinvolto nella Tangentopoli marchigiana, quella della ricostruzione dell' Ancona . Florini fu anche presidente dell' Ancona Calcio, nel '92 finì per alcuni mesi in carcdere con le accuse di truffa aggravata e falso ideologico. Nel '94 lo chiamò Tanzi. Contro Baratta e Florini puntano il dito Fausto Tonna, ex direttore finanziario Parmalat, sia Angelo Cardile, ex generale della Guardia di Finanza e ultimo presidente Parmatour. Cardile in particolare, davanti agli inquirenti accusa Barattta e Florini di aver sottratto 2.312.000 euro prelevandoli in contanti in Lussemburgo e poi si chiede perchè gli incassi turistici esteri non passassero da conti bancari, ma venissero trasportati da appositi funzionari direttamente a Baratta, dal '98 al 2002, dopo di che si ignora che fine facessero. A questo punto torniamo a Parma in via XX Settembre 6. Come ci si arriva? Chiedendosi che fine hanno fatto Baratta e Florini dopo le dimissioni dal gruppo nel 2002. <<Baratta si è dato alla gastronomia>>, dice ex dirigente Parmatour che invece ha perso le tracce di Florini. Ha ragione, Baratta appena lasciato il turismo ha messo su la Parma Gastronomica srl che di mestiere organizza rinfreschi, buffet, produce pasta fresca, torte, pizze...La sede? E' in via XX settembre 6 ma bisogna credere ai documenti perchè non c' è il campanello. C' è invece quello della Business Solutions e La Reine. Il mistero si infittisce ma c' è un collegamento, un unico comun denominatore che porta addirittura fino alle holding della famiglia Tanzi che controllano la Coloniale e quindi il gruppo Parmalat. Componiamo il puzzle, partendo da La Reine. Produce dessert freschi e gelati, una ventina di milioni di fatturato. Il titolare, Massimo Conti, è di Collecchio e la scorsa estate si è messo insieme a Baratta e Florini nella Financiere Saint Roque Holding, Lussemburgo. Un segnale che forse i due hanno unito le forze negli affari. Di Parma Gastronomica srl Baratta è amministratore unico; il 90% appartiene ad una finanziaria lussemburghese, la Food & Drink, costituita nel maggio 2002 e di cui sono amministratori delegati da luglio 2003 lo stesso Baratta e Camillo Florani. E' la conferma: Baratta e Florini, una volta usciti da Parmatour, si sono messi in affari insieme. Ma lontano da occhi indiscreti, intestando il business gastronnomico ad una holding creata ad hoc in Lussemburgo. Sono due gli elementi da tener presenti: la sede della Food & Drink in Boulevard 8 ed il revisore dei conti Queen's Holdings di Wilmington (Delaware). C' è una strana sensazione di già visto e di strani giri tra i paradisi fiscali. Torniamo alla Parma Gastronomica: se il 90 è della Food & Drink di chi è il resto? Della Business solutions, che ha il campanello dorato in via XX SEttembre 6 e Baratta come amministratore unico. Costituita nel maggio 2002, il socio di maggioranza era Angelo Busani, il notaio della Parmalat e della famiglia Tanzi. Poi il notaio ha venduto la Business Solutions alla New Management Company e alla Elismaco, entrambe lussemburghesi, con sede in Boulevard Royal 8 e con revisore la Queen's Holdings.
Coincidenze che sembrano indicare un' unica struttura societaria che fa capo a Baratta e Florini. Un sistema creato dopo l' uscita da Parmatour, con base in Lussemburgo. Il sospetto di fondo sul quale starebbero cercando riscontro gli inqirenti parmigiani è che questa struttura in realtà sia servita ad nvestire ed a nascondere i proventi (forse anche le distrazioni), dei due managers in anni di gestione delle attività turistiche. Da notare che la coppia, secondo l' accusa, aveva una delega ad operare su un conto corrente della Business&Leisure, una società del turismo beneficiaria di uno dei più rilevanti furti da Parmalat: 95 milioni incassati in un colpo solo. La sede di business&Leisure è in Lussemburgo, Boulevard Royal 8.
Arriviamo al passaggio finale, alla strettoia di tutte le coincidenze. L' impero della famiglia Tanzi era (è formalmente ancora), governato da holding lussemburghesi Acqua (ramo Calisto Tanzi), Otranto e Never (Giovanni Tanzi) e Theobroma (ramo Visconti). La sede? Per tutte Boulevard Royal 8. I revisori? Queen' s Holdings di Wilmington nel Delaware, dove tra l' altro si sono insediate numerose società del gruppo Parmalat. I consigli di amministrazione tutti fotocopia, sia nel sistema Baratta&Florini che in quello Tanzi, se si sale ancora su, fino alla fiduciaria cui è intestata la proprietà di alcune lussemburghesi, dell' uno e dell' altro gruppo: L.M. Consulting, Boulevard Royal 8. Un trionfo di analogie nel sottobosco lussemburghese e, forse, una regia comune, non ancora afferrata.
Piccole precisazioni:
1) La Reine, è controllata solo per il 2% da Massimo Conti, per il 98% da Heather Bv (olandese)
2) La proprietà formale della Food&Drink appartiene a Aqualegium (99%) e Walbond Investment (1%), gli stessi azionisti nelle stesse percentuali che controllano la Elismaco, che assieme alla New Management Company (controllata per il 99% da L.M. Consulting Company, con sede nelle British Virgin Islands detentrice del 99% con la Lux Consulting Company, che posside 1%) hanno rilevato dal notaio di fiducia di Tanzi la quota che aveva nella Parma Gastronomica srl. controllata per il 90% da Food&Drink, per il restante da Business Solutions, di proprietà di Angelo Busani, il notaio testè citato.
3) Tonna: <<Si erano appropriati di miliardi in nero>>.
<<Bernardoni mi disse di avere le prove che i due (cioé gli ex manager Parmatour, Claudio Baratta e Camillo Florini,ndr) si erano appropriati di alcuni milardi di lire, costuenti proventi in nero delle società del turismo>>. Lo dice Fausto Tonna, ex direttore finanziario del gruppo Parmalat, in un recente interrogatorio davanti ai pm parmigiani, riferendo le confidenze di Romano Bernardoni, potente amico di Calisto Tanzi ed ex presidente di Parmatour. <<Mi ha detto-èscritto nel verbale-di prelievi in contanti operati da Baratta e Florini su conti esteri della società per importi ingenti>>. <<E' vero-afferma sempre Tonna in un altro interrogatorio-che avevo scarsa considerazione di Baratta. Ciò è dovuto al fatto che lo stesso aveva dilapidato i 145 milioni di euro che il gruppo turistico aveva ricevuto da Parmalat Finance Corporation. Per questo motivo Calisto Tanzi a un certo punto destituì Baratta facendogli subentrare prima Florini o subito Bernardoni insieme a florini. non so come la scelta sia caduta su Bernardoni che so essere amico della famiglia Tanzi>>. Tonna ha ricostruito e ammesso distrazioni da Parmalat verso il settore turistico (appartenente alla famiglia Tanzi) per 500 miliardi di lire fino al 1998 e per non meno di 500 milioni di euro tra il 1998 ed il 2003.