Per capire meglio la vicenda dei due Marò


Molto interessante, grazie, dalla stampa mi ero fatto un idea totalmente differente invece a quanto pare: non erano in acque internazionali, hanno sparato loro, e li hanno uccisi loro, giusto? L unica cosa ancora poco chiara e' come hanno fatto a scambiare dei pescatori per terroristi e sforacchiargli la nave...

Saluti
 


"Staffan De Mistura, sottosegretario agli Esteri italiano, il 18 maggio ha dichiarato alla stampa indiana: “La morte dei due pescatori è stato un incidente fortuito, un omicidio colposo. I nostri marò non hanno mai voluto che ciò accadesse, ma purtroppo è successo”.

Se davvero De Mistura ha rilasciato quella dichiarazione che è un'ammissione di colpevolezza, il caso è da considerarsi chiuso. I Marò sono colpevoli di omicidio colposo.
 
"Staffan De Mistura, sottosegretario agli Esteri italiano, il 18 maggio ha dichiarato alla stampa indiana: “La morte dei due pescatori è stato un incidente fortuito, un omicidio colposo. I nostri marò non hanno mai voluto che ciò accadesse, ma purtroppo è successo”.

Se davvero De Mistura ha rilasciato quella dichiarazione che è un'ammissione di colpevolezza, il caso è da considerarsi chiuso. I Marò sono colpevoli di omicidio colposo.

Ma infatti adesso si discute su che tipo di norma applicare mi pare, i fatti paiono ormai certi. Alla fine ci sara un maxi risarcimento e via andare.

saluti
 
Molto interessante, grazie, dalla stampa mi ero fatto un idea totalmente differente invece a quanto pare: non erano in acque internazionali, hanno sparato loro, e li hanno uccisi loro, giusto? L unica cosa ancora poco chiara e' come hanno fatto a scambiare dei pescatori per terroristi e sforacchiargli la nave...

Saluti

la vicenda è davvero strana
si parla nell'articolo del fatto
che avrebbero dovuto sparare tre raffiche
in acqua come avvertimento e non l'hanno fatto
sinceramente credo che l'articolo riporti la storia
verosimilmente e che ci siano pochi dubbi sulla colpevolezza
forse ci può essere contesa sulla giurisdizione..
non ci sono dubbi non sulla posizione della nave.
ma ci sono due norme contrastanti e non perfettamente adattabili al caso
cioè la legge italiana dice che se l'omicidio è avvenuto su una nave italiana con militari italiani spetta all'Italia fare il processo la legge india dice che se son stati uccisi cittadini indiani spetta a loro fare il processo...
le norme in questo caso sono in contrasto anche se c'è da dire che l'omicidio nno è avvenuto su una nave Italiana, da li son partiti gli spari la l'omicidio si è verificato nel peschereccio.
Detto questo si possono fare due considerazioni
1)Gli Indiani hanno molti buoni motivi per trattenere i Marò
2) Se fosse successo il contrario credo che in Italia ci sarebbe una opinione pubblica del tutto schierata per processare i militari indiani omicidi in Italia
 
Niente sono i soliti che vogliono che succedano diatribe fra paesi alleati, si insinuano e fanno scattare il piano, un pò quello che succede in Siria ora, dove fomentano gli oppositori per destabilizzare la Siria, sempre i soliti serpenti sono a fare queste cose :D
 
la vicenda è davvero strana
si parla nell'articolo del fatto
che avrebbero dovuto sparare tre raffiche
in acqua come avvertimento e non l'hanno fatto
sinceramente credo che l'articolo riporti la storia
verosimilmente e che ci siano pochi dubbi sulla colpevolezza
forse ci può essere contesa sulla giurisdizione..
non ci sono dubbi non sulla posizione della nave.
ma ci sono due norme contrastanti e non perfettamente adattabili al caso
cioè la legge italiana dice che se l'omicidio è avvenuto su una nave italiana con militari italiani spetta all'Italia fare il processo la legge india dice che se son stati uccisi cittadini indiani spetta a loro fare il processo...
le norme in questo caso sono in contrasto anche se c'è da dire che l'omicidio nno è avvenuto su una nave Italiana, da li son partiti gli spari la l'omicidio si è verificato nel peschereccio.
Detto questo si possono fare due considerazioni
1)Gli Indiani hanno molti buoni motivi per trattenere i Marò
2) Se fosse successo il contrario credo che in Italia ci sarebbe una opinione pubblica del tutto schierata per processare i militari indiani omicidi in Italia

Se i fatti riportati sono esatti l'India ha tutte le ragioni per comportarsi come sta facendo, ancora una volta L'Italia parrebbe stata capace di fare una brutta figura, direi che in questo non ci sarebbe nulla di nuovo, la maggior parte dei nostri interventi all'estero, parte da nostre colpe ed arriva a nostre incapacita' di affrontare seriamente i problemi.
 
Se i fatti riportati sono esatti l'India ha tutte le ragioni per comportarsi come sta facendo, ancora una volta L'Italia parrebbe stata capace di fare una brutta figura, direi che in questo non ci sarebbe nulla di nuovo, la maggior parte dei nostri interventi all'estero, parte da nostre colpe ed arriva a nostre incapacita' di affrontare seriamente i problemi.

L'Italia si sta comportando come fecero gli USA ai tempi del Cermis, solo che avendo un peso inferiore ha dovuto brigare un pò di più.:rolleyes:
 
L'Italia si sta comportando come fecero gli USA ai tempi del Cermis, solo che avendo un peso inferiore ha dovuto brigare un pò di più.:rolleyes:


gli Usa non avrebbero lasciato rientrare la nostra nave in porto, avrebbero (come hanno fatto per il Cermis) cercato di portare in salvo?!? subito i maro'.
poi che sia giusto invece processarli(se i fatti sono riportati corretti) e' un altro discorso, non dovrebbero esistere accordi che tutelano i militari da malefatte compiute su territori di altri stati.
 
chi sarebbe costui?la verità :rolleyes:
 
Niente sono i soliti che vogliono che succedano diatribe fra paesi alleati, si insinuano e fanno scattare il piano, un pò quello che succede in Siria ora, dove fomentano gli oppositori per destabilizzare la Siria, sempre i soliti serpenti sono a fare queste cose :D
noi eravamo alleati con la libia di gheddy eppure questo ci bombardava i pescherecci in acque internazionali , li catturava e sequestrava...
per il rilascio chiedeva aiuti economici:D

noi con serpi parenti e amici, ci rimettiamo sempre:p
 
chi sarebbe costui?la verità :rolleyes:

però iakko continui a fare commenti ma non posti nulla di utile
L'articolo è documentato ti posto un' altra cosa interessante
Intervista a De Mistura tratta da qui:
Ministero degli Affari Esteri - 04 - De Mistura: «Perizia contro? I marò non si toccano» (La Gazzetta del Mezzogiorno)
sottolineo un passaggio
Le autorità del Kerala sanno e non possono contestare che l’incidente è accaduto in acque internazionali, esattamente a 22,5 miglia dalle coste del Kerala.

22,5 sono della zona contigua.

Qui c'è qualche problema di interpretazioene della giurisdizione
 
noi eravamo alleati con la libia di gheddy eppure questo ci bombardava i pescherecci in acque internazionali , li catturava e sequestrava...
per il rilascio chiedeva aiuti economici:D

noi con serpi parenti e amici, ci rimettiamo sempre:p

Ma va là, tutti questi sequestri sono fatti apposta per destabilizzare le alleanze con determinati paesi che i SOLITI non vogliono e sono fatti TUTTI da LORO, altro che pirati di sta minc*** :D:D:D:D:D:D:D
 
Niente sono i soliti che vogliono che succedano diatribe fra paesi alleati, si insinuano e fanno scattare il piano, un pò quello che succede in Siria ora, dove fomentano gli oppositori per destabilizzare la Siria, sempre i soliti serpenti sono a fare queste cose :D

per me i soliti serpenti sono quelli che bombardano ospedali, mercati, e che si servono di scudi umani per salvare la pelle.
 

guarda nc'è poco da commentare
il link che ho postato io è di poco tempo fa
quelli tuoi di febbraio marzo
ormai è pacifico che i colpi sparati siano dei Marò
a parte la propaganda
tutti gli sforzi sono sulla giurisdizione e solo su quella
dove effettivamente ci sarebbe da discutere
 
guarda nc'è poco da commentare
il link che ho postato io è di poco tempo fa
quelli tuoi di febbraio marzo
ormai è pacifico che i colpi sparati siano dei Marò
a parte la propaganda
tutti gli sforzi sono sulla giurisdizione e solo su quella
dove effettivamente ci sarebbe da discutere

Pacifico un *****.

Le prove non ci sono. Le hanno fabricate gli indiani con la sscusa della prova balistica. Una prova che mai nessun tribunale serio prenderebbe in esame.
L'unica prova è che, se fossero stati davvero loro, non sarebbero entrati in porto.
 
"Enrica Lexie: Analisi Tecnica" -

Nonostante la mole dell'informazione relativa ai fatti del 15/2/2012 davanti le coste dell'India meridionale i dati frammentati, da fonti diverse, e non verificabili, rendono assai difficile realizzare una “perizia” di valenza giudiziaria.

E' evidente che il tecnico, sia esso di parte civile o lavori per il Magistrato, deve avere accesso a tutti i documenti e ai reperti.

Nel processo giudiziario italiano alle analisi tecniche partecipano sia i periti del Giudice sia quelli nominati dalle parti, offesa e inquisita, proprio perchè l'analisi tecnica può assumere valenza “probatoria”, e quindi indicare con certezza lo svolgersi e la natura degli eventi.

In questa vicenda la decisione della magistratura indiana di non ammettere nemmeno gli esperti balistici italiani (sono stati ammessi come “osservatori”, e quindi non hanno voce sull'indagine stessa) lede il principio del diritto alla difesa.

Quindi ritengo sia utile fare una analisi tecnica degli eventi basata sulla somma dei dati disponibili e provenienti da notizie di stampa, pur nella consapevolezza che alcuni elementi potrebbero essere stati riportati sbagliati o distorti.

Ma l'impianto analitico resta comunque valido, per cui qualora si avesse accesso a numeri ed evidenze diversi da quelli qui riportati, provenienti da fonti certe e verificabili, sarà possibile sostituirli a quelli utilizzati e rifare analisi e verifiche senza cambiare l'impianto metodologico del presente lavoro.

Una indagine tecnica ha un “metodo” consolidato che qui andremo a seguire, in rapporto alla natura dei fatti e i luoghi dove si sono svolti.



Ing. Luigi Di Stefano
 
Poiché i fatti coinvolgono due “Stati” la regola sarebbe la formazione di una commissione di inchiesta italo-indiana che accertasse i fatti.

Una commissione di inchiesta mista non lede i diritti e i poteri di nessuna magistratura, non ha potere di “sentenza” e fornisce identica versione dei fatti alle rispettive magistrature.

Quindi sarebbe stata la soluzione per risolvere la controversia “anche” nel riguardo delle reciproche Ragion di Stato ed esigenza di non ledere le rispettive sovranità.

L'Italia fece così per accertare la dinamica dell'incidente occorso al Mig 23 libico precipitato sulla Sila, in Calabria, nel 1980.

Ma da parte indiana si è deciso di avocare a se ogni diritto di giudizio, escludendo platealmente il diritto da parte italiana.

Gesto non giustificato verso una nazione amica e che non ha nessun motivo per andare a compiere i gesti di forza di cui la si accusa.

Tutta la vicenda è partita male fin dall'inizio, e non certo per decisione italiana.

i fatti

la petroliera italiana Enrica Lexie (104255 tonn.)

Il giorno 15/2/2012, fra le ore 16 e le 17 locali, la petroliera italiana Enrica Lexie, che viaggiava a oltre 20 miglia dalla costa indiana dello Stato del Kerala, direzione 330°, velocità 14 nodi, veniva avvicinata da una imbarcazione con modalità giudicate “aggressive”.

Detta imbarcazione veniva avvistata dal radar di bordo già a 2,8 NM (miglia nautiche) dalla Enrica Lexie, veniva dato l'allarme, si aumentava la velocità, ma stante il prosieguo dell'avvicinamento interveniva il personale militare che sparando alcuni colpi in acqua (a 500 metri, 300 e 100 metri), dissuadeva le persone a bordo dell'imbarcazione a proseguire l'avvicinamento.

L'imbarcazione si allontanava, e dalle testimonianze dei militari, che descrivevano il natante come di colore blu e lungo circa 12 metri, nessuno era stato colpito.

il rapporto dell'incidente redatto dai militari italiani - [clicca per ingrandire]

(il rapporto in versione testo)

Il comandate della Enrica Lexie avvertiva il responsabile della società armatrice a Napoli che provvedeva ad informare la magistratura italiana, secondo le regole internazionali viaggiando la Enrica Lexie in acque internazionali (il cui limite è a 12 miglia dalla costa)

Circa alle 18:20 locali la Enrica Lexie veniva contattata dal comando della Guardia Costiera indiana a Mumbaym che dichiarava di aver avuto notizia di una aggressione, e di aver arrestato dei pescatori armati, e quindi richiesta di rientrare nel porto di Kochi, a motivo di identificare gli autori dell'aggressione.

Dopo essersi consultata con i responsabili italiani (Min. della Difesa e degli Esteri), su decisione dell'armatore, la Enrica Lexie alle ore 19:15 locali invertiva la rotta e giungeva nel porto di Kochi alle ore 23 circa.

Successivamente i due militari italiani che avevano aperto il fuoco venivano arrestati con l'accusa di omicidio nei confronti di due marinai del peschereccio indiano “St. Antony”
 
Indietro